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son tornata da quasi due mesi ma siccome non mi rimedio più, provo amettere giù qualcosa, anche se non so se farò un vero e proprio report, e se sarò in grado di portarlo a termine

avevo qualche timore perchè un mese da sola è tanto, senza avere punti d'appoggio nè idee chiare su cosa avrei trovato, dopo aver cercato in rete ho infine deciso per fare un viaggio all'australiana, cioè il walkabout: ho una meta (che è il ritorno su perth) e idee sulle tappe, il tutto subordinato a quello che capiterà strada facendo

son partita da sola, con una bozza di itineraio base e prenotando solo le prime 3 notti in ostello a perth

il viaggio parte subito alla grande: upgrade in biznez della qatar airways da doha a perth

dopo la prima pessima notte all'ostello, fortuna vuole che a colazione sento parlare italiano da ragazzi al mio tavolo, che dicono che nel van è tutto pronto per la partenza pomeridiana verso nord: non ci posso credere! è la mia direzione, dove di solito non va nessuno soprattutto in questo periodo; penso un attimo al programmino che avevo, cioè trovare tramite agenzia o greyhound come andare al nord e penso che una botta di fortuna così avrà il suo perchè! così invece che ignorarli (all'estero di solito non vengo presa per italiana) attacco bottone chiedendo se posso aggregarmi: loro, ben lieti di condividere spese e strada, mi accettano
in poche ore, sbrigate alcune formalità, tra cui spesa mangereccia, taniche benzina e acqua, acquisto di sim tenda e sacco a pelo per me, siamo on the road

la prima settimana quindi sarà in condivisione con sabrina e andrea, coppia delle valli bergamasche in australia col whv da circa un mesetto, che han trovato lavoro in un campeggio su a coral bay; hanno un van, acquistato per 4000 aud, dove dormono e dentro c'è ormai di tutto

prima tappa il nanbung national park, meglio conosciuto come deserto dei pinnacoli: ci arriviamo la mattina dopo pernotto al camping di cervantes; il posto è fantastico, con sabbia gialla e rocce dalle varie forme che spuntano dal suolo; non si sa bene che origine abbiano, ma l'effetto è spettacolare anche alla luce forte del sole di mezzogiorno; sarebbe bene vederle all'alba e al tramonto, ma è risultato pressochè impossibile, visto che il parco apre alle 9 e chiude alle 17! gli aussie hanno orari strani in tutto, orari negozi, orari cena, orari lavoro, ecc...

ripartiamo e raggiungiamo geraldton, grossa cittadina sulla costa, niente di chè: le città in australia son brutte, lo spettacolo qua è la natura! proseguiamo e arriviamo al camping di northampton che è buio e chiuso, ma gli aussie sono organizzati e gentili, nel giro di breve il proprietario arriva chiamato da uno che vive nel camping; devo dire che ho sempre trovato i locali molto gentili e disponibili

continuiamo a salire verso nord per la indian ocean drive, km e km nel nulla, caldo secco spesso oltre i 40°, cielo sempre spettacolare, bush, dune bianche, a volte si costeggia l'oceano indiano, ogni tanto qualche roadhouse per rifornimenti, pochissimo traffico, anche ore per incrociare un veicolo che spesso è un roadtrain, gli enormi tir che trasportano di tutto in questa parte selvaggia, purtroppo si vedono molti animali morti schiacciati (canguri, wallaby, emu, echidne ) ma abbiamo anche la fortuna di vederne di vivi, compreso il tentativo di un'aquila di catturare un piccolo di canguro che si salva saltando via

dopo una sosta refrigerante a port denison per spiaggia e spese, altra tappa nel parco nazionale di kalbarri, dove arriviamo un pomeriggio inoltrato e ci consigliano di visitarlo all'alba, perchè se ora son 41° in fondo al gorge ce ne saranno 10 in più! quindi dormiamo al camping e sveglia all'alba, un'ora di sterrata per arrivare all'ingresso, siamo organizzati con i 3 litri d'acqua obbligatoria (c'è gente che è morta tentando il giro di quasi 4 ore senza adeguata scorta); bon, partiamo convinti ma tra tutto son quasi le 8 e il caldo è già impressionante: dovremmo fare il giro da sopra a sotto del fiume ma....non si sta!!! son 44° in cima,non vogliamo neanche sapere quanti sono sotto, decidiamo per fare una parte di percorso da sopra, che comunque ci soddisfa per vista e torniamo alla base che già siam sfiaccati; il gorge lo vediamo dall'alto dal punto panoramico e... va beh, son vecchietta e i due baldi giovani sono ugualmente sfiancati; una delle cose più particolari è vedere le impronte degli animali sulla sabbia che costeggia la riva, perchè vanno ad abbeverarsi; ad un certo punto incontriamo anche un canguro sdraiato che non scappa al nostro arrivo: è troppo cotto pure lui!!!

edit: alla fine sto postando anche le foto, ho rimosso il link fb

ripartiamo verso nord, il caldo è sempre più, ma anche iniziano a vedersi nuvoloni: ci dirigiamo verso la wet season!
ma a sto punto il fastidio maggiore iniziano ad essere le mosche!!! ci eravamo organizzati e a perth avevamo comprato le famose retine da testa, ma nulla ha potuto contro di loro: in una sosta a gladston per pranzo al sacco e bagno in mare....niente pranzo perchè come tentiamo di fare i panini o mangiare frutta siamo completamente assaliti e ricoperti dall'infame insetto, che pure morde! allora ci buttiamo in mare per allontanarle, ma queste son pazzesche: se hai una parte fuori dall'acqua loro sono lì!!! inoltre i nuvoloni si sono avvicinati e scroscia la prima pioggia!!! andrea è imbufalito, andiamo via senza mangiare, bagnati e ammoscati
infine arriviamo a carnarvon, piccolo paesotto che è il centro agricolo del w.a. insomma zona farm
e qui scegliamo il camping giusto e non quello in centro: outback oasis, i cui proprietari hanno anche diverse farm e sono grossi distributori di frutta e verdura per la regione; il camping è bello, anche se in australia direi che tutti lo sono, molto ben organizzati e puliti, c'è free wifi, è abitato da persone di ogni dove, chi in viaggio chi lavora nelle farm, c'è anche un pullmann carrozzato a casa in cui vive una coppia anzianotti di aussie che sta girando con mooolta calma il paese lavorando qua e là; conosciamo anche una coppia (lui siculo lei napoletana) che è lì da 3/4 mesi che ci racconta il mondo delle farm whv: in effetti lavoro duro, dove impari anche a mangiare le mosche, ma dicono che si fanno i soldi; lui è riuscito a mettere da parte circa 7000 aud lì, anche perchè non c'è nulla da fare o dove spenderli!
scopro anche l'esistenza degli honesty shop: alcune farm hanno sulla strada un gabbiotto dove mettono in vendita loro prodotti, tu prendi e paghi nella cassettina! certo che sono honesty quelli che pagano, un pò meno i farmer, che hanno messo i pomodori e i mango a prezzo maggiore che nel supermercato locale!!!

si riparte, nelle intenzioni c'era di fermarsi anche a monkey mia, ma il van non è velocissimo, il caldo tanto, la strada lunga e mi adeguo alla scelta dell'autista, perchè i ragazzi devono essere a coral bay per nuovo lavoro; la tappa è lunga ma siamo ripagati dal paradiso che troviamo: arriviamo nel nulla ad una spiaggia meravigliosa dove han creato un piccolo centro turistico per godere della ningaloo reef, barriera corallina molto più piccola della più famosa sulla costa orientale, ma a portata di...piede, nel senso che in alcune aree ci arrivi anche camminando

sabrina e andrea si presentano al camping/resort che sarà il loro nuovo lavoro/casa, mentre io, visti i prezzi, mi fiondo al locale ostello che pure non è male

poi subito spiaggia: una bella baia di spiaggia bianca e acqua azzurra, con pescioni anche vicino a riva; dopo giorni di van, nel caldo e nella polvere di terra rossa, è quello che ci voleva!
giorno dopo faccio l'escursione alla barriera corallina: già con la barca col fondo di vetro si vede di ogni, poi snorkeliamo verso la barriera vera e propria...spettacolo! pesci e coralli di ogni colore, son riuscita a vedere anche due tartarughe, bellissime, che in questa zona vengono a deporre le uova
poi ritrovo i ragazzi e in passeggiate lungo la costa troviamo rocce e altri coralli e pesci; infine si cena insieme per l'ultima volta al loro camping
per la sera del 6/2 ho prenotato il greyhound per broome

BELLISSIMO!!!!!!!!

arrivo a Broome dopo 18 ore di bus
allora, sui Greyhound austraiani ho da dire solo male: anzitutto li ho trovati più scomodi dei bus sudamericani, fanno tratte lunghissime con poche pause molto brevi e, soprattutto, gli autisti fanno dei tour de force che non tranquillizzano affatto secondo me si fanno di efedrina o roba simile nel senso che in questa mia prima tratta di bus c'era l'autista e il suo secondo, il quale ha preso le redini del comando solo per le ultime 4 ore, tenuto conto che ho visto arrivare alla guida sempre il primo! insomma, che cavolo di turni fanno??? il secondo bus che ho poi preso, da Darwin ad Alice Springs, 22 ore anche peggio: arriva con un solo autista da non so dove, dopo 4 ore circa cambio guida a Katherine, nel senso che scende uno e sale l'altro, che arriva direttamente ad Alice, cioè 18 ore di fila
ah, mi viene in mente un'altra particolarità degli aussie: loro non parlano inglese, ma una specie di inglese, che i primi giorni ero veramente avvilita; esempio pratico: l'autista del primo bus mi dice che il mio posto è il n. "ai ai" lo guardo stranita e dopo che me lo ripete più volte alla fine me lo scrive: 8A! cioè: la loro pronuncia è mooolto diversa e hanno anche uno slang loro; non che il mio inglese sia più buono come una volta, visto che erano anni che non lo esercitavo tanto, ma parlando con un americano in ostello a coral bay, quando gli ho detto che non capivo bene gli aussie mi ha confortato dicendo che spesso non li capiva manco lui
ultima cosa sui bus: sono frequentati praticamente solo da aborigeni e backpapers, e sono costosi, quindi maturo la decisione di prendere più voli interni di quel che pensavo, almeno risparmio tempo

bon, arrivo a broome nel tardo pomeriggio, c'è sole e caldo e mi dirigo all'ostello suggeritomi da chris, l'americano di seattle, il broome last resort, un posto un pò frichettone dove ho incontrato le persone più simpatiche; infatti, dopo la spesa da coles (catena di supermercati) la sera si prepara cena nella mega cucina e conosco così Steve dlla Tasmania, bel tipo che vive là organizzando cene per gli altri ospiti dopo essere stato lasciato tradito dalla moglie e dal socio senza un soldo (a sentir lui in Tasmania aveva messo su un impero finanziario! cornuto e mazziato due volte, poraccio), un coreano simpaticissimo che era partito dicendo di star via una mese e invece in otto mesi era arrivato qua praticamente via terra (a conferma di ciò il suo zaino ricoperto di stemmi di tutti i paesi asiatici attraversati), Alex un francese ventenne perennemente in camicia bianca stiratissima (ma come fa???), due giapponesine che lavorano là in un resort ma è il loro penultimo giorno di lavoro, Robert tedesco di origine vietnamita che è più preciso di un crucco, e Allen, di Sidney ma nato in India, che tra una settimana parte per nuova vita in Tanzania! Insomma un bel mix, oltre ad altri personaggi freak che vivono a Broome non so bene dove ma che frequentano questo hostel per cena e come ritrovo
La notte diluvio universale: mi sto avvicinando al top end e la wet season si fa sentire sempre più. Al mattino il cielo molto nuvoloso non invita ad andare alla famosa Cable beach, per cui mi faccio un giro in cerca del centro della città: prima giro per la chinatown, una specie di centro commerciale con negozietti di ogni tipo vicino all'ostello, poi cammina cammina in cerca del centro, incrocio anche i cimiteri di broome citati nella guida (cinese, giapponese, musulmano e diciamo occidentale, pare infatti che questa cittadina sia stata avamposto di diverse migrazioni) fino a quando, vedendo solo case e strade normali, mi decido a chiedere all'addetto all'attraversamento degli scolari "dov'è il centro?" e questo mi dice che è china town cioè: sono nella suburbia, il "centro" per loro è quella specie di suk nel quale sono passata prima! Boh, va bene che le città là sono nuove e non c'è nulla, ma non mi aspettavo una roba così
Tant'è, torno verso l'hostel, nel frattempo è uscito un bel sole quindi ristoro in piscina e chiacchiero con gli altri ospiti, fino ad un orario decente per sopportare il caldo e scendere in spiaggia; con Allen infatti avevamo detto di andare dopo le 16, prima il sole è troppo forte; col bus raggiungiamo la Cable beach, famosa per la "scala per il paradiso" quando nella loro estate la luna piena disegna dei gradini sul mare, cosa che non vedremo essendo apputno la stagione sbagliata; mi perdo anche le impronte dei dinosauri, visto che sono visibili solo con la bassa marea, che in questi giorni è alle 6 del mattino, ma mi godo un bel bagno nell'acqua caldissima dell'oceano e mega passeggiata su una sppiaggia lunghissima con rocce e colori spettacolari; stiamo fino al tramonto, che arrivano anche i cammelli per passeggiata, che però non facciamo
la serata prosegue con Allen, dopo cena di gruppo in hostel ci facciamo passeggiata nel parco cittadino in cerca di qualche contatto con gli aborigeni: infatti loro vivono molto nei parchi di ogni città; devo dire che finora ho avuto una brutta e triste impressione di questo popolo devastato nelle città: sia a perth, geraldton, carnarvon che qua, la maggioranza di aborigeni che ho visto sono o sembrano allo sbando, molti ubriachi, li vedi ciondoloni in giro, spesso bivaccano/vivono nei parchi; ma soprattutto la cosa brutta è che li vedi persi, cioè quelli che vivono così è perchè in qualche modo cercano di mantenere il contatto con la natura ma non hanno più le condizioni per vivere come facevano in passato, mentre quelli integrati, e ce ne sono, vivono una vita alla occidentale, o una via di mezzo tra le due ma hanno comunque poco della loro tradizione; non so se riesco a spiegarmi bene, voglio dire che è un popolo che è stato riconosciuto tale solo a metà anni '80, prima erano considerati e trattati come animali, quando gli hanno ridato una parvenza di dignità loro avevano ormai perso quasi tutto della loro millenaria cultura insomma, è una cosa molto triste, che fa anche rabbia e dolore
un pò diversa è la situazione di chi vive nel top end o nel red center, o dove ci sono parchi nazionali in cui spesso loro gestiscono i centri culturali e ne sono i custodi, ma è indubbio che hanno subito una devastazione, uno sterminio e che hanno comunque perduto gran parte della loro storia e cultura tradizionale, che era prettamente verbale; si possono paragonare un pò ai pellerossa che vivono nelle riserve: okay, hanno una parvenza di vita come avevano, ma nulla è più lo stesso, e molto è perduto per sempre...insomma una tristezza

oops, mi rendo conto ora di essere stata un pò schizoffrenica nel resoconto: è che ieri avevo iniziato pensando di fare solo un breve racconto delle tappe, ma poi questa cosa mi ha preso la mano... spero di riuscire a comunicare qualche sensazione, anche se sono cose soggettive

va beh, torno alla serata: con Allen ci piazziamo nel parco in attesa e io mi faccio una sigaretta, così alla fine due dei locali si avvicinano per scroccarne una, gliela faccio (sono partita armata di tabacco e cartine, in quanto là fumare costa un tot!) ma i tipi sono troppo fuori per fare un discorso filato per cui alla fine passeggiamo e chiacchieriamo tra noi; e qui apro un'altra parentesi: l'australia è un posto selvaggio e gli australiani sono selvatici cioè: vivendo loro in un paese in cui la natura è aspra forte e dura (cit.) e dovendosi adattare ad essa, secondo me hanno preso del selvatico! per esempio lui: un sessantacinquenne, seppur molto giovanile, avendo fatto già di tutto nella vita, ora, lasciato dalla ex, dopo aver mollato casa a sidney, venduto auto, figlio ormai ultraventenne, si stava reinventando una vita in Tanzania, dove volerà tra una settimana, senza paracadute! andrà là perchè ci era stato già in passato ma senza avere idea nè contratti, nè appoggi su quel che farà, insomma una cosa impensabile per noi italiani e direi anche europei; mentre per loro è abbastanza normale: in alcuni campeggi la settimana precedente ho incontrato altre persone spesso in su con gli anni che avevano mollato tutto e vivevano in camper o van o bus, un pò viaggiando un pò lavorando, un pò come capita, insomma senza punti fissi
vero che là possono permetterselo: ci sono molte più possibilità che qua, ma a me ha lasciato parecchio stranita, al tempo stesso incuriosita e fiduciosa, in certo senso lo trovo molto positivo e speranzoso
bon, torniamo all'ostello verso le 11 e nel frattempo sono rientrate le due giappo dall'ultimo giorno di lavoro, che stanno festeggiando con gli altri a suon di drink; nuovi ospiti anche due francesi che già avevo conosciuto nell'ostello di coral bay e tra chiacchiere alcool e non solo si ride parecchio e si fa un bel pò tardi
mattina dopo a colazione rivedo Alex, il francese, che doveva essere al primo giorno di lavoro su un peschereccio: si è presentato con 15 minuti di ritardo e l'han lasciato in porto ridiamo tutti perchè la sera prima gli avevamo detto che stava esagerando, ma voleva far colpo su una delle giappo e gli è pure andata buca
per fortuna Allen mi aveva avvisato anche che per noi era meglio non "fumare" avendo entrambi il volo il giorno dopo: infatti nel frattempo avevo prenotato per Darwin, e puntualmente vengo "controllata" come si vede in airport security sono pulita, ma su 3 voli interni avrò due controlli: forse sembro sospetta?

parentesi: l'australia è ben collegata via aerea, ma mentre la costa orientale è piena di collegamenti e low cost tutto il w.a. e n.t. hanno pochi voli con piccole compagnie locali, e non sono proprio a buon mercato, ma tant'è...i bus non è che siano così economici quindi tanto vale spendere soldi e risparmiare tempo

volo su Darwin e mi vedo dall'alto lo spettacolo della Kimberley Region: prima di partire avevo pensato di visitare soprattutto questa zona, tra le più selvagge e piene di meraviglie della natura, ma sul posto ho dovuto modificare non poco i miei piani essendo bassa stagione e delle piogge l'intera zona è soggetta ad allagamenti, con strade che possono essere aperte o chiuse in base appunto alle piogge, e i tour non sono sempre disponibili; pur essendo Broome la porta del Kimberley non sono riuscita a rimediare un tour in accordo coi miei tempi mi sono adeguata e detta che altra volta eventualmente andrò solo lì quando si possono visitare i parchi che ci sono (praticamente nel loro inverno); ciò nonostante non recrimino assolutamente la scelta di visitare queste zone nella wet season: lo spettacolo della natura in pieno vigore al kakadu mi ripagherà, nonostante anche lì non siano visitabili parecchie attrazioni; del resto sono partita senza piani, o modificabili in base alle condizioni che avrei trovato, e mi va bene così

tutta la zona vista dall'alto è comunque uno spettacolo, tra rocce rosse, verde incredibile, serpenti scuri di acque melmose che percorrono valli e pianure, infine disegni di terra nel bianco dell'oceano in controluce; e mi chiedo ancora come facessero gli aborigeni a dipingere tutto visto dall'alto, cosa che ti rendi bene conto quando sorvoli certe zone che sono come alcuni loro dipinti (oops, scusate, questa la spiegherò meglio in seguito)

arrivo a Darwin al tramonto e qua pare piova anche di giorno: si, perchè se a Broome tutte le notti c'era il diluvio di giorno il sole saltava sempre fuori, mentre qua le strade son già ben bagnate; raggiungo il centro con lo shuttle e mi accomodo in un ostello; nel frattempo sono le 9 e faccio quasi fatica a trovare da mangiare qualcosa che non sia take away ma che cavolo di orari hanno qua? va bene che è bassa stagione, ma darwin è la capitale del n.t., anche se una città di circa 100.000 abitanti, insomma più piccola di rimini (non certo come estensione però)
mattina dopo altri inciampi nei miei programmi ideali: non riesco a combinare i giorni con i tour come vorrei, per cui decido di andare prima ad Alice Springs per il Rock Tour, poi tornare per il Kakadu e Lichtfield national parks
morale: in giornata mi giro un pò la città, che all'arrivo mi era sembrata bella arrivando da broome, certo più grande e vivace ma che si rivela niente di chè, come tutte le città australiane
oltretutto la wet season qua si inizia a sentire, pur essendo in ritardo rispetto lo standard: entro in un posto ed esco che diluvia, smette, ricomincia, smette

una cosa che mi ha colpito molto a darwin è stato l'incredibile frastuono degli uccelli: per esempio al tramonto, essendo l'ostello in pieno centro e con musica alta nella zona terrazza con piscina, i dialoghi tra le miriadi di volatili che abitano i tanti alberi della città riuscivano a surclassare qualsiasi altro suono! all'alba pure mi svegliavo coi canti che invadevano la stanza altrimenti ronzante del condizionatore!
in effetti ho forse detto poco finora degli animali australiani, forse ho nominato solo i pesci, ma già la prima settimana risalendo la costa occidentale è stata piena di avvistamenti di ogni tipo canguri e wallaby saltellanti liberi nel bush ma anche confusi e intimiditi davanti al van, che mi ha fatto capire perchè spesso vengono rotati idem per gli emu, che sono pure buffi per come si muovono; goanna e altri piccoli rettili in ogni parete, quindi astenersi chi ha paura dei rettili; uccelli multicolori, pappagalli e rapaci (tra cui delle specie di avvoltoi brutti forte), insetti e ragni in ognidove, al nord ho incontrato anche i terribili coccodrilli e qualche serpente... insomma non manca nulla; okay, non ho visto il koala, del resto vive solo al sud dell'australia, ma nomino re e regina del continente il corvo e la rana: immancabili coi loro versi caratteristici, di giorno e di notte, nei bagni di camping, sui tavoli delle roadhouse, nelle terre aride come nelle zone piovose, insomma praticamente ovunque!
peccato io non sia una brava fotografa per cui vedrete ben poco di tutte queste meravigliose creature

tornando a bomba: il giorno dopo mi rimbarco sul greyhound per le 22 ore fino Alice Springs; devo dire che questa tappa via terra è più interessante dell'altra, sebbene più sfiancante ancora; viaggiando parecchio di giorno mi vedo la zona del top end in piena rinascita, cioè con le piogge tutto è di un verde che abbaglia, con erba altissima, piante rigogliose, terra rossa che diventa fangosa dove ha piovuto parecchio; ecco, la terra rossa: sebbene già il w.a. abbia molto colore, penso che la zona da darwin al red center sia proprio il fulcro, ed è uno spettacolo vedere le differenze ed il confine tra la zona tropicale verdeggiante e la zona desertica (come vedrò ancor meglio dall'alto nel volo di ritorno su darwin, proprio come fosse un quadro aborigeno!)

Il tuo racconto mi affascina tantissimo!! L'Australia dev'essere spettacolare e probabilmente va vista almeno 2 volte negli stessi posti, una con le piogge e una senza.
Gli australiani mi fanno invidia, ricordo di averne ospitati alcune volte con Couchsurfing a casa mia e tutti (erano pero' tutti sui 20-25 anni massimo) erano dei grandi viaggiatori, nel senso che facevano 6 mesi di fila in giro, poi tornavano a casa e cercavano un lavoro per 6 mesi, poi mollavano tutto e partivano di nuovo... e io a chiedere "ma davvero trovate lavoo cosi' facilmente???"

grazie leia
si, confermo che senz'altro è da vedere due volte nelle diverse stagioni: molto differenti i paesaggi e anche la possibilità di poter accedere a certe zone; io ho porprio scelto di andare nella wet season e nella wild side, cosa che mi avevano sconsigliato in molti (anche su fv ) ma sentivo la necessità di non pormi il problema di vedere tutto, cosa improbabile comunque, ma di fare un giro un pò...selvaggio, direi in balia della natura, insomma disposta a dover accettare quel che veniva
pure la nostra guida del kakadu mi ha poi confermato che loro, i locali, preferiscono la wet season: è vero che può essere anche molto problematica, con zone allagate e strade chiuse fino a nuovo ordine (per cui chi ha tempi obbligati non riesce a farla, ma chi per es. può stare in giro mesi, per es. col whv, potrebbe) ma è tutt'altra cosa vedere la natura rigogliosa e le cascate e i fiumi in piena, invece che poter arrivare ovunque ma tutto è bruciato e arso o in secca; insomma un pò come noi del mare riminese che lo preferiamo in inverno invece che nella bolgia estiva: nature rules!
e si, gli australiani sono un bel popolo, mi hanno stupito in positivo, visto che li pensavo molto "inglesi": assolutamente gentili e disponibili, sebbene anche rudi, non ho mai avuto problemi ad attaccare bottone, anzi a volte alcuni non si schiodavano più e sempre pronti alla vita avventurosa, insomma di frontiera
è vero che è facile trovare certi tipi di lavoro, ma non è tutto oro quel che luccica: c'è una bella crisi anche là, soprattuttto però nell'altra costa, questa è ora in pieno boom perchè ricca per es. di materie prime da scavare o coltivare, ma a prezzo di grande fatica; insomma non è così facile come appare, ma c'è da fare e quindi possibilità

stasera proseguo col racconto, se mi impegno e non divago troppo, come mio difetto solito, potrebbe essere il primo che porto a termine

Attendo con ansia allora

Quanto ai lavori, si i miei ospiti risalgono a qualche annetto fa, forse la crisi non c'era ancora, e comunque si parlava sempre di lavori "base" come cameriere, commesso, o in agricoltura.
L'idea di viaggiare nella wet season non mi era mai venuta, adesso pero' che la spieghi a questo modo sembra davvero interessante!! Pero' bisogna avere tanto tempo a disposizione... uhm... chissa' magari un giorno...

Ciao Vilmer, viaggio BELLISSIMOOOOOOO

Anche io aspetto.
Aspetto anche che posti qualche foto anche qui e non solo su feisbuk.

p.s. il link di feisbuk dice che non è disponibile.

ah...grazie che me l'hai detto palaz, ora vedo se riesco a metterlo, anyway provo a caricarne anche qua
solo che io non molto brava col pc, avete idee migliori che di solito le devo caricare prima su imageshack e ci metto un tot?

edit: ho rimosso il link di fb perchè sto postando foto anche qua, mentre su fb mi sono arenata e devo ancora finire

anche alcune qua, ce l'ho fatta!

qualcuno mi può dire se si vede il link su fb?

intanto proseguo, se no mi perdo col racconto

nota di colore la tappa al larrimah road house, dove arriviamo sera tardi: già il posto è bizzarro, ma spesso lo sono le roadhouse da queste parti, oltre ad arredamenti surreali ha una specie di piccolo zoo casereccio, ed è frequentato/abitato da un tipo simpatico rurale e rude che mi fa accarezzare un cucciolo di canguro stupendo!

arrivo finalmente ad Alice Springs dopo mezzogiorno del giorno dopo; alice è una cittadina carina, al centro del red center, base per i tour per uluru e altri posti speciali; prendo posto in un hostel carino, al di là del fiume in secca, perchè ho abbandonato la pioggia di darwin per il deserto australiano
vado a zonzo per il posto, che non è poi così male: sarà che io adoro i posti nel nulla, un pò di frontiera; c'è anche il museo del Ghan, il mitico treno che taglia il continente da nord a sud fino adelaide; avrei voluto fare un tratto così...ma il tempo è stato tiranno e a darwin non ero riuscita a combinare i giorni, in quanto viaggia solo due volta a settimana e per arrivare qua ci metteva più del bus, peccato
anche qua, come già al nord forse in maniera ancora più evidente, gli abitanti nativi sono in percentuale maggiore che nel w.a.; e anche qua alcuni vivono nei parchi o nel letto del fiume, insomma un pò allo sbando, ma c'è sicuramente una maggioranza più... integrata? insomma che vive una vita per così dire normale
avevo anche sentito dire più volte su una pericolosità maggiore proprio per presenza maggiore di aborigeni: devo dire che io non l'ho percepita, anche attraversando il fiume di notte a piedi, insomma credo che molti abbiano ancora l'idea che loro siano selvaggi e quindi cattivi, ma a me fanno più tristezza
la sera il centro è abbastanza vivace, sebbene sia bassa stagione ci sono parecchi turisti
la mattina dopo attendo fuori dall'hostel il pick up del tour che farò i prossimi 3 giorni: kings canyon, kata tjuta e infine la mitica uluru con me attende una coppia di saronno, stesso tour, altri ospiti partono con altre vetture; alla fine siamo un bel gruppetto e fitzy, la guida e driver, un tipo simpatico che da sidney è venuto a vivere qua anni fa, vivendo anche per 6 mesi nel bush da solo: della serie quando dico che gli aussie sono selvatici

si viaggia per km nel nulla, terra rossa e cielo blu
pian piano il piattume del deserto australiano inizia a mostrare qualche collinetta rocciosa; arriviamo al kings canyon senza quasi me ne accorga, è un taglio netto attraversato da un ruscello, più che altro un rio quasi privo d'acqua, le rocce sono di un colore rosso forte
con la solita botta di culo arriviamo tardi: becchiamo un cartello all'inizio del percorso avvisa che da alcuni giorni è vietato partire dopo le 8 per salire sul rim fino a nuovo ordine, perchè è troppo caldo pazienza, ce lo godiamo da sotto
anche questo è uno dei posti sacri per i nativi, avendo zone d'ombra e acqua è stato (ed è ancora) luogo di cerimonie, in passato usato anche come abitazione, o forse meglio dire come caravanserraglio, nel loro nomadismo; ci sono zone accessibili solo agli uomini, altre riservate alle donne, aree cerimoniali;
da quel che ho capito la cultura aborigena ha ruoli ben prestabiliti e differenti per uomini, donne, giovani ecc... una cultura di tipo tradizionale, con ruoli fissi, anche dura nell'imporre a volte prove o divieti; in estremo contatto con la natura, nel rispetto di essa, dove tutto ha un'anima; e si deve parlare di nazione aborigena come di un insieme di tribù a volte anche molto diverse tra loro, ma con punto fisso la storia dell'origine (il dreamtime) sebbene con desinenze peculiari per ognuna
un pò come dire che l'italia è fatta di più regioni, con usanze lingue e abitudini diverse, ma stessa base

Complimenti Vilma. Non è da tuttE "affrontare" un viaggio del genere in solitaria e davvero all' avventura, giorno per giorno. Non dico che mi stai facendo interessare all' Australia ma... appassionare al racconto si

vilmer7 ha scritto:qualcuno mi può dire se si vede il link su fb?

Il link si vede. Palaz forse non può perchè il link si "apre" solo se hai un profilo FB e sei collegato.

geom.Calboni ha scritto:Il link si vede. Palaz forse non può perchè il link si "apre" solo se hai un profilo FB e sei collegato.

eh, lo so, mi spiace per chi non ha fb (pure io sono caduta in quel tunnel ) per questo ne posto un pò anche qua, ma sono troppe

sopra ovviamente era il deseerto dei pinnacoli, qui metto kalbarri: