sbernaz ha scritto:Spiegami meglio questa storia del "livello giallo" visto che anch'io,come ben sai,vanto analoghi timbri sul passaporto e voglio capire cosa vi e'successo al controllo documenti (solo in uscita mi pare di aver capito)..
I controlli più "pesanti" li effettuano in uscita dal paese.
Si giunge all' aeroporto attraversando un check point in stile frontiera dove, in taxi o in macchina privata, sei fermato e sottoposto a qualche domanda o ai più fortunati tocca giusto un face control.
Giunti al terminal vero e proprio, ogni accesso all' interno è soggetto al passaggio sotto un metal detector ed ad altre poche domande di rito ed il controllo passaporto. In più ti segnano su un registro.
Una volta entrati ti metti subito in fila per il check in del tuo volo ma la fila è così clamorosa e lenta per via dei controlli veri e propri e per il fatto che in sostanza è l' unico aeroporto del paese e tutti i voli internazionali sono concentrati in questo scalo.
Man mano che scorre la fila, fila che varia a seconda del tuo volo e della compagnia, passi dagli addetti alla sicurezza che ti fanno molte domande alcune così stupide che è troppo semplice pensare che siano stupide davvero
In fila, per caso, eravamo divisi a coppie io ed il Cancelliere e Jena e Marxim. A ma hanno chiesto come mai io ed il Cancelliere avevamo un orario differente d' ingresso in Israele. Ma ovvio... l' ingresso è stato registrato in due momenti differenti...
Poi mi hanno chiesto come era possibile avere un bagaglio così "piccolo" per una settimana. E' possibile ho risposto io avendo solo magliette estive. Poi mi ha contato i giorni a mano... ed ha insistito a contare anche il lunedi nonostante fosse ancora la notte tra domenica e lunedi stesso quindi trattavasi di 9 10 giorni. Dopo un po gli ho risposto male dicendogli che per me erano ancora 7 notti, essendo entrato il sabato notte ed essendo ancora comunque domenica (notte) e che comunque un giorno in più o in meno non capivo dove stava la differenza...
Poi mi ha chiesto, col passaporto in mano, il mio nome...
Poi, sempre col visto in mano, quando ero stato in Kazakhstan...
Poi perchè ci ero stato e perchè anche in Uzbekistan. La risposta turismo non deve essergli piaciuta...
Poi ha fatto qualche altra domanda tra cui se avevo una bomba in valigia, se qualcuno mi aveva dato un pacco, etc. e poi... dulcis in fundo... attacca a parlare in italiano... frasi a cazzo sul bagaglio... e li davvero non si è capito niente di cosa volesse dire...
Poi si sono sentiti col collega ed avendo anche Jena timbri "strani" sul proprio passaporto ci hanno affibbiato un bel "codice giallo"... e con noi anche Marxim ed il Cancelliere solo perchè erano con noi...
Da qui, Marxim che imbarcava il bagaglio, è stato inviato in una fila per il controllo dello stesso sotto una macchina in stile TAC ospedaliera e poi, ovviamente, glielo hanno anche aperto e perquisito a mano. E la TAC a cosa serve?
Noi tre, invece, effettuato il check in siamo stati dirottati su una fila di controlli a parte dove c' erano altri giallini con noi
e passato il bagaglio al metal detector e poi aperto e controllatto oggetto per oggetto con una specie di scopino da cesso (che avevo già visto ai controlli a Londra) per cercare esplosivo.
Anche noi sotto il metal detector, poi il metal detector a mano e poi lo scopino da cesso sulle scarpe.
Ovviamente anche Marxim ha subito questo controllo ma il suo bagaglio era già passato agli imbarchi e gli hanno controllato per bene lo zaino a mano.
Tutto questo in quasi 2 ore senza soluzione di continuità. In pratica, siamo arrivati 3 ore prima del volo ed abbiamo avuto giusto il tempo di andare al cesso ed imbarcarci sull' aereo.