approfitto della ricorrenza per due approfondimenti che ho scritto recentemente
Il cinema Afro e altre storie L' onda lunga della presidenza
Obama sembra aver rivitalizzato, ma può essere solo una coincidenza, l' interesse del cinema americano per le vicende legate al popolo afroamericano, ai risvolti della guerra civile tra nord e Sud e alla questione razziale, da sempre lasciate in ombra per opportunismo o vergogna.
Con modi e tempistiche differenti dal
Tarantino dell' epico
Django Unchained, si è passati al
Lincoln di
Spielberg ( già sensibile al tema con Il colore viola e Amistad ) per arrivare ai più recenti
12 anni schiavo, la storia vera di un violinista di colore, Solomon Northup, che nel 1841 fu rapito dagli schiavisti e venduto, lui nato libero nel nord, ad un piantatore di cotone della Virginia e
Selma : una rievocazione delle marce da Selma a Montgomery che dal 1965 segnarono l'inizio della rivolta per i diritti civili negli Stati Uniti, un film davvero di grande spessore dove viene finalmente analizzata la figura di
Martin Luther King e dove si possono capire davvero molte cose sulla società americana.
Il buio oltre la siepe (1962 - To Kill a Mockingbird) resta comunque, tratto dal romanzo omonimo di Harper Lee, uno dei film e romanzi più importanti del genere, sicuramente non si può dimenticare il grande cinema del nero
Spike Lee che nel corso degli anni ha sempre mantenuto un livello qualitativo altissimo e un serio impegno nel suo lavoro verso la propria gente.
Interessante anche il filone della
blaxploitation ( film d'azione, violenti che parlano di ghetti, sesso, droga, prostituzione, omicidi, guardie e ladri ) che influenzerà registi come Tarantino, che possono essere fatte risalire alla metà degli anni sessanta e principalmente alle rivolte nei ghetti afroamericani (soprattutto in quello di Watts, avvenuta nel 1965) alle battaglie per i diritti civili e all'avvento delle Pantere Nere.
Il prototipo della blaxploitation è considerato
Rabbia ad Harlem ( tratto dall' omonimo romanzo del grandissimo Chester Hymes ) diretto nel 1970 da Ossie Davis. Il film narra di due poliziotti afroamericani che operano ad Harlem ed è il primo a contenere una colonna sonora soul e funky e a rivolgersi esclusivamente ad un pubblico afroamericano come in generale saranno tutti i film di questa corrente, e Hollywood fiuterà l' affare.
Il vero capolavoro resterà
Rubare alla mafia è un suicidio, nella solita traduzione italiana farlocca , dell' originale
Across 110th Street di Barry Shear (1972) che prende spunto dall' omonima canzone di Bobby Womach per tracciare una linea tra neri e bianchi tra Manhattan e Harlem a New York, un grandissimo film.
Tornando al toccante
12 anni schiavo, verso la fine potrete ascoltare
Roll on Jordan, uno spiritual tradizionale , cantato dagli attori accompagnati dai loro battiti di mano, che non può lasciare indifferenti ed è un autentico inno alla libertà.
In questo esempio come in tanti altri casi si può capire la trasposizione e l'uso di messaggi biblici e cristiani da parte degli schiavi afroamericani ma con un differente significato, il fiume Giordano della canzone, non rimane solo metafora della Terra promessa e della libertà che varcarlo ( con l'aiuto di Dio ) sarebbe derivato al popolo ebraico.
"Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza camminavano davanti al popolo. Appena i portatori dell’arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde – si fermarono le acque che fluivano dall’alto e stettero come un solo argine a grande distanza, in Adama, la città presso Tartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare dell’Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò davanti a Gerico. I sacerdoti che portavano l’arca dell’alleanza del Signore si fermarono immobili all’asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto Israele passava all’asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano".
Libro di Giosuè
ma nell'uso fatto dal popolo afroamericano è un chiaro messaggio di speranza e di fuga ipotetica verso la libertà attraverso il valicare due grandi fiumi : il Mississipi e l'Ohio, cioè sinonimo di aver lasciato gli schiavisti stati del sud e aver raggiunto i liberi stati del Nord America, ma per esteso passare il Giordano, inteso come ritorno a casa , invocava nella morte la finale redenzione e la fine delle tribolazioni terrene di una schiavitù ingiusta per giungere alla quiete della Resurrezione per chi credeva in Dio.
A maggio se tutto andrà bene e dopo esserci passati vicini in Israele nel nostro viaggio di Novembre 2013 valicheremo il Giordano ( ( metaforicamente si spera
arrivando dalla Giordania per ritornare in Israele, Roll Jordan Roll ......
https://www.youtube.com/watch?v=mAZhQQN758gFilmografia provvisoria afroamericana"Uomo bianco tu vivrai" di Mankiewicz (1950 )
"I gigli del campo" di Ralph Nelson (1954)
"La parete di fango" di Stanley Kramer (1958)
"Il buio oltre la siepe" di Robert Mulligan(1962)
"Indovina chi viene a cena" di Stanley Kramer (1967)
"La calda notte dell'ispettore Tibbs" di Norman Jewison (1967)
"Il colore viola" di Steven Spielberg (1985)
"Mississippi" Burning di Alan Parker (1988)
"Amistad" (1997) di Steven Spielberg (1997)
" Precious " di Lee Daniels ( 2009 )
"Django unchained" di Quentin Tarantino ( 2012)
"The Butler" di Allen ( 2013 )
" Lilcoln " di Steven Spielberg ( 2013 )
"Dodici anni schiavo" di Steve McQueen ( 2014 )
" Selma " di Ava DuVernay ( 2014 )
Spike Lee merita un discorso a parte e bisognerebbe citare quasi tutta la filmografia non perdetevela !.