Katowice,Oswiecim e Varsavia

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Katowice,Oswiecim e Varsavia

Messaggioda ryancooper » 10/09/2012, 0:01

Per l'estate 2012 decido di tornare in Polonia per alcuni giorni dopo l'esperienza del lontano 2001 quando con un amico intrapresi un tour in auto di 15 giorni nel centro-est Europa toccando Ljubljana, Budapest, Krakow, Czsestochowa, Warsaw, Praga e Vienna. Questa volta per vari motivi posso concedermi solo tre giorni ( 31 agosto, 1 – 2 settembre), inizialmente decido di passarli a Warsaw e acquisto i voli a/r su Modlin da Bergamo con Ryanair. Vengo poi a sapere che un mio cugino sarà in terra polacca per un tour di 10 giorni dal 31 agosto a Katowice, allora compro un Bergamo-Katowice con Wizzair, il rendez-vous con il parente l' ultimo giorno di agosto in hotel, il Diament.
Arriva il giorno della partenza, volo alle 12:20, parto da casa con buon anticipo visto che per arrivare a Bergamo c'è da affrontare l'incognita “tangenziale est” di Milano,1 ora e mezza di viaggio e nesun intoppo,auto lasciata al sempre validissimo ed economico Orio Big Park di Seriate, “sontuoso “ pranzo al Mc Donalds dell'aeroporto e via verso Katowice. Volo regolare e tranquillo, giusto qualche turbolenza, mi ero scordato della particolare scomodità a bordo dei A 320 Wizz, si sta più comodi sul 737 di Ryanair!
Alle 14 tocco il suolo polacco, il tempo è nuvolo minacciante pioggia,il tempo di cambiare 150 euro in zloty ed eccomi sul bus per la città che parte di fronte al terminal A.
In circa 50 minuti il mezzo mi scarica in via Andrzeja,proseguo e mi trovo nei pressi del retro stazione ferroviaria,un posto dove il tempo si è fermato ai tempi dell' Unione Sovietica,consulto la mappa stampata da Katowice in your pocket e localizzo la piazza , Mlodziezy Powstanczej,si tratta di proseguire dritti e girare in via Kosciuszki ,girare a destra in fondo,fare poche decine di metri per arrivare in zona stazione centrale.Scendo fino al sottopasso, il panorama sia lì che appena passato sotto i binari è quello di una città “ bombardata “ per via degli enormi scavi riguardanti i lavori per la costruzione del complesso della nuova stazione ferroviaria cui avevo visto qualcosa in rete. Sparita l' enorme passerelle che un tempo portava ai binari, ancora visibile sulle immagini satellitari di google.L' hotel Diament ( 3 stelle) è lì subito alla destra fuori del sottopasso ( Dworcowa), ottima struttura, 81 euro totali per 2 notti in doppia.Il tempo di disfare la valigia ed eccomi in giro per Katowice. Passo la piazza della stazione, giro per il Rynek e le sue vie pedonali e non. Le strade sono in rifacimento,la zona è un tutto un cantiere, a dire il vero con molta noncuranza per la sicurezza dei non addetti ai lavori, marciapiedi pieni di buche,materiale sparso ovunque, recinzioni aperte, qualcuno potrebbe farsi male. Mi dirigo successivamente dove c'è quella che un tempo era il vecchio terminal dei pullman, ora adibita a centro commerciale destinato alla ricostruzione così come testimonia un cartellone. I pullman partono e arrivano da un piccolo piazzale alla sinistra della struttura, c'è un po di movimento,Eurolines e Polsky bus la fanno da padrone con i loro mezzi che attraversano tutta la Polonia e portano anche fuori dai confini nazionali.Torno sui miei passi a curiosare tra i venditori ambulanti di libri e riviste di tanti anni fa,vicino un piccolo parco con il mercato e i kebabbari. Affascinato dall'architettura soviet parto per un tour alla scoperta di ciò che di meglio può offrire katowice. Nei dintorni fulgido esempio il palazzone del Silesia hotel ormai desolatamente chiuso, dietro di esso si sviluppa in lunghezza l' enorme e imponente mega condominio che chiamo Agata per via di un'insegna che ci campeggia sopra. Percorro poi il lungo viale che porta allo Spodek,il simbolo della città, un palazzetto dalla caratteristica forma a disco volante accasciato, usato per vari eventi costruito nel 1971 che al suo interno annovera anche un albergo. Lungo il viale altri esempi di architettura sovietica, uno su tutti il Katowice hotel però ristrutturato al suo interno.Breve giro sul rondò dopodichè mi avventuro fin quasi al Novotel, torno indietro facendo tappa al piccolo centro commerciale all' interno del Qubus hotel,una volta fuori sbuco in Warszawska e torno in hotel a riposarmi. Impatto con la città positivo, non c'è niente di trascendentale a livello artistico e culturale ma Katowice mi piace.
Intorno alle 19:30 arriva mio cugino, il tempo di farlo ambientare in stanza e andiamo a cena al Patio, mangiamo entrambi zuppa di barbabietola con ravioli, Bigos, acqua,due birre medie e due caffè,100 zloty. Dopo essere tornati per breve in albergo usciamo di nuovo,battiamo in lungo e in largo la zona centrale, Mariacka compresa , ci concediamo un paio di bevute in due locali diversi e poi a nanna.
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Re: Katowice,Oswiecim e Varsavia

Messaggioda geom.Calboni » 26/09/2012, 15:38

ryancooper ha scritto: Impatto con la città positivo, non c'è niente di trascendentale a livello artistico e culturale ma Katowice mi piace.

E' proprio la sua volgarità che la rende interessante :)
Peccato per la passerella che non c'è più.
Ti sei concesso un giro in periferia? Con Pingo una volta ci perdemmo. Quanta volgarità...
Un giro a Nikiszowiec merita.
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Re: Katowice,Oswiecim e Varsavia

Messaggioda ryancooper » 29/09/2012, 16:37

geom.Calboni ha scritto:
ryancooper ha scritto: Impatto con la città positivo, non c'è niente di trascendentale a livello artistico e culturale ma Katowice mi piace.

E' proprio la sua volgarità che la rende interessante :)
Peccato per la passerella che non c'è più.
Ti sei concesso un giro in periferia? Con Pingo una volta ci perdemmo. Quanta volgarità...
Un giro a Nikiszowiec merita.


Si, vero.Un giro in periferia non l'ho fatto,Nikiszowiec la prossima volta.Devo continuare il racconto.
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Re: Katowice,Oswiecim e Varsavia

Messaggioda ryancooper » 03/11/2012, 0:34

Sabato 1 settembre

La mattina sveglia presto, alle 8 ci attende il taxi prenotato la sera prima per la prevista escursione ad Oswiecim dove rivisiteremo i due campi di sterminio nazisti di Auschwitz. L' auto arriva puntuale, si parte, la giornata è grigia, piove a sprazzi. La strada è poco trafficata, pochi km fuori da Katowice notiamo uno degli stabilimenti Fiat polacchi. Alle 8:20 arriviamo alla meta,sono meno di 40 km di viaggio. Diciamo allo chaffeur di portarci subito al campo 1, alle 8:30 ora d' apertura facciamo il nostro ingresso al campo passando prima dalla zona accoglienza, poi dal cancello principale del campo sotto la famigerata insegna recante scritto " arbeit macht frei" ovvero " il lavoro rende liberi". C'è poca gente, dalle 10:30 fanno entrare i gruppi organizzati, dunque meglio così. Regna un religioso silenzio, camminiamo lungo i vialetti ed entriamo di volta in volta all' interno delle costruzioni in muratura a un piano un tempo residenza forzata dei prigionieri della follia nazista. Molte sono chiuse, altre sono dei musei dell' olocausto divisi per nazioni con esposizioni di documenti, fotografie originali, filmati,disegni, liste come nel caso della casa francese, con tutti i nomi dei prigionieri recanti scritto la "storia" di ogni singolo sventurato, dal giorno della sua cattura e deportazione, numero del treno e data di arrivo al campo, numero assegnato marchiato indelebilmente sulla pelle del braccio, perchè lì si era solo dei numeri, la persona veniva annullata, umiliata, distrutta e terminata nella stragrande maggioranza dei casi appena arrivati o dopo periodi di estenuante lavoro, fame, torture e vessazioni di ogni genere. Le costruzioni chiamate blocchi sono numerati, il più famigerato era il n. 11, la prigione, anticamera della fucilazione dopo un processo sommario farsesco. All' interno, al piano terra, le stanze di detenzione, la sala del processo, gli uffici, i servizi igienici, nel seminterrato altre celle di detenzione comprese quelle punitive e quelle di tortura, tutte con gli arredamenti originali. Esposte lungo i corridoi le fotografie dei condannati che venivano fucilati nel cortiletto adiacente. Un' altro impressionate blocco è quello che conserva gli oggetti defraudati ai deportati, tonnellate di valigie, occhiali, accessori per la pulizia personale, pentole, tegami e vettovaglie varie, vestiti, le divise, i capelli delle donne. Adiacenti le costruzioni l' unico forno crematorio rimasto e le palazzine degli uffici nazisti. Alle 11 siamo usciti anche perchè erano da poco entrati i gruppi organizzati ed erano in tanti, così ci siamo fatti portare al campo 2, Birkenau, situato a pochi chilometri dal primo. Birkenau è enorme, è costituito da un complesso con una torre centrale sotto la quale passano i binari del treno, perchè è qui che i prigionieri arrivavamo per una prima selezione dove venivano divisi, chi abile al lavoro e chi da uccidere subito tramite gassazione e poi cremazione del corpo. Tutt'attorno c'erano decine e decine di costruzioni in legno e in muratura dove i deportati alloggiavano, ora non ne rimangono molte. Ambienti malsani, una o due stufe come riscaldamento, pseudo letti a castello in legno con paglia come giaciglio spesso sovraffollati. Pannelli informativi illustrano la mappa del campo divisa in blocchi . Dalla parte opposta dell' ingresso i resti dei grandi forni crematori distrutti dai nazisti poco prima della liberazione dei campi da parte dell' Armata Rossa. Concludiamo la visita con la salita alle torre d'ingresso da dove si ha una visione globale sull' effettiva impressionate vastità del campo, intorno alle 13 ci facciamo riaccompagnare a Katowice. Una volta arrivati pranzo di nuovo al Patio, il pomeriggio lo passiamo di nuovo gironzolando per il centro e dintorni, prima di sera ci rechiamo all' ingresso posteriore della stazione ferroviaria per acquistare i biglietti dell' Intercity per Varsavia del mattino seguente. Ai botteghini ci sono due addette che non sanno l' inglese, allora entriamo nella biglietteria di fronte è lì altre tre impiegate dicono che non parlano inglese allora scriviamo su un foglio il tipo di treno , l' orario di partenza e la destinazione con la data, così riusciamo ad acquistare i biglietti. Ma è mai possibile che a Katowice da sempre crocevia internazionale dei trasporti non abbia una sola persona parlante un minimo d' inglese nei rapporti col pubblico?
La sera ceniamo nei pressi di Mariacka utca dove più tardi testeremo un paio di locali per poi tornare in hotel a dormire in previsione della levata del giorno dopo per prendere il treno alle 6:57.
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