Giorno 9 - La città delle barche.
Mi sveglia un fortissimo mal di testa intorno alle 7 e 30 del mattino, persino peggiore di quello avvertito a minsk il secondo giorno. Mi alzo cercando di non disturbare Darya ma noto che anche lei era sveglia. Nessuno di noi godeva di un ottima salute fisica in quel momento, avevamo preso parecchio freddo il giorno prima e probabilmente gli sbalzi di temperatura hanno contribuito non poco. Decidiamo così di scendere a far colazione, base che mi sarebbe servita per assumere il mio secondo analgesico. La colazione viene servita negli stessi locali del club ristorante. C'è scelta, ma non esagerata. Io avevo ancora molta fame dalla sera prima e cerco di mangiare il più possibile, per quanto il buffet potesse offrire. Rientriamo in camera e proviamo a riprender sonno, eravamo entrambi a pezzi. Non so darya, ma io, appena l'analgesico fa effetto, ritorno tra le braccia di morfeo che mi culla per una buona oretta. Verso le 11 ci alziamo definitivamente, doccia e vestizione per l'escursione. Il tempo era incerto, non pioveva ma c'era minaccia di pioggia e comunque tirava l'onnipresente brezza siberiana che ti gela le ossa. Usciamo dal hotel circa alle 12 e iniziamo l'escursione dalla passeggiata sul fiume Pina.
Al contrario di quanto riportato su wikipedia (che dovrò prima o poi correggere citando le fonti) Pinsk non è bagnata dal fiume pripyat, ma dal fiume pina, da cui prende anche il nome, infatti pinsk è una derivazione del nome pina. Più ad est di pinsk vi è poi la confluenza tra i due fiumi, ma pinsk viene bagnato solo da questo fiume. La passeggiata doveva esser una passeggiata romantica, ma, forse per il clima e il vento, io sinceramente non l'ho trovata poi così bella. Le acque del fiume sono marroni come quasi tutte le acque dei paesi del blocco sovietico e ci sono anche un po' di rifiuti galleggianti. Dalla sponda opposta ci sono anche delle spiagge da cui suppongo in estate ci possa essere un po' di relax, l'area sembra attrezzata. Risaliamo una volta raggiunto il molo e passiamo dal parco gorodskoi adiacente dove è stato eretto un monumento agli eroi slavi, prendiamo la via principale e passiamo di fianco alla chiesa francescana cattolica dove vivono dei monaci o monache, forse suore, non ricordo bene. Ci fermiamo a mangiare in un chioschetto e anche qui, io fame atavica e Darya prende solo un dolce. Cominciavo a capire come mai fosse così cagionevole di salute!
Eppure proprio magrissima non è...
Pinsk ha diverse particolarità. Innanzitutto è la "capitale" della regione della Polesia, che la bielorussia condivide con l'ucraina, la quale conserva una certa originalità rispetto al resto del paese. In origine era una estesa regione paludosa formata principalmente dal fiume pripyat che ha dato una determinata caratteristica boschiva a questa regione ed è stato uno dei primi insediamenti del popolo slavo. Anche se può sembrare paradossale per un paese senza sbocchi sul mare, la principale economia di pinsk, dopo quella agricola che come spiegato nell'icipit del racconto è stata drasticamente ridotta a causa delle radiazioni, si basa sulla costruzione di navi e di barche che solcano i fiumi bielorussi. Si possono osservare barche o parti di esse sparse un po' ovunque qua e là in giro per il centro cittadino.
Proseguiamo ancora lungo la via principale che termina nell'onnipresente piazza lenina la quale al suo interno, o meglio, in un angolo, ingloba il vecchio collegio dei gesuiti ora trasformato nel'unico museo della polesia e, dalla parte opposta, attraversata la strada, una delle facoltà dell'università, non ricordo quale, ma ricordo la musica pseudo house pompata dagli altoparlanti all'esterno delle sue mura, una cosa stranissima, anche un altra facoltà un po' più piccola incontrata precedentemente lungo il tragitto era caratterizzata da questa musica. Darya mi spiega che ci sono delle elezioni in corso e che probabilmente era legato ad una specie di sponsorizzazione dell' "evento"!.
Ovviamente non potevamo esimerci dal visitare il museo che al suo interno ripercorre tutta la storia della regione, fino ai giorni nostri. Verso la fine della visita notiamo in un corridoio del museo tutta una serie di foto recenti della città di pinsk le quali ritraggono i monumenti/costruzioni più salienti della città. Ci rendiamo conto di aver visto già praticamente tutto, ci mancavano ancora un paio di chiese, di cui una, la più imponente, la chiesa di San teodoro, si trovava a circa 30 minuti di bus dal centro. Dal momento che erano da poco passate le 16 decidiamo di visitarle entrambe. Nel tragitto tra la stazione e l'hotel c'è un piccolo parco con delle costruzioni che sembrano ricordare una fortezza in miniatura, non siamo riusciti a comprendere che cosa rappresentassero, però alla vista non è male, scattiamo un paio di foto e poi saliamo sul bus che ci porta alla chiesa. Nel frattempo era uscito uno sprazzo di sole, ma l'aria continuava ad esser gelida. Scendiamo dal bus e camminaimo per circa 5 minuti. La costruzione è davvero imponente per una città così piccola (130k abitanti) ed è anticipata da un altissimo campanile che si erge nella parte frontale della chiesa.
Torniamo verso la fermata del bus, ma prima decidiamo, o meglio decido, di comprare qualcosa da mangiare al supermercato vicino, anche qualcosa per far colazione il giorno successivo e poi aspettiamo il bus che ci riporti in centro.
L'architettura di pinsk non è tipicamente sovietica ed anche le nuove costruzioni sono colorate e ricordano più la scandinavia che non un paese sovietico. Ci fermiamo allo stesso chiosco dell'andata perché darya aveva bisogno di un thé caldo, dopodichè rientriamo in hotel verso le 19 e 30. Io mi infilo subito a letto cercando di recuperare l'ipotermia causata dal vento gelido e provo a rilassarmi un po' prima di risistemare la mia roba e lasciare l'hotel.
A Minsk, Dopo aver realizzato che il treno delle 23 per grodno era pieno, nel mio primo giorno a grodno chiesi subito di recarmi in stazione per prenotare quello che sarebbe poi stato lo spostamento più importante, ovvero da pinsk a vitebsk. Per mia sfortuna i posti sul treno che avrei dovuto prenotare erano terminati. Il treno sarebbe passato da pinsk alle 23 e 30 e sarebbe arrivato alle 11 del giorno dopo, sfortunatamente son stato costretto a prendere un altro treno che, passando da minsk, passava da pinsk a mezzanotte e giungeva a vitebsk alle 14. Mi sarei dovuto sorbire 14 ore di viaggio!
Ci prepariamo e lasciamo l'hotel alle 21 precise. Avevamo deciso di dirigerci subito alla stazione e cercare un café lì vicino per mangiare prima di partire. Subito all'uscita dell'hotel notiamo un café in cui si stava svolgendo un altra festa di matrimonio. pareva che tutta pinsk avesse deciso di sposarsi in questo week end!
Le strade di pinsk sono pochissimo illuminate la sera, compresa la via principale, il che con il freddo e l'umidità danno un immagine dark da Londra di fine 800. Giungiamo nei pressi della stazione dove notiamo un ristorante, facciamo per entrare ma poi notiamo dei festoni all'esterno, darya decide di chiedere prima di entrare...Chiuso per festa privata, un altro matrimonio!! Andiamo per cui alla stazione che aveva un piccolo café dove Lei aveva trascorso la maggior parte del tempo mentre aspettava me il giorno prima, ci avviciniamo e...Non è possibile, Un altro matrimonio!!! Darya stava sbottando!
Io ero tra il divertito e il preoccupato. Decidiamo di lasciare i bagagli al deposito che avrebbe chiuso per la notte alle 23 e 30. Giusto in tempo per prendere il treno
Erano le 22 passate e decidiamo di tornare spediti verso il centro per trovare uno straccio di posto dove mangiare qualcosa, passiamo davanti ad una specie di bar/casinò, che avava davvero una brutta immagine, Darya non si sente a suo agio. Mi racconta che in città piccole la gente è spesso chiusa ed ostile verso chi non è del posto, non importa se straniero o meno. Personalmente non ho avvertito questa ostilità, ma come per grodno un po' di freddezza si sentiva. Fatto sta che, sarà l'ora, l'ambientazione dark, il posto un po' tetro, Darya era riuscita a trasmettermi un po' di insicurezza e non mi sentivo più a mio agio. Proseguiamo verso il centro e passiamo davanti ad un bar, vi giuro ho letto il nome ma non riesco a ricordarlo ora
ed un chiosco che però scopriamo vendere solo alcolici e qualche snack confezionato, ripassiamo dal bar e darya esordisce dicendo che se ci fosse stata un altra festa di matrimonio si sarebbe incazzata sul serio!
Per nostra fortuna era una serata normale. C sediamo su delle panche/divanetti molto spartani, come un po' tutto il locale. Da una parte c'era il bancone e i posti a sedere ed in un'altra stanza non troppo grande un po' di musica con gente che ballava. Qualche bella ragazza andava a e veniva di tanto in tanto, sembra che anche di domenica sera ci fosse un discreto movimento in questa città, chissà se il club andre lavorava stanotte...
Io prendo una specie di strudel salato e darya solo un thé!
ma possibile che campasse solo D'arya?!
Finiamo in fretta la nostra "cena" quando ci accorgiamo che erano le 23 e 15! Corriamo quasi verso la stazione per recuperare i bagagli e qui ci scontriamo con l'intransigenza di stampo sovietico. La tipa che lavorava nel deposito stava chiudendo esattamente davanti a noi, puntualissima alle 23 e 30! Noi chiediamo gentilmente di darci i nostri bagagli, in fondo siamo arrivati all'ora di chiusura, ma poi soprattuto era lì, davanti a noi che stava chiudendo, Niente da fare! irremovibile, non ha voluto sentire ragioni!! Io stavo ridendo, non volevo crederci che stava succedendo davvero, una cosa per noi italiani incomprensibile, la seguiamo in stazione dove avrebbe lasciato le chiavi in custodia alla milizia. Andiamo al box e chiediamo assistenza. Aspettiamo quasi 10 minuti, dopodiché un poliziotto esce con le chiavi e ci fa segno di seguirli. Per fortuna non in carcere!
Ci apre lui e ci fa prendere i nostri bagagli. Da non crederci!
Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene
Nel frattempo il mio treno era già fermo in stazione, darya mi accompagna alla mia carrozza, la saluto molto affettuosamente e la ringrazio sentitamente per ciò che aveva fatto per me, io ancora oggi non mi spiego tanta disponibilità, lei avrebbe dovuto attendere ancora un paio d'ore il suo treno, poverina...
Salgo sul treno e mi dirigo al mio posto...E ci trovo un tipo che dorme! Bhò, torno indietro e cerco di spiegare alla babuchka che il mio posto era occupato. Sui treni dell'est, la babuchka ritira il tuo biglietto appena sali, o poco dopo esser salito, per poi riconsegnartelo prima di scendere, in questo caso l'aveva ritirato prima che io giungessi al mio posto e quindi non ho potuto controllare quale fosse il mio dopo aver scoperto che qualcuno già dormiva su quello che cercavo. La babuchka guarda un po' i bilgietti ma ovviamente non c'è il mio nome sopra, mi spara un numero, riparto e ci trovo un altro tipo! Ecchccazzo!
Torno un altra volta indietro, la babuchka era visibilmente spazinetita, dopodiché un signore gentile mi fa segno di aspettare, parla lui con la tipa e poi mi porta ad un posto libero. Alleluja! Avevo un po'sto per passare la lunga notte che mi avrebbe portato a nord est alla volta di vitebks!