Malta: 4 giorni a fine giugno

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Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 06/07/2010, 11:23

Quest'anno a fine giugno a Roma c'era un bel ponte, il 29 che e' festivo (San Pietro patrono di Roma) cadeva di martedi': come resistere? Va sfruttato! Casualmente gia' a dicembre 2009 la Easyjet annuncia l'apertura della rotta Roma-Malta, finalmente una low cost da Roma per quest'isoletta che puntavo da un po'. 4 giorni sono davvero perfetti per visitare questo piccolo paese e anche il periodo ci sembra ottimo: potremmo fare anche qualche bagno in mare!! Quindi compriamo i voli a Natale :mrgreen: per 65 euro a testa e poi tra marzo e aprile prenotiamo hotel (Bayview a Sliema, 3 stelle, totale 4 notti in doppia 200 euro), auto a noleggio (Active Car Rent, per 4 giorni circa 60 euro piu' varie assicurazioni aggiuntive e supplemento aeroporto arriviamo quasi a 120 euro :evil: ) e visita all'Ipogeo (20 euro a testa). E infine, si parte!!!

Sabato 26 giugno

Il nostro volo Easyjet da Roma Fiumicino atterra a Malta in orario, le 8.30, nonostante la partenza in leggero ritardo. Ancora assonnati usciamo dall’area doganale in pochi minuti (abbiamo solo il bagaglio a mano) e cerchiamo il nostro referente dell’autonoleggio. Nella conferma che ho ricevuto dall’agenzia c’era scritto che ci sarebbe stato un loro rappresentante ad accoglierci, ma non vediamo nessuno. Nella sala arrivi ci sono i banchi di tutte le agenzie di noleggio ma nessuna che si chiami Active. Dopo un po’ di smarrimento telefoniamo e ci dicono che loro si appoggiano alla First. Infatti a guardare bene, dentro il banco della First c’e’ anche un micro-logo della Active. Ma un po’ piu’ grande no??? :twisted:

Recuperata l’auto (fregatura: dobbiamo pagare in anticipo il pieno di benzina: e se poi non lo usiamo tutto?) ci dirigiamo in modo incerto verso il nostro hotel: Marco si cimenta per la prima volta con la guida dal lato "sbagliato" e all’inizio deve anche abituarsi alla macchina un po’ vecchio stile (niente servosterzo, frizione moooolto brusca...). Non abbiamo un navigatore (in quello di Marco le mappe di Malta non c’erano) ma una cartina abbastanza dettagliata regalataci dall’autonoleggio: devo dire che assieme ai cartelli stradali sara’ sufficiente per girare tutti 4 i giorni senza perderci... troppo :lol:

Verso le 10 dopo un paio di svolte sbagliate riusciamo ad arrivare a Sliema, o meglio a Gzira. Il nostro albergo, il Bayview, e’ sul lungomare e troviamo anche subito parcheggio a poca distanza. Alla reception ci dicono che la camera sara’ disponibile dopo le 14 e quindi lasciamo il trolley nello stanzino dei bagagli per andare alla scoperta della capitale Valletta. Il primo impatto con l’hotel e’ positivo, sembra moderno, pieno di gente... siccome in rete abbiamo letto moltissime lamentele sulla situazione igenica degli hotel di Malta sotto le 4 stelle, siamo un po’ preoccupati, vedremo stasera cosa ci riserva la nostra stanza.
Prima di iniziare le visite ci sediamo in un baretto vicino all’hotel per una seconda colazione, e poi prendiamo un bus per Valletta. In effetti oggi la macchina non ci servirebbe, ma domani e’ domenica e i noleggi sono chiusi, per cui ci tocca prenderla gia’ da oggi.
Comunque un’esperienza sui bus maltesi e’ assolutamente da fare. Vecchi bus un po’ scassati, gialli e arancioni con decorazioni personalizzate (mi sa che ogni autista ha il “suo” bus, ci tengono anche le foto della famiglia!!), con la porta sempre aperta... per prenotare la fermata si tira una cordicella, sembra di stare negli anni 50!! Anche il parco macchine private spesso risale allo stesso periodo, in piu’ di un’occasione ci sembra quasi di essere a Cuba (anche se non ci siamo mai stati). Un’altra cosa che si nota e’ che moltissime macchine sono modificate con mega marmittoni, decorazioni, decappottamenti (abbiamo visto perfino una vecchia 500 tutta riverniciata di giallo e decapottata!!)... I maltesi sono abbastanza “coatti” alla guida, amano le sgommate e attirare l’attenzione, pero’ in generale non abbiamo avuto l’impressione che guidino poi tanto peggio che a Roma.

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Sul nostro bussino arriviamo in 10 minuti al terminal della Valletta, davanti al City Gate. Sono ormai le 11 passate, ed essendo sabato la mia priorita’ e’ riuscire ad entrare nella co-cattedrale di San Giovanni entro le 12 perche’ poi l’ingresso chiude. Passiamo comunque un po’ di tempo a scattare foto ai bus li’ al terminal, poi ci incamminiamo lungo la strada pedonale principale della Valletta, stracolma di gente! Arriviamo alla piazza della co-cattedrale, prima di entrare ci facciamo tutto un giro attorno alla chiesa e verso le 11:45 siamo dentro (ingresso 6 euro). La bigliettaia ci dice che il museo chiude alle 12:15 e la chiesa alle 12:30, ma noi iniziamo comunque la visita dalla chiesa: sfarzosa e’ dire poco, tutta ricoperta d’oro com’e’!! Il pavimento e’ coperto di lastre di marmo con disegni policromi, che sono le tombe dei vari Gran Maestri. Ognuna delle cappelle laterali era appannaggio di una delle 8 “lingue” dei cavalieri (cioe’ italiani, aragonesi, francesi, etc), e l’audioguida inclusa nel biglietto spiega tutti i particolari delle cappelle nonche’ della navata e della volta. Non ascoltiamo tutto perche’ il tempo stringe, quindi entriamo nell’Oratorio dove ci sono i famosissimi quadri del Caravaggio e poi vediamo il resto del museo (arazzi, libri con miniature, vestiario religioso, quadri, etc). L’ultimo quarto d’ora lo spendiamo di nuovo nella chiesa che ci piace davvero tanto.

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Una volta fuori decidiamo di pranzare poco piu’ avanti, al Caffe’ Cordina, locale storico che vediamo un momento anche all’interno prima di sederci ad un tavolino all’esterno sotto un ombrellone. Ogni tanto arriva una folata di brezza ma in generale il caldo e’ forte. Ci prendiamo un paio di piatti tipici, Marco una cosa con del pesce e io una specie di piadina arrotolata con dentro verdure, formaggio locale e bigilla (salsa di fave), nonche’ due belle Cisk fredde. Il servizio e’ abbastanza rapido, ma noi anche dopo aver pagato quasi non riusciamo ad alzarci per via della stanchezza (abbiamo dormito davvero poco stanotte!) e del caldo.

Finalmente verso le 2 e mezza ci spostiamo da li’ e entriamo nell’adiacente Palazzo del Gran Maestro. Il biglietto costa 10 euro e include sia l’armeria sia le sale di rappresentanza. Noi pero’ decidiamo di comprare il multipass della Heritage Malta che per 30 euro a testa (durata 1 mese) permette di entrare in tutti i siti gestiti da questo ente, che in tutto il paese sono oltre una ventina. Noi abbiamo in programma di vederne almeno altri 2 che costano 9 euro l’uno per cui alla fine se ne aggiungiamo anche un quarto ci andiamo a risparmiare.
L’armeria si rivela interessante contro ogni mia aspettativa: le armature decorate, cesellate, lavorate in vari modi sono davvero molto belle, e gli elmi sono parecchio buffi. Meno interessante la stanza con le armi (spade, cannoni, moschetti, fucili etc) ma non importa. Le stanze di rappresentanza visitabili sono solo 5-6, con affreschi sul soffitto, arazzi, tessuti preziosi sulle sedie etc. Sono ancora oggi usate per accogliere dignitari stranieri in visita, quindi se capitate nel giorno sbagliato potrebbero non essere accessibili.

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Dopo questa visita decidiamo che per oggi basta con chiese e musei (anche se ci sarebbe il bel museo archeologico, tra l’altro incluso nel nostro multipass). Continuiamo la passeggiata lungo la via principale di Valletta fino al Forte Sant’Elmo, sulla punta della penisola. La zona e’ molto meno turistica e le strade sono quasi deserte. Mi colpisce in particolare l’architettura maltese con i tipici balconi delle case, le insegne dei negozi risalenti almeno agli anni 70, e il colore giallo predominante, dato dalla pietra usata per tutte le costruzioni qui a Malta. Da un lato si vede che siamo in un paese mediterraneo, l’atmosfera e’ simile a quella della Grecia, della Sicilia o della Tunisia, ma dall’altro ci sono dei particolari, come le cabine telefoniche rosse, i battenti dei portoni o appunto questi balconi che ricordano piu’ il nord Europa.
Altra cosa che mi colpisce tantissimo e’ la lingua: tutti parlano bene l’inglese ma la madrelingua e’ il maltese, una lingua imparentata con l’arabo ma piena zeppa di termini provenienti dall’italiano. Capita di trovare insegne con una frase dove si capisce quasi tutto e un’altra piena di parole incomprensibili. Ricordo una targa in un museo (a Gozo): la bacheca conteneva dei giocattoli fatti con la pietra, la targa diceva "Stone toys" in inglese e poi "Giugarelli tal gebel" : notare che in arabo gebel significa proprio pietra!

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Ma torniamo a noi: arrivati al Forte (che non si puo’ visitare) torniamo indietro per la strada lungo le "mura" a destra. Passiamo per i Lower Barakka Gardens, e poi con una certa stanchezza addosso arriviamo agli Upper Barakka Gardens. Qui ci sediamo su una panchina all’ombra e Marco si appisola. Io sono un po’ meno stanca (ho dormito un paio d’ore in piu’ di lui stanotte) e gironzolo per il giardino scattando foto al bellissimo panorama sulle Tre Citta’.

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Dopo una mezz’oretta Marco si e’ un po’ ripreso, scatta qualche foto anche lui e poi torniamo al terminal dei bus, da cui prendiamo un autobus per Vittoriosa, una delle Tre Citta’. In linea d’aria sono poche centinaia di metri, ma in mezzo c’e’ il mare e quindi l’autobus deve fare un giro abbastanza lungo: ci vogliono circa 15 minuti.

Vittoriosa e’ molto piu’ tranquilla di Valletta, e ha una serie di stradine strette molto caratteristiche. Ad un certo punto mentre ammiriamo una finestra medievale di una casa su un vicolo, un operaio che sta lavorando al restauro della piccola casa ci dice che si puo’ entrare: non c’e’ molto dentro ma e’ carino. Facciamo un po’ di giri per la zona dei vicoli e poi scendiamo al lungomare passando per una chiesa (San Lorenzo) che al momento e’ piena di gente per una funzione religiosa. Sul lungomare c’e’ una costruzione molto bella, in mattoni, sembra quasi un castello: oggi e’ la sede del Museo Marittimo.

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Da Vittoriosa decidiamo di tornare a Valletta con una barca tradizionale, la dghajsa. Ci sono delle barche che fanno da taxi, per 5 euro a testa. Molto molto bello vedere il panorama di Vittoriosa e Valletta dal mare, peccato che le tradizionali barche a remi vengano adesso spinte da un motore, e i due remi rimangano legati davanti solo come "decorazione"!! In questo modo pero’ la traversata dura solo 5 minuti.

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Arrivati a Valletta ovviamente ci troviamo a livello del mare e dobbiamo di nuovo salire verso l’alto per tornare in centro. Sono circa le 18.30 e il sole del tardo pomeriggio invita a scattare delle foto, ma siamo dal lato in ombra: ci spostiamo quindi verso ovest e dal bastione di San Michele ammiriamo e fotografiamo il lato di Valletta illuminato.

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Visto che siamo in zona, e che a quest’ora dev’essere suggestivo, per tornare in albergo vorremmo prendere un battello che parte proprio da la’ sotto e porta a Sliema. Pero’ non sono sicura se a quest’ora sia ancora in funzione, ricordavo che terminasse verso le 18-19 ma non a che ora esattamente. Non ci va di scendere per poi scoprire che non c'e' e dover risalire per prendere il bus, per cui chiediamo a una coppia di signori del posto che incrociamo: alla signora sembra di ricordare che vadano avanti fino a sera... Non sono molto convinta ma scendiamo ugualmente verso il mare: ovviamente il traghetto terminava alle 18:15. :evil: :evil: :evil:
Stanchi come siamo, con i piedi a pezzi e sotto il caldo, risaliamo fino alla via principale e poi usciamo sulla piazza del terminal bus.

Riusciamo cosi’ a tornare a Gzira e verso le 19:30 prendiamo possesso della nostra stanza d’albergo: la paura di trovare chissa’ cosa per fortuna si rivela infondata: camera dai mobili abbastanza nuovi, con tv (il telecomando pero’ necessita di cauzione), aria condizionata rumorosa ma funzionante, bagno decentemente pulito. Reti e materassi sono sufficientemente comodi, e a parte il fatto che le lenzuola non hanno gli angoli e sono corte (per cui al mattino ci si ritrova a dormire sul materasso mezzo "nudo" perche’ il lenzuolo si e’ ammucchiato tutto da un lato) direi che non ci possiamo lamentare. I letti verranno rifatti alla buona, perche’ la sera dopo tornando in camera li troveremo si’ rifatti ma aprendo le lenzuola ci saranno ancora i miei capelli della notte prima. Il cambio di asciugamani e’ stato quotidiano per quelli da doccia ma non c’e’ stato per quelli da viso. Per la cronaca, il prezzo della doppia con bagno e senza colazione e’ stato di 50 euro a notte. Era il Bayview Hotel, un 3 stelle. Ci sarebbe anche stata la piscina al 7° piano ma noi non ci siamo andati, e la colazione a buffet che non abbiamo provato costava 3,5 euro.

Constatato quindi che i nostri asciugamanini da viaggio e il mio sacco-lenzuolo di seta (portati per ogni evenienza) potevano anche stare a casa ci riposiamo e risistemiamo un po’. Verso le 9 usciamo per cenare: mi avevano consigliato di dormire a Sliema perche’ e’ una zona con molti ristorantini e la sera si puo’ fare una passeggiata, e la cosa si rivela vera. Scegliamo di cenare in un posto dal nome italiano (Pomodoro o Milano Due, non ricordo) ma non prendiamo le pizze bensi’ dei mega-hamburger. Soddisfatto lo stomaco non resistiamo molto a lungo alla stanchezza, compriamo due cose per fare colazione domani, torniamo in albergo e a nanna!!
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda obe » 12/07/2010, 13:09

Alla fine quindi i tanto temuti hotel di Malta non sono così da buttare via??! :lol: :lol:

Comunque a parte questo sembra che la prima impressione su Malta è stata positiva, no?

Aspetto i giorni seguenti per sapere come vi siete trovati con la guida, con il mangiare e con le persone. :D :)

Ma era già piena delle vacanze-studio che caratterizzano l'isola?
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 12/07/2010, 13:41

L'hotel che abbiamo preso noi era uno dei pochi 3 stelle a non avere recensioni che parlassero di sporco e insetti. In effetti e' stato cosi' :)
Ragazzini in gita tipo scuola li ho visti, ma alla fine non hanno dato troppo fastidio per fortuna.
La guida dei maltesi come ho scritto sopra non e' peggio di quella dei romani :lol: e dopo una giornata di "acclimatamento" anche guidare dal lato inglese e' stato ok. Io avevo gia' provato in Irlanda, quindi ho lasciato volentieri il volante a Marco, cosi' faceva esperienza anche lui :lol: nonostante non fosse entusiasta direi che se l'e' cavata benone.
Le persone sono state gentilissime, il cibo locale a volte buono a volte meno, ma ne abbiamo assaggiato forse un po' poco.

Quanto all'impressione generale, Malta mi e' piaciuta, anche se non e' di quei posti che definirei imperdibili. Un viaggio carino, una volta nella vita ci sta, non credo tornerei. A meno di voler fare una vacanza di mare, ovviamente, ma spiagge in realta' non ne ho viste e immersioni non ne ho fatte quindi non so dire se sia bella da quel punto di vista. La Blue Lagoon di Comino merita pero'!!! :D

Il diario lo continuo a scrivere temo la settimana prossima, oggi e domani sono impegnata e mercoledi' sera vado dai miei fino a domenica per sistemare varie faccende matrimonialesche :mrgreen: .
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda geom.Calboni » 12/07/2010, 15:08

Leia74 ha scritto:Il diario lo continuo a scrivere temo la settimana prossima, oggi e domani sono impegnata e mercoledi' sera vado dai miei fino a domenica per sistemare varie faccende matrimonialesche :mrgreen: .

restiamo in attesa visto che...Malta mi manca 8-) ;)
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 11/09/2010, 21:11

Sono in terribile ritardo, scusate... intanto vi lascio il diario del secondo giorno:

Domenica 27 giugno

Stamattina abbiamo la visita prenotata all’Ipogeo Hal Saflieni alle 9, e non possiamo permetterci di perderla: ci sono solo 10 posti all’ora e si prenota in anticipo (prepagando), difficile che ci sia posto più tardi, è tutto esaurito settimane prima… Quindi per non rischiare di far tardi ci svegliamo presto, colazione in camera con la roba presa ieri sera, e via in macchina. Il posto non è lontano dalla Valletta, è a Paola, ma non avendo dimestichezza con le strade e con la guida a sinistra siamo un po’ preoccupati.
La nostra paura di perderci per strada si rivela infondata, ci sono indicazioni abbastanza chiare, a parte quando siamo proprio nella via dell’Ipogeo: l’ingresso è poco visibile e solo chiedendo lo troviamo. In ogni caso arriviamo con 45 minuti di anticipo! Che si fa? Passeggiamo un po’, arriviamo ad una chiesa dove entriamo, c’è la messa quindi rimaniamo poco, passeggiamo ancora. Torniamo all’ingresso dell’Ipogeo dopo circa mezz’oretta e aspettiamo assieme ad altre persone che sono nel frattempo arrivate. È la prima visita del mattino quindi la porta è chiusa e si aspetta fuori, in strada. Finalmente ci aprono e entriamo.

La prima parte della visita è in una sala tipo museo, con dei cartelloni che raccontano la storia del posto e un paio di teche con dei reperti. Poi ci si siede in una sala e si guarda un video che spiega come fu scoperto l’Ipogeo e come fu restaurato. Infine si entra nella zona archeologica, protetta da porte a tenuta stagna. Per la conservazione del posto infatti serve un’atmosfera controllata.
La zona in superficie (siamo comunque dentro un edificio moderno che la copre) non è molto estesa, ovviamente all’epoca (circa 3000 a.C.) era all’aperto. La parte interessante è sotterranea, con cunicoli e stanze scavati nella roccia, tombe preistoriche, alcuni affreschi sulle pareti, una cosa davvero unica e molto suggestiva!! Peccato che non si possano scattare foto, all’uscita infatti mi compro un paio di cartoline dell’interno.

A 5 minuti a piedi dall’Ipogeo ci sono anche i Templi di Tarxien, un altro sito archeologico tutto all’aperto stavolta. Il nostro biglietto cumulativo fatto ieri li include quindi entriamo senza pagare nient’altro. Il sito non è estesissimo, si gira in una ventina di minuti, l’ideale sarebbe avere una guida perché le spiegazioni sono poche. Ci sono “porte” megalitiche formate da due pietre ai lati più una sopra, mura, pietre decorate, dei mega-vasi, un altare… peccato che il sole si faccia sentire parecchio!

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Mentre stiamo già per uscire sentiamo da fuori rumori e suoni di una banda, usciamo di corsa e riusciamo a vederla, si tratta di una banda di scout: visto che San Paolo (dopodomani) è patrono dell’isola, in questi giorni ci sono varie manifestazioni. Infatti ci sono decorazioni e luminarie nella maggior parte dei paesi che visiteremo.

Tornati alla macchina, ci dirigiamo verso la prossima tappa di oggi, il paesino di pescatori di Marsaxlokk. Qui la domenica mattina si svolge un mercatino del pesce colorato e caratteristico, mentre tutti i giorni si possono ammirare nel porto le barche da pesca tradizionali, coloratissime e con il tipico “occhio” disegnato a prua, dette luzzu. Dopo qualche giro per trovare parcheggio arriviamo al porto / lungomare verso le 11 e mezza, e nonostante il caldo che ci fa sentire più stanchi di quanto siamo, ci dirigiamo alla zona del mercato perché poi chiuderà. Camminando facciamo anche molte foto alle barche, davvero belle! Anche l’acqua ha un colore stupendo, peccato solo che la luce a piombo del mezzogiorno non sia l’ideale. Al mercatino ci sono tantissimi turisti ma anche gente del posto che fa la spesa. Non mi sembra molto grande, ma forse non siamo andati molto avanti (davvero faceva un caldo allucinante!!). Dopo aver scattato parecchie foto, verso mezzogiorno decisamente accaldati ci sediamo all’ombra ai tavolini di un bar sul lungomare e ci rinfreschiamo con qualcosa da bere.

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Una mezz’oretta dopo, anche se non è ancora l’una, andiamo a pranzare in uno dei tanti ristoranti del lungomare, che servono tutti pesce fresco e sono meta di pranzo domenicale anche tra i maltesi. Tra i vari posti consigliati dalle guide che abbiamo, scegliamo Pisces, che ci viene consigliato anche da una tipa seduta accanto a noi al bar. Mangiamo decisamente bene e spendiamo circa 12 euro a testa per un primo di pesce abbondantissimo e mezzo litro di vino, più l’antipasto che ci hanno portato senza chiedere (la salsina di fave buonissima chiamata bigilla con dei crostini) e l’acqua. Direi che come rapporto qualità/prezzo non c’è male!!!
Dopo mangiato ci rimettiamo di nuovo a scattare qualche foto alle barche, stranamente la luce delle 14 è meno peggio di quella delle 11.30, e noi siamo decisamente più riposati e freschi!! Questo posto, queste barche colorate, con l’acqua verde-azzurro e l’atmosfera di mare, mi piace un sacco! Mi ricorda un po’ le zone da cui viene la mia famiglia, le isole della laguna di Venezia, con i pescherecci forse meno colorati e l’acqua meno trasparente, con le case molto differenti (qui sembra di stare in Sicilia) ma sempre con la stessa atmosfera. Che bello!!
In effetti questo è uno dei due posti (l’altro è la Blue Lagoon a Comino) che volevo assolutamente vedere e fotografare durante questo viaggio a Malta, posti di cui avevo già anni fa visto le foto e che mi erano rimasti nel cuore. Per cui quando risaliamo in macchina sono estremamente contenta di esserci riuscita, avevo paura magari di poter beccare una giornata di pioggia o anche solo nuvolosa che avrebbe rovinato un pochino i colori delle barche, l’atmosfera e ovviamente anche le foto.

La prossima tappa che avevamo in mente sarebbe la Blue Grotto sulla costa sud, ma visto che è di strada inseriamo anche una sosta a Ghar Dalam, che Marco ha visto in una cartolina stamattina all’Ipogeo e che vuole vedere. Si tratta di una grotta abbastanza larga e profonda, in cui sono stati ritrovati tantissimi resti di animali preistorici. Da Marsaxlokk ci si arriva in mezz’oretta, il biglietto d’ingresso è incluso nel nostro biglietto cumulativo Heritage Malta, quindi non ci costa nulla. Prima della grotta c’è un piccolo museo, che noi ci lasciamo per dopo: scendiamo un po’ per la collina (io già mi sento male all’idea di doverla rifare poi in salita, col caldo che fa) e arriviamo alla grotta. Si visita davvero in poco tempo, e se non avete qualcuno che vi spiega cosa c’era non si capisce molto. Marco però si diverte a scattare molte foto della grotta illuminata da fioche luci. Dopo una ventina di minuti torniamo al museo e lo visitiamo. Una sala ha le pareti foderate di teche con un’esposizione di ossa fossili di animali. Praticamente una distesa di denti tutti uguali uno accanto all’altro, poi di vertebre, poi di femori, poi di costole… sembra un magazzino di ricambi!!! :lol: L’altra sala è un po’ più interessante e spiega come si è formata la grotta e che animali ci vivevano.

Dopo questa sosta (tranquillamente evitabile se non avete tempo) continuiamo verso sud e raggiungiamo la zona della Blue Grotto. Prima ci fermiamo lungo la strada a scattare foto dall’alto dal belvedere, non si vede la grotta vera e propria ma le scogliere che la chiudono sì, e l’acqua ha un colore stupendo! Poi scendiamo in macchina fino al porto, e a piedi raggiungiamo l’imbarco da cui piccole barchette fanno fare delle gite di una ventina di minuti (prezzo 7 euro). Si passa davanti ad una torre che sovrasta le scogliere, si entra in varie grotte prima di arrivare a quella più famosa, si vede un punto in cui l’acqua è di un blu incredibile e si torna indietro. Un’escursione carina, anche se per godersela un po’ bisognerebbe che fosse più lunga. Nell’insenatura da cui partono le barchette l’acqua è calma, trasparente, verdissima, e inviterebbe a fare il bagno. Infatti c’è già della gente che lo fa. Noi però oggi siamo senza costume, quindi ci limitiamo a guardarli con invidia, scattare due foto e ce ne andiamo.

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Prima di continuare le visite però ci fermiamo un po’ in uno dei bar del porto, per bere qualcosa e rinfrescarci. Fare i turisti con questo caldo è davvero dura!! Ne approfittiamo per vedere un pezzo della partita Inghilterra-Germania, ottavo dei Mondiali (giusto in tempo per vedere il gol non convalidato all’Inghilterra). Non capiamo se la gente nel bar sia tedesca, inglese, maltese che tifa Inghilterra o cos’altro, comunque ci sono tavoli che esultano per una squadra e tavoli che applaudono all’altra, il tutto nella tranquillità più assoluta. Anche quando segnano un gol la gente dimostra la propria felicità in modo quasi pacato. Uguale all’Italia, eh??? :evil:

Ultima tappa della giornata sono i templi di Hagar Qim e Mnajdra, a pochi km dalla grotta. Per fortuna in questo periodo sono aperti fino alle 20 (l’avevamo letto ieri all’ingresso del palazzo del Gran Maestro alla Valletta) per cui anche se arriviamo dopo le 17 abbiamo tutto il tempo che vogliamo per visitarli. Anche questi sono inclusi nel biglietto Heritage Malta. :-)
Prima dei templi c’è una sala multimediale con un modellino dei templi stessi, dei video, dei pannelli esplicativi, delle teche con reperti etc. Poi si va al tempio più vicino, Hagar Qim. È stato coperto da una tensostruttura (un grosso tendone) bianca che lo protegge dagli agenti atmosferici, ai lati è aperta ma fa comunque un brutto effetto! Il tempio è ben conservato, ci sono le mura e dentro le singole “stanze” (a cielo aperto, o meglio coperto!) si vedono pietre decorate, altari etc. È fatto di pietre enormi, davvero impressionante.
Poi si cammina per 5 minuti sotto il sole e si arriva al tempio di Mnajdra, anche lui coperto come l’altro. Un po’ più piccolo ma le mega-pietre decorate tutte a “buchini” sono molto belle!! Sono il simbolo del sito nonché il disegno stilizzato sul retro degli euro maltesi :-)

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Verso le 18 terminata la visita di questi templi (oggi praticamente solo roba preistorica!!) torniamo verso la Valletta e Sliema, ma per la strada ci perdiamo e finiamo dentro ad un paesino, credo Qrendi ma non sono sicura. Cercando un modo per tornare sulla strada statale giriamo con la macchina tra le viuzze strette del centro, ma ad un certo punto ci rendiamo conto che davanti a noi sta arrivando una banda musicale con tanto di processione al seguito!! La stradina è stretta (a senso unico) e noi la occupiamo per intero! La banda prosegue verso di noi e Marco fa l’unica cosa possibile: parcheggia a lato strada davanti all’ingresso di un garage. Poi scendiamo e aspettiamo che la banda passi, scattando foto e chiedendoci come mai la strada non fosse stata chiusa al traffico. Mentre la banda sta per arrivare, spunta un’altra macchina che come noi non essendoci cartelli o transenne stava percorrendo quella strada. Però questo tizio deve semplicemente entrare nel suo garage… che è esattamente quello davanti a cui abbiamo parcheggiato noi!!! ARGH! Marco risale in macchina, fa qualche rapida manovra smadonnando in 5 lingue per la guida a sinistra e la mancanza del servosterzo, l’altro entra e noi ci ripiazziamo davanti al garage. Così la banda può passare e noi riprendere il cammino verso l’hotel. Certo che mettere un cartello, no eh???? :roll:

Finalmente in hotel ci riposiamo un’oretta, poi usciamo a cena: vorremmo provare un ristorante con piatti tipici maltesi, ma nella nostra zona non ce ne sono tantissimi (mi sa che il “centro” di Sliema è un po’ più avanti, ma non abbiamo nessuna voglia di camminare tanto né di prendere di nuovo la macchina). Alla fine optiamo per i Tre Angeli, come quasi tutti i ristoranti è pieno di italiani ma amen. Io provo i bragioli, una specie di involtini, ma la carne è dura e non mi piacciono molto. Marco sinceramente non ricordo :oops: in ogni caso il ristorante non era eccezionale.
Prima di mezzanotte siamo a nanna: anche stasera stanchi morti ma molto soddisfatti!!
Ultima modifica di Leia74 il 26/09/2010, 22:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 11/09/2010, 21:13

Metterei anche qualche foto ma non sono ancora online, piu' avanti lo faccio promesso!!!
(e adesso mi metto a scrivere il diario del terzo giorno.. meno male che sono solo 4!!! :lol: )
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 12/09/2010, 12:39

Lunedì 28 giugno

Anche stamattina colazione in camera con roba comprata e poi si parte verso il centro dell’isola: la meta è Mdina, che fu capitale prima che i Cavalieri la spostassero alla Valletta. La città si chiama Mdina dentro le mura e Rabat fuori, ma in realtà sono un unico agglomerato. Parcheggiamo fuori dalle mura (con “mancia” al parcheggiatore) ed entriamo in questa cittadina, che sembra quasi una Valletta in miniatura. Stradine strette, tutti gli edifici in pietra gialla locale, decorazioni barocche, porte con i battenti di forme strane…

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Facendo tutta la strada principale arriviamo alla Cattedrale e la visitiamo (anche questa è barocca e stranamente tutta drappeggiata di rosso) e poi entriamo nel Museo della Cattedrale (incluso nel biglietto) con le sue collezioni di argenti, monete, vestiario religioso etc e soprattutto col suo piccolo negozietto dove compriamo i primi souvenir del viaggio. :mrgreen: Quando usciamo è quasi mezzogiorno e fa caldo, per cui decidiamo di riposarci e rinfrescarci in un bar lì vicino, il Fontanella Tea Gardens, che la Lonely definisce “a Maltese institution”. La cosa bella è che si trova sulle mura e si può stare all’aperto con panorama su mezza isola. Oltre che da bere, prendiamo delle generose fette di torta che non sono niente male!

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A pochi passi dal bar raggiungiamo quindi Pjazza tas Sur, il punto più a nord della cittadella entro le mura: anche da qui si gode di un bel panorama, per cui se non volete andare al bar non preoccupatevi. Si vede bene il Mosta Dome, una chiesa enorme con cupola molto grande, visibile da quasi ogni punto di Malta, che però noi non visiteremo. Torniamo indietro per un’altra strada, che corre parallela alla via principale ma più a ovest, e a differenza dell’altra non ha quasi negozi, infatti è semi-deserta. Tutti questi vicoli mi piacciono un sacco!! Angoli nascosti, portoni colorati, lampioni, una carrozza che si intravede (sono quelle per turisti ovviamente). Come ultima chicca andiamo in Misrah il-Kunsill, una piazzetta vicino alla porta d’ingresso alla città, dove si affacciano un bell’hotel e la Corte Capitanale.

Verso l’una usciamo dalle mura, non da dove siamo entrati ma da un’ingresso più a ovest, passando sotto un tunnel e sbucando a Rabat accanto alla Domus Romana. Si tratta delle rovine di una villa romana, in particolare alcuni pavimenti a mosaico molto belli attorno a cui hanno costruito un museo. Il posto non è grande ma ci è piaciuto molto il mosaico, anche se le rovine (all’esterno) non dicono niente. Anche questo sito è incluso nel multipass Heritage Malta.
Sfidando il sole a picco ci incamminiamo verso la zona più caratteristica di Rabat, che per fortuna non è lontana. Ci ritroviamo sulla piazza Misrah il-Parrocca: notare che le due C del nome sono quelle scritte col puntino sopra, si leggono come la c di cena, per cui la pronuncia è parroccia… e infatti qui si affaccia la chiesa di S Paolo. Anche qui decorazioni e luminarie pronte per la festa di domani.

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Decidiamo di visitare la chiesa prima di cercare un posto dove mangiare: non è grandissima ma anche qui troviamo barocco e dei drappi rossi che coprono parti di colonne e di pareti. Al suo interno c’è una grotta dove si dice si sia fermato il santo mentre era a Malta: per visitarla bisogna aspettare l’orario della visita guidata, se no il cancello è chiuso e si vede da fuori. Noi la troviamo chiusa ma mentre stiamo per andarcene arriva la guida e la apre, che fortuna! Ci becchiamo quindi anche la spiegazione della storia di San Paolo a Malta, la guida è spiritosa e simpatica.

Usciti dalla chiesa finalmente ci concediamo una pausa pranzo, in un ristorante sulla piazza che faceva anche menu’ fisso per pochi euro. Panino con hamburger senza infamia e senza lode, e si riparte che sono già le 15. Prima di lasciare Rabat decidiamo di visitare almeno una delle due catacombe della città: scegliamo quelle di S. Agata perché ci sono dei begli affreschi medievali. Non sono lontane e anche queste si visitano solo con la guida: mentre aspettiamo il nostro turno giriamo un po’ lo strano museo del sito dove si trova di tutto, dagli scheletri alle statuine della Madonna, da vasi antichi a monete, una collezione di pietre dure, e perfino foto di Mussolini e di Sandro Pertini!!! Mah…
Per fortuna la visita delle catacombe è molto più interessante, e soprattutto gli affreschi sono davvero stupendi! Sono felicissima che siamo riusciti a venire qui. Peccato però: anche qui niente foto all’interno, mi compro due cartoline.

Si sta facendo tardi per cui torniamo alla macchina e lasciamo Rabat in direzione della nostra meta del pomeriggio: l’isoletta di Comino e la sua Blue Lagoon! Noi non amiamo le vacanze di mare “classiche” ma questo posto lo volevo assolutamente visitare e farmici anche il bagno! Infatti siamo attrezzati con i costumi addosso, asciugamani e ciabatte. L’idea è prendere un battello da Cirkewwa a Comino, stare sulla spiaggia fino al tramonto e tornare con un battello quando sta facendo buio. Infatti sulla Lonely dice che ci sono collegamenti fino a tardi.
Però dopo aver parcheggiato a Cirkewwa ci attende una sgradita sorpresa: sia il battello “pubblico” sia quello privato dell’hotel di Comino ci confermano che oggi l’ultima corsa per tornare da Comino a Cirkewwa è alle 18. Sono quasi le 17 e praticamente potremmo stare solo un’ora, che si fa? :? Per fortuna ci suggeriscono un’alternativa: alle 21 c’è un battello da Comino per l’isola di Gozo, da cui poi possiamo prendere un traghetto per Cirkewwa (vanno anche la notte). Insomma, faremo un giro un po’ lungo e dovremo poi guidare da Cirkewwa al nostro hotel di notte (cosa che volevamo evitare) ma ce la facciamo andare bene.

Saliamo quindi sulla barca che sta per partire e ci facciamo portare a Comino. Si passa davanti alla Blue Lagoon ma abbastanza da lontano quindi non si vede molto.
L’isola è disabitata e c’è solo un hotel, a cui dobbiamo rivolgerci per pagare il biglietto della barca (si paga una sola volta per andata e ritorno). Ovviamente gli ospiti dell’hotel non pagano. Già prima di sbarcare, nella caletta davanti l’hotel, i colori dell’acqua sono magnifici. Passiamo in reception per pagare e ci spiegano che gli orari della barca sono variabili, alcuni giorni vanno avanti fino a tardi altri giorni no. Grazie mille, lo potevano anche scrivere sulla Lonely Planet!! :evil: b Meno male che abbiamo trovato un’alternativa… Poi ci incamminiamo verso la Blue Lagoon, che si trova dall’altro lato dell’isoletta, a ben 15 minuti di cammino!

La “laguna blu” ci appare man mano che ci avviciniamo, è piena di barche e yacht ma per fortuna più avanti c’è una zona riservata a chi vuole nuotare. L’acqua è trasparente e invita davvero a tuffarcisi subito! Superiamo la piccola spiaggetta affollata e rimaniamo sulle rocce dove c’è meno gente. Finalmente ci tuffiamo e facciamo il primo (e unico!) bagno in mare dell’estate 2010!! Che goduria!!! :mrgreen: Io sarei perfino tentata di fare la “traversata” fino all’isolotto di fronte, Cominotto, ma lascio stare.

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Mentre la gente inizia ad andarsene noi ci godiamo il sole delle 6-7 di sera, non troppo caldo, con un po’ di brezza: che bello!!! Poco prima delle 8 ci prepariamo per andare via ma rimaniamo poi a scattare un sacco di foto al bellissimo tramonto!!! Che romantico!!

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Con il sole ormai sotto l’orizzonte torniamo verso l’hotel dell’isola, aspettiamo pazientemente che arrivino le 9 e finalmente prendiamo la barca che ci porta a Mgarr, sull’isola di Gozo. Mentre ci avviciniamo al porto, dal paesino in cima alle scogliere iniziano a venire lanciati dei fuochi d’artificio: stanno già festeggiando!! In effetti prima di partire avevo pensato che eravamo fortunati ad andare in questo periodo di festeggiamenti per San Paolo, e che mi sarebbe piaciuto andare a vedere una di queste feste popolari la sera, specie quella dei Buskett Gardens, ma ormai ci ho rinunciato. Però i fuochi d’artificio li vediamo lo stesso! :D

Appena scendiamo dalla barchetta corriamo verso il grande traghetto che collega Gozo e Malta: non sappiamo a che ora parta e ci darebbe proprio fastidio perderlo per 5 minuti e dover aspettare magari 1 ora qui… Facciamo i biglietti e alla mia domanda “quand’è il prossimo?” il bigliettaio risponde “tra 5 minuti, sbrigatevi!”. Così saliamo di corsa sul traghetto e finalmente ci rilassiamo mangiando qualcosina preso al bar della nave (ancora non avevamo cenato e sono quasi le 22). Arriviamo a Cirkewwa, riprendiamo la macchina e nel giro di un’ora siamo in zona Sliema: peccato che gli ultimi km ci perdiamo e ci mettiamo un po’ a trovare la strada, comunque la guida notturna dei maltesi non è sembrata così pessima.
Anche stasera (tanto per cambiare) a nanna stanchissimi!!! Però che bella la Blue Lagoon!! :D
Ultima modifica di Leia74 il 26/09/2010, 22:58, modificato 1 volta in totale.
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 12/09/2010, 12:42

Martedì 29 giugno

Il nostro ultimo giorno di visite è dedicato tutto a Gozo. Peccato che al mattino ce la prendiamo un po’ troppo comoda e usciamo che sono le 10 passate. Dobbiamo arrivare di nuovo a Cirkewwa, ci vuole un’oretta, e poi ci mettiamo in coda per il traghetto per Gozo che ieri sera abbiamo preso al contrario da pedoni. La fila di macchine è lunghissima e non riusciamo a salire sul traghetto delle 11.30, per fortuna ce ne sono ogni mezz’ora e su quello delle 12 ci entriamo. Anche oggi vediamo la Blue Lagoon di Comino da lontano, mangiamo qualcosa in nave per non doverci fermare a pranzo dopo (che schifezze…) e poi scendiamo a Mgarr con la nostra macchinina, pronti all’esplorazione di Gozo!!

La prima tappa è vicino al villaggio di Xaghra, ai Templi di Ggantija, un altro complesso preistorico incluso nel patrimonio dell’umanità dall’Unesco assieme a Hagar Qim, Tarxien e altri. (Per chi fosse interessato, nella stessa lista sono inclusi come anche la città di Valletta e lo Hal Saflieni Hypogeum). Questi templi sono forse meno spettacolari degli altri, sono mezzi in rovina, ma hanno alcuni monoliti molto grandi. Sono parzialmente in restauro, comunque si visitano bene e in poco tempo. Alla fine della visita facciamo un giro in macchina nel villaggio di Xaghra e passiamo vicino al mulino di Ta' Kola.

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La tappa successiva è la “capitale” di Gozo, che si chiama Victoria ma molti la conoscono ancora come Rabat, suo nome precedente. Troviamo parcheggio a poca distanza dalle mura e entriamo a piedi nella città fortificata chiamata il-Kastell: si arriva da sotto e si deve salire una scalinata, con una bella vista sulle mura stesse. Una volta dentro, la cittadella è piccola e si gira in poco tempo: noi ci fermiamo a scattare un sacco di foto da vari punti dei bastioni verso il resto di Victoria e dell’isola di Gozo. Mi colpisce il fatto che ci siano decine e decine di bandiere che sventolano, alcune anche del Vaticano. Penso siano lì per la festa di San Paolo.
Sulla piazzetta Misrah il-Katidral affaccia appunto la cattedrale, purtroppo coperta per restauri e chiusa alle visite.

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Decidiamo di sfruttare al massimo il nostro Multipass della Heritage Malta ed entriamo in tutti 4 i musei qui presenti.
Il Museo Archeologico ha come pezzo forte una statuina rinvenuta nei templi di Ggantija, e poi mi colpisce una lapide scritta in arabo: non ci si fa caso girando per Malta perché il cattolicesimo è estremamente forte, ma per anni è stata dominata dagli arabi.
Il Museo del Folklore è abbastanza interessante, è un enorme labirinto di stanze, scale e scalette dentro un edificio del ‘500 ed espone attrezzi agricoli, da pesca, di vari lavori artigianali, giocattoli, attrezzi da cucina, eccetera.
Le Vecchie Prigioni sono da vedere solo per i molti graffiti lasciati dai prigionieri sui muri, mentre il Museo di Storia Naturale è abbastanza inutile.

Lasciamo la cittadella verso le 15 con un po’ di fame (sul traghetto non avevamo mangiato poi tanto) per cui scendiamo nella città bassa di Victoria e ci fermiamo sulla piazza del mercato (Pjazza Indipendenza) al Cafè Jubilee, un pub in stile inglese con le pareti ricoperte di quadri e le botti appese al soffitto. Dopo aver rinfrancato lo stomaco ci facciamo anche un giro a piedi nella zona, tra le viuzze chiamate il-Borgo fino alla piazza con la Chiesa di San Giorgio, l’ennesima barocca e con drappi rossi. Mi viene il dubbio che i drappi siano messi per la festa di San Paolo e poi levati, ma non so bene come si possano togliere… sembrano incollati alle pareti!
Torniamo quindi alla macchina e in sostanza le nostre visite alle città di Malta finiscono qui, e ci viene da concludere che dopo aver visto Valletta, poi Mdina, e infine Victoria, non ne avremmo voluto vedere altre: dopo un po’ si assomigliano tutte. Lo stesso vale per i numerosi siti preistorici: noi ce li siamo fatti quasi tutti ma se uno volesse stringere potrebbe fermarsi all’Ipogeo e Hagar Qim-Mnajdra.

Per finire la nostra visita di Gozo ci dirigiamo sul la costa ovest e verso le 4 e mezza arriviamo nei pressi della Azure Window, un arco di pietra sul mare. Noi ci mettiamo a camminare verso sinistra lungo la costa fino a dove le rocce si allungano verso il mare e verso un isolotto chiamato Fungus Rock.

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Non è proprio vicinissimo ma le scogliere a picco sul mare sono una vista impressionante. Poi torniamo indietro e ci avviciniamo alla Azure Window, cercando anche di arrivare al Blue Hole che ci sta sotto. Però da sotto non si vede bene come è fatta questa piccola laguna tonda, per cui saliamo quasi sopra l’arco di roccia e facciamo delle foto da lassù.

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Tra tutte queste foto e passeggiate si sono fatte quasi le 7 di sera e decidiamo di tornare indietro. Poco più a nord ci sarebbe stato da vedere anche lo Inland Sea, una specie di lago collegato al mare da un tunnel, dove ci sono delle barche di pescatori che offrono anche gite in barca: noi però non ci andiamo.

Mentre torniamo indietro ci fermiamo lungo la strada a scattare qualche foto da lontano della Basilica di Ta’ Pinu, santuario della Madonna e meta di pellegrinaggi. Arriviamo a Mgarr nel giro di mezz’ora e per la nostra ultima serata maltese decidiamo di concederci una cena qui, in un ristorante tradizionale con vista sul porto di Mgarr, su Comino e Malta dall’altro lato dello stretto. Tra i tanti segnalati dalla Lonely scegliamo Xerri il-Bukkett, che si trova verso nord lungo la costa nel paesino di Qala: ha una terrazza con un panorama stupendo, e ci godiamo il tramonto da lassù. :)

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Il cibo è anche molto buono, io prendo il coniglio che non avevo mai mangiato e lo trovo delizioso. Questo è un piatto tipico di Malta, del resto su isole così piccole allevare mucche e maiali dev’essere sempre stato un problema.

Purtroppo la nostra vacanza sta terminando :( : verso le 10 traghettiamo di nuovo sull’isola di Malta e rifacciamo la strada di ieri da Cirkewwa a Sliema. Stavolta ci fermiamo appositamente a Sliema: vogliamo fare qualche foto in notturna verso la cittadella di Valletta e dalla punta di Tigne Poimt si ha una bella vista. Ne approfittiamo così anche per vedere sia pure di sfuggita la zona più trendy e piena di locali. Verso mezzanotte siamo di nuovo in albergo a Gzira.

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Mercoledì 30 giugno

Sveglia prestissimo, andiamo in aeroporto dove restituiamo la macchina (lasciando le chiavi in una cassetta perché i banchi degli autonoleggi sono ancora chiusi) e prendiamo il volo Easyjet per Roma delle ore 9. Atterraggio a Fiumicino in orario e subito in ufficio.



In conclusione devo dire che il viaggio è stato deciso più per una mia “fissa” :lol: di vedere tutti i paesi del mondo che per puro interesse verso questo piccolo stato. In un anno in cui i viaggi all’estero sono stati di necessità molto risicati rispetto al solito, avevo voglia di aggiungere una nuova nazione alla mia esperienza e Malta era perfetta: piccola da visitare e poco costosa. Le aspettative non erano altissime, soprattutto quelle di Marco che ho ossessionato con questo viaggio fino a che non ha acconsentito a venire Per fortuna dice che gli è piaciuta e quindi è contento di averla vista.
Io a dire il vero l’ho trovata bella ma non eccezionale, uno di quei posti che non vengono certo in mente come prima meta da proporre a chi ti chieda “dove mi consigli di andare per qualche giorno di viaggio?” Comunque sono contenta di averla vista, è un posto singolare per architettura, cultura, lingua: un mix di mediterraneo, arabo, italiano, inglese, insomma non si lascia inquadrare facilmente. Non credo ci tornerò presto (con tutti i posti che voglio vedere!!) ma merita una visita.
Ultima modifica di Leia74 il 26/09/2010, 23:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 12/09/2010, 19:48

Ho messo qualche foto, se ne volete vedere altre le trovate sia su Facebook che sul mio sito qui in firma :-)
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda geom.Calboni » 27/09/2010, 18:47

Questo report potrebbe tornarmi utile a breve... 8-)
Spero... ;) :D
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda obe » 29/09/2010, 15:26

finalmente hai finito questo racconto! :lol:

Mi è piaciuto, poi con le foto rende parecchio

Personalmente mi ha colpito il paesino di Marsaxlokk e le Blue Grotto.
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda Leia74 » 29/09/2010, 17:41

obe ha scritto:finalmente hai finito questo racconto! :lol:

Mi è piaciuto, poi con le foto rende parecchio

Personalmente mi ha colpito il paesino di Marsaxlokk e le Blue Grotto.


Grazie!!
Adesso tocca a quello di agosto nelle Alpi, ma non inizio prima della fine della settimana prossima. :)
Da stasera sono in fase prematrimoniale dai miei a Venezia, rientro a Roma ammaritata il 5 sera :D
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Re: Malta: 4 giorni a fine giugno

Messaggioda geom.Calboni » 29/09/2010, 17:47

Leia74 ha scritto:Da stasera sono in fase prematrimoniale dai miei a Venezia, rientro a Roma ammaritata il 5 sera :D

Ti perdoniamo...perchè...non sai quello che fai... :mrgreen:
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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