Lunedì 3 agostoOggi sveglia prestissimo, alle 6.45, per andare a comprare prima possibile i biglietti del traghetto per Craignure, sull’isola di Mull. Usciamo senza aver fatto colazione, andiamo dritti al terminal traghetti, e ci dicono che il ferry delle 9.50 è tutto prenotato, ma se vogliamo rischiare ci fanno lo stesso il biglietto: forse per una moto il posto si trova, se siamo i primi della fila... Noi decidiamo di rischiare, alla peggio aspetteremo quello delle 11.55. Per il rientro, invece di prendere lo stesso traghetto da Craignure, decidiamo di prenderne uno da Tobermory alla terraferma nord, tanto per fare un giro diverso. Sembra una soluzione ideale, peccato che per tornare a Oban da dove arriva il traghetto poi ci siano TANTI km da fare! Ma lo scopriremo solo stasera...
Per ora con i nostri biglietti (sia l’andata che il ritorno, totale per moto + noi due = 40 sterline) torniamo in ostello, dove ci confermano che stasera potremo stare nella stessa stanza. Meno male! Finalmente facciamo colazione e poi usciamo alle 8.30 lasciando anche un po’ di cose da lavare in ostello. Abbiamo quasi un’ora da aspettare in coda all’imbarco del traghetto, ma così siamo sicuri di essere i primi della “lista d’attesa”. Assieme a noi ci sono anche due ciclisti. Finalmente arriva il ferry e ci fanno salire, evviva!!! Partiamo puntualissimi alle 9.50.
Purtroppo oggi la giornata non è bella come ieri, è nuvoloso, ma la traversata ce la facciamo comunque all’aperto e ci godiamo il panorama di isolette, baie e barche: che bello, stiamo andando verso la nostra prima isola scozzese!!
Mull è molto vicina ad Oban, non si esce mai in mare aperto e in meno di 45 minuti siamo a Craignure. La nostra prima meta sarà Fionnphort per andare all’isola di Iona, ma prima facciamo una breve deviazione per vedere da vicino il
Duart Castle. Fin da lontano offre un bel soggetto per le foto, sullo sfondo di brughiere, coste frastagliate e mare. Arrivati al castello ovviamente non lo visitiamo dentro ma scattiamo qualche altra foto.
Tornati sulla strada principale andiamo verso ovest, e il paesaggio selvaggio di Mull ci cattura. Brughiere, torba, erica, laghetti e piccole pozze in mezzo al nulla... è bellissima, nonostante o forse anche grazie al tempo nuvoloso e piovigginoso. La strada scorre e ogni tanto ci fermiamo a scattare foto, prima siamo nell’entroterra poi sbuchiamo sulla costa, ci sono le pecore lungo la strada, casette bianche e panorami di colline e montagne sul mare... Meraviglioso.
Arriviamo a Fionnphort alle 13.30 passate, e mentre Marco parcheggia la moto io entro nel baretto che c’è all’attracco dei ferry per Iona e compro dei tramezzini, e poi compro anche i biglietti del traghetto (4,1 sterline a testa a/r). L’isola di
Iona è a uno sputo di distanza da Mull, il piccolo traghetto infatti ci mette meno di 10 minuti e fa la spola di continuo. Inoltre è solo per pedoni (c’è spazio per qualche auto ma suppongo sia solo per la gente del posto), tanto una volta di là si visita tutto a piedi, è un’isola piccolissima. Dal molo del traghetto si ha una bella vista sull’isola, il paesino e le sue chiese. Aspettiamo pochi minuti e poi il ferry arriva e ci porta di là.
Iona è famosa perchè qui nel 500 d.C. arrivò dall’Irlanda il monaco San Colombano, vi fondò un monastero e da qui iniziò la diffusione del cristianesimo in
Scozia. Ancora oggi la sua principale attrattiva è l’Abbazia, ma prima di arrivarci passiamo a piedi per il convento delle Benedettine, di cui è rimasta parte della chiesa e alcune altre pareti e fondamenta, poi vediamo la quattrocentesca croce MacLean lungo la strada, e infine arriviamo all’Abbazia.
La prima zona che si incontra non è a pagamento, si tratta di un antico cimitero (la guida dice che secondo la leggenda qui sarebbero sepolte decine di antichi re di Norvegia, Irlanda, Francia e
Scozia) con una piccola chiesa altrettanto antica, la cappella di San Oran che pare risalga ai tempi di San Colombano. Poi c’è il recinto dell’Abbazia e qui si paga. Finalmente possiamo usare di nuovo il nostro Explorer Pass, e la cassiera ci dice che sta iniziando una visita guidata. Quindi ci affrettiamo verso l’ingresso della chiesa, che è stata semi ricostruita ma mantenendo le parti originali rimaste e comunque rispettando lo stile originale, in pietre grigie che danno la sensazione di essere trasportati indietro nel tempo. All’interno ci sono alcune pietre tombali scolpite e dei bellissimi capitelli e decorazioni. La guida sta spiegando ma noi dopo un po’ ci separiamo dal gruppo e proseguiamo la visita nel chiostro, che però è stato evidentemente ricostruito di recente. Così torniamo fuori e scattiamo qualche foto alle varie croci celtiche che ci sono attorno all’Abbazia, tra cui la più antica è quella di San Martino, del 9° secolo.
Torniamo verso il centro del paese e arriviamo al molo appena in tempo per prendere il traghetto, perfetto perchè stiamo un po’ stretti coi tempi e aspettare anche solo 15-20 minuti qui sarebbe stato un peccato.
Poco dopo le 15 ripartiamo da Fionnphort e ci rifacciamo al contrario la strada lungo la costa per circa 11 miglia, poi però prendiamo un bivio a sinistra per andare verso nord. Sulla cartina questa è una stradina bianca, e in effetti è davvero stretta, piena di brecciolino, e serpeggia per un bel po’ nell’interno. Piove anche un pochino, ma quando arriviamo in cima in vista della costa dall’altro lato lo spettacolo è fantastico. Scendiamo fino al livello del mare e continuiamo lungo la costa del
Loch na Keal, un’insenatura della costa ovest di Mull. La pioggia peggiora e c’è un sacco di vento, la strada corre tra il mare alla nostra sinistra e una serie di rocce a strapiombo che si innalzano su di noi a destra, con le pecore che brucano a bordo strada... Sembra un tormento a dirla così ma lo spettacolo era magnifico, mi dispiace tantissimo avere una sola foto di questo pezzo di strada (colpa della pioggia) perchè era veramente bellissimo. Se un giorno torneremo a Mull la voglio assolutamente rifare, magari col sole...
Ci abbiamo messo un sacco di tempo ma verso le 17 arriviamo a Salen, e da lì siamo di nuovo sulla più turistica costa est di Mull, sulla strada principale che collega Craignure a Tobermory. Noi proseguiamo verso nord per
Tobermory appunto, da dove alle 18 abbiamo il traghetto. La costa da questo lato è meno spettacolare, e arriviamo in paese alle 17.20. Parcheggiamo la moto all’imbarco del traghetto e approfittiamo del tempo rimasto per visitare e fotografare questo fantastico paesino, con le sue case colorate lungo il porto. Davvero caratteristico e molto molto bello!
Il traghetto che parte da Tobermory in circa 40 minuti porta a
Kilchoan, sulla costa sud della penisola di Ardnamurchan. Noi pensiamo che la nostra giornata di giri sia praticamente finita,ma mentre siamo sul traghetto (che non ha posti al chiuso, meno male che non piove più) ci rendiamo conto che da lì bisogna fare un giro immenso per tornare a Oban!! Stamattina quando abbiamo preso il biglietto abbiamo dato un’occhiata alla cartina ma non ci siamo resi conto di quanto fosse lontano. Marco è già un po’ stanco ma non c’è molto da fare, cercheremo di arrivare a casa il prima possibile. Meno male che oggi doveva essere una giornata rilassante: moto scarica, giretto sull’isola, posto per dormire assicurato, avevo addirittura pensato che avremmo avuto un po’ di tempo per rilassarci prima di cena! Invece sarà difficile che siamo in ostello prima delle 22!!
Mi sento un po’ in colpa perchè il viaggio più o meno l’ho programmato io, ma al primo fuori programma non sono stata capace di tenere le fila della cosa.
E poi è psicologicamente devastante scoprire quando pensavi di essere quasi a casa, di avere ancora 180 km da fare!
In ogni caso una volta sbarcati a Kilchoan iniziamo il nostro lungo rientro. Ovviamente non tiro neanche più fuori la mia idea di passare da Tioram Castle (nel nord di questa penisola). La prima parte di strada è anche abbastanza pesante, stretta, piena di brecciolino, cunette... piove pure! Marco cerca di sbrigarsi ma oggettivamente non può andare tanto veloce. Arrivati a Salen (un’altra, non quella dell’isola di Mull) cerchiamo di vedere di sfuggita se ci sono posti che fanno da mangiare ma non ci sembra e lasciamo stare. Lì c’è un bivio che indica Corran Ferry, mi viene il dubbio che ci sia una strada più breve per tornare usando questo ferry ma non ne sono sicura e poi non so se fa servizio fino a tardi quindi non dico niente (poi ho scoperto che avremmo potuto usarlo e ci saremmo risparmiati quasi un’ora, tagliando circa 50 km su 180, ma ormai è tardi, e poi non avremmo visto Glenfinnan
). Al bivio dunque prendiamo verso nord fino a Inverailort, e non ci mettiamo neanche più a cercare posti per cenare, vogliamo solo andare avanti. Poi prendiamo la A830 verso est, e lungo la strada vedo un bellissimo paesaggio: un loch (penso il Loch Ailort, prima di arrivare alla A830) con in mezzo delle isolette piccole con degli alberi sopra. Mi dispiace non scattare foto ma pioviggina e Marco non vuole certo fermarsi, cerco di godermi il paesaggio il più possibile pensando che se non fosse stato per questo imprevisto questi posti non li avrei manco mai visti, me li assaporo come un “regalo” del destino.
Continuando per di là finiamo per passare per
Glenfinnan, il cui viadotto avremmo voluto vedere domani con una piccola deviazione da Fort William. Ovviamente ci fermiamo a fare delle foto visto che siamo qui, anche se il cielo è grigio e la luce già scarseggia (sono le 20.30). Cerco di alleggerire l’atmosfera facendo notare che domani così avremo meno strada da fare, ma non sembra consolare molto Marco che è davvero stanco. Tra l’altro il viadotto della ferrovia, il famoso viadotto su cui passa il treno di Harry Potter, visto dal parcheggio si vede male. Anche il Glenfinnan Monument, dall’altro lato della strada, non è al suo meglio visto da qui sotto. Marco è convinto che ci sia modo di fare delle foto più belle dall’alto, ma non è il momento di cercare informazioni sulla guida nè di mettersi a fare passeggiate nei dintorni, peccato. Potremmo tornare domani, ma sappiamo già bene che non lo faremo... (In effetti c’è una passeggiata di circa 1,2 km che porta a un punto panoramico). Questo è uno dei pochi rimpianti del viaggio, se mai torneremo in
Scozia penso sarebbe bello tornare qui e visitarlo bene.
Da qui in avanti faremo tutta una tirata o quasi. Siccome pioviggina non posso scattare foto mentre andiamo. Nella mia mente cerco di fermare delle immagini che spero mi rimangano sempre impresse nella memoria: in particolare ricordo il loch Eil, prima di arrivare a Fort William, con un’acqua calmissima e piatta come una tavola su cui si riflettevano le cime delle montagne retrostanti anche se stava iniziando a fare buio. Davvero una sensazione di pace e calma mentre noi facevamo scorrere rapidamente la strada sotto le ruote.
A
Fort William chiedo a Marco di fare un veloce giro per il centro per vedere se ci sono supermercati aperti (al paesino prima ne avevo visto uno della catena Co-operative) ma niente. Proseguiamo verso sud, la meta si avvicina, ma io comincio ad essere davvero stanca e non vedo l’ora di arrivare. Per di più ho la scarpa destra completamente fradicia, perchè la tuta antipioggia si è sollevata e ha lasciato scoperto l’ultimo pezzo dei jeans, che si sono bagnati e hanno fatto bagnare anche il bordo superiore (di tessuto) dello scarponcino, da lì l’acqua si è propagata e ora ho il calzino zuppo. Ok, lo so, gli scarponcini da trekking non sono l’ideale per andare in moto, ma soldi per gli stivali quest’anno non li avevo...
Ad un certo punto, verso Appin, a destra della strada su un’isoletta in mezzo al loch c’è il
Castle Stalker, uno dei vari posti che mi ero segnata con un “non si sa mai”. Lo indico con la mano a Marco, lui lo vede e decide di fermarsi. È decisamente suggestivo! Ormai è quasi notte ma tira fuori il cavalletto e scattiamo alcune foto. Per quanto stanco, devo dire che se le foto chiamano Marco risponde!!
Io invece ero davvero distrutta e non ne potevo più, stavo iniziando anche ad avere freddo...
Dopo un quarto d’ora di sosta-foto, alle 22 ripartiamo e in un modo o nell’altro alle 22.30 siamo ad
Oban. In ostello ci metto un po’ per scaldarmi, soprattutto a causa della scarpa bagnata, poi scendiamo in cucina e verso le 23 ceniamo con una busta di risotto simil-indiano comprata qualche giorno prima per ogni evenienza. Meno male che c’è la cucina!!! Non contenti, ci mangiamo anche un po’ della roba che era lì pronta per la colazione: ma come ci era stato detto, lasciamo 50 pence per ogni toast che ci facciamo!!
Anche questa “rilassante” giornata è finalmente finita, e andiamo a nanna stanchissimi verso mezzanotte.