L'Ucraina ormai logisticamente non ha piu' segreti per il sottoscritto. Posso raggiungere qualunque luogo con qualunque combinazione di mezzi interni. Comincio quindi a valutare le opzioni sul campo per cercare di massimizzare il tempo a disposizione in modo da ammortizzare le ore di viaggio.
Faccio un sopralluogo alla stazione degli autobus per controllare, ed effettivamente esisterebbe un autobus alle 15 orario a me congeniale, ma leggero' male i giorni di partenza e purtroppo tale autobus non lavora il mercoledi'. Quotidianamente partono autobus per Lvov, a partire dalle 18.30, poi alle 20 e 21.30. Quindi non mi resta che aspettare in stazione. Nel frattempo provo a contemplare altre ipotesi. Mi reco alla cassa a comprare il biglietto, avendo tempo a disposizione, e con orrore mi dicono che quegli autobus sono tutti pieni. Rischio di rimanere a Varsavia e di dover partire il giorno dopo con una perdita di tempo prezioso. Avrei potuto comprare il biglietto qualche giorno prima, ma non pensavo che per la data di partenza ci sarebbe stata tutta questa gente, probabilmente hanno approfittato in molti del weekend lungo. Sono stato tratto in inganno anche dal fatto che quasi sempre la mia dolce metà ucraina compra il biglietto direttamente sull'autobus prima della partenza. Come mi spiegherà poi, lei non ha mai avuto problemi di sovraffollamento soltanto nella direzione di Ivano-Frankovsk.
Devo quindi elaborare un piano B e le uniche 2 opzioni sembrano essere appunto Ivano-Frankovsk alle 17.30 o Ternopil alle 16.30. Ternopil sulla carta sembra anche piu' vicino, e non essendoci ancora stato mi fiondo senza indugi alla ricerca di un posto su quell'autobus, anche perche' non c'era assolutamente certezza che avrei trovato posto in quelli successivi.
Fortunatamente, dopo aver atteso le operazioni di carico dei passeggeri, il conduttore polacco si rivela molto corretto e mi assegna una priorita nella fila di coloro che chiedevano se c'era un posto libero all'ultimo minuto. Credo che quasi tutti quelli che dovevano partire alla fine ce l'abbiano fatta. Pago quindi i miei 110 zl e mi imbarco per Ternopil.
Dopo una pausa cesso al modico prezzo di 2zl a pisciata a Lublin
e una fermata a richiesta che ha visto sfollare parecchia gente in mezzo alle campagne con missione analoga
arriviamo alla frontiera di Herebbne circa alle verso mezzanotte. L'attesa alla frontiera durerà circa 2 ore e 30 e non presenterà nessun problema. Credo che il militare avendomi visto seduto vicino ad una babushka di età compatibile mi abbia scambiato per il marito straniero
e quindi non abbia fatto le domande di rito del tipo dove vai e che ci vai a fare
Arriviamo quindi alle 5.30 ora polacca e italiana, ore 6.30 locali alla stazione degli autobus di Ternopil, volgarissima
Non avro' affatto tempo di visitare Ternopil, ma scopro con sorpresa che si affaccia su un bellissimo lago con una interessante passeggiata, e mi rammarico di non aver potuto esplorare o prendere una foto del lago.
Non me ne stupisco piu' di tanto, ma fa sempre piacere vedere come ormai alla biglietteria non ho piu' problemi ad acquistare il biglietto in russo, pensavo avrei avuto piu' difficoltà e invece mi oriento perfettamente.
La stazione degli autobus e' organizzata in piattaforme numerate. Per ognuna di esse vi e' un cartello con le destinazioni, di solito organizzate per regione. Gli autobus per Lvov partono dalla sesta, alle 6,7, 7.30 e 15. Poi qualche altro autobus nel promeriggio o di sera credo.
Prendo quindi la marshrutka delle 19.30, un pulmino per circa una dozzina di persone, superclaustrofobico, privo ovviamente di aria condizionata
Il viaggio si rivelera' interessante perche' attraverserà centri microscopici in cui almeno un oggetto degno di nota meriterebbe di essere fotografato. In particolare ricordo la statua di marmo bianchissimo di una donna in ginocchio e pregante, chissa' che tipo di monumento era, bellissimo, in un paesino praticamente in mezzo al nulla.
Poi ho visto anche qualche chiesa. Il primo pensiero che mi e' venuto in mente e' che si vede come l'Ucraina, nonostante l'Unione Sovietica e la povertà sia un paese non privo di storia e cultura, ma semplicemente una perla distrutta dalla storia
Il viaggio prosegue per circa 2 ore e mezza attraversando infinite distese di verde e vede l'autista compiere prodezze da Parigi Dakar, ovvero sorpassare file di tre camion con auto sopraggiungente sull'altra corsia a piu' di 100 all'ora sulle buche del manto stradale che a causa delle irregolarità dell'asfalto, tutt'altro che piano, sollecitava le sospensioni in tutte le direzioni, tanto che ti saresti aspettato piu' che l'incidente l'accappotamento dell'autobus in qualsiasi momento. Una babushka telefona al compagno italiano e si lamenta anche lei dello stile di guida dell'autista, un pazzo furioso
Arrivo fortunatamente vivo in una delle 3 stazioni di autobus di Lvov, ma non sapro' mai quale
non me ne curo piu' di tanto e prendo per comodità un taxi che per il non modico prezzo di 65 Hrivnie, circa 6 euro, mi porta all'ostello, ma effettivamente la distanza c'era. Probabilmente la corsa sarebbe dovuta costare sulla 40 di Hrivnie e l'autista ci ha arrotondato un poco come c'e' da aspettarsi. Chiamare il taxi per telefono e' sempre l'opzione migliore perche' si ha una tariffa onesta e quindi bisognerebbe procurarsi un numero prima della partenza.