Argentina da nord a sud - 4.700 km in bus più Buenos Aires
Inviato: 27/11/2011, 18:29
Eccomi di ritorno,
è la prima domenica che faccio a casa dal mio rientro in Italia dopo 3 settimane di Argentina.
Che dire? Bè è stato un viaggio fantatico... per i posti visitati, le esperienze, le situazioni, la gente incontrata, gli inconvenienti accaduti.. e tutto il resto.
Devo dire la verità, ero partito un pò titubante; tante cose da fare/visitare, il mio primo viaggio in solitaria, le preoccupazioni sullo sciopero di AirFrance e i classici "pensieri" che passano per la testa tutte le volte che si deve affrontare una situazione nuova... pensieri ma soprattutto tanti tanti stimoli.. ero carico come non capitava da parecchio tempo.
Ora posso dire che è stato un viaggio molto al di sopra delle aspettative, forse una delle esperienze più belle della mia vita.
Come spesso capita, il programma di base (che ho già pubblicato) era aperto a modifiche e variazioni da effettuare sul posto, in base alle proprie sensazioni e ovviamente ai problemi che possono sempre capitare quando si fa un viaggio del genere..
E anche in questo caso non son mancati i cambiamenti che vi svelerò andando avanti con il racconto.
A proposito, chi si aspetta il solito racconto semi-comico con tante serate e tante ragazze rimarrà un pò deluso... perchè questo è stato un viaggio caratterizzato da poche nottate e tante esperienze di "vita"; quindi spazio e tempo per momenti in disco a ritmo di ragazze, balli e bevute ne ho avuto veramente poco.
Anche la tipologia del racconto è diversa dal solito; avendo un pò di tempo libero a fine giornata mentre sorseggiavo una birra o mentre mi spostavo nella pampa in bus, mi è venuto quasi natura mettere giù un diario di viaggio che, oltre a raccontare un pò le cose fatte, da molto più spazio alle sensazioni e alle emozioni che provavo in quel momento... diario di viaggio che ho deciso di non modificare una volta ritornato qui ma semplicemente di trascrivere, aggiungendo qualche foto.
1 Novembre - La partenza
Ore 17.04
Sono in aeroporto, mezzo vuoto, con ancora l'incognita se partirò o meno, son fiducioso anche se non si sa mai.. io odio gli scioperi, speriamo che i francesi non mi tirino brutti scherzi.
L'emozione più grande per ora me l'ha data mia sorella che a sorpresa è venuta a salutarmi a Linate con il mio nipotino di 6 mesi, Marco. Che bello!
Ormai son in ballo da 9 ore e ne mancano ancora 4 alla partenza.
Qualche dubbio sulla decisione di partire per questa esperienza in solitaria rimane, ma per ora non ci penso.
Non ho ancora conosciuto nessuno, poco gente e tutta presa nella propria tecnologia, pc-ipad-cell.. un progresso, ma tutti in solitaria.. bho..
Al bar ho provato anche ad agganciare una russa ma niente, uno scambio di battute veloci e via.. vediamo più avanti se arriva qualcun'altra interessante; ora mi metto l'ipod e mi mimetizzo anch'io nella folla.
2 novembre - lo sbarco
Volo tranquillo, a parte lo spazio abbastanza angusto e il cibo che è pessimo (pasta e pollo freddo) e che sicuramente mi farà stare un pò scompigliato di stomaco.
Si salva la bottiglietta di vino, una volta finita crollo in un sonno pazzesco.. ottimo.
Anche perchè i vicini non parlano e da quel che ho visto finora l'Argentina non è una meta molto battuta dai giovani.
Una volta svegliato, nelle ultime ore di viaggio parlo un pò con il vicino, argentino ormai diventato "catalano" da tanti anni. Con lui scambio un pò d'opinioni sulla Spagna, sull'Italia e ovviamente sull'Argentina e gli argentini.
Almeno è simpatico e poi, una volta presi i bagagli, ci si saluta con un abbraccio, mi sa che sarà il primo di una lunga serie.
Uscito, mi oriento, prelevo degli spiccioli, chiedo info alla LAN (la compagnia aerea con cui ho il volo interno per il nord, a Salta) e in taxi corro verso l'altro aeroporto, quello cittadino usato per i voli interni.
Il taxista Roberto, di chiari origini italiane, parla parla parla tutto il tempo.. io mentre gli do corda osservo curioso quello che la città offre dai finestrini.. è una cosa che faccio sempre, in tutte le città...
Il volo per Salta è per le 17, però arrivato in aeroporto faccio di tutto per prendere quello delle 12.30.
Non ce la faccio più, basta prendere aerei! la tipa, tra l'altro gran bella topa, mi da l'ok, quasi la bacio e si parte!
Di fianco a me una coppia basco-argentina, scambio due parole anche con loro ma poi crollo nel sonno più profondo..
A Salta si atterra con il caldo, aeroporto piccolino ma moderno.
Altro taxi (sono troppo stanco per prendere il bus), la strada è tutta da ricordare.. insegne che inneggiano a Peron e Cristina la presidentessa, sembra quasi Cuba, verde, pianura, insegne colorate tipiche sudamericane, venditori di giornali ai semafori..
La città mi esalta e mi faccio lasciare alla Posada Las Farolas, mi devo ripigliare con una doccia.
Alle 4 e mezza fa un caldo bestiale, la città sembra desolata, la via pedonale è assurda con negozi vecchio stampo e quasi nessuno aperto; guardo l'orario dalle 17 alle 20/21.. capisco la poca gente in giro.. allora mi compro un gelato, molto buono.
Finisco poi al mercato centrale, la "volgarità" è ai suoi massimi, compro frutta locale (banane, mango, arance) e Humitas, e poi finisco al banco della carne a parlare con il macellaio che mi fa vedere e fotografare la testa di una vacca con la lingua fuori.
Intanto il centro si è svegliato e si è riempito di gente; mi concendo una birra ai tavolini di un bar con sguardo verso la piazza..
Ordino una cerveza con due arachidi, mi arriva la bottiglia da 970. son sorpreso (scoprirò in seguito che qui tutti ordinano questa bottiglia, in genere in 2-3 e se la dividono tra amici) e mentre metto giù le prime righe su queste prime ore me la godo con calma, con l'ultimo sole..la gente che passa.. la calma che contraddistingue questi posti.. fantastico.
Ore 21.20
La lunghissima giornata sta finendo, sto mangiando 3-4 empanadas, che sono simili ai panzerotti riempiti con carne macinata o formaggio e prosciutto.
Ho fatto un giretto veloce.. la cattedrale, la chiesa di San Francesco, le stradine .. all'inizio la città mi ha fatto un'impressione strana, non dico di timore, comunque da stare sull'attento... ma in poche ore è cambiato tutto.
Mi piace! turistica in centro ma affascinante (del resto la chiamano Salta la linda) e poi vivacissima.
Ma ora son stanco, domani sveglia alle 6 per il treno delle nuvole.. son contento
è la prima domenica che faccio a casa dal mio rientro in Italia dopo 3 settimane di Argentina.
Che dire? Bè è stato un viaggio fantatico... per i posti visitati, le esperienze, le situazioni, la gente incontrata, gli inconvenienti accaduti.. e tutto il resto.
Devo dire la verità, ero partito un pò titubante; tante cose da fare/visitare, il mio primo viaggio in solitaria, le preoccupazioni sullo sciopero di AirFrance e i classici "pensieri" che passano per la testa tutte le volte che si deve affrontare una situazione nuova... pensieri ma soprattutto tanti tanti stimoli.. ero carico come non capitava da parecchio tempo.
Ora posso dire che è stato un viaggio molto al di sopra delle aspettative, forse una delle esperienze più belle della mia vita.
Come spesso capita, il programma di base (che ho già pubblicato) era aperto a modifiche e variazioni da effettuare sul posto, in base alle proprie sensazioni e ovviamente ai problemi che possono sempre capitare quando si fa un viaggio del genere..
E anche in questo caso non son mancati i cambiamenti che vi svelerò andando avanti con il racconto.
A proposito, chi si aspetta il solito racconto semi-comico con tante serate e tante ragazze rimarrà un pò deluso... perchè questo è stato un viaggio caratterizzato da poche nottate e tante esperienze di "vita"; quindi spazio e tempo per momenti in disco a ritmo di ragazze, balli e bevute ne ho avuto veramente poco.
Anche la tipologia del racconto è diversa dal solito; avendo un pò di tempo libero a fine giornata mentre sorseggiavo una birra o mentre mi spostavo nella pampa in bus, mi è venuto quasi natura mettere giù un diario di viaggio che, oltre a raccontare un pò le cose fatte, da molto più spazio alle sensazioni e alle emozioni che provavo in quel momento... diario di viaggio che ho deciso di non modificare una volta ritornato qui ma semplicemente di trascrivere, aggiungendo qualche foto.
1 Novembre - La partenza
Ore 17.04
Sono in aeroporto, mezzo vuoto, con ancora l'incognita se partirò o meno, son fiducioso anche se non si sa mai.. io odio gli scioperi, speriamo che i francesi non mi tirino brutti scherzi.
L'emozione più grande per ora me l'ha data mia sorella che a sorpresa è venuta a salutarmi a Linate con il mio nipotino di 6 mesi, Marco. Che bello!
Ormai son in ballo da 9 ore e ne mancano ancora 4 alla partenza.
Qualche dubbio sulla decisione di partire per questa esperienza in solitaria rimane, ma per ora non ci penso.
Non ho ancora conosciuto nessuno, poco gente e tutta presa nella propria tecnologia, pc-ipad-cell.. un progresso, ma tutti in solitaria.. bho..
Al bar ho provato anche ad agganciare una russa ma niente, uno scambio di battute veloci e via.. vediamo più avanti se arriva qualcun'altra interessante; ora mi metto l'ipod e mi mimetizzo anch'io nella folla.
2 novembre - lo sbarco
Volo tranquillo, a parte lo spazio abbastanza angusto e il cibo che è pessimo (pasta e pollo freddo) e che sicuramente mi farà stare un pò scompigliato di stomaco.
Si salva la bottiglietta di vino, una volta finita crollo in un sonno pazzesco.. ottimo.
Anche perchè i vicini non parlano e da quel che ho visto finora l'Argentina non è una meta molto battuta dai giovani.
Una volta svegliato, nelle ultime ore di viaggio parlo un pò con il vicino, argentino ormai diventato "catalano" da tanti anni. Con lui scambio un pò d'opinioni sulla Spagna, sull'Italia e ovviamente sull'Argentina e gli argentini.
Almeno è simpatico e poi, una volta presi i bagagli, ci si saluta con un abbraccio, mi sa che sarà il primo di una lunga serie.
Uscito, mi oriento, prelevo degli spiccioli, chiedo info alla LAN (la compagnia aerea con cui ho il volo interno per il nord, a Salta) e in taxi corro verso l'altro aeroporto, quello cittadino usato per i voli interni.
Il taxista Roberto, di chiari origini italiane, parla parla parla tutto il tempo.. io mentre gli do corda osservo curioso quello che la città offre dai finestrini.. è una cosa che faccio sempre, in tutte le città...
Il volo per Salta è per le 17, però arrivato in aeroporto faccio di tutto per prendere quello delle 12.30.
Non ce la faccio più, basta prendere aerei! la tipa, tra l'altro gran bella topa, mi da l'ok, quasi la bacio e si parte!
Di fianco a me una coppia basco-argentina, scambio due parole anche con loro ma poi crollo nel sonno più profondo..
A Salta si atterra con il caldo, aeroporto piccolino ma moderno.
Altro taxi (sono troppo stanco per prendere il bus), la strada è tutta da ricordare.. insegne che inneggiano a Peron e Cristina la presidentessa, sembra quasi Cuba, verde, pianura, insegne colorate tipiche sudamericane, venditori di giornali ai semafori..
La città mi esalta e mi faccio lasciare alla Posada Las Farolas, mi devo ripigliare con una doccia.
Alle 4 e mezza fa un caldo bestiale, la città sembra desolata, la via pedonale è assurda con negozi vecchio stampo e quasi nessuno aperto; guardo l'orario dalle 17 alle 20/21.. capisco la poca gente in giro.. allora mi compro un gelato, molto buono.
Finisco poi al mercato centrale, la "volgarità" è ai suoi massimi, compro frutta locale (banane, mango, arance) e Humitas, e poi finisco al banco della carne a parlare con il macellaio che mi fa vedere e fotografare la testa di una vacca con la lingua fuori.
Intanto il centro si è svegliato e si è riempito di gente; mi concendo una birra ai tavolini di un bar con sguardo verso la piazza..
Ordino una cerveza con due arachidi, mi arriva la bottiglia da 970. son sorpreso (scoprirò in seguito che qui tutti ordinano questa bottiglia, in genere in 2-3 e se la dividono tra amici) e mentre metto giù le prime righe su queste prime ore me la godo con calma, con l'ultimo sole..la gente che passa.. la calma che contraddistingue questi posti.. fantastico.
Ore 21.20
La lunghissima giornata sta finendo, sto mangiando 3-4 empanadas, che sono simili ai panzerotti riempiti con carne macinata o formaggio e prosciutto.
Ho fatto un giretto veloce.. la cattedrale, la chiesa di San Francesco, le stradine .. all'inizio la città mi ha fatto un'impressione strana, non dico di timore, comunque da stare sull'attento... ma in poche ore è cambiato tutto.
Mi piace! turistica in centro ma affascinante (del resto la chiamano Salta la linda) e poi vivacissima.
Ma ora son stanco, domani sveglia alle 6 per il treno delle nuvole.. son contento