Incuriosito dalle numerose visite di soci e forumsti, la settimana prossima mi recherò a Costantinopoli.
All’estero mi piace andare anche andare a caccia di italianità. Penso che non mancherà la visita al Consolato Generale d'Italia situato nel quartiere di Beyoğlu, all’interno del parco di Palazzo Venezia, ex Ambasciata della Serenissima ed attuale residenza in loco dell'Ambasciatore d'Italia quando da Ankara si reca a Bisanzio.
Mi piacerebbe anche visitare il Patriarcato. Qualche giorno fa, ho inviato una mail al Diacono responsabile dell’ufficio relazioni con il pubblico del Patriarcato. Una volta spedito la mail, un messaggio automatico mi comunica che il responsabile sarebbe tornato dopo il 29 luglio.
A questo punto, decido di inviare un fax direttamente al mio “omologo” (il Gran Cancelliere Patriarcale) allegando (seguendo un amichevole suggerimento) il permesso di ingresso per il Monte Athos.
Dopo qualche ora ricevo una telefonata sul telefono di casa: un signore mi chiede chi sono e mi domanda se parlo francese. Rispondo di sì ed iniziamo la conversazione. Mi dice che se voglio visitare il Patriarcato non ci sono problemi ma che, se voglio farmi ricevere dal Patriarca, devo prendere un appuntamento. Chiedere udienza al Patriarca mi è sembrato chiedere troppo. Visitare il palazzo mi sembra più che sufficiente. Questo gentile signore mi invita a contattarlo nuovamente se necessario. Mi domanda che mestiere faccio. Dopo aver risposto che sono un impiegato, aggiungo che sono anche il Cancelliere di OTRA, un’associazione di viaggiatori indipendenti.
A questo punto gli domando: scusi, lei chi è? Lui risponde: Sono il Segretario di Sua Santità Bartolomeo I.
Mi sono sentito un po’ come Bruno Vespa.
http://www.youtube.com/watch?v=1srkmH5ER98