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Una nuova avventura è purtroppo appena terminata.
A breve racconto, considerazioni e minchiate della spedizione effettuata col solito Jena.

ho già il magone, i Balcani non tradiscono mai

Raccontateeee!!

geom.Calboni ha scritto:A breve racconto, considerazioni e minchiate della spedizione effettuata col solito Jena.

prossimamente però ci divideremo come Boldi e De sica per fare le stesse cose

Jena Plissken ha scritto:

geom.Calboni ha scritto:A breve racconto, considerazioni e minchiate della spedizione effettuata col solito Jena.

prossimamente però ci divideremo come Boldi e De sica per fare le stesse cose

chi è boldi e chi è de sica?

I Balcani non tradiscono mai le aspettative.
Sto già lavorando al resoconto.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"


P:S.: Purtroppo non ho internet a casa da un mese circa, per questo non sono così presente sul forum.

Da segnalare, durante questo viaggio, un ennesimo sfondamento a piedi di frontiera:
la tratta era quella da Florina a Bitola, transitando a piedi da Niki a Medzitlija.
Sfondare via terra è diventato oramai uno stile di vita...

racconto .. racconto

Sarò poi più preciso nel resoconto su come siamo arrivati ad avere il cd di queste canzoni jugoslave ma di queste due in particolare ne sto consumando la tracce
Tra l'altro usano un linguaggio elementare e abbastanza audio comprensiblile ad un neofita della lingua serba come me

Vi posto i video nostalgici con testi:
Djorde Balashevic - I sam video Tita
http://www.youtube.com/watch?v=E2N-WUeHwRo

Tereza Kesovija - Jugoslavio
http://www.youtube.com/watch?v=YASi1nk8SN4


Mi esaltano...

La prima tappa del nostro viaggio è on-line.

Milano e Salonicco:

http://www.otraweb.it/europa--altri-con ... rte-1.html

Ore sei del mattino è Pasqua.
Ci stiamo preparando per l’attacco finale.
Siamo posti alla zona 714 delle propaggini del monte Samori in formazione per un attacco di sorpresa per raggiungere definitivamente la valle del Vojus.
Io ho il comando ufficiale del plotone con funzione di retroguardia mentre il capitano Vaselli il plotone centro e il tenente Cristini quello della sinistra.

Completato lo schieramento, dopo un tiro della nostra artiglieria sulle posizioni antistanti del nemico, partiamo unitamente ed ognuno nella sua posizione si lancia all’attacco; un’ora dopo avevamo sfondato le posizioni che i greci avevano precedentemente occupato e che ora si ritiravano sopraffatti dall’ardore e dall’indomito coraggio.

Iniziò così quella marcia sino a raggiungere le coste del mar Ionio e precisamente Missolungi e Patrasso.

Excusatio non petita culpa certa.
Cassioli Pietro

Mi permetto di pubblicare questa citazione, un frammento di racconto da me ritrovato casualmente negli ambienti di lavoro di una delle fasi della Campagna taliana di Grecia durante la II° Guerra Mondiale, scritto da un protagonista degli eventi ed oramai deceduto da anni.
Il frammento esula completamente dal nostro passaggio in Grecia e dal nostro corrispondente resoconto ma mi sembrava opportuno dare lustro, prima o poi, a questo brano scritto e abbandonato e ai protagonisti di quelle storiche situazioni, dimenticati o forse mai saliti agli onori delle cronache.
E’ una sorta di dedica alla memoria, anche se memorie di una guerra e per questo comunque riprovevole.
Ma trattasi oramai di eventi passati alla storia.

geom.Calboni ha scritto:Una nuova avventura è purtroppo appena terminata.
A breve racconto, considerazioni e minchiate della spedizione effettuata col solito Jena.

Esimio Geometra, il tuoi racconti non deludono mai. Sono stato due volte a Salonicco durante i miei viaggi, nello stesso albergo, e si ricordavano di me (il ciclista girovago).

bikerfab ha scritto:

geom.Calboni ha scritto:Una nuova avventura è purtroppo appena terminata.
A breve racconto, considerazioni e minchiate della spedizione effettuata col solito Jena.

Esimio Geometra, il tuoi racconti non deludono mai. Sono stato due volte a Salonicco durante i miei viaggi, nello stesso albergo, e si ricordavano di me (il ciclista girovago).

Di un pazzo si ricordano tutti...

Pensiamo piuttosto ad organizzare una serata in allegria

geom.Calboni ha scritto:Di un pazzo si ricordano tutti...

Sicuramente sarà per quello

geom.Calboni ha scritto:Pensiamo piuttosto ad organizzare una serata in allegria

sabato parto per il prossimo viaggio (stasera faccio l'annuncio ufficiale anche qui), quando torno ne riparliamo. Se il viaggio va bene mi iscrivo al prossimo Immagimondo.

geom.Calboni ha scritto:Sarò poi più preciso nel resoconto su come siamo arrivati ad avere il cd di queste canzoni jugoslave ma di queste due in particolare ne sto consumando la tracce
Tra l'altro usano un linguaggio elementare e abbastanza audio comprensiblile ad un neofita della lingua serba come me

Vi posto i video nostalgici con testi:
Djorde Balashevic - I sam video Tita
http://www.youtube.com/watch?v=E2N-WUeHwRo

Tereza Kesovija - Jugoslavio
http://www.youtube.com/watch?v=YASi1nk8SN4


Mi esaltano...

farò due commenti stupidi, perdonate la mia ignoranza
la prima canzone non è male e il video merita, ma inneggia a tito? cioè, lo rimpiangono ancora?
la seconda mi ha fatto un pò ridere, e...si pronuncia yugoslavio?
pensavo solo i serbi fossero nostalgici, mi sa che sbaglio

vilmer7 ha scritto:
farò due commenti stupidi, perdonate la mia ignoranza
la prima canzone non è male e il video merita, ma inneggia a tito? cioè, lo rimpiangono ancora?
la seconda mi ha fatto un pò ridere, e...si pronuncia yugoslavio?
pensavo solo i serbi fossero nostalgici, mi sa che sbaglio

Come scrissi nel mio libro sui Balcani :

I tempi di Tito sono tornati ad essere mitizzati, gli jugoslavi avevano un paese unico, con il loro passaporto potevano andare ovunque, la musica e il cinema internazionale non erano censurati come nel resto della cortina di ferro, esistevano matrimoni misti tra le varie etnie e città multietniche esisteva una politica sociale e non si doveva pagare tutto come adesso.
Per il “ lusso “ occidentale talvolta si poteva andare a far compere a Trieste, la gente viveva modestamente ma aveva un lavoro, soprattutto i pensionati non se la passavano male come ora.
La politica di Tito non ha avuto solo luci ovviamente ma anche parecchie ombre e non si deve cadere nel luogo comune che ai suoi tempi tutto andava bene ma di sicuro anni di crisi economiche, inflazione, guerre, separazioni, profughi non possono aver fatto altro che cementare questo sentimento.

vilmer7 ha scritto:la seconda mi ha fatto un pò ridere, e...si pronuncia yugoslavio?

è una questione grammaticale
la desinenza -O è del caso vocativo, il caso che esprime l'invocazione.
Classico esempio quando si chiama qualcuno: "Giangaleazzo!", solo che nelle lingue slave, e non solo, essendoci i vari casi, la desinenza finale cambia di volta in volta

geom.Calboni ha scritto:al perché la Grecia non abbia mai fatto parte del blocco politico dell’Europa orientale.

Approfondendo l' argomento che in parte ricordavo la Grecia ebbe al contrario dei paesi dei due blocchi spartiti ad Yalta o della Yugoslavia socialista di Tito o dell' Italia comunque sotto la sfera americana sorte più travagliata ( anche se in Italia germi di colpo di stato di destra erano pronti o imminenti a tamponare una svolta filo comunista ).

Alla liberazione segui una guerra civile sanguinosa ( 80.000 morti ) tra destra monarchica sostenuta dagli Usa e dal Regno Unito e una sinistra foraggiata dagli Urss ( dal 1946 al 1949 )

Con episodi raccapriccianti come l' esercito inglese che apre il fuoco ( stile Derry Irlanda del Nord ) su una manifestazione pacifica ad Atene con decine di morti e centinaia di feriti o alle deportazioni di bambini da una parte e dall' altra, quelli di " destra" nei paesi socialisti per rieducazione in campi socialisti o bambini " comunisti " in villaggi appositi creati.
Di molti se ne perse le tracce, non tornarono mai ( alcuni vent' anni dopo ) in Grecia o furono adottati da stranieri.

Vinse la destra numericamente più consistente e con appoggi politici maggiori sebbene il rischio di una crisi internazionale o di una caduta nella sfera Urss non fosse così lontano, ma poi la rottura Tito Stalin incrinò la situazione oltre che azzerare gli ingenti aiuti Jugoslavi.

La Grecia rimase instabile per una ventina d' anni e la sinistra marginalizzata fino ad una dittatura militare quella dei Colonnelli 1967 sostenuta dagli Usa che sedò tra l' altro le proteste studentesche del 1968 e che durò fino al 1974 stroncata da rivolte studentesche ad Atene e dell' invasione turca di Cipro ( la Grecia uscì dalla Nato che non era intervenuta )

un film bellissimo da non perdere per capire lo spirito dell' epoca :Z - L'orgia del potere
di Costantin Costa-Gavras un grandissimo regista che ha fatto diversi capolavori nel film politico impegnato

estratto dal film :

contemporaneamente i militari hanno proibito i capelli lunghi, le minigonne, Sofocle, Tolstoi, Mark Twain, Euripide, spezzare i bicchieri alla russa, Aragon, Trotsky, scioperare, la libertà sindacale, Lurcat, Eschilo, Aristofane, Ionesco, Sartre, i Beatles, Albee, Pinter, dire che Socrate era omosessuale, l'ordine degli avvocati, imparare il russo, imparare il bulgaro, la libertà di stampa, l'enciclopedia internazionale, la sociologia, Beckett, Dostojevskij, Cechov, Gorki e tutti i russi, il "chi è?", la musica moderna, la musica popolare, la matematica moderna, i movimenti della pace, e la lettera "Z" che vuol dire "È vivo" in greco antico.

a breve sarà pubblicato un articolo di approfondimeto mio su Salonicco

Un altro film recente non passato ovviamente in Italia ma che ho visto grazie ai miei contatti è Shadows di Milco Mancevski la storia narrata è legata alla guerra civile greca, circa 100000 abitanti della regione della macedonia greca furono cacciati dalla Grecia o divennero profughi altrove spesso erano slavofoni , il governo greco ha sempre rifiutato loro la cittadinanza greca e spesso beni e case furono requisiti, in molti casi i " non greci " furono allontanati dalla Grecia o discriminati spesso costretti a cambiare lingua e nome o emigrare.

Cosa non dissimile succedeva nella Macedonia Jugoslava con i bulgari che venivano cacciati

In Grecia anche oggi sembra ci sia un problema di riconoscimento delle minoranze che poi tanto minoranze ( a parte i Turchi musulmani ) non sono visto che ci sono almeno 500000 albanesi che vivono e lavorano in Grecia.

Singolare come per i Macedoni / Fyrom: il nord della Grecia sia chiamata Macedonia Egea

per evitare confusioni vediamo come era la storica regione della Macedonia

http://it.wikipedia.org/wiki/Macedonia_%28regione%29