Giovedì 03 giugno
L’indomani mattina ci svegliamo relativamente tranquilli e scendiamo in piazza per la colazione sotto il sole.
E’ presto, ma dobbiamo prendere il bus per Vilnius; così con le valigie ci muoviamo verso la stazione dei bus che è poco distante.
La giornata è soleggiata ed è un piacere passeggiare di nuovo per il centro cittadino.
Il bus che ci porterà a Vilnius l’abbiamo prenotato online su Eurolines, ora di partenza prevista 12.30.
Molliamo così i bagagli al deposito della stazione e approfittiamo del tempo che ci manca per fare un giro nel vicino mercato.
Il mercato si trova esattamente nei padiglioni dove una volta venivano costruiti i famosi dirigibili Zeppelin; perlustriamo i banconi e le bancarelle presenti, c’è un po’ di tutto, dalla carne, alla verdura, dolci vari, souvenir sparsi, fiori, elettrodomestici.. e’ un vero mercato.
Devo notare però la pulizia e l’ordine presenti… mancano anche le urla tipiche del venditore di turno (come a Catania per esempio) mentre le protagoniste negli acquisti sono le signore sulla 60ina-70ina con la loro borsa con rotelle.
Noi ne approfittiamo per prendere qualcosa per il viaggio, due bottigliette d’acqua (immancabili dopo una serata a base di vodka) e dei dolci niente male.
In orario saliamo sul nostro bus che è un lussuoso mezzo dotato di ogni confort, perfino del bagno.
La mia speranza di avere come vicina un’avvenente ragazza svanisce quando si siede Giorgiao… ma al Vale non va meglio visto che trova come compagno un bocia maniaco dei videogiochi.
Il viaggio durerà poco più di 4 ore, durante le quali un po’ dormicchio e un po’ mi godo il panorama che la campagna lituana mi offre.
A farla da padrone è il verde incontrastato, grandi distese di prati interrotti solo da boschi o da piccole cittadine che osservo dal finestrino con interesse.
Mi chiedo come sarebbe passeggiare o passere delle ore in uno di questi paesini… e penso che prima o poi farò un viaggio lento, con i miei tempi senza dover pensare al resto.
L’approdo nella città di Vilnius avviene alle 4 e mezza, scendiamo dal bus e saliamo sul primo taxi per recarci al nostro appartamento.
Veniamo subito accolti da un’aria densa di smog prodotto dalle auto che circolano, sono quasi tutte di almeno 20-30 anni (altro che Euro 2.. Euro 4 e altre minchiate); anche il nostro taxi è del dopoguerra…… questa è l’atmosfera che ci piace.
Osservando la città dal finestrino noto che, pur essendo in zona centrale, i palazzi son meno curati che a Riga.. anzi molti son quasi decadenti.
L’ambiente, come primo impatto, ci esalta… siamo carichi e curiosi di scoprire la città.
Il nostro appartamento si trova in Tilto St, preso qui
http://www.vilnius-apartments.lt/, un due camere matrimoniali a neanche 20 euro a testa a notte.
Il complesso è centralissimo, a due passi dalla piazza della Cattedrale, e la proprietaria, Dana, è una gentile signora.
Ci sistemiamo, riposiamo un attimo e ci prepariamo già per la serata.. così verso le 6 e mezza siamo pronti al primo giro cittadino.
Ovviamente passiamo dalla piazza della Cattedrale, più grande di quel che mi aspettavo, per poi andare nella “turistica” Pilies st.
Questa via è carina, ma è anche una concentrazione di tutte le attività legate al turismo della città, con i baretti, ristoranti di ogni tipo (anche uno greco), negozi di ambra e oggetti in legno.
E’ comunque piacevole passeggiarci e soprattutto guardare nelle tante stradine che nascono da questa via.
Arrivamo così in Didžioji st, dove c’è una piazza con tanti tavolini all’aperto.
Non possiamo non sederci a bere la nostra prima birra lituana mentre ci godiamo lo struscio del giovedì sera.... che è di assoluto livello.
Un parere sulla birra lituana, a me non è che sia piaciuta granchè, l’ho trovata pesante da digerire, con un retro-gusto strano e generalmente servita abbastanza calda (e ne abbiamo cambiati di posti in tre giorni…)
Abbiamo provato sia la Sviturys che la UTENOS.
Al secondo giro di birra è ora di iniziare a cercare un posto dove mangiare qualcosa e purtroppo il tempo si sta facendo minaccioso; nuvoloni e fulmini hanno ormai coperto il cielo.
In noi nasce la paura che questo sia il presagio di una nottata tempestosa.