Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 15/05/2013, 19:59

Eccomi qui ricaricato dal viaggio a New York e sopravvissuto alla fine a Manhattan e dintorni, come il mio illustre predecessore, Snake Plissken in 1997 fuga da New york.
In Italia sempre erroneamente tradotto in Jena, ma alla fine anche Jena non è male, se devo dirla tutta o perlomeno come potrete ben immaginare ormai è un nick che " ha fatto la mia storia " forumistica ed è una seconda pelle :lol:

Questo a dirla tutta non sarà un report convenzionale , in fondo che vuoi dire di New York,i simboli li conoscete tutti e anche se non ci siete mai stati ( e avete fatto male ) l' avrete vista stravista e rivista in tutte le salse , ne avrete letto, ne avrete sentito parlare ai quattro venti, quindi per dirla come Peo Colombo in Vacanze in America : New York è una delle metropoli più toste del mondo ed è tutto vero, è centinaia di città all' interno di una sola, è l' imbarazzo della scelta , è energia nell' aria e nelle strade, e mille altre cose
Poco prima di partire un briciolo di paura mi era presa, non è che sarei rimasto deluso da quest' America o almeno da New York che per dirla alla Wim Wenders, ci ha colonizzato l' inconscio ?.
Il dubbio era legittimo visto che una buona parte del mio immaginario musicale, letterario e cinematografico americano era legato alla Grande mela, e fortunatamente quasi nulla mi ha deluso, anzi, tenendo sempre ben presente che New York non è America ma un luogo a se, la vera City of immigrants e tutto ciò è palpabile nell' aria, sebbene le contraddizioni e i risvegli dal sogno americano non siano stati sempre così dolci per nessuno.

Quindi sedetevi in poltrona e preparate il pop corn, inizia il viaggio che sarà ricco di farciture musicali e artistiche 8-)

Le ferrose scale antincendio

Devo dire che mi sono sempre piaciute anche solo da vedere, questa prerogativa newyorchese delle case costruite prima degli anni 60, oltre a favorite movimentate locations per vari film di azione, sono un ottimo modo o lo erano per socializzare con i vicini , per fumarsi una sigaretta all' aperto o per sfuggire all' afa.

Non ho incontrato nessuna meravigliosa e romantica Audrey Hepburn che cantava Moon river

https://www.youtube.com/watch?v=QR7zdJbkg0o

ma sono stata una costante del mio viaggio visto che la "Pensione Scarrafone " ovvero New world hotel di Chinatown dove ero alloggiato ne era dotata e la mia stanza sul retro era proprio accanto ad esse , sono state protagoniste di diverse, chi mi conosce lo sa, sigarette oltre che di pensieri ed elucubrazioni sui ferrosi scalini.

Le scale nuove o vecchie che siano anche se non sono nelle nostre abitudini ( e sostituiscono i nostri balconi ) alla fine non sono poi così male e anzi sono una delle pecularietà newyorchesi ce ne sono ancora più di 200000 e e differiscono per fogge, colori e struttura.

Ecco altre scale quelle di un celebre palazzo in St Mark' s place ( una delle mie strade preferite ) usato anche nella copertina di Physical graffiti dei Led Zeppelin e in un video dei Rolling Stones

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video Waiting for a friend - Rolling Stones

https://www.youtube.com/watch?v=MKLVmBOOqVU

un altro esempio :
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L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

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Re: Talkin' New York

Messaggioda flyingsoul » 15/05/2013, 21:32

Finalmente!

Leggerò con molta curiosità, attendo il resto!!!
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Re: Talkin' New York

Messaggioda Jena Plissken » 15/05/2013, 22:31

Old men sleeping in the bowery

Il mio hotellaccio è in zona Chinatown a due passi da Little Italy sulla Bowery la strada riqualificata negli ultimi 20 anni è sempre stata nel passato identificata come zona povera, pericolosa, ricca di criminalità, spacciatori, magnaccia, prostitute, drogati, ubriaconi, vagabondi e barboni e ancor oggi questa ultima categoria è ancora rappresentata sia di giorno che di notte, molte zone della città anche le più centrali come Times Square o Union Square erano potenzialmente pericolose negli anni 70 visti i personaggi che le popolavano ( il capolavoro Taxi driver di Scorsese rende bene questa idea) , poi dopo la " cura " di inizio anni 90 del sindaco Rudolph Giuliani ( magari anche con metodi discutibili ) la situazione è cambiata totalmente e la città ha cambiato volto e aspetto ;)

Le scene sula Bowery, ma anche altrove ,dei carrellli che contengono bottiglie da recuperare spinti per le strade sono ancora reali,così come vecchi bianchi o di colore, che dormono sui cartoni.

Bowery anni 70 foto Daily News

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Nessuno però è molesto o fastidioso sembrano vivere una realtà a parte quella degli invisible man , gli uomini invisibili che fanno parte del panorama urbano ma stentano anche solo ad interagirvi

Guardatevi a proposito questo video recentissimo di Steve Earle Invisible ambientato all' inizio sul ponte di Brooklyn e a New York che ho attraversato in tutta la sua lunghezza a piedi ;)

https://www.youtube.com/watch?v=w_AZmBT4wWI

Immagine

Ecco tutta la solitudine urbana tra opulenza , insegne sfavillanti, passanti e taxi che sfrecciano dell' uomo con un giaccone in faccia quasi sommerso dalla spazzatura ;)

Questa è l' altra America quella dei senzatetto e dei vinti o di quelli che si sono arresi cantata mirabilmente dal rocker americano Willie Nile nella sua Old men sleeping in the bowery del 1980

https://www.youtube.com/watch?v=Z6P_AToWYlE

Proseguendo sulla Bowery si incontra il locale dell' ex Cbgb uno dei locali storici dove è nato il punk ;)

Un’inflazionata ma mai più azzeccata definizione di questo posto si trova nel booklet di un cd dei Ramones ed è opera del regista Alan Parker « Per quelli che non hanno visitato il posto, pensate al bagno di casa vostra ma solo un po' più grande, coperto di graffiti e con puzza di piscio praticamente ovunque per il fatto che il proprietario Hilly Cristal lasciava i suoi cani liberi di scorrazzare nel locale, una cosa che il compianto Joey Ramone trovava spassosa ».

La tenda bianca con scritta rossa ha fatto la storia del locale che a dispetto del nome sebbene fosse nato con quell’ idea non ha mai praticamente organizzato concerti country o blues ma è stato il recettore almeno fino agli anni 90 quando vide la sua decadenza, delle nuove tendenze punk, new wawe, hardcore newyorkesi.
A partire dal 1974 con i concerti dei Television, si susseguirono Patti Smith nel febbraio 1975 ( alcuni video rimangono del concerto ) e poi i Ramones , Mink De Ville, Talking Heads ( che lo citarono durante "Life During Wartime", nel verso "This ain't no Mudd Club or CBGB...")
Un parterre di tutto rispetto insomma e questi sono solo alcuni nomi.
Se volete avere un idea di com’era il CBGB all’ interno guardatevi il video dei Rancid “ Red Hot Moon” oppure reperibile in rete un concerto dei Ramones 1977.
Il locale chiuse con un concerto di Patti Smith nel 2006.

oggi il locale anche se conserva alcuni graffiti e chiari riferimenti architettonici del passato oltre a locandine e dischi è stato trasformato in boutique di lusso ma un salto dentro va fatto ;)

Immagine

La Bowery è sempre stata tempio dell' underground e ricca di teatri meno patinati di Broadway o di celebri locali Jazz il Five Spot Café, ora chiuso da anni , tutto cambia a New York la maggiorparte dei locali storici non esistono più per via di affitti alle stelle e di un costante rinnovamento di gusti, abitudini e ovviamente business.
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda vilmer7 » 15/05/2013, 23:16

bella jena, originale visione della grande mela ;)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda flyingsoul » 16/05/2013, 9:22

mitico il Cbgb!!!

Però effettivamente vederlo così perde molto della sua genuinità...
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda geom.Calboni » 16/05/2013, 11:09

Un racconto da professionista del giornalismo 8-) improntato su spunti davvero poco toccati da altri ma molto interessanti da approfondire.

Una cosa che non ti ho chiesto, tra gli itinerari musicali dei locali storici che avete effettuato non siete mica passati dalle vecchie location dello Studio 54 o del Paradise Garage? :)
Io ho una formazione più dance che rock ;)

Siete stati ad una delle mitiche feste che è solito organizzare l' amico di Pio Colombo? :D
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 16/05/2013, 12:23

geom.Calboni ha scritto:Un racconto da professionista del giornalismo 8-) improntato su spunti davvero poco toccati da altri ma molto interessanti da approfondire.

Una cosa che non ti ho chiesto, tra gli itinerari musicali dei locali storici che avete effettuato non siete mica passati dalle vecchie location dello Studio 54 o del Paradise Garage? :)
Io ho una formazione più dance che rock ;)

Siete stati ad una delle mitiche feste che è solito organizzare l' amico di Pio Colombo? :D


E non finisce qui c'è ancora tantissima carne al fuoco :)

Si certo ci sono passato si trova al 254 W 54th St si può vedere l' edificio in mattoni che ospitava una delle discoteche più famose del mondo celeberrima la scena di Bianca Jagger che passeggiava in discoteca su un cavallo bianco , esiste un film discreto anche se non eccezionale a riguardo guardatelo si respira un po' l' atmosfera del tempo

http://it.wikipedia.org/wiki/Studio_54_(film)

Per le feste alla Pio Colombo dallo " schiantatope " Sassaroli insisteva ma ho declinato l' offerta , sicuramente per chi è interessato specie a Chelsea troverà pane per i propri denti :lol: :lol:

Ricordiamo la scena :)

http://www.youtube.com/watch?v=xIcSjaVHrgw
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda cozzi11 » 16/05/2013, 16:08

Grande jena,attendevo questo report!

La disco della febbre del sabato sera dovrebbe esistere ancora a Brooklyn.
أنا أعرف كيف يكتب في الخارجية

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"Sì sì ok,son tutti bravi ragazzi eh,però dovrebbero fare un po' di meno..."

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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 16/05/2013, 17:19

cozzi11 ha scritto:Grande jena,attendevo questo report!

La disco della febbre del sabato sera dovrebbe esistere ancora a Brooklyn.


si soprattutto il quartiere di Bensonhurst e quello di Bay Ridge hanno soppiantato come italianità la centrale Little Italy.
Bensohurst è teatro delle scorribande appunto di Tony Manero nella febbre.... ;)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 16/05/2013, 18:10

Williamsburg

Andiamo avanti anche se dovrei scrivere un libro per raccontare tutto il viaggio nei dettagli, non so se avete visto Midnight in Paris di Woody Allen in cui il protagonista si ritrova in un 'altra epoca insieme a personaggi famosi della Parigi anni 20, con le dovute proporzioni e senza personaggi famosi è quello che succede a volte perdendosi a Brooklyn.

Come non citare il famoso dialogo allo specchio della 25 ora in cui Edward Norton analizza a suo modo la multietnicità newyorkese

https://www.youtube.com/watch?v=XJI-7HhAUs8

che ora dopo esserci stato dal vivo risulta ancor più godibile con tutte le sue esagerazioni che hanno sempre però un fondo di realtà, quindi un sentito Fanculo alle cartine della Lonely planet su Brooklyn e il Bronx e a chi le ha fatte con i nomi di grandi vie di raccordo inesistenti, con le sue proporzioni sfalsate, grazie a loro mi sono perso varie volte, e ho macinato chilometri inutili o perso tempo,non dite che non potevate farle meglio c....o :)

L' obbiettivo designato era fare un sopralluogo in prima serata a Williamsburg e West Williansburg dove un nottambulo metronotte di calboniana o fantozziana memoria millantava una spumeggiante vita notturna, a quanto pare dovrebbero esserci locali e una effervescente vita grazie a gallerie artistiche e giovani che hanno preso possesso della zona di fabbriche e cantieri riconvertiti ovviamente non ci arriveremo mai , partendo dal ponte di Brooklyn e girovagando in notturna la scura periferia dietro cantieri e vialoni pressochè deserti giungeremo nella zona della comunità hasidica ebraica.

Va bene non è tutto il male quello che vien per nuocere e la Lonely sbagliando ci aiuta, in parole povere finiamo nel quartiere di Brooklyn ( ma vicinissimo a Manhattan grazie al ponte ) dove vivono in maggioranza più di 60000 ebrei giunti prima e dopo la guerra da varie regioni dell' Europa Centrale e dall' est Europa, trattasi di comunità ultra ortodossa nei loro negozi esiste a qunto pare anche un dress code e non mi stupirebbe , la sensazione è straniante tantissimi gruppettini di famiglie ebree, gli uomini vestiti con i tipici copricapi stile colbacco di pelo o altri cappelli larghi neri, lunghi cappotti neri, hanno barbe e capelli o baffi arricciati , le donne hanno gonne lunghissime e scialli, tornano a casa Sabato sera dalle numerosissime sale di preghiera disseminate nella zona che non sono vere e proprie classiche sinagoghe, molte scritte dei negozi sono in ebraico , praticamente un enclave , nelle vie ci sono solo loro , e si ha quasi l' impressione straniante alla Woody Allen di essere tornati indietro nel tempo in un' altra epoca magari solo prima della seconda guerra mondiale o dei nefasti ricordi hitleriani in qualche quartiere di città ebraica in Europa.
Chiedo qualche informazione e seppur ostentando gentilezza quasi tutti non parlano nemmeno inglese , solo una sveglia bambina mi indica la più vicina fermata della metro, probabilmente nella loro vita quotidiana nel quartiere l' inglese non è nemmeno necessario.
In un certo senso le mie sensazioni sono vere, come poi ho letto l' intenzione primaria di questa comunità in America era mantenere le proprie tradizioni e ricreare la loro vita e comunità come era in europa prima della guerra.
Questa zone sarebbe da esplorare meglio di giorno, circondata da portoricani e giovani americani con quache tensione gli ebrei cercano di vivere nel loro " tempo " particolare ma purtroppo il " nostro " tempo sarà come sempre tiranno :cry:
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 16/05/2013, 18:25

flyingsoul ha scritto:mitico il Cbgb!!!

Però effettivamente vederlo così perde molto della sua genuinità...


Sicuramente e purtroppo per chi li ha vissuti e per chi li ha amati anche in ritardo anagrafico i grandi anni e i grandi locali e personaggi del mondo della musica, arte, letteratura degli anni '60 e fino ad inizio anni 80 sono stati anni irripetibili e unici , per almeno vent' anni e con varie tipologie e tendenze musicali e sfacettature New york è stata davvero il posto dove succedevano le cose e tu ne eri comparsa e attore , ora ovviamente è tutto più omologato e incolore o ci si affida alla nostalgia, ma questa mi sembra una tendenza mondiale di tempi in cui nulla o quasi nulla resterà dagli anni 90 in poi, non c'è più spazio per il mito salvo eccezioni ;)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda flyingsoul » 16/05/2013, 19:01

Jena Plissken ha scritto:Sicuramente e purtroppo per chi li ha vissuti e per chi li ha amati anche in ritardo anagrafico i grandi anni e i grandi locali e personaggi del mondo della musica, arte, letteratura degli anni '60 e fino ad inizio anni 80 sono stati anni irripetibili e unici , per almeno vent' anni e con varie tipologie e tendenze musicali e sfacettature New york è stata davvero il posto dove succedevano le cose e tu ne eri comparsa e attore , ora ovviamente è tutto più omologato e incolore o ci si affida alla nostalgia, ma questa mi sembra una tendenza mondiale di tempi in cui nulla o quasi nulla resterà dagli anni 90 in poi, non c'è più spazio per il mito salvo eccezioni ;)


Sottoscrivo ogni riga Janaccia!
Purtroppo per avventurieri come noi stanno finendo quei posti, E la velocità con si sta omologando l'est europa è qualcosa di spaventoso...Ma restiamo in tema, aspetto la tua recensione su Harlem! :)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 18/05/2013, 16:14

Accontentiamo parzialmente Flyingsoul ;)

Harlem

Arrivo ad Harlem in metro alla fermata dell' incrocio tra la 125esima e la Lexington un luogo che è da sempre nel mio immaginario perchè citato nella famosa canzone di Lou reed e dei Velvet Underground Waiting for my man e in cui una volta non ti sentivi certo sicuro come bianco, zona di spaccio e sfaccendati , in cui come nella canzone con modi o interrogativi o minacciosi ti potevi sentir chiedere... ehi man cosa ci fai qui ? ;)
Praticamente la zona di confine dell' uptown Manhattan :)
Ancor oggi l' incrocio è abbastanza incasinato ma al massimo qualche homeless ti chiede 2 dollari per un hot dog , percorro parte della Lexington e arrivo sul ponte sulla terza strada che da sul Bronx, e relativo parco , diversi lavori di ristrutturazione viaria e urbanistica, casermoni proletari in lontananza verso il Bronx e Harlem stessa , un piccolo parco e una marea di campi da basket oltre a diversi sfasciaccarozze tenuti da neri molto cinematografici.
Harlem non è più quella di una volta :D Da un lato meno male ma tra le zone viste ( seppur con i limiti di tempo purtroppo innegabili , praticamente ho visto solo la parte bassa del quartiere ) è quella che mi ha impressionato di meno o meno ricca di sfumature particolari.

Torno indietro verso il Martin Luter King Boulevard e taglio per la settima strada che mi condurrà dopo una lunga camminata al central Park

Da segnalare nella zona le chiese con funzioni gospel citate da Cozzi , il mitico Apollo theatre tempio della musica nera, e la movimenta 7a strada piena di negozi e di tantissima gente, si segnalano diverse bancarelle volgari e una popolazione quasi tutta di colore , scendono verso Central Park i palazzi si fanno più signorili e comunque da quello che ho visto anche Harlem è stata migliorata in maniera netta e depurata almeno a prima e almeno di giorno di zone particolarmente degradate.

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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 18/05/2013, 16:23

Tra poco arrivererranno anche Russi e Portoricani :) :mrgreen:
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda flyingsoul » 18/05/2013, 16:32

Era proprio "il colore" di harlem che mi interessava. Peccato non abbia più molto da dire. Il periodo d'oro credo resterà per sempre dal secondo dopoguerra fino agli anni '70 :)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 18/05/2013, 16:48

flyingsoul ha scritto:Era proprio "il colore" di harlem che mi interessava. Peccato non abbia più molto da dire. Il periodo d'oro credo resterà per sempre dal secondo dopoguerra fino agli anni '70 :)


si anche se il colore è sempre prevalentemente nero Harlem come tutti i quartieri storici hanno perso originalità magari ad averci 1 mese e ad esplorare bene le periferie chi lo sa ;)
Quello che mi ha un po' stupito della New York moderna è la uniformità di abbigliamento e look con le dovute eccezioni , ad esempio Londra è molto più modaiola o retro o variegata , certo poi vedi il macchinone con il nero stile rapper e musica a palla ma molto si è perduto nel bene ovvio ma anche nel male ;)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 18/05/2013, 17:25

Col Sassaroli ci inoltriamo dopo Coney Island con il celebre Luna park , i negozi di alimentari con insegne old times e la bella passeggiata con spiaggia sabbiosa verso Brighton beach tra i " russi ".

Ricordiamo il bel film Little Odessa girato nel quartiere

http://it.wikipedia.org/wiki/Little_Odessa

Prima e dopo la seconda guerra mondiale una vasta communità russofona composta in gran parte da Ebrei ucraini ma con minoranze armene e Georgiane si è insediata in questa parte di Brooklyn, subito salta all' occhio l' alta età media della popolazione e l' assenza delle tipiche bellezze russe.
Per il resto il quartiere risulta per queste ragioni un po' deprimente, numerose scritte in cirillico : librerie , negozi vari e di alimentari ben forniti di cibi e liquori di Madre Russia, i compro oro di Maxdivi, etc
Comunque comprarsi un kvas con la vecchia che ti dice il prezzo in russo a New York è una figata così come bersi una Baltika 3 al sole della passeggiata, ho individuato anche i locali ristoranti / discoteca che dovrebbero ( ?? ) animare le serate ma sinceramente viste le premesse li ho saltati :)

Particolari i banchetti alla russa di doni floreali della Pasqua ( imminente alla mia visita ) ortodossa che sostituiscono l' Ulivo assente in Russia ;)

di Brighton ho già parlato nell' apposito topic

http://www.otraweb.it/forum/viewtopic.php?f=7&t=2785

una serie Tv recente Russian Dolls ricostruisce ovviamente in maniera romanzata la vita nel quartiere definito da Pravda.ru uno sputo in faccia alla Russia, con i suoi stereotipi su donne etc etc

https://www.youtube.com/watch?v=e9Ue9Wdl4fc

ecco alcune foto :

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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda flyingsoul » 18/05/2013, 18:04

Jena Plissken ha scritto:subito salta all' occhio l' alta età media della popolazione e l' assenza delle tipiche bellezze russe.


Perché quelle si sono perfettamente integrate e vivono a manhattan ;)
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda pibi » 20/05/2013, 17:26

bel racconto, attendo little italy anche se pare "mangiata" di ampiezza dai cinesi
comveniva l' acuisto compulsivo di abbigliamento? tipo profumi etc
"L' Expo è una mezza stronzata" semicit.
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Re: Talkin' New York- La Jena nella Grande Mela

Messaggioda Jena Plissken » 20/05/2013, 17:34

pibi ha scritto:bel racconto, attendo little italy anche se pare "mangiata" di ampiezza dai cinesi
comveniva l' acuisto compulsivo di abbigliamento? tipo profumi etc


Non mi sono dato allo shopping per carenza di tempo ma così a naso i prezzi newyorchesi sono anche minori per certe cose fuori ovviamente dai circuiti turistici di quelli liguri o milanesi ;)

Si Little Italy ha perso fascino e dimensioni praticamente ce l' avevo a 300 metri dalla pensione Scarrafone, oggi la vera Little Italy è a Brooklyn a Bensonhurst ;)

per chi vuole saperne di più ho trovato esaustivo questo report già fatto e con foto

http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=484740
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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