Grande avventura oggi: comprare i biglietti per Ekaterinburg. alla prima stazione ci rimbalzano dicendoci di andare a quella lenina, ok andiamo… una volta alla nuova stazione, ed ammirato la fantastica metro moscovita veniamo rimbalzati a 3 casse, e finalmente arriviamo a quelle per treni a lunga percorrenza. ci mettiamo in fila, vengo nominato best russian speaker e quindi incaricato di trattare con le gentilissime babuske alle casse…. il primo tentativo va malissimo non riusciamo a farci capire, la babuska non ci caga, siamo in difficolta ci allontaniamo mestamente….tra gli sguardi ironici dei russi… ma torniamo alla carica due casse piu in là: sta volta siamo decisi: dobbiamo prendere sti biglietti stiamo davanti alla cassa finche arriva la polizia male che vada ok si inizia a trattare e riusciamo a capire: per ekaterinburg domani non se ne parla, tutto pieno. dopo domani invece ci sono 3 posti in terza classe 1 in seconda e 1 in prima…ma la prima costa troppo cavolo dobbiamo lasciare anche questa opportunità poi arriva il momento piu esilarante del pomeriggio: presi dalla disperazione, ma disperazione comunque felice, salta fuori il nume UFA una città dispersa da qualche parte… ok si inizia a chiedere biglietti per qualsiasi cittadina che ci viene in mente! 10 minuti di follia tra posti liberi, orari, città, prezzi tra l’ilarità generale davvero un momento fantastico. alla fine una disperata in fila che sapeva due parole di inglese ci aiuta un pochino e riusciamo a concludere una trattativa. dopodomani partiamo per nizhni novgorod, treno notturo per 1000 rubli e poi a nizhni novgorod vedremo, cercheremo di andare verso ekaterimbug bellissimo questo viaggio di disperati. Mosca è fantastica ci stiamo divertendo tantissimo, stasera partiamo per nizhni novgorod e stiamo facendo tanti tanti danni si sapeva che la vacanza era da sfascioni, ma così forse è troppo allora sabato sera tommaso ha fatto volare una sedia e ha preso vincenzo in testa, così vincenzo ha proprio il segno dell’angolo della gamba della sedia. poi hanno scazzato, ci siamo divisi sotto un diluvio io sono rimasto con tommaso e sono stato “rapito” da una ragazza che mi ha assunto come fidanzato per la serata. io non volevo stare con lei tutto il tempo e soprattutto non volevo pagarle neanche uno shot, ma lei non si staccava e alla fine si è presa male mi seguiva e mi spingeva da dietro però ci ha portato con le sue amiche in un bel club, visto che al propaganda tommaso non lo facevano entrare, mentre gli altri 3 sono finiti in un postaccio. poi in ostello io e stefano non abbiamo un letto e dobbiamo dormire in corridoio su un materasso la sera poi facciamo un po troppo casino per il livello tranquillissimo dell’ostello e la gente ci odia,solo la receptionist è presa benissimo con me e mi difende hmmm poi vediamo sono successe talmente tante cose…. ieri sera per strada con tommaso ho conosciuto due ragazze che sono venute a mosca da una cittadina del sud per un casting per modelle e non mangiavano niente da un settimana per dimagrire ancora e ieri appena finito il casting si sono mangiate una torta da 1 kilo in due siamo stati con loro la serata ed erano proprio arrivate da un altro mondo Lasciamo l’ostello alle 19 e ci dirigiamo alla stazione con in mano solo il biglietto per nizhni novgorod, ma anche tanta tanta fiducia di poter comprare i biglietti fino a Irkutsk. Abbiamo fatto una ricerca incrociata su realrussia.co.uk e un altro sito che ora non ricordo e dovremmo essere in grado di capire su quali treni c’è disponibilità di posti. Preparo uno schemino degno di nota in cirillico con frecce, date, orari, nomi dei treni. Arriviamo alla biglietteria e la fila è come sempre a doppia L: lenta e lunghissima. Notiamo, due persone davanti a noi, un ragazzo probabilmente straniero, ma che parlava bene il russo, con un foglietto per spiegare l’itinerario: sembra funzionare! La fiducia aumenta, ma anche la tensione….se una tratta salta come facciamo? Come troviamo una soluzione alternativa? E’ il nostro turno, come sempre sono addetto alla comunicazione con la, almeno per una volta, gentile bigliettaia. Le illustro lo schema e le nostre esigenze…lei da’ un’occhiata al foglio…e poi inizia a cercare nel computer…prima tratta – check! Seconda tratta-check! Terza tratta…..ahi ci sono problemi…cambia gli orari sul nostro foglio! Noi avevamo scritto ora locale, invece lei mette moscvoe vremja! Però funziona ancora ci sono posti! Stessa cosa per le ultime dure tratte! Non ci posso credere, in 5 minuti ci ha dato conferma della disponibilità di posti! Le diamo i passaporti ed inizia a scrivere: se in poco tempo abbiamo la sicurezza di avere i posti, beh per avere in mano i biglietti ed esultare dobbiamo attendere almeno mezz’ora. La lentezza cronica della burocrazia russa prevede inserimento manuale singolo di ogni tratta e nome del passeggero: per noi che siamo 5 e 4 tratte significa 20 biglietti da compilare manualmente! L’attesa però è bellissima, siamo pronti a pagare: sorpresona anche il prezzo. 22000 rubli. Neanche 100 euro a testa e siamo a irkutsk!!! Quindi i nostri calcoli erano sovraestimati, con altre 80 euro finiamo a vladivostok! Si può fare transiberiana andata e ritorno con 500 euro. Al momento della consegna biglietti scene di delirio collettivo richiamano l’attenzione di metà della gigantesca stazione moscovita. E’ tempo di mangiare un gustoso kebab e aprire la prima vodka aspettando le 23.40, ora di partenza del nostro treno per nizhni novgorod. Siamo nella cosidetta plastkarty, la terza classe: un vagone con 54 posti letto! Sembra, detto così, un carnaio….beh non è certo il massimo della comodità, ma è anche divertente, onesto e sopportabilissimo. Siamo felicissimi della scelta e facciamo conoscenza con una ragazza di nizhi novgorod che lavora a milano da 1 anno e sta tornando a casa per visitare la famiglia che non vede da molto tempo. Passiamo un paio di ore a bere e chiaccherare, per poi coricarci nei nostri letti spartani, visto che è notte fonda e tutti dormono. Io non riesco a dormire molto un po’ per la temperatura che varia dai 40 ai 10 gradi a seconda che il treno sia in viaggio con aria condizionata funzionante o che sia fermo in qualche stazione; ma c’è anche la paura di cadere visto che dormo al secondo piano! La mattina mi sveglio giusto una mezz’ora prima di giungere nella ricca città ad est di mosca. Prepariamo le nostre cose e sbarchiamo con 30 gradi alle 7.20 di mattina. Abbiamo 5 ore da spendere a nizhi novgorod e lasciamo quindi i bagagli al deposito custodito, ma sfortunatamente apre alle 8 e perdiamo una mezz’ora. Fuori dalla stazione il panorama è purtroppo deprimente: non per la volgarità, la sporcizia o la bruttezza del paesaggio, ma per una scritta enorme che si pone subito di fronte: McDonald Che palle che la prima cosa che vedi sia un McDonald. Le brutte sorprese non sono finite…provo a prelevare dalla carta dove ho tutti i miei risparmi e si è smagnetizzata! Che tempismo perfetto! Devo trovare un internet point e trasferirmi dei soldi sull’altra carta….ma l’altra carta è nella valigia al deposito bagagli e non ricordo a memoria il numero…riesco comunque a mandare una mail a casa dove hanno i dettagli del mio conto e carte varie e spero riescano ad effetturare la transazione. Passiamo la prima ora a gustarci una ricca colazione in un buffet in un nuovissimo ed occidentalissimo centro commerciale, giriamo un po lì e poi andiamo di fianco ai magazzini TSUM che riescono ad offrire per lo meno un vago ricordo dei tempi che furono. Un breve giretto per la città ed è ora di fare provviste per il viaggio di 22 ore che ci aspetta. Prendiamo generi alimentari di ogni tipo e le immancabili vodke. Il tragitto che si prospetta per oggi è terribile: nizhi novgorod – ekaterinburg – 22 ore in posti sit only! Noi pensiamo che non possa esserci una classe inferiore alla platskarty, la terza classe, quindi abbiamo la speranza di viaggiare ancora come la notte, invece la dura realtà si pone di fronte a noi. Dobbiamo fare 22 ore seduti in poltroncine vecchie, rotte e sporche. Non posso crederci che sto viaggiando nella quarta classe dei treni russi, penso che peggio di così ci sia solo il vagone animali. I compagni di viaggio sono candidati perfetti per l’ambiente, noi un po’ meno. Ci sono personaggi degni di nota assoluta: un bambino di 7 anni che ha in mano un coltellaccio e taglia un coscia di un qualche animale per mangiarsela, un paio di delinquenti, l’uomo discarica visto l’odore che emana, alcuni disperati ed immigrati dai paesi caucasici ed infine lui: il mio vicino di posto. Un ragazzo fra i 25 e i 30 completamente fatto dalla sera prima che perdeva sangue dalla testa, zoppo, sporco in faccia e senza un dente, ma vestito elegante con scarpe da mafioso marroni lucide, pantaloni e camicia bianca. Ben presto i segni della scimmia escono in superficie ed inizia a sudare tantissimo, grattarsi e biascicare qualcosa. Per fortuna il vagone, unica ripeto unica quarta classe su tutto il treno!, è mezzo vuoto e va a soffriere lontano da tutto e tutti. Il viaggio scorre via fra una partita a scala, due chiacchere col bambino aspirante ladro ed un bicchiere di vodka. Arriviamo alla conclusione, in serata, che anche la quarta classe non è poi così male e si riesce a banchettare bene, anche se siamo solo noi ad apparecchiare e consumare cibo e bevande. In questa classe pochissime persone fanno tratte lunghe e quindi non c’è quell’aria di picnic costante che si incontra in terza classe. Una giovane coppia di brave persone della borghesia russa ci chiede con che coraggio viaggiamo in quarta classe e non abbiamo paura della criminalità! Adesso che inizia la nottata ci fanno venire un po di paranoie…. il treno si ferma 15 minuti in una cittadina, scendiamo a sgranchire le gambe ed in effetti nel mezzo della notte la stazione non è molto rassicurante…. torniano sul nostro treno, ultimo drink e proviamo a dormire. Io proprio non ci riesco, chiuderò occhio per massimo 4 ore e poi leggo tutto il tempo. Il paesaggio è cambiato, gli alberi sono diversi, ci sono colline e alcune bellissime vallate. Quando anche i miei soci di viaggio sono svegli, banchettiamo un altra volta con formaggio e frutta e iniziamo a pensare che a yekaterinburg non abbiamo un posto per dormire, ma abbiamo proprio tanta voglia di fare serata. Arriviamo in stazione e finalmente si respira un’aria molto meno occidentale. C’è un grande via vai di persone e la città è trafficatissima! Provo a prelevare e ai primi due bancomat non riesco ancora….inizio ad essere preoccupato…ma mentre decidiamo se andare in un appartamento in periferia sul quale non abbiamo alcuna rassicurazione riguardo le condizioni di agibilità, o due stanze in un hotel ostello a 15 euro a testa, riesco finalmente a prelevare! Non ho piu questa terribile spada di damocle sulla testa! La gastiniza che ci ospita è enorme, le nostre camere super economiche non hanno nè bagno né doccia chiaramente, ma il problema è che c’è un cesso – forse il peggiore mai visto –per tutto il piano e le docce sono nel semi interrato stile campo di concentramento. Il viaggio in quarta classe mi ha lasciato così sporco come non credo di essermi mai sentito per cui anche quelle squallide docce comuni mi sembrano il miglior idromassaggio. Siamo pettinati alle ore 4 locali e usciamo in direzione dell’obelisco che separa asia e europa. Quello verò però dista 40 km e non ce la sentiamo di andare fin là. Optiamo per il piu piccolo, ma piu vicino al punto reale che i geografi hanno indicato come punto di divisione tra i due continenti distante solo 17 km. È un piccolo simbolo con una linea immaginaria, assolutamente evitabile, ma alla fine è bello credersi a cavallo tra europa e asia. Torniamo in centro, visita della città che non ha molto da offire dal punto di vista artistico e siamo pronti per la serata. La stanchezza e le troppe birre e vodka mi portano alla decisione di farmi marchiare a fuoco con una sigaretta la mano e poi abbandonare il campo in condizione pietose lasciando il maglione al guardaroba del club dopo 10 minuti dal mio ingresso. Tristezza. Soprattutto quando scopro la mattina che due su quattro sono andati in trasferta a casa di una babuska e hanno portato a casa i 3 punti con le nipoti! Ekaterinburg nightlife per un mercoledì: voto 10 La mattina nonostante tutto siamo in condizioni accettabili e andiamo in stazione per un’altra lunghissima tratta: ekaterinburg – novosibirk 23 ore. Questa volta siamo in platskarty, la terza classe. Abbiamo dei buoni posti, tutti vicini, ma non dal lato con i posti a sedere tipo panca, quindi è piu difficile stare in 5 ad un tavolo, ma le gentilissime signore di fianco a noi ci concedono tutto lo spazio che necessitiamo per banchettare e giocare a carte. Dopo solo 3 ore di viaggio ci rendiamo conto che orario locale sono già le 6 e si inzia a bere e fare conoscenza col resto del vagone…insana decisione…. C’era una città che ci risuonava e suonava nella mente: Tyumen. Una delle città più inquinate della russia, almeno secondo le nostre fonti. Il treno dovrebbe fare una sosta di 31 minuti, controlliamo solo quello e spinti dall’alcol in corpo ci avventuriamo fuori dalla stazione…. peccato che il treno era in ritardo e per recuperare farà 10 minuti in meno di sosta. Noi non avevamo controllato l’orario di ripartenza e soprattutto non avevamo un orologio… Incredibile, ma vero perdiamo il treno!!! Lo vediamo partire dal bar dove stiamo ordinando felici degli hot dog dopo aver preso 4 litri di birra locale. Tutti i nostri averi sono sul treno e noi siamo a Tyumen. Siamo in 5 con: 1 telefono quasi scarico, 1 macchina fotografica 7000 rubli e una carta di credito. Pensiamo che anche nella peggiore delle ipotesi non finiremo morti di fame. Ma siamo comunque dispersi a Tyumen!!! Valigie, borse, computer, biglietti degli altri treni, tutto è su quel treno di cui non ricordiamo neanche il nome e codice! Uno di noi non ha con sè nemmeno il passaporto!!! Chiaramente iniziamo a parlare ad alta voce e tutti in stazione sono attratti da noi… vagliamo le varie ipotesi: aereo sono le 9 di sera ed è chiusa la biglietteria, pulmino per omsk a 600 km è troppo lento non riusciremo a recuperare il treno, la babuska alla cassa non ci aiuta a fare niente, neanche quando una gentilisisma ragazza che parlava inglese spiega bene la situazione. Decidiamo di rincorrere il treno in taxi. La prossima fermata però è a quasi 100 km e dovremmo percorrerli in 40 minuti: è impossbile. Quella dopo Ishim è a 300km! Dobbiamo andare là, ma siamo in 5 i taxi non ci vogliono caricare in 5 su una macchina e non abbiamo soldi comunque visto che vogliono 6000 rubli a macchina. Un tizio ci porterebbe ad omsk, 600 km ma vuole 12000 rubli. I tassisti chiamano lo schumacher della situazione che accetta di portarci a ishim, 300 km in 6 in una macchina per 5000 rubli e in tempo utlile. Sono le 21.15 abbiamo giusto 3 ore per uscire dal centro trafficato di tyumen e fare 300 km in 3 ore nel mezzo della siberia. Io ancora non mi rendo conto della situazione e voglio pensare solo al buon esito della missione. La strada è dissestata e quando incontriamo un paesello il guidatore rallenta a 50 anche 30 km all’ora….ma appena siamo fuori dai centri abitati corre corre a 120-140 km all’ora. Siamo in 6 a 130 km all’ora su una stada dissestata circondata da alberi e completamente buia. Non si vede niente oltre 30 metri davanti a noi ed inizia pure a piovere. I nostri calcoli ci dicono che potremmo farcela, ma una volta a Ishim il pilota non sa dove sia la stazione e perdiamo altro tempo a cercarla… Scendiamo di corsa dalla macchina e corriamo a controllare: il treno sta arrivando proprio ora!!! Ringraziamo infinitamente il pilota e corriamo di fianco al treno: dal finestrino vediamo il nostro tavolo ancora apparecchiato per la partita a scala!!!! Non ci credo non ci posso credere!!!! Saliamo e le nostre cose sono lì come le avevamo lasciate! Le signore nostre amiche ci dicono che le avrebbero prese loro e tenute a novosibirks. Che gentili! Una delle due dice che le ricordo il figlio della stessa età e mi prende sotto cura. Ripensiamo all’avventura che abbiamo avuto…è una cosa surreale. Ora che è andato tutto bene ci rido sopra, ma non se non avessimo raggiunto il treno non so come sarebbe andata a finire. Passiamo la nottata in treno a ripensare alla piu grande cazzatta fatta e alla fortuna che abbiamo avuto, la mattina abbiamo novosibirsk dove non abbiamo un alloggio, ma un ragazzo sul treno ci dice di sapere dove trovare riparo per le 2 notti. La stazione di Novosibirsk ci accoglie con il suo verde sgargiante che caratterizza molte stazione siberiane. La stazione è considerata una perla della linea ferroviaria transiberiana ed in effetti si rivela a noi in tutto il suo splendore. Interni decorati, efficentissimi e praticissimi timetable, ampie zone per attesa e relax: novosibirks ha davvero la stazione più bella vista sino ad ora. La giornata è splendida e dopo le foto di rito dobbiamo trovare un alloggio per il weekend. Il ragazzo conosciuto in treno ci ha lasciato con l’indirizzo di un solo hotel che chiede 50 euro a notte, assolutamente fuori budget per noi. Nonostante io abbia letto che a novosibirks non esistono ostelli, ma solo hotel e Tommaso riporti l’esperienza di una ragazza brasiliana che era stata da poco nella metropoli siberiana, gli altri due componenti della spedizione sono fissati con il voler andare a cercare un ostello/hotel a prezzi economici. Io non ho proprio voglia di girare per la città con i bagagli e sono convinto che chiedere ad una babushka nella zona della stazione sia la soluzione migliore. Ci dividiamo viste le lamentele degli altri e rimango con Tommy nel piazzale della stazione….tempo 3 minuti abbiamo raggiunto un accordo con una simpatica vecchietta che ci affitta una casa per 25 euro al giorno! Chiamiamo gli altri che tornano, felici per il prezzo e per non aver vagato troppo a vuoto e andiamo a vedere il tugurio che ci aspetta. La casa è in pieno centro e, sorpresa delle sorprese, non è un tugurio! E’ una normale casa russa con 2 stanze, 2 letti matrimoniali e una brandina, cucina e bagno. Per noi 5 zingari va più che bene! Siamo soddisfatti e la simpatica vecchietta accetta di lavarci vestiti e biancheria sporca per pochi rubli. Dopo 24 ore di treno possiamo finalmente riconcigliarci con gli standard igenici occidentali e un paio di ore sono il minimo per 5 maschioni puzzolenti per rendersi presentabili nella movida del venerdì pomeriggio. Novosibirsk è una sorpresa continua. Moderna, pulita, piena di vita. Locali alla moda affollano le vie centrali e la popolazione locale riempie sorridente i tavoli all’aria aperta. Sia eccitatissimi dalla vita di questa metropoli e diamo il via alle danze con birre fresche a volontà. Dopo una sfiziosa cena in una stolovaja passiamo da casa per prepararci alla serata che inizia in una beerhouse, dove conosciamo alcune giovani locali che ci illustrano la sfavillante vita notturna di Novosibirks. Al pub siamo già le stelle della serata e anche le cameriere contribuiscono ad alzare il nostro tasso alcolico, già oltre il limite. Perdiamo Vincenzo e Tobias, che incantati dalle sirene incontrare al pub si fanno trascinare nelle acque impetuose di qualche locale, mentre io Tommaso e Stefano andiamo in un disco pub per super fighetti siberiani. I miei ricordi si fanno molto molto vaghi…mi vengono narrate donne splendide super interessate ed io che mi aggrappavo a loro per stare in piedi, modelle scultoree desiderose di conoscemi/ci meglio e la mia difficoltà a sbiasciare la piu banale delle frasi. I racconti del giorno dopo narrano di come il trio abbia provato ad entrare in un club vero e proprio, fingendo di aver già il timbro, ma malamente rinchiusi in un ascensore! Per Vincenzo e Tobias la serata è andata molto meglio: sono finiti in un locale dove una sposa festeggiava il matrimonio e le graziose damigelle si sono prese cura di loro. Il secondo giorno a novosibirsk parte in una catena locale che offre spiedini deliziosi e non solo: sono presenti nel fast food due ragazze dalla bellezza incredibile: una è un mix asia-russa che lascia senza fiato. Chiaramente non pensiamo più a mangiare, ma a come farle infatuare di noi, visto che le due se la tirano non poco, o almeno così sembra. Il tentativo di Tommaso e Vincenzo non va a buon fine, ma oggi sono carico dopo la serata buttata la sera prima e mi metto il prima linea in prima persona. Vado diretto al loro tavolo e mi siedo: con il mio russo le intrattengo e strappo appuntamento per la sera, invito (da parte loro) ad andare a ballare e numeri di telefono. Ora che la missione è compiuta possiamo andare in spiaggia. Si in Spiaggia. A Novosibirsk passa il fiume Ob e c’è una spiaggetta molto frequentata. La spiaggia è carina e in effetti è molto BEN frequentata, ma lo scenario è squallido. L’acqua del fiume è più marrone che azzurra e di fronte, a destra e a sinistra industrie petrolchimiche attingono e scaricano nel lunghissimo fiume che taglia in due la siberia. In aggiunta vecchie barche e piattaforme arrugginite galleggiano a 100 metri dalla riva….la sardegna è proprio lontana! La sera il programma è di alcolizzarsi a casa in compagnia delle due meraviglie tirate su il pomeriggio e poi vedere come si evolve la nottata. Le due fanciulle arrivano ancora più splendide del pomeriggio, ma noi siamo 5 e loro solo 2. Dopo qualche drink, tra cui lo champagne e vodka da loro portato, esce la verità: alle due piaccio io. Solo io. Qui cresce tensione e competizione….i miei compagni non ci stanno ad andarsene e lasciarmi da solo con le due…Tobias si attacca come una cozza ad una vincenzo all’altra nel tentativo di farmi demordere…Io non sono avvezzo allo scontro e lascio andare, ma non prima di aver scambiato tenere effusioni con entrambe! Tommaso e Stefano escono, io prometto loro di raggiungerli a breve. Le ragazze intuiscono e mi pregano di non andare, di stare con loro. Ovviamente nego di volermene andare e prometto di non lasciarle, ma….ma appena entrano in bagno e dopo aver tentato di corrompermi con le loro bocche, io mi do alla fuga. Lascio queste due meraviglie con Vincenzo e Tobias mentre raggiungo Ste e Tommy nella movida del sabato sera. Scelta positiva visto che vengo ripagato da una bionda sensualissima e dopo qualche ora anche le due muse si presentano al locale cercandomi. Tre piccioni per una fava, il vecchio adagio va aggiornato! Novosibirsk è davvero una città fantastica, l’unica in russia dove potrei vivere per qualche tempo. Moderna, a misura d’uomo nonostante il milione mezzo di abitanti, piena di vita e locali, servizi efficenti. La vita notturna poi è un qualcosa di fantastico. Sabato tommaso e tobias sono stati ad after party fino le 10 di mattina e c’era ancora tanta gente che festeggiava! La domenica abbiamo giusto il tempo per prepararci, salutare la gentile babushka che ci ha trovato casa e andare alla stazione ad aspettare il prossimo treno. Il viaggio in treno passa senza sossulti e, per una volta, senza vodka. Giochiamo un po’ a carte, valutiamo le prossime fermate con la preziosissima lonely planet che ormai so a memoria e ci corichiamo dopo una fresca birra presa al vagone ristorante. Krasnoyarsk ci accoglie di lunedì mattina: una pioggierellina rende la città già grigia di suo ancora più triste. Ci sono 1000 spazzini al lavoro, ma la città è sporca lo stesso! Il clima condiziona parecchio i nostri giudizi e siamo contenti di dover passare solo mezza giornata in questa città sul fiume Yenisey, lunghissimo fiume navigabile che porta fino a Norilsk, una delle città più affascinanti in russia: dopo 4000 km di navigazione si giunge in questa città tristemente famosa per le miniere di nichel che l’hanno resa una delle 10 città più inquinate del mondo. Ripartiamo nel pomeriggio alla volta di Irkutsk. L’ultimo biglietto ferroviarrio in nostro possesso ed il Baikal sempre più vicino. Controlliamo i biglietti e subito una brutta notizia…sono in un vagone diverso dai miei amici! Che sfiga… non solo dormo sempre sopra, sta volta pure lontano da tutti… vabbè pace conoscerò qualcuno penso.. ed infatti si rivelerà il tratto più divertente di tutto il viaggio. Dopo poco realizziamo che il ragazzo che ha il posto sotto di me è il fidanzato della ragazza sotto Tommaso: il gioco è fatto tommaso viene da me e lui si riconciglia con la sua lei ed i generi. Inoltre i miei vicini sono super simpatici: due coppie sulla quarantina con marito tipico russaccio bevitore di vodka e moglie siberiane in grado di tenergli testa. Gli altri vicini, sempre incuriositi da noi sono una bella famigliola di Vladivostok, con giovane mamma e figlia carina di 20 da accasarci. E poi c’è lei: Katja. La piu bella controllora mai vista. Purtroppo non è lei ad avere un debole per me, ma la collega. Giovane si, accettabile anche, ma io ho occhi solo per la dolce Katja. Katja ci prepara un tavolo apposito dove giocare a carte e bere con i nostri nuovi amici e le 20 ore passano in un batter d’occhio. Che bello conoscere questa bella gente sul treno, tutti molto veri, molto rustici, molto gentili. Impariamo nuovi giochi russi e beviamo vodka a volontà. Quando tutti dormono rimaniamo io Tommaso e Stefano con la ventenne di vladivostok. Decidiamo che sia stefano a poter raccontare di aver pastrugnato sul treno, ma dopo solo mezz’ora rientrano tutti ai loro posti, mentre io perdo a carte con Tommaso la possibilità di dormire al piano di sotto e mi tocca ancora una volta il letto superiore con annessa paura di cadere. Arriviamo a Irkutsk verso le 11 ora locale… un sole caldo e un cielo azzurro pastello ci accolgono nella parigi della siberia. Il plan trip è intenso, ma come sempre la fame dei miei compagni di viaggio la fa da padrona. Basta uscire dalla stazione che già si capisce di essere in asia: marshutke ammassate, frenetico via vai nelle strade segnate dagli anni e dagli eventi atmosferici, lineamenti orientali come mai avevo visto prima. Mi gusto un piatto di verdure lesse poi mi dedico alla toiletta, che bello lavarsi faccia, denti, mani in un bagno che merita questo nome! Appena gli altri finiscono di mangiare (tommaso è un caso a parte ed è sempre al centro degli sberleffi per la sua fissazione e lentezza cronica col cibo)riattraversiamo la strada-mulattiera e torniamo in stazione con l’arduo compito di acquistare i biglietti fino a vladivostok! Abbiamo un programma di viaggio studiato nei giorni precedenti e andiamo alla preziosissima macchinetta che dispensa orari e posti liberi sui treni di tutta l’unione sovietica. Ormai siamo ferrati e ci destreggiamo alla grande ma c’è uno scoglio…Vincenzo vuole fare 2 notti 2 a Ulan Ude. Vincenzo ha la fisse con la cultura(le ragazze, ndr) orientali e vuole stare il più possibile nella capitale buriata. Tommy e Ste non sono entusiasti all’idea, soprattutto quando vediamo che l’unico modo per arrivare a UU è viaggiare in seconda classe. A questo punto anche io che mi tenevo estraneo alla discussione intervengo, visto che piuttosto vado a piedi, ma in seconda classe non ci viaggio! Troviamo un modo (cambiare treno in una cittadina tra Irkutsk e UU) per viaggiare venerdì nella mitica platskarty, così Vincenzo ha la sua soluzione per andare un giorno in più da sola nella fortezza mongola in terra russa. Le sorprese però non sono finite e mentre valutiamo gli orari dei treni per i prossimi steps capiamo che a blagovensk (città turistica per i cinesi che passano il confine per giocare a casino prima, andare nei casino ora)dobbiamo starci quasi due giorni pieni. Vincenzo intuisce di avere la possibilità di soddisfare la sua fame d’asia e decide di accettare il programma comune con partenza da Irkutsk sabato mattina presto. Finiamo il nostro programma di viaggio e preparo lo schemino in cirillico con frecce, date, numeri di treni, numeri di scarpe e codice fiscale e ci presentiamo fiduciosi alla cassa. Ci aspetta una brillante donna siberiana che capisce lo schema al volo e nel giro di 10 minuti ci da i biglietti! Così facile questa volta da rimanere quasi delusi dal saper gestire così bene la complessa burocrazia delle ferrovie sovietiche. La prossima missione è giungere a Slyudanka, cittadina da meno di 20000 abitanti, con nessuna attrazione turistica se non una bellissima spiaggia sul magnifico bajkal. Usciamo dalla stazione dopo aver lasciato i bagagli grossi al deposito e con solo uno zainetto affronteremo la due giorni balneare. Troviamo immediatamente la marshutka giusta che copre i 200 km di strada montana verso Slyudanka per 23 rubli :-O, ma ha solo 4 posti liberi, noi siamo 5. Trattiamo col pilota e dopo 5 minuti il mezzaccio è in viaggio tra splendide montagne e strade da far invidia a quelle svizzere per pulizia, grandezza e tornanti. Lo spettacolo del Baikal si apre a noi dopo 2 ore di viaggio, e il panorama ripaga delle terribili due ore passate nel forno a forma di pulmino. Il Baikal è davvero magnifico, con le sue acque blu, profondissime e che si perdono all’orizzonte. Slyudanka è un po’ meno bella…..sapevamo non era un posto turistico e la lonely planet lo segnalava come posto “alternativo”, ma ci accoglie uno scenario molto molto volgare. Non siamo di certo scoraggiati, anzi ci gettiamo subito alla ricerca del mare, scusate, lago. Chiediamo qualche informazione e dopo aver passato la fatiscente stazione ferroviaria arriviamo sulla costa…beh costa è azzardato forse… un muretto che separa una strada e case da terzo mondo con una “spiaggia” di 30 cm di sassi. Non riusciamo ad inviduare, a vista d’occhio, una spiaggia che possa essere chiamata tale…siamo un po’ delusi, ma decisi a trovare un posto decente dove accamparci. Camminiamo un’ora in uno scenario spettrale: strade più simili a torrenti, con buche a modi pozzi, case che stanno a malapena in piedi, cani randagi, ferrovie abbandonate, qualche poveraccio col suo sacco. Sono ormai le 5, stiamo buttando la giornata e abbiamo una fame incredibile…decidiamo di lsciare il lungolago per andare verso l’entroterra, ma dopo poco siamo attirati dai profumi di una griglia. Come un’oasi nel deserto, ci sembra un sogno e pensiamo addirittura possa essere un ristorante. In ogni caso abbiamo deciso di entrare nella dacia dove è in corso la grigliata e chiedere cibo e informazioni. Entriamo in cortile e ammiriamo le bistecche sul fuoco…siamo con la bava alla bocca e ci accoglie un simpatico vecchietto con tipici lineamenti caucasici. Purtroppo la grigliata non è per noi e non è in vendita, ma ci dice che la spiaggia più bella si chiama Sciamaku e ci dice troverà un mezzo per portarci. Arrivano i veri ospiti della grigliata… una gruppo mafioso caucasico scende da una tamarrissima lada modificata, i membri del clan sono tutti sovrappeso, con 100 denti d’oro e vestiti alla eminem siberiano. Ci accolgono calorosamente e ci dicono che la moglie di uno di loro ci porterà alla spiaggia. Mentre aspettiamo la moglie, ci vengono offerti rubini, zaffiri ed altre pietre preziose da rivendere una volta in Italia. Chissa magari avremmo fatto affari davvero…. La moglie arriva con la figlioletta e ci carica (letteralmente, visto che Tobias finisce nel bagagliaio) sulla sua macchina e ci porta alla spiaggia. Capiamo perchè non la trovavamo: bisogna circumnavigare una palude! per arrivarci e non esistono strade! La spiaggia però è figa, sabbia bianca e soffice ed una vista mozzafiato con un bellissimo promontorio a fare da cornice alla acque blu intenso del lago più profondo al mondo. Non perdiamo e tempo e ci gettiamo nell’acqua gelida! E’ davvero l’acqua più fredda in cui ho fatto il bagno, i fiumi montani o il mar baltico in confronto sono idromassaggi. L’acqua del Bajkal in effeti si scongela del tutto a maggio…. Dopo 2 ore di relax in spiaggia – affollata da gente alternativa russa che dorme sul posto con tenda, fighisismo – torna a prenderci la gentile moglie del clan caucasico e realizziamo che non abbiamo idea di dove andare a dormire. Sappiamo dell’esistenza di una gastiniza, ma lei dice di avere una amica al museo…boh…arriviamo e siamo al museo minerale: 30 pietre su un tavolo. La custode del museo ci fa vedere una stanza con dei letti e concludiamo l’affare per 200 rubli cena e colazione cucinati da lei inclusi. Il posto è surreale, sembra un rifugio di montagna in legno, senza energia elettrica ne acqua corrente. Il bagno è una fossa nel giardino dove espletare i proprio bisogni e da un pozzo si riesce ad avere acqua fresca. Il tutto contornato da montagne verdi. Che posto fantastico che abbiamo trovato. Dopo cena, tommaso vuole uscire a tutti i costi a sperimentare il martedì sera di Slyudanka e nonostante sia la custonde del museo, sia la moglie del clan abbiamo tentato di dissuarderlo, non fa marcia indietro. Ci è stato detto che la gente del posto non ha lavoro, non ha soldi, non si vedono quasi mai turisti, tantomeno stranieri e le serate finisco sempre con una scazzottata se va bene. Siamo un po’ preoccupati perchè tommy è un matto chissà cosa combinerà…tra l’altro la vecchia custode ci avvisa che a mezzanotte in punto chiude tutto e se non è dentro il museo lo lascia fuori. Poco prima della mezza, mentre già fantastichiamo su tutte le cose terribili che potranno succedere a tommaso, eccolo che torna, narrando di una città deserta, senza illuminazioni per strada, con solo cani randagi che abbaiano in lontananza, qualche pecora che vaga libera ed un pub con faccie talmente brutte da consigliare all’intrepido tommy di tornare a casa. La mattina dopo alle 9 siamo già pronti per la lunga giornata di mare e andiamo al supermercato a fare provviste per una grigliata. Compriamo tutto: carne, verdure, birre, formaggi e persino una simil griglia. Prendiamo un taxi e arriviamo alla spiaggia dopo i soliti 30 min di circumnavigazione palude. Troviamo un bel posticino e iniziamo a prepare per la griglia, ma…. abbiamo dimenticato la griglia al supermercato! Bisogna tornare a prenderla, che palle. Dopo 10 minuti ci decidiamo che è l’unica cosa da fare visto che dficitiamo già di tutto il restante necessario per fare un bel fuoco. Ste eTobias chiamano un altro taxi e riusciranno a tornare solo dopo 1 ora e mezza…. Nel frattempo, vincenzo di infortunia subito con un legno e lascia a me e tommaso tutto il peso di fare un fuoco della brace. Abbiamo: un accendino e 5 fogli di giornale…iniziamo a raccattare erbe secche, legni, cartacce, tutto quello che possiamo accendere con un piccolo accendino. Riusciamo a fare una fiammella e con tanto tanto lavoro di mano (usiamo le ciabatte come ventagli per tenere accesa la fiamma!!!) riusciamo a dare fuoco ad un pezzo di legno, poi a due! Ce l’abbiamo fatta abbiamo la nostra griglia!!! L’uomo di neandertal sarebbe stato orgoglioso di noi! Ci meritiamo un bagno gelato ed una birra fresca! Arrivano anche Ste e Toby con la griglia e possiamo iniziare a cucinare, una grandissima soddisfazione fare una griglia, tutta con le nostre mani su una spiaggia del bajkal. Una coppia di giovani russi in campeggio ci regala un tavolino ricavato dal tronco di un albero e dopo la classica foto mangiamo qualcosa tutti assieme. Passiamo una bellissima giornata in un posto favoloso, fuori dai circuiti commerciali già esigui di loro, dove flora e faunaJ locale regalano forti emozioni. Alle 5 torniamo alla minuscola stazione dei bus (è una piazza dove girano le marshutke) e salpiamo alla volta di Irkutks. I compagni di viaggio questa volta sono degli ubriacono molesti che ci impallano la vita tutto il tempo tanto che il pilota minaccia di chiamare la milizia. A Irkutsk in teoria avevamo prenotato un ostello, ma alla reception ci dicono che è tutto occupato e ci manderanno in una casa…meglio! ed in effetti la casa è fighissima, proprio bella e abbastanza centrale. Io non mi sarei fidato a mettere 5 scalmanati in una casa così figa! Ho una bella cucina e preparo una deliziosa cenetta con pasta ai broccoletti e poi una macedonia di frutta fresca. Vinco il gioco a carte per la scelta dei letti e mi prendo il letto singolo e migliore, ma purtroppo perdo quello per le chiavi di casa! L sono costretto ad essere responsabile dell’unico paio di chiavi per rientrare, questo vuol dire essere cosciente tutta la sera e tenere sott’occhio gli altri mentre folleggiano L La prima serata a Irkutsk finiamo in un disco pub davvero egregio per un mercoledì sera dove siamo le stelle della serata, ancora più del solito se possibile. Combiniamo disastri come sempre sulla via del ritorno che è meglio non raccontare in pubblico. Il secondo e terzo giorno a Irkutsk passano veloci, nelle strade dissestate della parigi siberiana (soprannome davvero inadeguato), tra un pomeriggio divertentissimo sotti i fiume dell’alcol che ci porta a fare un blitz allo stadio e altre marachelle tra negozi, mercati e case private; ed esplorazioni più canoniche della città. Raccontare le due serate ed il pomeriggio sarebbe troppo lungo…servirebbe forse un libro solo per quello: diciamo che come nightlife irkutsk è magnifica, davvero magnifica. Ci siamo divertiti tantissimo, abbiamo folleggiato, abbiamo evitato l’arresto non so come, siamo finiti io e ste ad uno schiuma party vestiti eleganti e quindi…quindi abbiamo lasciato tutti i vestiti tutti al guardaroba e siamo entrati nudi! La mattina alle 6 tra l’altro avevamo il treno per ulan ude e potete immaginare in che condizioni ci siamo presentati. Non bastasse siamo sul treno Rossya 002, il treno più bello di tutta la russia e non ce lo godiamo neanche un po visto che dopo la prima ora di ilarità e minacce da parte della controllora cadiamo in un sonno profondo. Ci svegliamo in tempo per scendere a UU, chiediamo informazioni e ci facciamo portare in un hotel, visto che vince vuole stare bene nella sua adorata Ulan Ude. Il prezzo è competitivo e prendiamo 2 doppie ed una singola per tipo 20 euro a testa e sono per una volta fortunato, visto che mi è stata assegnata la singola! Sai che fortuna….la sera ho dovuto dare una mazzetta da 50 euro alla receptionist per tornare in compagnia(e diavolo porco una compagna sola, la seconda neanche a piangere e mi ha lasciato tra solo 2 mani buriate invece di 4!!!) Ulan Ude si presenta con il suo faccione di Lenin enorme e strabico. La città ed il panorama però sono assolutamenti mongoli ed in città il 90% delle persone ha lineamenti asiatici. Andiamo a provare la cucina tipica mongola in una yurda e incontriamo Katarina una ragazza buriata che da 1 anno circa vive a salerno! Gentilissima, come tutti i buriati di una gentilezza davveero disarmante, ci farà da cicerona il giorno e la notte. Visiatiamo il tempio buddhista e le altre attrazioni? della città e torniamo a prepararci per la serata. Mentre siamo in camera e sorseggiare vodka ci viene fame e così ste tommy ed io ci avventuriamo alla ricerca del ristorante dell’hotel. Lo troviamo però chiuso, o meglio riservato per una matrimonio mongolo!!! Wow è fighissimo, tutti con abiti strani, che mangiano bevono e cantano cose ch sembrano venute dalla luna. Ammiriamo in disparte, ma è impossibile non essere notati e senza rendercene conto siamo diventati gli ospiti di lusso per il matrimonio! Esperienza davvero unica e credo irripetibile essere ad un matrimonio mongolo! La nightlife però chiama e usciamo carichissimi. Iniziamo dall’unico Irish Pub decantato come un luogo di ritrovo per giovani, troviamo invec e solo 3 ubirachi molesti, la manager del bar però è tutta in visibilio per avere clienti stranieri e mette in riga gli spregevoli uomini e ci offre birra e noccioline. Ci sono solo 3 locali a UU, ma vista la “gentilezza” e “disponibilità” delle ragazze(si noti il pliurale) locali apprezzo solo mezz’ora del primo. Gli altri avranno modo di vedere anche gli altri 2, narrando la mattina dopo di situazioni bizzarre, con Vincenzo superstar della serata!!! Da Oscar! La domenica mattina parte a rilento, siamo un po’ tutti congestionati dalla quantità abominevole di vodka consumata nelle ultime 3 settimane e decidiamo per una sana passeggiata e visita culturale della mistica ulan ude condita da alimenti e bevande fresche. A UU sembra proprio di essere in un altro mondo, con le sue vallate spoglie, ma verdi; il grande fiume marrognolo, le tipiche case mongole e i gentilissimi e curiosissimi abitanti buriati. Oggi pomeriggio abbiamo la tratta in treno più lunga: 43 ore da Ulan Ude a Blagovensk, con solo 30 min di sosta a Chita. Due giorni interi in treno…chissà come sarà stare così tanto tempo nello stesso treno…vedremo… La prima parte, fino a Chita, la passiamo con 2 angeli caduti dal cielo: Ala e Ania. Ala è di una bellezza e movenze disarmanti. Una fata. Il solo muovere le mani fa andare in visibilio. Ania è molto carina ed intelligentissima, sveglia e simpatica. Sono sorelle e sono le nostre vicine di posto. Passiamo 9 ore con loro che ci insegnano un nuovo gioco russo, ci dicono che Ala è una dottoressa, mentre Ania studia ancora, ma è giocatrice di scacchi professionista. Purtroppo a Chita loro scendono e noi rimaniamo da soli per altre 33 ore…che diventeranno 40 per un ritardo! A dire la verità il viaggio non mi pesa neanche un po’ ormai il treno è casa mia. Solite partite a carte, solite chiaccherate in russo con tutto il vagone sempre più curioso e sorpreso di trovare italiani. Solo le ultime 5 ore non passano più per colpa di 4 ragazzi di blagovensk che si attaccano come cozze, tobias da troppa confidenza ad uno di loro che parla tedesco ed è la fine. Non ci molleranno per un secondo, ci usurperanno i posti, infastidiranno tutto il nostro vagone. Io non li sopporto più e propongo una rissa collettiva, idea che non viene raccolta dal gruppo. Una volta a Blagovensk questi ragazzi non ci vogliono lasciare in pace, ci vogliono portare in un hostel che conoscono loro o a casa di un loro amico boh, io ho smesso di parlarci da ore…in ogni caso io e vince stiamo per sbroccare visto che piove e non si decidono a fare qualcosa…i prezzi poi non sono per niente a buon mercato…alla notizia di caricare tutte le valigie su una macchina e noi su un altra, vincenzo ed io molliamo tutto, saliamo su una marshutka e andiamo in centro da soli. Arrivederci a tutti sono le 8 di sera, devo trovare un posto per sistemarmi e fare serata! Scendiamo a piazza Lenin, come sempre dopo aver percorso lenina uliza, e chiediamo alla prima gastiniza che vediamo. I prezzi sono off limit per noi, ma ci da altre 3 soluzioni e noi ovviamente scegliamo per la piu economica. In 10 min abbiamo la nostra stanza doppia in un hotel centrale a 15 euro a notte alla faccia di quegli ubriaconi rompipalle e i nostri amici che gli han dato corda. L’hotel è anche il migliore dove siamo stati fino ad ora e presi dalla pietà chiamiamo i nostri amici…sono in periferia in un condominio fatiscente e puzzolente… Si decidono finalmente a smollare gli esuberanti ragazzi locali e raggiungerci nel confortevole, centrale e più economico hotel. Ci prepariamo in fretta per la serata dopo un pasto cinese ordinato direttamente in camera e mentre cerchiamo notizie su dove trascorrere questo martedì sera a blagovensk abbiamo la conferma di ciò che avevamo intuito appena arrivati a blagovensk e nei due hotel visti: blagovensk è un puttanaio per turisti cinesi! Tutto è scritto in cinese, ci sono solo ospiti uomini e gruppi di professioniste entrano ripetutamente in hotel per salire in qualche camera. Appena chiediamo informazioni alla reception, una simpatica vecchietta ci dice che può chiamare lei a gratis delle fanciulle che verrano a trovarci per poi decidere con calma se passare la serata con loro o meno… La vecchia è meno ferrata sui locali notturni e quindi ci affidiamo al solita taxista che ci porta nell’unico club aperto. Per essere martedì non è niente male, anche se troppi uomini. La vodka però costa 7 euro…a bottiglia!!! Prendiamo il tavolo (gratis) e si parte con le litrate di vodka e limone. Purtroppo la presenza femminila scarseggia e rischiamo il cambio locale in un martedì sera…un taxista ci dice di visitare il muhamed ali, sport bar dove potremmo trovare qualcuno…è l’unica scelta ed accettiamo. Entriamo e siamo solo noi. Dico solo noi 5! Vabbè va facciamo una birra e poi andiamo a casa che l’hotel è vicino….ci sediamo al tavolo ed ecco che da dietro la tenda si sporgono delle ragazze….6 ragazze che stanno festeggiando il compleanno di una di loro! Che svolta la serata!!! Uniamo subito i due tavoli e si inizia a festeggiare assieme. Le ragazze sono però un po’ menose e viziatelle, non c’è quell’atmosfera socievole che fino a qui ha accompagnato il nostro lungo viaggio e, come spesso capita, ne faccio io le spese. L’unica ragazza disponibile era una bionda che mi si era appioppata a fianco e con cui avevamo già intavolato scambi linguistici e culturali, per poi passare a balli sensuali e sempre più spinti quando Tobias rovescia un bicchiere in testa ad una delle amiche colpevole di avergli detto: haha ma come fai ad andare in giro con quelle scarpe??? Ovviamente le ragazze dopo aver schiaffeggiato toby mettono fine ai divertimenti e portano via anche la bionda con cui mi ero appartato. Si torna tristemente in hotel, non prima però di aver visto una marshutka di professioniste. A blagovensk la notte girano marshutke con sopra solo professioniste tra cui scegliere! La giornata a blagovensk, città di confine con la cina, passa sul delizioso lungofiume, vero centro della città. Ci sono un paio di edifici moderni e molto attraenti, diversi chioschi e ristoranti e una spiaggia. Dall’altra parte del fiume, 200 metri, un altro mondo: la Cina. Bandiere rosse che sventolano, mega palazzi moderni, torri delle comunicazioni altissime, imponenti hotel, spiagge attrezzate, centri commericali enormi, e tutto scritto in mandarino. Optiamo per un giro in aliscafo che ci porta fino a 50 metri dalla costa, dove ammiriamo una diversità assurda. Incredibile come un fiume, largo forse 300 metri abbia segnato il destino di due culture così profondamente lontane. A blagovensk, una cosa particolare è il clima. Si sentono gli effetti del clima cinese e c’è un’afa assurda, una cappa di calore che non avevo mai provato prima. Nonostante il cielo sia nuvoloso sudo anche a stare fermo. La sera abbiamo il nostro treno notturno che in poche ore (una decina) ci porta a Khabarovsk, roccaforte cosacca nell’estremo oriente. La città ci accoglie con una forte pioggia e come sempre siamo sprovvisti di alloggio. In stazione notiamo la pubblicità di alcuni appartamenti in affitto, chiamiamo e concludiamo una trattativa. Dobbiamo stare due notti e un appartamento è una buonissima soluzione. I due giorni a Khabarovsk sono sicuramente i più noiosi di tutta la vacanza visto che diluvia ininterrottamente per 40 ore, diluvia così tanto che anche la visita della città si riduce ad una breve escrusione. La città ha comunque molto da offrire, sembra San Francisco. Ripidi Sali scendi con vecchi tram, un bellissimo lungofiume, un toccante memoriale per la seconda guerra mondiale. Siamo davvero delusi di non poter ammirare questa bella città con un clima più clemente. D’altra parte dicono che gli effetti del monsone arrivino fino a qua d’estate. Le poche persone con cui ci relazioniamo sono tutte sorprese di vedere italiani, ma anche abbastanza chiuse. Giovedì sera non c’è un locale, bar, pub aperto: tutto è chiuso. Venerdì invece khabarovsk offre un’ottima nightlife. Tutti ci confermano che qui ci si diverte solo venerdì e sabato le altre sere non si fa niente. Iniziamo la serata in un bel locale, ma molto fighetto e finiamo per brindare con vodka con membri della Duma in vacanza. Io ste e tommy cambiamo locale e la scelta si rivelerà molto positiva vista l’incredibile vittoria in trasferta portare a casa nei lussuosi bagni del club Neva. Da segnalare tra le altre cose lo spassoso episodio capitato a me e ste. Tommaso scende dal taxi per primo e si avvia all’ingresso…io e ste ritardiamo per colpa della troppa vodka…per entrare in disco bisogna prendere l’ascensore e andare a non so ancora adesso quale piano. Tommaso va, io e ste prendiamo un diverso ascensore…bene saliamo si apre la porta..uscita sbarrata. Ok riproviamo…si riapre la porta ad un piano diverso…uscita sbarrata! Riproviamo un altro piano, e capita ancora lo stesso! Siamo incapaci di trovare il piano giusto e stiamo almeno 15 minuti in ascensore a provare tutti i piani del palazzi finche riusciamo a trovare quello giusto! Hahaha La mattina alle 8 abbiamo il treno per Vladivostok, scopriamo però che in realtà è alle 9 e quindi commettiamo l’errore di chiudere occhio… veniamo svegliati dal taxista incaricato di portarci in stazione con soli 20 minuti di tempo per salire sul treno! Una folle corsa per preparare i bagagli che costerà diversi vestiti e la mia preziosissima cera e siamo in stazione alle 9.11 in punto ora di partenza del treno: io sono convinto che l’abbiamo perso, invece è ancora lì al binario due! Che culo forse ce la facciamo, ma stanno già chiudendo le porte. Attraversiamo di corsa il primo binario senza curarci del treno in arrivo, e incredibile ma vero il vagone di fronte a noi è il numero 3! Noi siamo sul numero 2!!! Che culo, che culo, dobbiamo spostarci solo di un vagone (si perchè anche in una situazione così disperata non ti fanno salire su altri vagoni). Saliamo e 5 secondi 5 dopo che l’ultimo di noi ha messo piede sul treno, con la porta ancora aperta il treno parte!!!! E’ la nostra ultima tratta in treno e ancora non abbiamo imparato a non perderlo! :-S Il viaggio tra Khabarovks e Vladivostok scorre veloce e dormiamo per la maggior parte del tempo, visto che arriveremo a vladivostok di notte, di sabato e quindi avremo giusto il tempo di posare i bagagli e darci alla nightlife dell’estema roccaforte orientale del territorio russo. La nightlife ci sorprende, visto che sembra di stare a milano, piena di locali fighetti, tutti vestiti benissimo: i club e bar sono però tutti strapieni e la gente ha voglia di divertirsi. La nottata va avanti fino alle 9 di mattina in un after party in un trendy bar che ci offrira anche una lauta colazione. Il primo ed unico giorno di visita a Vladivostok lo passiamo prima con il nostro taxista personale (un uomo sulla 50ina che presumibilmente vive nella sua monovolume con la mamma e il cane) che ci porta a fare un giro dei posti più panoramici della splendida città sul mar del giappone; poi in spaggia a rilassarci e fare il tanto agognato bagno nell’oceano pacifico. In pieno centro, sul lungomare c’è addirittura una pizzera di un italiano di roma: non possiamo non mangiarci un pizza, finalmente buona! Vladivostok mi ha lasciato davvero senza parole, una città di una bellezza e fascino immense, un fushion tra modernità occidentale, modernità orientale e storia russa. La domenica sera ce la aspettavamo meno spumeggiante del sabato e anche qui ci sbagliamo: feste e bar aperti e frequentatissimi fino all’alba ( e l’amore di una vacanza trovato così lontano con una calciatrice ). Due parole sull’alba. Ammirare il sorgere del sole rosso che sale piano piano dalle acque del pacifico credo sia un’emozione unica. Lunedì mattina abbiamo l’aereo, peccato che un ritardo lo sposti alle 15.15. Noi siamo in aereoporto dalla 8, ma vladivostok air ci offre ben 3 pranzi! Le quasi 10 ore di volo non sono poi così pesanti e il cibo è davvero di buona qualità. Siamo di nuovo a Mosca, dopo 24 giorni di viaggio sulla mitica transiberiana. E’ una sensazione strana, soprattutto in aereoporto e sulla ,metro per andare verso l’altro aeroporto. Io ieri ero a fare il bagno nel pacifico, ora sono qui in mezzo a milioni di persone e nessuno si immagina tutto quello che ho passato nell’ultimo mese. Ci accovacciamo in aeroporto, dormiamo qualche ora e via siamo di nuovo in volo per l’Italia però.
EESTLANE
( utente del forum viaggiatorindipendenti.it )
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