Giovedì 9 agosto è dedicato alla visita di
Yerevan, prima di tutto però dobbiamo sistemare la faccenda del visto per il Nagorno Karabakh.
Si può fare anche a Stepanakert ma non durante il weekend, quando gli uffici sono chiusi. Siccome noi ovviamente ci andiamo nel weekend, dobbiamo farlo prima, qui a Yerevan. Ci facciamo portare con un taxi alla
Rappresentanza del N.K. (non si chiama ufficialmente ambasciata) e facciamo la richiesta del visto, pagando 3000 dram a testa (meno di 6 euro) e lasciando i passaporti. Il tutto sarebbe pronto già nel pomeriggio ma per non spezzarci troppo la giornata torneremo a prenderlo domani mattina. Girare senza passaporto non ci piace ma non c'è altro modo.
Visti i prezzi minimi, prendiamo un altro taxi e ci facciamo portare al
Museo del Genocidio che si trova un po' fuori dal centro. All'esterno c'è un mausoleo con una fiamma eterna e un parco, mentre dentro al museo ci sono foto e testimonianze che mi ricordano fin troppo gli orrori dei campi di sterminio nazisti.
Dopo la tetra visita ci si pone un problema: come tornare in centro? Il posto è isolato e non ci sono taxi, quei pochi presenti stanno aspettando i propri clienti che sono dentro al museo, ovviamente noi non abbiamo pensato a chiedere al tassista di aspettarci un'oretta o due in modo da farci anche riaccompagnare in centro al termine della visita. Sotto il sole delle 12 passate non ci resta altro che camminare fino allo stradone di scorrimento (non lontano e per fortuna tutto in discesa), attraversarlo per essere già nella direzione giusta (a rischio della vita
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) e fermare uno dei taxi che qui passano abbastanza frequentemente.
Ci facciamo lasciare davanti al
Matenadaran, un altro dei musei che avevamo deciso di vedere (questo era più una mia fissa
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). Anche se sarebbe ora di pranzo preferiamo prima visitarlo.
Questo posto è non solo un museo ma una specie di istituto di ricerca che raccoglie, restaura e ospita manoscritti antichi armeni e di altre culture. Visto quanto vanno fieri gli armeni del loro alfabeto e della loro cultura, mi sembrava un buon posto per capire un po' di più di questo popolo (e poi adoro i manoscritti illustrati!). In cima alla scalinata di accesso ci facciamo le foto di rito con la statua di Mesrop Mashtots, inventore dell'alfabeto armeno, e poi peniamo un po' per trovare l'ingresso che è nascosto da un lato. Paghiamo i biglietti, i permessi per le foto e anche la guida in ITALIANO (pazzesco!). La visita è limitata ad una sala dove sono esposti svariati manoscritti di varie epoche e provenienze, e assolutamente consiglio di prendere la guida altrimenti li si apprezza solo a metà. Con le spiegazioni invece è tutto molto più interessante.
Usciti da lì ci dirigiamo a piedi verso la famosa scalinata
Cascade, ma prima di salirla ci sediamo ad un bar sotto i portici e pranziamo (sono le 2 passate) con delle crepes.
Per salire in cima alla scalinata prendiamo le scale mobili interne, con le loro opere di arte moderna e la loro aria condizionata
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e una volta lassù ammiriamo il paesaggio che devo ammettere non è dei più suggestivi: Yerevan è una città per lo più moderna e non c'è un quartiere tradizionale come a Tbilisi.
La Cascade non è ancora terminata nella sua parte più alta, noi però saliamo ancora superando i lavori in corso (e sudando come maiali visto il caldo
![Laughing :lol:](./images/smilies/icon_lol.gif)
) e ci ritroviamo su un piazzale dove c'è il Monumento al 50imo anniversario del Soviet Armeno. Ancora un po' di strada e siamo nel parco all'interno del quale si trova la
statua della Madre Armenia, meta finale della scarpinata sotto il sole. Tra una cosa e l'altra arriviamo verso le 16, siamo un po' di corsa perchè Marco voleva visitare il Museo Militare ospitato all'interno della statua, museo che chiude alle 17. Al piano terra c'è un'esposizione dedicata alla guerra del Nagorno Karabakh, interessante ma con le spiegazioni solo in armeno, al piano di sotto invece ci sarebbe una sezione dedicata al ruolo degli armeni nella Seconda Guerra Mondiale, ma manca poco alla chiusura e la babuska che sovrintende al museo ci caccia prima che riusciamo a visitarla per bene. Fuori attorno alla statua ci sono poi vari pezzi di artiglieria e un carro armato, ma a me non è che interessino poi così tanto: lascio che Marco si faccia i suoi giretti mentre mi riposo all'ombra e ammiro l'enorme statua con la sua spada ben puntata verso la nemica Turchia!
Finalmente conclusi i musei che avevamo deciso di vedere, torniamo verso il centro riscendendo la mega scalinata della Cascade ma stavolta fermandoci ai vari piani dove all'aperto ci sono delle statue moderne con relativi giochi d'acqua. Arrivati alla piazza ai piedi della scalinata ammiriamo le varie statue che la decorano, tra cui un paio di Botero, e ci concediamo una sosta su una panchina all'ombra!!
Riprendiamo il giretto con l'intenzione di visitare un po' a piedi la città vedendo anche un paio di chiese, tra le poche cose antiche di Yerevan: la prima è quella di
Zoravar, ben nascosta in un cortile ma carina. Passiamo per la piazza del teatro dell'
Opera, in mezzo al verde e piena di gente: famiglie con bambini, ragazzi con lo skate, coppiette, anziani etc. Un bello spaccato di vita locale.
Dopo un po' ci dirigiamo alla chiesa
Katoghike del 13o secolo, peccato che la troviamo circondata di lavori in corso. Passeggiamo poi lungo la
via Abovyan, fiancheggiata da bei palazzi e negozi (ma anche qui le statue assurde non mancano) e incrociamo la nuova strada pedonale Hyusisayin Avenue che sinceramente non mi piace per niente, troppo moderna. Infine arriviamo alla tappa finale, la grande Piazza della Repubblica (Hanrapetutyan Hraparak), su cui si affaccia il Museo della Storia Armena che mi sarebbe piaciuto vedere, ma in un solo giorno non si può certo fare tutto. La piazza è circondata da grandiosi edifici, nel mezzo si trova una enorme vasca con varie fontane, ed è decisamente un luogo di ritrovo pieno di vita.
Essendo ora di cena cerchiamo un posto per mangiare, qui sembra pieno di uffici ma non ci sono molti locali. Ci salva una "restaurant guide" di Yerevan regalataci dalla tipa dell'hotel di Tbilisi!! Segnala qui un ristorante dove non saremmo altrimenti mai entrati, sotterraneo e quasi invisibile nonchè completamente vuoto! Un po' desolato ma l'importante è mangiare qualcosa (e comunque non era brutto e nemmeno cattivo il cibo, solo completamente vuoto...).
Torniamo in piazza della Repubblica e la troviamo piena di gente assiepata attorno alla mega fontana per lo spettacolo serale di acqua, luci e suoni. Anche noi ne rimaniamo incantati! E' davvero suggestivo, i giochi di luce e di acqua sono bellissimi e vanno ovviamente a tempo con la musica, che spazia da canzoni pop alla musica classica, dalle canzoni Disney ai Queen alla musica popolare armena. Rimaniamo affascinati a gustarci questo spettacolo per più di un'ora, non riusciamo proprio a venire via! Oltretutto a volte ci arrivano delle belle ventate di goccioline d'acqua che ci rinfrescano anche (per quanto ormai la sera non facesse più troppo caldo).
In particolare mi è rimasta impressa una canzone armena che parla di Yerevan e che sono riuscita a ritrovare su Youtube:
http://www.youtube.com/watch?v=kAlLEZEwkcw Invece per darvi un'idea seppur minima di quello che era lo spettacolo abbiamo messo un paio di video online, anche se non rendono per niente:
http://vimeo.com/leia74/yerevan1 http://vimeo.com/leia74/yerevan2Verso le 22 c'è stata una pausa nello spettacolo e pensando che fosse finito ci siamo allontanati in cerca di un taxi. Dopo poco la musica è ricominciata, ma ormai eravamo già quasi in taxi e abbiamo deciso di tornare in albergo, del resto eravamo proprio stanchini!
Lo spettacolo serale è stato il momento più bello della visita di Yerevan. La capitale armena non è particolarmente bella, da questo punto di vista sicuramente Tbilisi col suo antico centro storico è meglio, ma ci è sembrata una città vivace e interessante, e penso che questo spettacolo serale con tutta la gente che lo guardava (e i turisti erano davvero pochi) abbia contribuito non poco a questa impressione.
In una sola giornata non siamo riusciti a vedere tutto quello che ci sarebbe piaciuto, soprattutto nella zona sud: oltre al museo su piazza della Repubblica, ci sarebbero stati l'enorme cattedrale moderna di San Grigor Lusavorich, la Blue Mosque e poi fuori città i resti dell'antica fortezza di Erebuni. Però diciamo che va bene così, per un solo giorno abbiamo visto anche troppo!
A breve le foto della giornata