Obrigado Lisboa - Portogallo 2016
Inviato: 15/05/2016, 22:01
Giorni: 4 (domenica - giovedì)
Partecipanti: io
Meta: Lisbona, con escursione a Sintra
Dunque, sono tornato da pochi giorni da una capatina lusitana.
Perché sono stato a Lisbona?
Perché da un paio di mesi sto passando un periodo nero, sia lavoro che salute e volevo staccare un po'. Annullare tutto per qualche giorno per poi ripartire. E avevo scelto il Portogallo. Quando ho visto il volo ryanair a 56 euro non me lo sono fatto sfuggire.
Da solo, per restarmene un po' con me stesso, lontano da tutto e tutti. E un viaggio è la cosa migliore.
Niente racconti, solo appunti per argomenti.
LISBONA
è una città unica, difficile da afferrare. Mille sfaccettature. Molto, ma molto affascinante. Ricorda Genova per certi aspetti, o altre città di mare, secondo alcuni. Pur non avendo il mare. Sì, perché una delle prima cose che sorprende per chi non la conosce è che l'Oceano tecnicamente è poco distante ma non in città. Lo si vede dalla Torre di Belem quando si vede il Tago entrarvi. Perché in città c'è il Tago.
A me ha ricordato molto Trieste, sia per la Placa do cumercio, simile per struttura che per alcune piazze ed elementi: come Trieste ha alcuni aspetti che ricordano gli inizi del 900. In altri aspetti, pur non essendoci mai stato e parlando per immagini, mi ha fatto pensare a Rio, per il fatto di allungarsi sui fianchi di alcune colline.
C'è un forte dislivello, infatti.
Altra cosa che di solito spiazza la gente è che il Portogallo è una Repubblica, non è monarchia.
E' affascinante perché rappresenta la storia di un paese che ha conosciuto grandi periodi storici e grande gloria, e questo traspare in modo netto.
Dalla popolazione multietnica, da alcuni monumenti, dalle piazze eleganti e sfarzose, spesso dedicate a grandi personaggi, poco lontante a palazzi fatiscenti e lasciati a se stessi, quasi come monito. I portoghesi non restaurano, vien da pensare. Amano affacciarsi a riguardare una gloria che fu. Saudade allo stato puro.
Ogni quartiere ha una sua anima e insieme formano una città unica, che mi è piaciuta molto. Iniziando ad entrare nei dettagli, ecco cosa ho visto, vissuto, udito, mangiato. Ciò che Lisbona mi ha dato, nel bene e nel male.
Cucina
In portogallo si mangia bene.Nell'ordine ho provato prima un sandwich al loro prosciutto crudo in una piazzetta, appena arrivato, per pranzo, e non era male. Poi ho subito preso il loro dolce più famoso: il pasteis de nata.
Dolce che ho provato poi anche in vari luoghi e devo dire che cambia veramente in base a dove lo si prende. Buono il Pasteis de Belem, nella storica pasticceria ma il mio preferito era in un bar poco distante dal mio albergo. Pasteleria Lisboa, produzione propria, un bar anonimo. Il peggiore è stato l'ultimo, altro bar, mentre andavo a prendere il metro per l'aeroporto:era lì dal giorno prima, la pasta sfoglia era dura, ma non potevo scegliere altri posti e mi sono adattato. Per quanto riguarda la pasticceria portoghese: i dolci sono sicuramente la loro passione nazionale, la città ha pasticcerie praticamente ovunque. Alcune molto storiche e belle (ad esempio la confeteria nacional, in centro). A me, a dire il vero, non ha colpito molto. Ho provato i travesseiros, le paste al formaggio a Sintra e un altro dolce, che aveva al suo interno il tuorlo d'uovo lavorato. Nulla di che. Mi ha colpito come considirino il salame di cioccolato dolce portoghese. Azzardo: per me non lo è, dato che il cioccolato non compare in altri dolci.
Altri piatti e ristoranti: ho preso il bacalhau in due posti diversi e in due modi diversi. Pasteis de bacalau, come spuntino, sempre in un negozietto. E Bacalau a minhota in un ristorante in centro, dove sono stato truffato. Come mai? Avevo scelto per cena un ristorante consigliato dalla mia guida cittadina della giunti. Premesso che sulla cartina era in una via, sulla spiegazione era in un'altra, arrivato dove avrebbe dovuto trovarsi non c'era. C'era un palazzo anonimo in mezzo ad altri ristoranti. Avevo fame, sapevo di essere in centro e quindi sapevo del rischio "turistico". Però erano già le 8 passate così ho scelto una tal Marisqueria Popular, dopo aver addocchiato il bacalhau a minhota a 9 euro. Entro e mi portano il piatto degli "antipasti", sapevo della "truffa" ma mi sono detto "costeranno un po' di più ma per 3-4 euro ci sta". Così ho provato un miniformaggio e un paté di tonno con pane, confezione tipo marmellate mini da albergo. Cibo buonino, il bacalhau non era male. Mi portano il conto e mi salta fuori un totale di 25 euro. Sti cazzi! Per una birra media e un pesce di 9 euro. Pago ed esco, ma dopo un minuto torno indientro per chiedere spiegazioni dopo che avevo già visto sullo scontrino cose "strane". Il formaggio fatto pagare e poi anche gli antipasti. In pratica pagato due volte. Così chiedo al proprietario e gli dico "entradas sono gli antipasti, perché il formaggio è a parte?". Mi risponde "entradas è il servizio" (no comment, credeva di avere a che fare con un cretino?). Capisco la presa per il culo e lascio stare, esco incazzato per un paio di minuti ma poi preferisco prenderla sul "ci ho smenato 10 euro in più ma ho provato un formaggio locale, freghiamocene". Altra cosa oscena: 4,20 euro di coperto, per tovaglioli e tovaglia di carta in un buco osceno! E non era segnato da nessuna parte. Diciamo che se la cara vecchia regola "ristoranti in zona turistica = fregatura" a Lisbona vale un po' di più che da altre parti.
Di solito spendevo meno in un ristorante provato la sera prima e poi ripreso l'ultima, fuori dal centro, sulla strada per il mio albergo, che era un po' fuori.
Cervejaria Carabela, o qualcosa del genere. Dove ho preso la carne de puerco a la alentejana, ovvero spezzatino di maiale con le vongole in un sughetto di pomodoro, coriandolo e vino. Molto ma molto buono, abbinamento strano ma molto apprezzato. Conto onesto, sempre sui 12 euro, clientela solo locale.
Anche lì, l'ultima sera ho provato un altro formaggio locale, questa volta di mucca, a pasta morbida, con "crosta" rossa, leggermente piccante. Buono.
Altra cena in una churrasqueria, fanno la picanha. è vero, è tipica del Brasile ma forse proprio in quanto ex colonia portoghese, loro hanno reinventato questo piatto. Io, per altro, ho preso un menu con bife (costata + riso + patatine) e quindi sulla picanha non so. Prezzo molto onesto, era una sorta di take away locale.
Provati anche il vino verde e un bicchiere di porto in un baretto dove di solito tiravo le 11 prima di tornare in albergo. Nella zona di Cais do sodre, in una vietta con 5-6 baretti minuscoli. Anche qua: prima sera Porto e prezzo onesto. Seconda non ricordo. Terza vino verde, verde, costo 1,75. Quarta vino verde, rosé (ci sta, è un tipo di vino frizzantino ma c'è bianco, rosé e "verde") e costo 3,50 euro. Ok, era un altro tipo. Ma un po' mi ha sorpreso questa differenza doppia. E non era granché.
Provata anche la ginginha, ogni sera, in un chioschetto apposito in placa do comercio. Quattro parole con le simpatiche standiste e ottima ginghina.
Segnalo poi che a Lisbona si beve un buon caffé, lo sanno fare. Di solito lo prendevo al famoso Brasileira, frequentato da Pessoa, ricordato con tanto di statua. Caffé famosissimo per l'epoca, molto antico e bello.
Da notare come anche in Portogallo viga la regola "prezzo al bancone diverso da prezzo al tavolo". Ovviamente a la Brasileira lo prendevo al bancone ma anche lì... una sera l'ho pagato 77 cents, un'altra 80 e l'altra ancora 75. La seconda sera, prezzo 80, ho pagato 1 mi hanno portato 10 cents di resto. Boh, valli a capire.
Altra cosa che segnalo sul lato cucina, l'ultima, è la frutta. Tante frutterie e colpisce il fatto che abbiano frutta esotica (per noi) come fosse la normalità: papaya e mango sono come per noi mele e pere. Ho preso qualche fragola un paio di volte e una volta ero molto tentato da una fetta di anguria. Insomma, mangiare frutta fresca e locale è una bella fortuna e un'anguria a inizio maggio ha il suo fascino. Hanno la fortuna delle Azzorre e questo si vede.
Partecipanti: io
Meta: Lisbona, con escursione a Sintra
Dunque, sono tornato da pochi giorni da una capatina lusitana.
Perché sono stato a Lisbona?
Perché da un paio di mesi sto passando un periodo nero, sia lavoro che salute e volevo staccare un po'. Annullare tutto per qualche giorno per poi ripartire. E avevo scelto il Portogallo. Quando ho visto il volo ryanair a 56 euro non me lo sono fatto sfuggire.
Da solo, per restarmene un po' con me stesso, lontano da tutto e tutti. E un viaggio è la cosa migliore.
Niente racconti, solo appunti per argomenti.
LISBONA
è una città unica, difficile da afferrare. Mille sfaccettature. Molto, ma molto affascinante. Ricorda Genova per certi aspetti, o altre città di mare, secondo alcuni. Pur non avendo il mare. Sì, perché una delle prima cose che sorprende per chi non la conosce è che l'Oceano tecnicamente è poco distante ma non in città. Lo si vede dalla Torre di Belem quando si vede il Tago entrarvi. Perché in città c'è il Tago.
A me ha ricordato molto Trieste, sia per la Placa do cumercio, simile per struttura che per alcune piazze ed elementi: come Trieste ha alcuni aspetti che ricordano gli inizi del 900. In altri aspetti, pur non essendoci mai stato e parlando per immagini, mi ha fatto pensare a Rio, per il fatto di allungarsi sui fianchi di alcune colline.
C'è un forte dislivello, infatti.
Altra cosa che di solito spiazza la gente è che il Portogallo è una Repubblica, non è monarchia.
E' affascinante perché rappresenta la storia di un paese che ha conosciuto grandi periodi storici e grande gloria, e questo traspare in modo netto.
Dalla popolazione multietnica, da alcuni monumenti, dalle piazze eleganti e sfarzose, spesso dedicate a grandi personaggi, poco lontante a palazzi fatiscenti e lasciati a se stessi, quasi come monito. I portoghesi non restaurano, vien da pensare. Amano affacciarsi a riguardare una gloria che fu. Saudade allo stato puro.
Ogni quartiere ha una sua anima e insieme formano una città unica, che mi è piaciuta molto. Iniziando ad entrare nei dettagli, ecco cosa ho visto, vissuto, udito, mangiato. Ciò che Lisbona mi ha dato, nel bene e nel male.
Cucina
In portogallo si mangia bene.Nell'ordine ho provato prima un sandwich al loro prosciutto crudo in una piazzetta, appena arrivato, per pranzo, e non era male. Poi ho subito preso il loro dolce più famoso: il pasteis de nata.
Dolce che ho provato poi anche in vari luoghi e devo dire che cambia veramente in base a dove lo si prende. Buono il Pasteis de Belem, nella storica pasticceria ma il mio preferito era in un bar poco distante dal mio albergo. Pasteleria Lisboa, produzione propria, un bar anonimo. Il peggiore è stato l'ultimo, altro bar, mentre andavo a prendere il metro per l'aeroporto:era lì dal giorno prima, la pasta sfoglia era dura, ma non potevo scegliere altri posti e mi sono adattato. Per quanto riguarda la pasticceria portoghese: i dolci sono sicuramente la loro passione nazionale, la città ha pasticcerie praticamente ovunque. Alcune molto storiche e belle (ad esempio la confeteria nacional, in centro). A me, a dire il vero, non ha colpito molto. Ho provato i travesseiros, le paste al formaggio a Sintra e un altro dolce, che aveva al suo interno il tuorlo d'uovo lavorato. Nulla di che. Mi ha colpito come considirino il salame di cioccolato dolce portoghese. Azzardo: per me non lo è, dato che il cioccolato non compare in altri dolci.
Altri piatti e ristoranti: ho preso il bacalhau in due posti diversi e in due modi diversi. Pasteis de bacalau, come spuntino, sempre in un negozietto. E Bacalau a minhota in un ristorante in centro, dove sono stato truffato. Come mai? Avevo scelto per cena un ristorante consigliato dalla mia guida cittadina della giunti. Premesso che sulla cartina era in una via, sulla spiegazione era in un'altra, arrivato dove avrebbe dovuto trovarsi non c'era. C'era un palazzo anonimo in mezzo ad altri ristoranti. Avevo fame, sapevo di essere in centro e quindi sapevo del rischio "turistico". Però erano già le 8 passate così ho scelto una tal Marisqueria Popular, dopo aver addocchiato il bacalhau a minhota a 9 euro. Entro e mi portano il piatto degli "antipasti", sapevo della "truffa" ma mi sono detto "costeranno un po' di più ma per 3-4 euro ci sta". Così ho provato un miniformaggio e un paté di tonno con pane, confezione tipo marmellate mini da albergo. Cibo buonino, il bacalhau non era male. Mi portano il conto e mi salta fuori un totale di 25 euro. Sti cazzi! Per una birra media e un pesce di 9 euro. Pago ed esco, ma dopo un minuto torno indientro per chiedere spiegazioni dopo che avevo già visto sullo scontrino cose "strane". Il formaggio fatto pagare e poi anche gli antipasti. In pratica pagato due volte. Così chiedo al proprietario e gli dico "entradas sono gli antipasti, perché il formaggio è a parte?". Mi risponde "entradas è il servizio" (no comment, credeva di avere a che fare con un cretino?). Capisco la presa per il culo e lascio stare, esco incazzato per un paio di minuti ma poi preferisco prenderla sul "ci ho smenato 10 euro in più ma ho provato un formaggio locale, freghiamocene". Altra cosa oscena: 4,20 euro di coperto, per tovaglioli e tovaglia di carta in un buco osceno! E non era segnato da nessuna parte. Diciamo che se la cara vecchia regola "ristoranti in zona turistica = fregatura" a Lisbona vale un po' di più che da altre parti.
Di solito spendevo meno in un ristorante provato la sera prima e poi ripreso l'ultima, fuori dal centro, sulla strada per il mio albergo, che era un po' fuori.
Cervejaria Carabela, o qualcosa del genere. Dove ho preso la carne de puerco a la alentejana, ovvero spezzatino di maiale con le vongole in un sughetto di pomodoro, coriandolo e vino. Molto ma molto buono, abbinamento strano ma molto apprezzato. Conto onesto, sempre sui 12 euro, clientela solo locale.
Anche lì, l'ultima sera ho provato un altro formaggio locale, questa volta di mucca, a pasta morbida, con "crosta" rossa, leggermente piccante. Buono.
Altra cena in una churrasqueria, fanno la picanha. è vero, è tipica del Brasile ma forse proprio in quanto ex colonia portoghese, loro hanno reinventato questo piatto. Io, per altro, ho preso un menu con bife (costata + riso + patatine) e quindi sulla picanha non so. Prezzo molto onesto, era una sorta di take away locale.
Provati anche il vino verde e un bicchiere di porto in un baretto dove di solito tiravo le 11 prima di tornare in albergo. Nella zona di Cais do sodre, in una vietta con 5-6 baretti minuscoli. Anche qua: prima sera Porto e prezzo onesto. Seconda non ricordo. Terza vino verde, verde, costo 1,75. Quarta vino verde, rosé (ci sta, è un tipo di vino frizzantino ma c'è bianco, rosé e "verde") e costo 3,50 euro. Ok, era un altro tipo. Ma un po' mi ha sorpreso questa differenza doppia. E non era granché.
Provata anche la ginginha, ogni sera, in un chioschetto apposito in placa do comercio. Quattro parole con le simpatiche standiste e ottima ginghina.
Segnalo poi che a Lisbona si beve un buon caffé, lo sanno fare. Di solito lo prendevo al famoso Brasileira, frequentato da Pessoa, ricordato con tanto di statua. Caffé famosissimo per l'epoca, molto antico e bello.
Da notare come anche in Portogallo viga la regola "prezzo al bancone diverso da prezzo al tavolo". Ovviamente a la Brasileira lo prendevo al bancone ma anche lì... una sera l'ho pagato 77 cents, un'altra 80 e l'altra ancora 75. La seconda sera, prezzo 80, ho pagato 1 mi hanno portato 10 cents di resto. Boh, valli a capire.
Altra cosa che segnalo sul lato cucina, l'ultima, è la frutta. Tante frutterie e colpisce il fatto che abbiano frutta esotica (per noi) come fosse la normalità: papaya e mango sono come per noi mele e pere. Ho preso qualche fragola un paio di volte e una volta ero molto tentato da una fetta di anguria. Insomma, mangiare frutta fresca e locale è una bella fortuna e un'anguria a inizio maggio ha il suo fascino. Hanno la fortuna delle Azzorre e questo si vede.