da obe » 29/11/2012, 11:50
15 ottobre – Pechino
Son le 9 di sera, siamo appena tornati in ostello dopo aver vissuto una giornata intensa come poche altre.
Ma che spettacolo però!
La mattina è iniziata presto; sveglia alle 7 e alle 8, dopo aver fatto colazione, siamo già pronti ad incamminarci verso la visita della Pechino storica.
Appena usciti dal nostro ostello l’Hutong sembra un posto differente da quello del giorno precedente.. il casino, i venditori ambulanti, i giovani turisti sono sostituiti dalla gente comune che sta per iniziare la loro attività lavorativa.
Signore che sfrecciano in bicicletta, motorini elettrici con il loro clacson, uomini che trascinano carretti stracolmi, operai che vanno lentamente verso il loro cantiere.. praticamente è il quartiere che lentamente si sveglia.
Per raggiungere Piazza Tien'anmen optiamo per utilizzare la metropolitana, peccato che sottovalutiamo la distanza e per raggiungerla ci facciamo almeno una ventina di minuti a piedi.
Comunque la camminata è utile perché ci mostra dei lati nuovi della città.
Notiamo subito che i lavori per la nuova fermata della metro stanno sventrando una parte di Hutong, qui non ci mettono veramente nulla a buttare giù le vecchie case in favore dei nuovi palazzi ipermoderni o di nuove strade.
Mentre alla nostra destra, lungo lo stradone, sfrecciano auto, bici, carretti e moto..noi curiosiamo dentro le stradine che son rimaste; è tutto un panni appesi, case a un piano, fili elettrici collegati un po’ come capita e tanti tanti negozietti.. ognuno con la sua specialità.. chi è parrucchiere, chi vende vestiti da 2 euro, chi vende la carne, chi ripara motorini e così via..
Altra cosa troppo particolare sono le insegne stradali, nei cartelli di divieto o di segnalazione i poliziotti sono rappresentati da pupazzetti tipo cartone animato.. forse un modo per renderli simpatici o comunque più umani agli occhi della gente. troppo forte!
Comunque la metro è la cosa più moderna che abbia visto finora; gigante, pulitissima, piena di tv a schermo piatto e i treni sono silenziosi e nuovissimi.
Poi le pubblicità, tutte di marchi occidentali a noi conosciuti (chissà cosa ne penserebbe Mao…) e durante il tragitto i filmati vengono sparati sui muri delle metro in modo da porteli vedere attraverso i vetri.
Una cosa che invece può un po’ scocciare è che ogni volta, all’ingresso della metro, si deve passare un controllo della polizia e se si ha qualche borsa o sacca devi farla monitorare attraverso i raggi X.
Però almeno a fare i controlli son tutte poliziotte giovani (di cui molte carine) e sempre con il sorriso e un po’ anche di imbarazzo nei nostri confronti.
Quando poi finalmente siamo alla porta Anteriore arriviamo a toccare per mano quella che è la piazza più grande al mondo.
Effettivamente è qualcosa di veramente maestoso e grandioso; oggi camminandoci sembrava non finisse più e man mano che ci avvicinavamo alla porta della Pace Celeste ci chiedevamo, ma quanta gente ci sta qua dentro??
Camminando con assoluta calma osserviamo il mausoleo di Mao (dove però non entriamo), la colonna del monumento agli eroi del popolo, i palazzi del partito che costeggiano la piazza, le statue dedicate ai combattenti e poi ci imbattiamo in uno dei tanti confronti tra il moderno e l’antico presenti in Cina.
In mezzo a questa piazza che ci accompagna alla Città Proibita ci sono due megaschermi al led (e quando si dice mega qui in Cina vuol dire che sono veramente giganti) che pubblicizzano le bellezze turistiche dell’intera nazione.. filmati spettacolari che alternano natura, cultura e cibo.
Oltre a noi in questa piazza si trova un po’ di tutto.. tante comitive di cinesi in vacanza con le bandierine della Cina in mano che si fanno fotografare con dietro la foto dell’antico leader.
I vecchi poi sono delle macchiette; vestiti a festa si fanno fotografare orgogliosi e con il petto in fuori.. si legge nel loro volto quella fierezza o comunque soddisfazione nell’essere qui, nella capitale.
I bambini invece ci guardano curiosi, alcuni con occhi sgranati e quando noi li salutiamo ci sventolano la bandiera che hanno in mano o si mettono in posa per una foto.
A proposito, saranno state le tante telecamere, i tanti militari (sia in divisa che in borghese) o anche solamente la gigantografia della faccia di Mao che guarda la piazza, ma la sensazione di essere sottocontrollo è forte, sembra di avere molti occhi addosso.
Quando superiamo la ipertrafficata strada Chang’an e la foto di Mao entriamo nella zona che fa da anticamera alla Città Proibita.
e persone che vediamo qui e dentro al sito storico ci fanno capire che ora non è poi così proibito starci.. anzi.
Prima di entrare ci imbattiamo con la curiosità della gente, che per la prima volta ci ferma per fare foto con loro.
All’inizio sono dei signori incuriositi e divertiti dal cappello di carta che avevo comprato e poi due ragazze che sono esaltatissime dal fare la foto con Teri…. Ovviamente a me fermano i vecchi e a Teri le giovani!
Nelle due ore che passiamo nella città Proibita abbiamo la possibilità di visitare per bene i vari palazzi, i cortili, le scalinate, i ponti e tutte le strutture che la compongono.
Devo dire che tra la cosa che mi ha colpito di più è la ripetitività delle costruzioni.. c’è il cortile con il suo palazzo, poi un altro cortile e un altro palazzo.. e così procedere fino in fondo.
Come dice Teri “Stucchevole nella sua ripetitività ma affascinante”
Mi son piaciuti molto gli edifici in legno, dove il colore predominante è il rosso, e i loro tetti, di colore giallo, che hanno una forma particolare e finiscono con una punta rialzata con sopra una serie di draghi.
Il drago è poi ripetuto più volte ed è presente anche nelle scalinate centrali che portano all’ingresso dei vari palazzi; scalinate che erano tra l’altro riservate solo all’imperatore.
E’ stato bello anche notare la differenza di colori tra i palazzi ristrutturati e quelli non ancora sistemati, forse meno accesi ma sicuramente più vissuti.
Mentre eravamo nei giardini, che hanno piante e rocce dalle forme strane, vediamo che i cinesi hanno un senso della fotografia tutto loro.
Fanno di quelle foto che più assurde non ci sono!.. primi piani che coprono tutto il panorama, pose signorili, tagliano i tetti e le cime dei palazzi, quando sono in comitiva vengono tagliate le persone laterali.. e poi quando vengono fotografati fanno sempre il gesto delle due dita a V.
Ma soprattutto ora io mi chiedo.. E’ una cosa contagiosa? Perché, riguardando le foto, vedo che anche Teri è stato attaccato da questo virus delle due dita!!! Mah…
Invece una volta uscita dalla porta in alto ci imbattiamo nel famoso trucco del The.. due ragazze ci avvicinano e con la scusa di chiederci cosa facevamo in Cina, da quanto eravamo arrivati e cose simili dopo un po’ ci propongono di andare a bere il The in una storica sala lì vicino… sapendo di questa truffa ovviamente abbiamo rifiutato e liquidato le due, anche perché diciamocelo erano due bei gabazzi.
Comunque dopo la città proibita siamo tornati in piazza Tien'anmen; soprattutto volevamo entrare nel palazzo da cui si affacciava Mao per parlare alla folla.
Per arrivarci camminiamo un po’ lungo le mura esterne della città Proibita e poi prendiamo un mezzo di trasporto spettacolare.
E’ un motorino, o meglio un baracchino, sul quale hanno montato una struttura in alluminio in cui ci si può sedere al massimo in 2.. quando si dice viaggiare comodi.
Tra l’altro la tipa voleva un prezzo assurdo (50 euro) per portarci ma l’abbiamo liquidata in malo modo dandole un decimo.
Comunque la vista della piazza dal palazzo è qualcosa di eccezionale, ti sembra tutto piccolino e non finisce più.. poi le sale interne sono un’esaltazione della figura di Mao e del partito Comunista.
Io ero quasi tentato di comprare l’orologio con il faccione dell’antico leader, ma per fortuna mi son trattenuto!
La giornata sarebbe già stata soddisfacente; il primo impatto con questa cultura mi è piaciuto, forse sarà che di carattere anch’io sulle prime son sempre pacato e rispettoso ma il loro modo di comportarsi lo apprezzo.
Chissà se è solo nella capitale o anche nel resto della Cina; poi son contento che finora lo stile occidentale non ha ancora attaccato la mentalità delle persone, non so se è meglio o peggio ma finora mi è parso tutto molto diverso.
E per fortuna che durante la Rivoluzione Culturale la città proibita non è stata abbattuta come hanno fatto con le antiche mura o con tanti monasteri, sennò non avremmo potuto toccare con mano lo stile imperiale dell’epoca.
Oltre quello visto oggi, quello che mi ha esaltato è il primo contatto con questo popolo, una curiosità così nei nostri confronti forse non l’avevo mai trovata… una curiosità positiva, senza doppi fini.
Ripensandoci, oggi abbiamo fatto veramente tante cose…tante emozioni.. cavolo siamo qui da 36 ore e già mi sembra di essere in viaggio da una settimana.
Comunque dopo abbiamo proseguito nella via commerciale del Dashilan; ecco qui si manifesta di nuovo la contrapposizione nuovo-antico, forse la Cina che sarà contro quella che è attualmente.
Questa antica via una volta era tutta negozietti quasi a conduzione famigliare, ora invece è stata ristrutturata e ha negozi delle più famose marche occidentali.. Sturbucks, Zara, Jack Jones…
E alla fine, oggi, questa strada è poco frequentata dai cinesi.. se non da quelli in vacanza qui.
Due cose simpatiche però son mi successe, una è l’assaggio dello yogurt fresco…e l’altra è quando padre e figlio mi fermano per fare una foto con il vecchio.. i sorrisi, i ringraziamenti e anche qualche risata.. bello!
Ma la contrapposizione sta nel fatto che appena abbiamo cambiato via, prendendone una parallela, tutto è cambiato!
La pulizia e l’ordine di prima lasciano spazio ad insegne luminose, fili elettrici cadenti, gente che cucina per strada in grossi pentoloni, venditori ambulanti..questa è la Cina che mi aspettavo!
Noi ovviamente iniziamo con l’assaggio di cibi vari.. ravioli, panzerotti ripieni, spiedini.. ci facciamo trascinare da questi sapori nuovi, magari non sempre delicati ma comunque interessanti e poi tutto costa veramente poco.
Sta di fatto che senza rendercene conto, quando è ormai buio, girando un pò a casaccio arriviamo in una Piazza Tien'anmen illuminata.
Aa dir la verità eravamo un po’ stanchi, ma diamo l’ultimo colpo alla giornata prendendo la metro per andare nella “Piccadilly Circus” di Pechino.. almeno così l’abbiamo ribattezzata noi.
Arriviamo in Wangfujing e all’inizio rimaniamo un po’ spiazzati; qui si ritorna alla modernità, palazzoni altissimi, sovrapassaggi pedonali per superare le corsie trafficate e finiamo in centro commerciale gigantesco.
Qui la cosa stranissima è stata che non c’era quasi nessuno.. non dico a comprare, ma neanche a fare un giro per negozi. Vuoto! Bho, forse abbiamo sbagliato orario o non so.. comunque in una città come Pechino trovare questo centro commerciale deserto è stata una sorpresa.
Comunque quando arriviamo nella via pedonale, un po’ a Piccadilly assomiglia sarà per le insegne luminose ma un po’ ci si avvicina.
A differenza del vicino centro commerciale, qui le strade son pienissime di gente e poi c’è il mercato notturno del cibo “Donghuamen Night Market”
Ecco, questa è un’esperienza che suggerisco a tutti.
Il mercato è pieno di bancarelle che vendono qualunque cosa sia commestibile.
Si parte con i piatti più semplici come ravioli o noodles ma poi si arriva a trovare cavalucci marini, stelle marine, scorpioni, tarantole, strane bevande colorate con le bolle, dolci e tutte cose simili. Sembra quasi di stare nella trasmissione “orrori da gustare”.
Il mercato era pienissimo e oltre al cibo, anche i venditori fanno parte dello spettacolo.. ti chiamano, ovviamente solo in cinese, e ti fanno vedere come preparano i cibi.. perché si, alla fine è tutto preparato e cotto lì sul momento, per strada..
Ore 23.30
Siamo appena rientrati in camera; dopo il mercato siamo usciti nel nostro Hutong a fare uno spuntino e alla fine, mentre parlavamo delle esperienze vissute oggi, ci siamo fatti 3 birre in un baretto sgranocchiando una fetta di pizza.
Anche perché prima abbiamo assaggiato una specie di crepes con dentro una schiacciatina fritta con salsa piccante… non il massimo diciamo.
Andiamo a dormire che domani c’è la Grande Muraglia ed ha appena iniziato a piovere..speriamo bene..
Mi viene in mente il nostro meteorologo di fiducia Giorgio..”Tanto a Pechino non piove mai..”