Maastricht è stata una piacevole sorpresa.
A parte l’albergo. Avevo scelto, in onore al personaggio di Giobatta e in favore al mio portafoglio, troppo spesso alleggerito e messo a dieta, di alloggiare nel Botel, una nave ormeggiata nel fiume, la più economica tra le proposte di internet.
Salvo il personale della nave. Per il resto era sporco, basso (sono 1,83 ma in alcune situazioni dovevo chinare il capo), incastrato. 9 metri quadri, con doccia sul pavimento del bagno, che rimaneva quindi allagato. Più che Villaggio/Giobatta sembravo Pozzetto/Artemio quando si accomoda nel residence.
Ok, per una notte o poco più, ci poteva stare.
Tornando alla città, sono stato fortunato: bella giornata, cittadina piacevole, piccola ma ricca di bei posti, città giovane (universitaria).
Come scritto sopra, si trattava di giorni festivi: ero al culmine della festa della Regina.
Città quindi ricca di gente, in giro con famiglie etc. per le vie.
Non mi soffermo a descriverla, metto qualche foto.
Cosa ho fatto? Ho cenato in un argentino, pentendomi della scelta. (scarso, hanno sbagliato l’ordinazione del contorno – anche se non ho detto nulla e non ho protestato – non mi sono saziato spendendo sui 20 euro). E alla fine mi è toccato pure lasciare la mancia, dato che il cameriere non è tornato con i 50 cents di resto. Non volevo lasciarla per principio, proprio per l’errore loro sul contorno. In precedenza avevo provato in un olandese ma non avevo menu in inglese ed era pieno, quindi ho lasciato perdere anche perché non conosco assolutamente la loro cucina e mi sarebbe toccato andare ad minchiam perché prima di chiedere al cameriere il significato dei cibi sarei morto di fame.
Descrivere la serata di festa? C’erano locali che davano musica dal vivo sul lungofiume, idem alcuni pub/bar, poi club etc. (molto piccoli) in centro, sino a sera tardi.
Io ho sostato in un pub irlandese, poi ho girato qua e là per il centro. Ho notato una cosa: o c’erano locali con gente over 45 o locali con studenti, direi 20-25. Quelli di età idonea alla mia erano pienissimi. Quasi tutti i locali erano “fighetti” come abbigliamento e considerando il mio vestiario simil John Rambo arrivato in città (giacca verde militare, jeans, barba incolta, etc.) in alcuni casi pensavo non mi avrebbero lasciato passare. Invece la selezione è praticamente inesistente. In uno sono entrato esclusivamente per andare al cesso e, una volta uscito, dirigendomi subito verso la porta mi hanno guardato male, parlandomi alle spalle. Ho fatto serata fino alle 2 circa, ma per essere un lunedì sera non mi potevo certo lamentare. La festa è molto sentita anche a Maastricht al punto che la mattina seguente, alle 8 del mattino moltissimi giovani si recavano ad Amsterdam per le celebrazioni mentre in città si stava iniziando ad allestire il mercatino delle pulci nel parco lungo le mura.
Tanta gente girava addobbata a festa in arancione. Non ho foto. Però se prendete una curva di tifosi olandesi quando gioca la Nazionale orange potete capire cosa intendo.
Cosa mi ha colpito di Maastricht?
- si salutano in modo strano, ma simpatico. Pronunciano un “oohi” che da noi verrebbe scambiato come il saluto detto da un ebete. Quando l’ho sentito ho riso.
- Le biciclette. Sapevo che era il loro mezzo di trasporto preferito ma non pensavo sino a tal punto.
- Ho trovato un coffee shop ma non ci sono entrato. Già sapevo che non danno più nulla agli stranieri. Considerando che quando si parla di Olanda la gente oltre al fumo pensa a un’altra cosa, rispondo subito: non ero interessato all’articolo e a Maastricht comunque non c’è.
- I mezzi pubblici fanno schifo. È forse il primo paese che trovo peggiore del nostro, come orari. Basti pensare che pullman verso l’aeroporto ve ne è solamente uno ogni ora (la stessa cosa anche il sabato al mio arrivo).
- Differenze con Liegi: tutti parlano in inglese, non so perché ma faceva meno freddo e la differenza si sentiva, i ragazzi olandesi hanno la cultura dell’ubriacarsi più che del bere.
La stazione, in piena sintonia con la città. Piccola, ma bella e funzionale.
Il centro storico