Nell’ ambito di “Viaggia ed incontra OTRA”
https://www.viaggiatorindipendenti.it/viaggia-ed-incontra-otra/
Due amici dell’ Associazione sono rientrati dal loro giro nei Balcani, partiti alla scoperta di Belgrado e Sarajevo seguendo le tracce della guerra che venti anni fa ha scompaginato drammaticamente quell’ area geografica. Al loro esordio in quelle terre hanno sapientemente raccontato le emozioni, gli incontri con la gente, la bellezza indiscussa di quelle zone.
Forse ne uscirà poi un documentario.
Per ora gustiamoci il loro racconto che fa rivivere, a chi già conosce i Balcani, sensazioni familiari mentre a chi ancora non è vi mai stato ne fa scalpitare il desiderio di visitarli e viverli.
Magari come hanno fatto loro.
O come da anni, noi di OTRA, continuiamo a frequentarli.
Di seguito pubblichiamo la presentazione al viaggio ed il link al loro blog con i racconti al completo.
Buona lettura…
“…siamo volati in Serbia e da Belgrado in qualche maniera abbiamo raggiunto la Bosnia Erzegovina, passando dalla Croazia.
In fondo al viaggio una regina, Sarajevo…”
Due ragazzi in strada ognuno con il suo zaino e le sue riflessioni: il giovane storico e musicista tiranese Luca Cometti ed il documentarista ligure Emanuele Mei; il primo armato di penna ed agenda, il secondo con le sue macchine fotografiche. Quello che potete trovare qui, in forma di racconto/diario, una raccolta degli appunti scritti durante questi dieci giorni di viaggio, dall’8 giugno 2015, quando i due sono volati in Serbia e da Belgrado hanno raggiunto la Bosnia Erzegovina, passando da nord, dalla Slavonia, attraversando la Croazia orientale e giungendo fino a Sarajevo. E’ stata la prima volta in questa regione per i due ragazzi, un viaggio “animato soltanto da una gran voglia di mettere il naso, gli occhi, e i sensi tutti, dentro questi famigerati Balcani a 20 anni dalla fine delle guerre bosniache”. Ne esce un vero e proprio libro in cui Luca riporta le impressioni, le suggestioni, gli incontri e le descrizioni di persone e paesi così vicini, eppure così lontani. Dalla schiettezza di Darko, il giovane bosniaco cresciuto a Torino che i nostri incontrano a Sarajevo, alla dolcezza di Aisha che porta ancora in sè i traumi della guerra, dalla durezza delle parole di Duvan, serbo di Belgrado, alla disponibilità di Leila Thirtyfour ragazza madre sarajevese, dalla forza di volontà di Boris che cerca di ripartire ricostruendo un futuro a Vukovar per lui e i suoi figli, alla furtività di Dusko, la guardia del grattacielo che per qualche soldo accompagna i nostri in un’avvincente ascesa verso la cima del Beogradanka nel centro di Belgrado. Tutt’intorno, ben narrati dalla penna di Luca, i paesaggi, le descrizioni, le culture, la storia, i silenzi, le città e i villaggi, la Serbia con le sue distese pianeggianti, la Croazia europea con le sue case asburgiche, la Bosnia interna fatta di passi, montagne, orti e ruderi; sullo sfondo una delle più sanguinosi conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale. Non turismo di guerra ma viaggio alla scoperta profonda di nuovi mondi, alla ricerca di persone alla ricerca di un qualche scambio umano; per dirla con loro: “Per fortuna arriva sempre il momento di chiudere i libri e preparare lo zaino. Perché la vita vera non può stare tutta dentro un manuale, e nemmeno la Storia, quella bisogna guardarla negli occhi”.
DIARIO BALCANICO di Luca Cometti
GIORNO 0 – “Piccola premessa doverosa”
GIORNO 1 – “Cosa andate a fare a Belgrado?”
GIORNO 2 – “Gli scarafaggi muoiono sulla schiena”
GIORNO 3 – “Le anime di Vukovar”
GIORNO 4 – “La resa di Doboj”
GIORNO 5 – “Leila Thirtyfour”
GIORNO 6 – “Darko”
GIORNO 7 – “Dove la logica si arrende, la Bosnia comincia, Aisha”
GIORNO 8 – “Le bandiere”
GIORNO 9 – “Viaggio in Republica Srpska”
GIORNO 10 – “Decompressione”
Link al sommario:
http://tiregalereilamiatesta.blogspot.it/2015/07/diario-balcanico.html
“Un grazie particolare all’ Associazione Viaggiatori Indipendenti per i preziosi consigli, i contatti e il sostegno al viaggio.”
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