Arriviamo a Buenos Aires in una calda mattinata di fine estate australe, all'aeroporto ci sta già aspettando la macchina prenotata tramite l'albergo, non troviamo traffico e dopo 30 minuti siamo già davanti al nostro albergo nel quartiere di San Telmo.
Primo pranzo porteño e primo choripan .
Poi andiamo a prenderci un caffè in un bar vicino dove queste signore giocano a burako. Gli argentini usano passare molto tempo nei bar giocando, chiacchierando o leggendo i giornali.
San Telmo è sicuramente il quartiere più caratteristico di Buenos Aires.
L'obelisco listato a festa per il nuovo papa.
La Chiesa si modernizzerà con Bergoglio?
Avenida 9 de julio.
La foto non rende giustizia alla maestosità di questa parrillada.
Il cimitero della Recoleta. Bello, ma quello di Staglieno, a Genova, è di ben altro livello artistico.
La fregata Sarmiento a Puerto Madero, il quartiere più giovane di Buenos Aires che sorge intorno alle vecchie banchine. Riqualificato grazie al recupero dei magazzini che oggi ospitano ristoranti, musei e una sede universitaria. Oltre alla costruzione di abitazioni di lusso.
I grattacieli di Puerto Madero visti dalla Riserva Ecologica Costanera.
In attesa di un'altra mangiatona di carne.
Sempre a Puerto Madero, il puente de las mujeres by night.
Omaggio ai forumisti veneziani.
La Casa Rosada
Un cartonero, uno delle migliaia di persone che si guadagnano da vivere raccogliendo carta e cartoni nelle strade.
Bottiglie della soda al mercatino di San Telmo.
Stampa scomoda alla Presidenta Kirchner? Niente "editti bulgari", ma controlli fiscali a tappeto, niente pubblicità statale, qualche "telefonata" dissuasiva ad aziende intenzionate ad acquistare pagine pubblicitarie, una legge ad hoc che vieta la pubblicità sui giornali ad aziende alimentari e di elettrodomestici. Senza soldi forse cambiano idea.
Una squisitezza locale, un alfajor, biscotto ripieno di crema al cioccolato, cafè o dulche de leche (il mio preferito). Diventerà la mia nuova dipendenza alimentare.
Eccoci nel quartiere della Boca, qui nella sua zona più turistica, il Caminito.
Lontano dai percorsi turistici i colori sbiadiscono e il quartiere mostra un fascino diverso.
E' tempo di attraversare il Rio de la Plata.
Eccoci a Colonia del Sacramento, città fondata dai portoghesi nel 1680.
Tramonto sul Rio de la Plata.
La stragrande maggioranza dei turisti visita Colonia in giornata da Buenos Aires (la traversata in aliscafo dura 50 minuti), per cui la sera ci ritroviamo a passeggiare per le stradine in ciottolato in quasi completa solitudine.
Degna conclusione di un pranzo.
Montevideo, la capitale. Un Buenos Aires in miniatura, simili in tutto compreso il traffico, ma qui gli automobilisti non guidano come delinquenti.
Il teatro Solis.
Immancabile la visita allo Stadio del Centenario, dove si giocò la finale della prima Coppa del Mondo nel 1930.
L'ospedale Italiano Umberto I.
Anche qui ci becchiamo un tramonto stupendo.
Statua di Artigas e Palazzo Salvo.
Porta dell’antica cittadella.
Il centro storico è tenuto in maniera pietosa, ed è un peccato perchè riqualificato sarebbe un piccolo gioiello.
La cattedrale.
Il mercato del Porto. Ormai ospita solo ristoranti e negozietti di souvenir.
Prima di tornare nella fredda e piovosa Milano, mi godo i 30° autunnali di Montevideo in una delle sue tante spiagge.
Ciao!