Per la Polonia e il popolo polacco sembra che la foresta di Katyń sembra essere un posto maledetto, la foresta di Katyń si trova non molto distante dal confine bielorusso e a poca distanza dalla russa Smolensk.
Un recente e omonimo film di uno dei più famosi ed importanti registi polacchi Andrzej Wajda sicuramente passato velocemente in Italia, ha commemorato e ha ricordato al grande pubblico una delle più grandi tragedie della seconda guerra mondiale che ha coinvolto il popolo polacco.
Anni di comunismo e disinformazione fino al crollo dell’ Unione sovietica hanno nascosto per 50 anni o attribuito al nemico nazista il massacro di circa 20000 Polacchi, detenuti in campi di prigionia ucraini e bielorussi fin dal 1939 anno della spartizione della Polonia, in gran parte si trattava di ufficiali laureati ma anche di semplici civili, ma il piano dell’ agire staliniano era ben chiaro azzerare la classe dirigente futura e l’ intellighenzia polacca.
Nel marzo 1940 l’ ordine del massacro partì firmato dal Politburo e con la collaborazioni della polizia segreta venne eseguito a partire da inizio aprile.
Il massacro venne scoperto dopo l’ invasione nazista quando nel 1943 furono trovate dai nazisti i resti di circa 4000 ufficiali polacchi presso Katyń.
I morti polacchi furono usati da ambo le parti con intenti di propaganda per screditare l’ avversario e anche gli Alleati per non scontentare i Russi non approfondirono la questione e anzi avallarono gli insabbiamenti.
Tutto rimase fermo fino all’ 1989 / 90 quando Gorbaciov per la prima volta chiese scusa per il massacro più tardi furono desecretati documenti che confermavano l’ eccidio e i vari luoghi di sepoltura di cui Katyń fu solo uno dei tanti.
Da notare però che il massacro non fu mai dichiarato ne genocidio ne crimine di guerra e numerose documenti segreti non sono mai stati resi pubblici sebbene la Polonia abbia deciso di investigare in prima persona.
Sono passati 70 anni da allora nessuna giustizia anche se puramente simbolica è stata fatta ma la commemorazione e il ricordo da parte polacca è comunque molto sentita.
In questa chiave si colloca un’ ennesima tragedia, la morte del presidente polacco Lech Kaczynski, e degli altri esponenti della leadership polacca, le 97 persone perite nell’ incidente aereo , tra cui una delegazione di parenti delle vittime, avvenuto pochi giorni fa.
L’incidente aereo sembra sia stato causato dalle pessime condizioni atmosferiche e da errate decisioni dei piloti, proprio in prossimità della foreste di Katyń e di Smolensk , dove la delegazione avrebbe dovuto commemorare l’ anniversario dell’eccidio, davvero una beffa del destino.
In Polonia è stata dichiarata una settimana di lutto nazionale e migliaia di polacchi hanno ricordato con fiori e lumini presso il palazzo presidenziale di Varsavia questo ennesimo lutto.
I fratelli Kaczynski tra cui il defunto presidente sono da anni protagonisti nel bene e nel male della scena politica polacca dopo gli anni di Solidarnosc hanno incarnato gli ideali di una destra ultra cattolica, nazionalistica e piuttosto reazionaria lontani dagli ideali liberali di Wałęsa, e sebbene in questi giorni messaggi di cordoglio per Kaczynski siano venuti in maniera sentita da tutto il mondo i due fratelli hanno spesso attirato aspre critiche per le loro posizioni spesso impopolari, vedremo quale strada imboccherà la Polonia ora.
Nonostante tutto la Polonia in procinto di entrare nell’ Euro negli ultimi 20 anni ha fatto passi da gigante a livello economico e resta uno dei pochi paesi europei che è andato avanti nonostante la crisi oltre a mantenere un ruolo importante e significativo nella Nato e nell’Unione Europea.
LUCA TOCCO
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