Esco pazzo...no, Expo pazzo!
Inviato: 02/06/2015, 17:58
Per non intasare il post Eventi, inserisco qui il resoconto-recensione.
Sara' politicamente scorretto. I titoli non corrispondono a nomi ufficiali.
Incominciamo dall'inizio...
L'arte dell'ONU
Arrivare all'Esposizione Universale e' semplice e comodo, tramite treno o metro rossa. Soggiornando in zona Loreto opto per la metro e ci vogliono circa 25 minuti fino al capolinea.
Il primo consiglio e' quello di recarsi al sito in modo da essere li' per le 9.30 ma anche prima. Prima si arriva meno fila si trova i tornelli e meno intasata e' la metro.
Superati i varchi con controllo d'aeroporto ( ma sono consentiti liquidi in bottiglia di plastica ) si accede all'Expo tramite una lunga passerella, nata appositamente per spalmare la folla che si e' concentrata a "tappo" ai tornelli. Il lungo percorso dunque e' lungo per ragioni organizzative.
Davanti alla prima aree si trovano i volontari con le mappe del sito, si puo' acquistare una guida breve dei padiglioni a 5 euro e il "passaporto" dell'Expo.
Il passaporto dl''Expo e' un souvenir, fatto apposta per fare il giochino dei timbri. Esso e' appunto un passaporto vero e proprio sul quale se volete potete farvi apporre il timbro nei vari padiglioni dei vari paesi.
Questa e' una tradizione dell'Expo che vuole portarvi a fare un viaggio virtuale nel mondo, il "passaporto" nacque con l'Esposizione di Montreal nel 1962.
Superato il primo spiazzo si procede alla visita del padiglione Zero. Enorme, imponente come delle colline, e' l'introduzione all'Esposizione. Ispirato dal motto di Plinio esso rappresenta nelle sale la storia dell'uomo ed il suo legame col progresso e col cibo.
La prima sala e' una gigantesca biblioteca, che rappresenta la memoria del mondo e dell'uomo. Il visitatore e' portato ad aprire i casssetti della memoria condivisa da tutti per ricordare.
Alle sue spalle le varie sale dedicate all'illustrazione della storia dell'agricoltura, dell'allevamento, della caccia e della pesca.
Oltre ai video sono esposti manufatti dei cinque continenti di varie epoche, legati alla cottura dei cibi o alla loro conservazione, ecc. ecc. o agli attrezzi usati dall'uomo per queste attivita'. Oltre agli storici da esposizione museale ( dai precolombiani,agli africani, agli asiatici ) anche i riprodotti, sul pavimento o sospesi, con riproduzione di un mulino, ecc. ecc.
Nelle sale seguenti e' illustrato il processo di industrializzazione della Rivoluzione industriale, la meccanizzazione dell'agricoltura, ecc. ecc. in un comodo plastico con paesaggi europei ed americani.
Successivamente la sala della borsa a rappresentare i commerci legati la cibo, seguita dalla sala dello spreco alimentare con la rappresentazione di una discarica di prodotti invenduti.
Molto caratteristico e' l'albero che sfonda il tetto del padiglione a sottolineare l'invincibilita' della natura di fronte all'uomo.
Esternamente un teatro a rappresentare la pangea e l'unione dei vari continenti.
Durante la visita interna le proiezioni sono volte a propaganda moralizzatrice sul visitatore. Proiezioni ideate dall'Onu e dal suo organismo alimentare Fao. Nella propaganda sono volutamente inseriti anche elementi legati al femminismo e quindi sull'importanza della donna nelle attivita' umane e a sotttolineare la discriminazione dei sessi in varie societa'.
Il tema del femminismo sara' trattato anche altrove nell'Expo per espressa volonta' organizzatrice.
Compito della propaganda dell'Onu e' porre il visitatore davanti a delle domande sul passato e sul futuro dell'umanita'.
Un Padiglione molto bello quello Zero. Ottime strutture, design, oggetti d'arte e propaganda dell'Onu ben confezionata anche se non eccelsa, soprattuto questa scade sul tema femminismo con collegamenti troppo forzati che hanno suscitato anche qualche risata nei visitatori.
Personalmente ho apprezzato i manufatti storici e la riproduzione dei campi arati e degli attrezzi piu' svariati: non manca niente.
Ottimo lavoro. Il padiglione svolge il suo dovere di introdurre, stupire e catturare l'interesse del visitatore medio. Il nero e le luci concentrano la sua attenzione sugli elementi esposti e su quelli propagandati.
Buona la pubblicizzazione del progetto Onu "Sfida fame zero". in caccia di donazioni anche attraverso ditte private, esempio:
https://give.wfp.org/it/5178/?step=coun ... -lightboxb
Sara' politicamente scorretto. I titoli non corrispondono a nomi ufficiali.
Incominciamo dall'inizio...
L'arte dell'ONU
Arrivare all'Esposizione Universale e' semplice e comodo, tramite treno o metro rossa. Soggiornando in zona Loreto opto per la metro e ci vogliono circa 25 minuti fino al capolinea.
Il primo consiglio e' quello di recarsi al sito in modo da essere li' per le 9.30 ma anche prima. Prima si arriva meno fila si trova i tornelli e meno intasata e' la metro.
Superati i varchi con controllo d'aeroporto ( ma sono consentiti liquidi in bottiglia di plastica ) si accede all'Expo tramite una lunga passerella, nata appositamente per spalmare la folla che si e' concentrata a "tappo" ai tornelli. Il lungo percorso dunque e' lungo per ragioni organizzative.
Davanti alla prima aree si trovano i volontari con le mappe del sito, si puo' acquistare una guida breve dei padiglioni a 5 euro e il "passaporto" dell'Expo.
Il passaporto dl''Expo e' un souvenir, fatto apposta per fare il giochino dei timbri. Esso e' appunto un passaporto vero e proprio sul quale se volete potete farvi apporre il timbro nei vari padiglioni dei vari paesi.
Questa e' una tradizione dell'Expo che vuole portarvi a fare un viaggio virtuale nel mondo, il "passaporto" nacque con l'Esposizione di Montreal nel 1962.
Superato il primo spiazzo si procede alla visita del padiglione Zero. Enorme, imponente come delle colline, e' l'introduzione all'Esposizione. Ispirato dal motto di Plinio esso rappresenta nelle sale la storia dell'uomo ed il suo legame col progresso e col cibo.
La prima sala e' una gigantesca biblioteca, che rappresenta la memoria del mondo e dell'uomo. Il visitatore e' portato ad aprire i casssetti della memoria condivisa da tutti per ricordare.
Alle sue spalle le varie sale dedicate all'illustrazione della storia dell'agricoltura, dell'allevamento, della caccia e della pesca.
Oltre ai video sono esposti manufatti dei cinque continenti di varie epoche, legati alla cottura dei cibi o alla loro conservazione, ecc. ecc. o agli attrezzi usati dall'uomo per queste attivita'. Oltre agli storici da esposizione museale ( dai precolombiani,agli africani, agli asiatici ) anche i riprodotti, sul pavimento o sospesi, con riproduzione di un mulino, ecc. ecc.
Nelle sale seguenti e' illustrato il processo di industrializzazione della Rivoluzione industriale, la meccanizzazione dell'agricoltura, ecc. ecc. in un comodo plastico con paesaggi europei ed americani.
Successivamente la sala della borsa a rappresentare i commerci legati la cibo, seguita dalla sala dello spreco alimentare con la rappresentazione di una discarica di prodotti invenduti.
Molto caratteristico e' l'albero che sfonda il tetto del padiglione a sottolineare l'invincibilita' della natura di fronte all'uomo.
Esternamente un teatro a rappresentare la pangea e l'unione dei vari continenti.
Durante la visita interna le proiezioni sono volte a propaganda moralizzatrice sul visitatore. Proiezioni ideate dall'Onu e dal suo organismo alimentare Fao. Nella propaganda sono volutamente inseriti anche elementi legati al femminismo e quindi sull'importanza della donna nelle attivita' umane e a sotttolineare la discriminazione dei sessi in varie societa'.
Il tema del femminismo sara' trattato anche altrove nell'Expo per espressa volonta' organizzatrice.
Compito della propaganda dell'Onu e' porre il visitatore davanti a delle domande sul passato e sul futuro dell'umanita'.
Un Padiglione molto bello quello Zero. Ottime strutture, design, oggetti d'arte e propaganda dell'Onu ben confezionata anche se non eccelsa, soprattuto questa scade sul tema femminismo con collegamenti troppo forzati che hanno suscitato anche qualche risata nei visitatori.
Personalmente ho apprezzato i manufatti storici e la riproduzione dei campi arati e degli attrezzi piu' svariati: non manca niente.
Ottimo lavoro. Il padiglione svolge il suo dovere di introdurre, stupire e catturare l'interesse del visitatore medio. Il nero e le luci concentrano la sua attenzione sugli elementi esposti e su quelli propagandati.
Buona la pubblicizzazione del progetto Onu "Sfida fame zero". in caccia di donazioni anche attraverso ditte private, esempio:
https://give.wfp.org/it/5178/?step=coun ... -lightboxb