dopo allahabad (dove, manco a dirlo ho ricevuto la consueta proposta sessuale da parte di un ragazzo -questa volta però la magra consolazione è che per lo meno non voleva soldi per la prestazione) sono andato a chitrakoot.
questa località è molto importante per la religione indù perché se ne parla nel Ramayama (uno dei Testi Sacri della religione indù). In questo Libro Sacro ci narra della vita virtuosa di questa divinità e della sua storia. Per evitare una guerra alla sua gente Rama rinuncia al trono e si auto esilia per circa10 anni a chitrakoot.
nella zona ci sono una serie decisamente lunga di templi + o – antichi e luoghi sacri.
L'esperienza che mi ha + impressionato è la collina di Kamadgiri.
nella zona ci sono altre località interessanti, ma il circuito di templi di kamadgiri mi ha lasciato delle sensazioni + forti, e ora vi spiego perché.
Chiedendo qui e lì tutti mi sconsigliavano la visita alla collina a ½ giorno, ma il tempo scarseggiava e per l’altra località che avrei voluto vedere, ganesh bath, avevo trovato un quasi passaggio per le ore del tardo pomeriggio e così ho fatto di necessità virtù e sono partito.
Sono arrivato lì con il sole alto.
Dovete sapere che i luoghi sacri in india sono considerati alla stregua di grossi templi ed è assai preferibile percorrere i percorsi o entrare nei templi a piedi nudi.
....caldo....
Questa è stata la scena all’inizio.
Con mio grande imbarazzo mi sono ritrovato subito dopo l’inizio del percorso con il lastricato praticamente rovente.
Io che guardavo la strada da cui si sollevava aria rovente che rendeva l’effetto tremulo della benzina. I piedi all’ombra sudando un sacco, e un bel po’ titubante sul da farsi. Entravo in un tempio e poi correvo a quello dopo (ustionandomi le piante dei piedi, ovviamente).
Finchè uno mi fa”tu sei un turista, potresti anche mettere delle calzature, non c’è problema”
la cosa non mi andava affatto bene.... ma per lo meno avevo la possibilità di proseguire. Ho allora adattato dei plantari in pelle spessa che avevo con me mettendoli sotto le calze. In questo modo potevo proseguire senza mettere ai piedi i sandali.
Proseguo nella visita,il calore diventa sempre + intenso e i sadhu e i guardiani dei templi mi consigliavano di rimanere nel tempio ad aspettare che il gran caldo passasse, io però proseguivo fermandomi nei posti coperti o nei templi.
Tutti quelli che incontravo rimanevano colpiti per il fatto che riuscissi a camminare sulle lastre di pietra rovente con solo dei calzini.
Ad un certo punto sento cantare, un canto che si avvicina e che si fa sempre + acuto,con evidenti note di dolore fisico.Erano dei fedeli, che per dedizione percorrevano il percorso cantando per aiutarsi a vicenda a sopportare il dolore e farsi coraggio (con tanto di bandierina) nelle ore + calde, e fermandosi ogni qualvolta c’era la possibilità. Partivano dopo le pause a passo sostenuto per poi aumentare ulteriormente l’andatura fino a correre (e cantavano, eccome se cantavano!!)
… mi vergognavo un sacco ….
In effetti non mi hanno guardato male o fatto domande, ma siccome mi sono trovato 2 volte sotto la stessa ombra, poi ho preferito aspettare un pò e fargli finire il percorso senza intrusi di sorta(devoti o meno)
La sera, con tutto il sole che ho preso, ho accusato bei calori. Mi sono comperato una bottiglia di ghiaccio e la ho abbracciata spostandola da un fianco all'altro manco fosse un nuovo membro della famiglia (questa la ho imparata in algeria per abbassarla temperatura del sangue)