TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 12/07/2012, 13:54

Per le prossime vacanze estive ho scelto come meta il paese che Curchill definì la perla dell'Africa ovvero l'Uganda.
Il viaggio prevede una settimana di soggiorno/lavoro/volontariato presso una casa famiglia in una città che si chiama Mbale. Mbale è una cittadina poco a nord del lago Vittoria, al centro della piazza principale spicca la torre dell'orologio color fuxia che scandisce la giornata di tutti gli abitanti e costituisce la principale attrazione della città.

Successivamente mi sposterò nel sud est (vicino alla RDC e al Ruanda), con in mezzo almeno una notte a Kampala, sulle sponde del lago Mutanda (non ho scelto il posto in base al nome del lago ma se avessi potuto farlo avrei scelto proprio quello), dove alloggerò circa 5 giorni. Qui mi affido ad una ong che promuove il turismo/solidale/consapevole, alloggio in famiglia, attività di coffee roasting (devo capire ancora di cosa si tratta) giro in canoa sul lago e un po' di trekking very soft e ovviamente diverse mezze giornate nelle scuole a passere il tempo con tutti i miei figli.

Immagino che i miei piccoli lettori, tutti grandi viaggiatori, abbiano una certa sensibilità affinchè i soldi spesi in un viaggio in un paese povero vadano a chi realmente ne ha bisogno, in Africa ci sono tanti parchi naturali tutti molto costosi, dentro i turisti hanno cibo a volontà e gli avanzi vengono buttati sapendo benissimo che a tre metri ci sono gli orfanelli che muoiono di fame. Tali scene, per me tragiche, mi hanno spinto a cercare lo scambio, ovvero quanto può dare un volontario per una settimana è anche poco rispetto alla ricchezza d'animo che raccoglie.

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La tappa successiva sarà Kigali in Ruanda e non so ancora dove alloggerò, ma come parlerò ampiamente più avanti l'Uganda che è la maggior parte del viaggio è solo il contorno a quello che è il mio vero obiettivo ovvero il Ruanda con le sue 1000 colline e i suoi luoghi della memoria.

Per i trasporti esiste un servizio di pullman che tocca tutte le tappe del mio viaggio, sono ancora indecisa se tornare a Kampala da Kigali in aereo o in bus e farmi una tappa a Masaka. Sono 500 km, si dice circa 15 ore di bus ma io le spezzo proprio sulla linea dell'equatore!

Pare che i bus più gettonati dai turisti siamo i post bus quelli che trasportano la posta e fanno la sosta per scaricarla, sono moderni e non si rompono ogni 5 km su strade piene di buche, però mi hanno detto che sono veramente carichi all'inverosimile (quanta merce trasportano gli africani!). Ovviamente i bus non hanno orario e partono quando sono pieni per questo motivo dovrò andare alle varie fermate molto presto al mattino, sperando di non rimanere sul bus per 3 giorni ad aspettare che parta, ma le mie direttrici sono abbastanza comuni pertanto le corse dovrebbero essere frequenti.

L'Uganda non ha sbocchi sul mare ma è piena di laghi enormi (Vittoria, Alberto, Edoardo e Mutanda- il mio), è un altopiano di circa 1000/1400 metri slm e ha delle catene montuose che arrivano a 5000m circa e si chiamano Ruenzori. Il Duca degli Abruzzi è stato protagonista di un storica spedizione sui monti Ruenzori. Dal lago Vittoria esce il Nilo Vittoria che entra nel lago Alberto ed esce come Nilo Alberto per poi sfociare dove tutti ben sapete. Il paese è stato l'indiscusso protagonista della letteratura delle esplorazioni e della difficile e misteriosa ricerca delle sorgenti del Nilo


Dal nome dei laghi si capisce quale possa essere mai stato il paese che durante il risiko coloniale ha messo la bandierina sul paese. Comunque parlano tutti correttamente inglese.

Adesso vorrei spendere due parole sul fatto che parto da sola, la prima motivazione è che non ho compagni di viaggio che hanno innati i miei stessi obiettivi e non ho potuto ripiegare su altri per non correre determinati rischi (alla proposta: si che bello vengo anche io. Al momento di prenotare: sto mezzo cenando magari ti raggiungo dopo ma forse. Al ritorno: no che bello come avrei voluto esserci anche io). Da una mia precedente esperienza in solitaria in Africa ho però inteso che viaggiare sola mi consente di estraniarmi completamente dalla mia realtà vivendo come un sogno o una vita parallela, (mi dimentico che lavoro faccio e il nome dei miei preziosissimi gatti) calandomi perfettamente nella popolazione e nel paese visitato e di conseguenza assaporando e godendomi al massimo il soggiorno nella terra tanto lontana, ma quanta nostalgia dopo. Come nel sottostante avanzato tentativo di africanizzazione:

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IMGP5758.JPG (95.32 KiB) Osservato 6188 volte



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IMGP5967.JPG (80.72 KiB) Osservato 6188 volte





A Mombasa mi avevano rubato la valigia, l'avevo lasciata in macchina per fare un giro per la città mercato, ultima tappa prima dell'aeroporto. Avevo anche avuto la lontana idea di portarmela dietro ma poi ho pensato la fiducia reciproca che io e questo popolo ci siamo scambiati in queste due settimane non può non perdurare ancora per poche ore; ma così non è stato e non ho potuto mettere la valigia bel check in.

A presto con il resto del racconto.
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda radaulpa » 12/07/2012, 14:45

COMPLIMENTI!!!
quando ci sei stata?
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Leia74 » 12/07/2012, 15:15

Scusa non ho capito devi ancora partire o sei gia' tornata???
Le mie foto:
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Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda flyingsoul » 12/07/2012, 15:35

Galla ha scritto:Adesso vorrei spendere due parole sul fatto che parto da sola, la prima motivazione è che non ho compagni di viaggio che hanno innati i miei stessi obiettivi e non ho potuto ripiegare su altri per non correre determinati rischi (alla proposta: si che bello vengo anche io. Al momento di prenotare: sto mezzo cenando magari ti raggiungo dopo ma forse. Al ritorno: no che bello come avrei voluto esserci anche io). Da una mia precedente esperienza in solitaria in Africa ho però inteso che viaggiare sola mi consente di estraniarmi completamente dalla mia realtà vivendo come un sogno o una vita parallela, (mi dimentico che lavoro faccio e il nome dei miei preziosissimi gatti) calandomi perfettamente nella popolazione e nel paese visitato e di conseguenza assaporando e godendomi al massimo il soggiorno nella terra tanto lontana, ma quanta nostalgia dopo.


Non aggiungo altro.
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Jena Plissken » 12/07/2012, 16:32

brava Galla tienici informati ;) :mrgreen:
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda geom.Calboni » 12/07/2012, 21:12

Credo stia mischiando il viaggio che verrà, in Uganda, con quello già effettuato tempo fa in Sudafrica :?:
Comunque queste esperienze sono clamorose e di sicuro ti restano dentro. Personalmente forse non sarei ancora pronto (e quando ad 80 anni? :) ) per viaggi dcel genere... o chissà, una volta lì tutto è diverso e ti ambienti subito... :roll:
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 13/07/2012, 8:11

Effettivamente ho fatto un minestrone! ma ora sciolgo i dubbi. Le foto si riferiscono ad un precedente viaggio in Kenya (quella della valigia) no Sudafrica che era ancora prima, mentre partirò tra circa un mese per l'Uganda di cui racconto il progetto. Ma non si vede dalle foto che era il Kenya e non l'Uganda???
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda flyingsoul » 13/07/2012, 8:59

Galla ha scritto:Effettivamente ho fatto un minestrone! ma ora sciolgo i dubbi. Le foto si riferiscono ad un precedente viaggio in Kenya (quella della valigia) no Sudafrica che era ancora prima, mentre partirò tra circa un mese per l'Uganda di cui racconto il progetto. Ma non si vede dalle foto che era il Kenya e non l'Uganda???


Eccerto, tutte le mattine vado a fare jogging in kenya io ;)
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Porcaccia Bidet » 13/07/2012, 14:42

Iniziativa di viaggio lodevole nella forma, nei contenuti e nei fini. Eventi del genere siano da monito per viaggiare con sempre maggiore consapevolezza e rispetto delle realtà locali. Constato con piacere anche l’accuratezza e la meticolosità dell’attività preparatoria: un viaggio serio e profondo non si improvvisa.
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Jena Plissken » 13/07/2012, 16:33

Porcaccia Bidet ha scritto:Iniziativa di viaggio lodevole nella forma, nei contenuti e nei fini. Eventi del genere siano da monito per viaggiare con sempre maggiore consapevolezza e rispetto delle realtà locali. Constato con piacere anche l’accuratezza e la meticolosità dell’attività preparatoria: un viaggio serio e profondo non si improvvisa.


Valentina è la Radaulpa al femminile la dove nessun Otra ha mai osato da sola 8-) :mrgreen:
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda obe » 16/07/2012, 18:39

posso solo dire complimenti.

magari entra anche più nel dettaglio dell'organizzione. se hai contattato qualche associazione, se si quale..ect
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 17/07/2012, 12:21

Ma quanta curiosità! Per fortuna che ho qualcuno a cui raccontare qua tutti mi dicono che vado a morire!

Ecco come mi sono organizzata (quasi)
Quando ho iniziato a programmare il viaggio mi sono trovata davanti a due paesi quasi interamente a mia disposizione (il quasi è perchè nella parte nord dell'Uganda vicino al Sudan è meglio non andare) tutti da esplorare e sono partita con la prima esplorazione via web. Il primo sito a cui mi sono affidata è helpex.com ovvero si offre lavoro per qualche ora al giorno in cambio del letto e del cibo. Non ho guardato le offerte degli altri paese ma in Africa si espongono le ong a caccia di volontari. La prima che ho cercato non mi ha mai risposto allora ho interrogato un viaggiatore che aveva lasciato la referenza il quale mi ha suggerito un'altra organizzazione che però si trovava in questa cittadina, Mbale (la prima che avevo cercato era a Masaka) gosthplace durante la notte.
La struttura che mi accoglie si trova ad un isolato dalla splendida torre dell'orologio di cui ho parlato in precedenza. L'organizzazione è gestita da Lornah una signora che dicono sia molto precisa e ben organizzata con la quale mi sto scrivendo una serie di mail, ha anche un blog, il seguente

http://widowandchildinneed.blogspot.it/

quando ho visto la casa scassata nel fango mi è venuta una certa titubanza ma maggio è la fine della stagione delle piogge ovvero tutto pantano, io vado in piena stagione secca.... speriamo bene comunque io ho la mia cameretta col bagno. Malissimo che vada posso abbandonare il campo e ritirarmi sconfitta in un resort sul lago Vittora (cercherò il più economico)
.
Per Kampala invece mi affido ad uno di couchserfer, si tratta di una serie di fratelli e sorelle, quello che ho contattato mi ha preallertata che forse parte per il Quatar per lavoro ma che c'è la sua famiglia a mia disposizione, il piano B (ovvero la fuga dai couch) prevede un ostello molto gettonato dai viaggiatori solitari con lo zaino (digressione: preparatevi al racconto sul bagaglio che mi porterò dietro) http://redchillihideaway.com/index.htm il posto mi sembra accattivante che mi dispiace quasi non andarci ma sono più contenta di stare in famiglia.

La permanenza nel sud del paese nel distretto di Kisoro prevede che mi affido ad una ong neonata e ciò mi lascia sinceramente un po' perplessa ma le premesse sono buone, il sito è il seguente
http://mountaingoriillacoffeetours.shutterfly.com/
e solo la prima immagine mi fa pensare "non vedo l'ora!". L'ong è supportata da due ragazzi italiani che aiutano il gestore nell'organizzazione (si sa che l'organizzazione non è una dote di cui gli africani si possono vantare). Là è più "vacanza" nel senso che non sono al servizio di un'organizzazione ma questa è al mio servizio ed organizza le mie giornate (e si deciderà tutto di giorno in giorno). Però potrò anche riposarmi e fare delle passeggiate sul lago (dicono che si può fare pure il bagno!)

Poi devo sfondare in Ruanda ma qui la logistica è ancora in alto mare, i couch rispondono un po' a rilento, comunque a Kisoro ci sono dei tour operator che si occupano anche di Ruanda (è sul confine) ma ho ancora tempo per cercare le cose da fare che presto elencherò.

La cosa per cui mi sto dannando è di aver preso il rientro per il 6 settembre mentre c'era allo stesso prezzo per il 9 (spero solo che sia l'unica genialata della vacanza!)

Continua col Ruanda
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Leia74 » 17/07/2012, 12:28

Il tipo di MountainGorilla etc lo conosco virtualmente da altro forum, mi sembra molto in gamba (e fa certi viaggi... e certe foto...)
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda geom.Calboni » 17/07/2012, 12:46

Otra si sta già attrezzando per una spedizione di recupero... :D

Per il Ruanda senti Andrea S. essendoci stato qualche mese fa, anche se credo ti abbia già dato qualche dritta.
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 17/07/2012, 14:01

Leia74 ha scritto:Il tipo di MountainGorilla etc lo conosco virtualmente da altro forum, mi sembra molto in gamba (e fa certi viaggi... e certe foto...)


Ecco il suo blog col racconto del viaggio a Kisoro:

http://piersmithreportage.shutterfly.com/uganda

Il brano è molto lungo ma si legge d'un fiato. Metto in rilevo un passaggio che condivido appieno:

"Oggi è il mio primo giorno da maestro ma la mia lezione di educazione fisica si terrà solo nel pomeriggio. La mattinata la dedicheremo a visitare alcune case che secondo Julius potrebbero rientrare nel nostro programma di “homestay”. Quella di creare una forma di turismo nuova, ispirata ai viaggiatori più avventurosi, è un’idea che coltivo da tempo. Certo l’albergo è più comodo, le coccole di un bel lodge nel mezzo del parco naturale sono invitanti. Certo, e l’Africa? L’Africa è così lontana che a stento la vedi. Noi vogliamo accorciare le distanze. Portare i turisti nelle case, portare le persone oltre le contraddizioni di un viaggio nella natura ma circondati da lusso e tecnologia. Vivere anche solo per pochi giorni in una casa ti regala un’esperienza profonda e indimenticabile. Quando lo dico, tutti annuiscono. Poi però la paura tira il freno. Paura di cosa? Paura di ciò che non si conosce. Paura di “ma io non ce la farei”. A me dispiace davvero. Sì, il cibo è diverso, il letto è un po’ più piccolo e nella stanza non c’è nemmeno la luce. E’ vero, per andare in bagno devi uscire e poi non c’è la tazza, solo un buco e chissà che puzza. Vero. La sera però hai sulla testa qualche milione di stelle, sono così luminose che spegni la torcia, la luce della stanza è il sole, ti svegli poco dopo l’alba e vai a dormire poco dopo il tramonto e quel sorriso, il sorriso di un’intera famiglia che esplode quando chiedi il bis di posho e fagioli. Basterebbe una volta, una sola volta e nessuno tornerebbe più indietro. Certo bisogna saper partire con la testa vuota, niente preconcetti, niente “è peggio” o “è meglio”, le realtà sono tante e non bisogna giudicarle. S’impara anche questo."

Condivido fortemente ciò che dice il nostro viaggiatore, nella mia precedente esperienza africana avevo alloggiato tutto il tempo presso la stessa famiglia, paura e dubbi erano completamente sopraffatti dalla curiosità e dalla voglia di conoscere. Ho sempre mangiato benissimo ed avevo un letto matrimoniale con la zanzariera tutto per me, mi sentivo una principessa nel letto a baldacchino e mi hanno cambiato le lenzula ogni 5 giorni!
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 22/07/2012, 14:02

ACCADDE IN APRILE IN RUANDA
Mi è rimasto impresso per sempre un articolo che avevo letto su una rivista tanto tempo fa, circa nel 95/96 parlava in questi termini: nel 1994 mentre tutto il mondo aveva gli occhi puntati sul mondiale americano in un piccolo paese dell'Africa avveniva una delle carneficine più cruenti del nostro secolo, quello che definiamo "genocidio del Ruanda". L'articolo continuava parlando dei giocatori nazionale di calcio Ruandese, che erano costretti ad allenarsi per i mondiali usando come pallone la testa dei loro compagni precedentemente massacrati.
Per farla breve nel 1994 in Ruanda sono state ammazzate a colpi di machete circa un milione di persone, un sesto della popolazione, uno speacker alla radio incitava gli Hutu ad imbracciare le armi da fuoco (gentilmente offerte da diversi paesi europei) e soprattutto il machete (Cina), scovare e falciare quei maledetti scarafaggi (Tutsi). Appena è scoppiato il massacro l'Onu si è limitata a ritirare tutti i pallidi che si trovavano nel paese abbandonando la popolazione in uno stato di disordine, anarchia e deregolamentazione totale. Ma qui le nazioni unite hanno fallito non perchè sono scappate appena hanno visto i machete ma perchè in principio hanno lasciato che si arrivasse a tale situazione.

Il massacro è nato per diverse motivazioni, la difficile convivenza tra le due tribù in uno spazio così piccolo, il sistema feudale che vigeva da secoli, i rovesciamenti di potere attuati dal tutorato belga per non concedere l'indipendenza, ma soprattutto la rivalità tra Francia e Inghilterra che ha aizzato le tribù una contro l'altra (per approfondimenti "Ebano" capitolo "Conferenza sul Ruanda", film "Hotel Ruanda" e "Accadde in Aprile"). Attualmente non hanno ancora identificato tutte le vittime e continuano ad emergere corpi. Come in tanti altri episodi della storia e della cronaca sono state sacrificate tante vite innocenti durante l'ennesimo massacro studiato a tavolini dai grandi intellettuali del paese.

I luoghi della memoria esistono come monito alle generazioni future perché ciò che è accaduto non accada mai più, questo è la quarta volta che viaggio per visitare un luogo della memoria e ogni volta non è mai qualcosa di già visto, riescono sempre a stupirci per quello che gli uomini combinano e gli stessi subiscono.

In Ruanda parlano francese quindi non ho speranza di parlare con qualcuno (e comunque mi mancherebbe il coraggio) ma penso che parleranno molto gli occhi delle persone, anche se sono passati 17 anni e 17 stagioni delle piogge. Dicono che la popolazione è chiusa diffidente e manca della festosità che caratterizza molti altri popoli africani. Vorrei restare tre giorni in Ruanda ma rispondono a monosillabi, confido di riuscire a trovare una soluzione per non dover restare da sola al massimo alloggerò nell'ostello
http://www.livinginkigali.com/reviews/a ... th-hostel/ e cercherò di fare amicizia.
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda annarella » 01/08/2012, 17:50

veramente se me lo dicevi ci venivo volentieri....
In cucina (e anche fuori dalla cucina): "inutile innaffiare col rum, uno stronzo non diventerà mai un babbà"!
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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 11/09/2012, 0:22

PREMESSA
Per portare a termine una vacanza come la mia occorre grande spirito di adattamento e convivere con le rivolte di stomaco e intestino, dimenticarsi i dolci e se proprio va tutto male l’Uganda è piena di parchi che offrono sistemazioni confortevoli con cessi dove ti siedi e tiri lo sciacquone (cosa che non ho fatto per non so quanti giorni) dove si possono godere ottimi panorami e attività di qualsiasi genere. Sulla base di queste premesse ho raggiunto la cittadina di Mbale, caotica, tutta banche e supermercati dove l’attrazione principale è la torre dell’orologio, che emozione esserci arrivata dopo due mesi d’attesa!

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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 11/09/2012, 0:25

LORNAH E I SUOI CHILDREN IN NEED
La storia di Lornah potrebbe tranquillamente essere stata raccontata da Luise Alcott. Lornah è nata in un villaggio sperduto a circa 60 km da Mbale nell’est Uganda in una condizione di estrema povertà. Quinta di cinque figli, perde il padre appena nata e poco dopo tre dei fratelli. Sua madre, non potendosi occupare di lei, decide di mandarla a vivere con una zia che abita in un villaggio a cinque km da Mbale. Qua cresce facendo la cenerentola per la famiglia della zia, va a scuola e frequenta il college a Masaka, città a circa 150 km a sud di Kampala. Trova lavoro in un internet caffè e impara molto bene l’uso del computer. Riceve qualche offerta di lavoro che le avrebbe anche potuto far fare una discreta carriera ma capisce che il suo futuro non è quello.
Lornah è una donna dal carattere forte e si presenta subito come una persona precisa e professionale, nonostante la sorte l’abbia fatta nascere a condizioni e facilità zero è riuscita da sola con il suo cervello e la sua determinazione a crearsi una posizione importante. Nata come child in need ha deciso di dedicare la sua vita ad altri children in need e di prenderli per mano e insieme a loro camminare verso un futuro diverso da quello che gli si prospettava alla nascita.
Torna a Mbale e coi soldi guadagnati compra un terreno e una casa che sarà l’orfanotrofio e dopo qualche anno costruisce l’ufficio e la camera per i volontari.
Ho incontrato Lornah a Kampala davanti a un supermercato, mi è venuta lei incontro ed è stato subito feeling. Siamo partite in macchina col suo fidanzato in direzione Mbale. Africana anomala, Lornah ha trent’anni e non ha ancora figli, non mi ha chiesto un centesimo per la benzina e mi ha pure offerto il pranzo. Ha parlato brevemente del suo progetto ma principalmente ha detto, vieni, vedi e decidi, te ne puoi andare via subito o puoi rimanere quanto vuoi, non devi lavorare, non devi pagare ti chiedo solo di passare del tempo con loro però a partire da domani ora è tardi e dobbiamo andare a berci una birra!

io e Lornah alle Sipi Falls.JPG
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Lornah ha una dote che vorrei avere anche io, sa delegare. Ovvero lei non fa praticamente niente impartisce ordini ma senza essere una persona austera e antipatica, nel suo orfanotrofio regnano serenità e buon umore, pensavo fosse il frutto dell’educazione che gli ha impartito quando erano piccoli ma poi ho visto che fa cosi con tutti. Un esempio eclatante, gestisce il supporto a distanza di circa 40 bambini, i sostenitori vivono tutti in Germania; ogni fine periodo scolastico prepara le lettere da spedire ma fa un’unica spedizione e in Germania ha una volontaria che si occupa di smistare tutte le lettere ai vari destinatari. Cucina qualche volta perché le piace ma non lava i panni e non fa le pulizie, ci pensano i ragazzi e ne sono contenti, gode del rispetto di tutto il villaggio e quando incrocia un ragazzino del sostegno viene salutata con l’inchino. Gioca con loro e quando gioca è una leader ride e si diverte quasi più dei ragazzini e le porte della sua casa sono aperte a tutti i ragazzini del villaggio. Quando è il momento del pranzo ci si conta e si divide per quanti si è. Il cibo non manca, colazione, pranzo e cena sono garantiti e i ragazzi si fanno la doccia tutte le sere.
Durante le vacanze scolastiche la giornata dei ragazzini è scandita dai giochi e dai vari impegni, cucinare, lavare i piatti, fare il proprio bucato e fare i compiti delle vacanze. Lornah non deve pregarli di assolvere i loro doveri, fanno tutto da se in perfetta autonomia. Questa è stata una delle prime cose che ho notato in questi ragazzini e così ho preso la decisione di dare un valore al mio alloggio di 15 euro al giorno e di acquistare con quei soldi il nuovo equipaggiamento della cucina. La scelta era stata determinata anche dal fatto che i ragazzi, senza recitare una parte in presenza di una volontaria, hanno dimostrato di essere un gruppo molto unito, più che amici e più che fratelli, una grande sinergia difficile da trovare un gruppo di persone, per di più ci sono nove ragazzine tra i 7 e i 16 anni che vivono insieme in uno spazio ristretto e con pochi beni materiali, non hanno mai discusso e si sono sempre mostrati uno per l’altro, servizievoli e molto rispettosi delle cose altrui e non mangiano mai dolci.
Appena ho comunicato a Lornah la mia decisione ha subito stilato una lista del necessario e siamo andate insieme nel downtown a spendere i miei 165 euro. Ha controllato scrupolosamente ogni singolo prodotto e con mio piacere ha considerato prioritario l’acquisto delle forchette, con mia immensa gioia dal mio passaggio i ragazzi iniziano a mangiare con la forchetta, ma come ho detto loro, non devono ringraziare me ma se stessi perché hanno dimostrato di aver meritato il passaggio dalla mano alla forchetta per mangiare e mi sono fatta promettere che non mangeranno mai più con le mani.
Lornah non pensa di aver finito di imparare, ha capito che i volontari sono importanti e vorrebbe averne sempre e sulla base della mia esperienza (con la latrina, ho patito le pene dell’inferno) ha deciso che coi prossimi soldi costruirà il gabinetto e la doccia per i volontari. Inoltre ho preso l’impegno di crearle dei profili su internet per avere più visibilità. Mi ha anche chiesto se voglio creare una rete italiana di sostenitori ma ho declinato, il sostegno a distanza è un impegno che deve essere preso per almeno 15 anni, l’organizzazione è piccola e se un sostenitore smette di sostenere il bambino smette di andare a scuola finché non si trova un altro sostenitore.
Doveva essere una settimana ma ci stavo talmente bene che ho prolungato fino a 11 giorni, nel tranquillo villaggio tutti erano cordiali e giravo in assoluta tranquillità. Un vicinato come tanti dove la vita è scandita da una quotidianità semplice e dove sembra non accada mai niente di particolare. Ogni 3 giorni si andava nel downtown a fare le compere e sbrigare qualche pratica (e io a cercare un cesso decente) e prima di partire tra i ragazzini regnava l’ansiosa attesa di sapere chi avremo portato.
Mi sembrava di essere stata catapultata all’improvviso in una storia raccontata da qualche romanziera di fine ottocento (nella mia stanza usavo la lampada a olio perché non c’era la correte elettrica!) uno spaccato di vita di un villaggio senza problemi e senza lieto fine ma una storia che si ripete all’infinito lontana da quelle che normalmente vivo qua.
I ragazzini di Lornah mi hanno dato tante soddisfazioni mi hanno dimostrato di essere sulla buona strada per diventare degli adulti formati che non lasceranno children in need per strada e questo è stato un passo anche per me visto che i bambini non sono mai stati il mio forte.
Bilancio dell’esperienza assolutamente positivo resteremo in contatto voglio tornare a trovarli!

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Re: TESORI SENZA SCRIGNO: UGANDA E RUWANDA

Messaggioda Galla » 11/09/2012, 0:29

A DAY IN BUWALI VILLAGE
Lornah voleva portarmi a conoscere sua madre e il villaggio in cui è nata, forse voleva farmi vedere che era partita veramente da zero o ci teneva a farmi vedere il luogo in cui era nata fatto sta che è stata una fantastica giornata!
Siamo partite al mattino Janet mi guardava con occhi languidi… “possiamo portarla?” “Certo!”. Non potevo portarli tutti, ma gli altri non ci sono rimasti male per fortuna… Prima nel downtown a fare le compere per la mamma e poi via un’ora di taxi collettivo come sempre spiaccicati (unica bianca) e strada tutta buche. La mamma di Lornah, di età indefinibile, si era messa il vestito della festa per il mio arrivo. Il vestito della festa era ridotto peggio di uno straccio, vive in una casa senza pavimento, è completamente sdentata e non parla inglese (questo vuol dire che non è mai stata a scuola). La casa è ancora da finire ci sono le pareti ma l’interno è costruito a metà, la mamma vive in due stanzette, ha qualche albero di matoke (banane) e di solito le mangia accompagnate dall’erba del prato. Un po’ di parenti lì intorno e Lornah stessa provvedono al suo sostentamento.
Con una buona dose di coraggio ho dovuto mangiare quanto mi era offerto. Carne (per l’occasione offerta da me) e matoke (ovvero le banane ma sanno di patate quindi vanno bene con la carne) l’erba non me l’hanno neanche proposta per fortuna, seduti per terra con le mani.
Due parole sulla carne: le macellerie non hanno il frigo, sono un chiosco di legno tutto scassato con appeso un pezzo di mucca con tante mosche che ci girano attorno, il macellaio taglia il pezzo lo mette su un tronco di legno ci parte con la mannaia per fare i pezzetti (frammenti di ossa che schizzano da tutte le parti) poi li posa sul piatto di una bilancia che non è mai stato lavato, li impacchetta in una foglia gigante e me lo mette in mano. Sorrido e divento vegetariana. Proprio per rispetto per la mamma ne ho mangiato un boccone (sgranando il rosario) pensando male che vada passo qualche giorno sul cesso (pardon latrina) e comunque se non ammazza rinforza, se è cotto si può; tutto bene comunque, anzi no, ma non certo per quel pezzo di carne.
Poi sento grandi schiamazzi, i bambini fuggono esagitati, Janet torna indietro concitata, seguimi! Seguimi! Vieni a vedere la cerimonia della circoncisione!

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La cerimonia della circoncisione è una festa non religiosa ma etnica tipica dell’est Uganda. Un folto gruppo di ragazzi, ragazze e bambini scorazza per le strade fangose del villaggio. In mezzo al corteo ci sono i due ragazzi che verranno circoncisi dal macellaio il giorno successivo. I ragazzi del corteo indossano i peggiori stracci che trovano e portano in trionfo ogni genere di cianfrusaglia. Non mancano di portarsi dietro taniche di “our local beer” ovvero un beverone color caffelatte che è il risultato della fermentazione di non so quale erbaccia.
Lornah non si era manco alzata intenta com’era a scolarsi il suo meritato litro di local beer con l’aggiunta di acqua calda (per disinfettarla!) bevendola direttamente dal becco della teiera.

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Poi i ragazzini (la mia Janet più altri 3 parenti della mamma) mi hanno voluta portare al ruscello li vicino, li ho seguiti attraverso un sentiero ovviamente in mezzo agli alberi di matoke (qualsiasi spostamento era scandito dagli alberi di matoke), un po’ di titubanza poi ho messo i piedi a bagno, ma mi sono dimostrata poco agile e avvezza ai fiumi, non vedevo il fondo. Pensavo se frano devo prenderla sul ridere, ovviamente la mia goffaggine ha suscitato l’ilarità dei ragazzini che saltavano come stambecchi con la mia macchina fotografica in mano, che mi tendevano la mano e mi sembrava dicessero vieni nonna aggrappati a me…

dovrei toccarci.JPG
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Tornati a casa della mamma si era fatta l’ora di andare a fare un rapido saluto all’unica sorella viva di Lornah prima dell’emozionante viaggio di ritorno a casa. Camminando per il sentiero risento il vociare di prima e me li vedo arrivare alle spalle ecco i ragazzi della cerimonia della circoncisione che ci raggiungono e ci sorpassa festosi e divertenti come prima, poi al bivio ahimè ci separiamo noi da una parte e loro dall’altra ma ecco che sulla strada ci viene incontro un altro corteo ancora più numeroso e casinista. Prendiamo un passaggio in moto per andare alla casa della sorella e ne attraversiamo un altro ancora (la moto si fa largo tra i ragazzi che si sono fermati a cantare e ballare), inizia a piovere e poi a diluviare restiamo bloccate un bel po’ a casa della sorella (sette figli come da tradizione afro) ci offre il te (wow!) cosa staranno facendo i ragazzi del corteo? Di certo non si fanno fermare da un po’ di pioggia e quando la pioggia cessa ce ne andiamo e sono ancora là ancora più festosi e zozzi di prima. Compriamo 20 verze che ci bastano per 3 giorni (quindi niente carne!) e aspettiamo il taxi collettivo e le emozioni non sono finite. Sulla strada del ritorno l’autista del taxi collettivo (omologato per 14 con 22 persone a bordo di cui 21 neri + 3 neonati) ha inscenato una competizione automobilistica con l’altro taxi collettivo per una strada tutta fango e buche per poi divertirsi ulteriormente cercando di schizzare i passanti passando sulle pozze di acqua marrone formatesi dopo la pioggia. E se dopo questa avventura non mi sono venuti i capelli bianchi…
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