Poche storie. Se ci fosse una capitale della goduria, sarebbe sicuramente Rimini.
E se c'è una festa che meglio la celebra è il Capodanno.
A me, a dire il vero, la serata di Capodanno non ha mai entusiasmato. Ho sempre pensato che il divertimento capiti così, quasi per caso. Non ha senso affannarsi in una ricerca che, nella maggior parte dei casi, si rivela infruttuosa. Quindi l'ho sempre presa così, come veniva. Del resto la sola differenza, a pensarci bene, tra una serata in giro con amici e l'ultima dell'anno sta in pochi minuti, quelli intorno alla mezzanotte. Per il resto non c'è alcuna differenza.
Ciò che la rende diversa è il periodo di festività, tanti giorni che permettono di muoversi e staccare un po' dalla solita routine.
Ho colto quindi l'occasione per recarmi a Rimini in coicidenza con l'ultimo dell'anno.
Sono sincero: ero partito con la speranza di fare il vitellone. Alla fine sono finito, al massimo, a rievocare Zampanò. Per certi verso lo zio matto di Amarcord.
Sì, Rimini vive in simbiosi con il suo più illustre cittadino: Federico Fellini.
Lui l'ha raccontata meglio con immagini oniriche. A dire il vero dei suoi film ho amato alcuni personaggi, alcune scene, ma quasi mai la storia intera e il suo collage ad eccezione di qualche opera, come La Dolce Vita (paradossalmente non ambientata a Rimini) o, appunto, i vitelloni.
I film che più si distaccavano dal mondo dei sogni tanto caro al regista.
4 giorni in un albergo 4 stelle, mezza pensione. Una cosa impensabile per me ma, in fondo, non ho neppure speso tanto complice il fatto che non fosse altissima stagione e che, in fondo, anche una bettola mi sarebbe costata poco meno. "Crepi l'avarizia e goduria sia" mi sono detto: sauna, idromassaggio, ristorante, etc. etc.
Ho evitato il cenone in albergo, optando saggiamente per il Mc Donald's.
L'ultima mia sortita romagnola è avvenuta 17 anni fa. Classica vacanza con sveglia alle 3 del pomeriggio, mare, serata lunga fino all'alba. Vedevo l'alba e mai il mattino, per farla breve.
In certi aspetti la vacanza ha rievocato tanti ricordi, tanti sogni, tanti personaggi di quel periodo.
Non farò un diario-racconto ma estrapolerò argomenti vari, con immagini (alcune anche simpatiche) per raccontarla.
At salud!