Giorno 12 - Polatks
Non ho avuto grandi problemi a svegliarmi questa mattina dal momento che non avevo fatto tardi la sera prima. Il mio bus sarebbe partito alle 10:50 dalla stazione degli autobus che è attigua a quella dei treni. Mi preparo con tranquillità e mi dirigo alla stazione, questa volta riesco a prendere il bus e non la solita marshrutka. La giornata non è bellissima, ma dal meteo dicevano che andava migliorando. In ogni caso parecchio fresca al mattino. Il mio Bus era una maxi mashrutka da 30 posti, li occupiamo praticamente tutti. Dopo un 15 minuti mi assopisco, per poi svegliarmi non so dove ma non sapendo dove fossimo pensavo di esser già arrivato, in realtà era la prima fermata dopo circa 1 ora di viaggio, scendono e salgono passeggeri e si riparte. La giornata intanto si scaldava, cominciava ad uscire il sole e i vetri della mashrutka cominciavano a sudare per il materiale umano e la scarsa circolazione d'aria. Mano a mano che proseguiamo la temperatura sia interna che esterna si alza, io mi ero vestito abbastanza pesante vista già la mia precaria situazione fisica, ma ora cominciavo a sudare. Ad un certo punto usciamo dalla strada principale e deviamo per una secondaria molto dissestata e l'assetto precario della mashrutka comincia a farsi sentire, da 30 persone che porta il mini bus ce n'erano forse 45 tutti compressi, l'aria era irrespirabile, un miliziano apre la botola del tetto per dare un minimo di sollievo alla situazione. Si viaggia per una trentina di minuti, forse qualcosa di più su questa strada tortuosa e finalmente si giunge a polatks. La temperatura era decisamente gradevole, intorno ai 22 gradi, ma non per il mio abbigliamento! C'è l'onnipresente vento che però oggi soffiava tiepido.
A polatks mi sarei dovuto vedere con una ragazza conosciuta fuori dal CS, l'avevo contattata a brest nel secondo giorno che passai per metà a casa, solo che all'ultimo momento, cioè da un paio di giorni non mi rispondeva più ai messaggi. Da cs avevo ricevuto un paio di inviti per pernottare, ma non ne avrei avuto bisogno, ho provato a mandare alcuni messaggi last minute per un drink, ma nessuno mi aveva chiamato.
Poco male, avevo alla fine circa 5 ore da passare in questa città, giusto il tempo di visitarla e poi tornare a vitebks.
Di primo acchito si capisce subito che questa è una città turistica e non solo per la mappa gigante dei luoghi d'interesse di fronte alla stazione dei treni in versione inglese, ma in generale per come è strutturata. Scopro dalla cartina che esiste pure un turist information così decido di recarmi direttamente lì. Attivo il navigatore per non perder tempo a cercare di orientarmi in una città che non conosco e mi incammino per la via gogolya di fronte alla stazione per giungere su Prospect Skarina che è poi la via centrale della città, svolto a destra e mi dirigo verso l'ufficio turistico e...lo trovo chiuso! Leggo gli orari, dalle 11 alle 18 ed erano le 13! Ma come?
Salgo al piano superiore per chiedere informazioni e mi dicono che sono a pranzo! E da quando in bielorussia esiste la pausa pranzo?
Vabbé, decido di andare a pranzo anch'io nel frattempo e utilizzo uno dei numerosi cartelli per turisti sparsi un po' ovunque per la città per cercare un café dove mangiare qualcosa. Ne trovo uno quasi a ridosso della dvina, ordino un piatto di dranechy, delle verdure lesse con insalata e un borsh (vegetariano ovviamente!) ah, naturalmente non parlavano inglese
Una bottiglia d'acqua che mi sarei poi portato in giro e del pane. Il tutto per la modica cifra di 50k rb, non male davvero
Strano costasse così poco essendo questa una città turistica
Uscito dal café la temperatura era davvero gradevole, il sole ormai dominava completamente il cielo. Mi dirigo nuovamente verso l'ufficio turistico percorrendo però la riva della dvina che mi porta a passare di fianco al museo kazako, ma decido di non entrare, non avevo ancora bene idea dei tempi. Arrivato all'ufficio lo trovo nuovamente chiuso! Eccheccazzo!
Salgo nuovamente al piano superiore per chiedere, mi dicono d aspettare 1 minuto dopodiché arriva una ragazza che parlava inglese quanto io parlo il russo!
Ma che razza di ufficio turistico è mai questo? :p Comunque scendiamo al piano di sotto, gli spiego che avevo circa 4 ore scarse per visitare la città, mi faccio dire i punti salienti da visitare e soprattutto dove fossero le pietre di Boris, la mia missione!
Polatsk è la città più antica di tutta la bielorussia ed anche di tutti gli slavi orientali in generale, è l'unica a conservare alcuni reperti dell'epoca precristiana. Le pietre di boris sono una di queste testimonianze
http://en.wikipedia.org/wiki/Boris_stones.
Esco dall'ufficio e mi dirigo verso la cattedrale di santa sofia. Alcune delle pietre erano poste un po' a casaccio un po' distanti dalla cattedrale ma fino a poco tempo fa nessuno gli aveva dato alcuna importanza, ora invece stavano costruendo una specie di monumento per ognuna di esse, infatti subito dietro l'ufficio turistico, più vicino alla dvina, vedo alcune persone intente a scavare intorno ad una di queste pietre, forse erano sia archeologi che muratori che storici, vai a capire...Cammino sempre seguendo la dvina e giungo all'imponente cattedrale di santa sofia e alla principale delle pietre di boris. Missione compiuta!
Credo ci sia una specie di rito riguardo questa pietra perché i visitatori che vi giungevano facevano alcuni giri intorno ad essa toccando la pietra, forse qualche rito religioso, vai a capire ...
Lasciata alle spalle santa sofia mi dirigo verso il complesso delle chiese più antiche, la chiesa dell'esaltazione della santa croce. E' il complesso più distante dal centro, l'unico monumento di rilievo che si trova al di la della ferrovia. Lo raggiungo in circa 30 minuti, Il caldo ora si faceva sentire. Nella via che porta al complesso (c'è un ingresso tipo monastero che recinta il tutto) passo di fronte il forest college. Giungo al complesso e resto a contemplarlo un po', avevo camminato parecchio e mi prendo una pausa sedendomi su una panchina all'interno del monastero. In quest'area è tutto molto silenzioso e si gode di una pace ristoratrice. Poi mi alzo e scatto qualche foto. La chiesa più antica non è visitabile all'interno perché è in ristrutturazione, ma riesco a scattare una foto a sgamo senza flash
Ritorno verso il centro e riprendo la via principale. Qui scopro che polatsk è il centro geografico dell'europa da un piccolo mappamondo posto esattamente al centro della via con le coordinate della città. Superato questo mi ritrovo in piazza lenina (aridaje!
) Volevo comprare un souvenir e mi chiedevo dove potesse essere un negozio. C'era una ragazza seduta su una panchina nella piazza che stava aspettando qualcuno così decido di chiedere a lei. La prima cosa che le dico, in russo, è che non parlo russo
Solo che poi formulo la frase completamente in russo e mi rendo conto solo dopo averla pronunciata che era tutta in russo
Insomma, mi da le indicazioni e le seguo, compro il mio souvenir e mi ridirigo verso la stazione. Di ritorno sul treno mando un messaggio ad Alla ma mi risponde che stasera non potevamo vederci perché le avevano spostato il turno all'ospedale, almeno questo è quello che ho capito, i messaggi me li scrive solo in russo. Devo dire che ci sono rimasto male, ero sicuro ci saremmo rivisti anche perché lei sapeva che il giorno dopo sarei tornato a minsk, le rispondo che possiamo vederci prima che io parta il giorno dopo, lei mi risponde che ha un buco libero tra le 15 e le 17. Nel frattempo mando ancora un messaggio sul gruppo di vitebks per la serata, ma non ricevo alcuna chiamata. Arrivo circa alle 21 a casa di natasha, il suo amico questa sera non c'era. Ceniamo di nuovo insieme, natasha è davvero molto ospitale, passiamo poi un po' di tempo a guardare le reciproche foto su internet. Avevo una strana negatività in corpo, era sicuramente stanco per la giornata ed ancora soffrivo un po' la mia condizione fisica però questo non avrebbe dovuto frenarmi dall'uscire, fatto sta che l'umore non aiutava, per la prima volta da quando ero partito stavo avendo un crollo psicologico, non grave s'intenda, solo uno di quei "bassi" che si hanno di tanto in tanto, ho lasciato che scorresse, non avevo né voglia né le energie per reagire. Certo la freddezza riscontrata in questa città non aiutava, così dopo un oretta ce ne andiamo tutti a letto. Domani è un altro giorno e soprattutto si torna a minsk