Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

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Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda obe » 14/06/2016, 11:05

Dopo aver passato una settimana in giro per la Scozia ecco che riesco a mettere giù qualcosa sul mio viaggio.
Più che un racconto, farò una serie di spunti ed impressioni avute durante questo viaggio.


ITINERARIO/COSE GENERALI

Prima cosa.. l’itinerario; eravamo in due ed avevamo a disposizione 7 giorni (6 notti); a dir la verità non tantissimo e quindi abbiamo dovuto selezionare bene le cose da visitare.
La scelta finale è stata quella di eliminare le Highlands settentrionali e quindi il punto più a nord da noi toccato è stata l’isola di Skye e Inverness; ci è dispiaciuto non arrivare fino a Thurso, goderci di questi panorami e non andare sulle isole Orcadi e Shetland.
Le terremo per un prossimo viaggio.

Volo Easyjet su Edimburgo, partenza il sabato mattina (arrivo verso mezzogiorno) e ritorno il venerdì notte con partenza alle 20.30.

Alla fine le tappe giornaliere sono state queste (più avanti entrerò nel dettaglio dei singoli giorni).

SABATO
La giornata è stata di ambientamento, quindi arrivo ad Edimburgo, primo giro per la città ed ambientamento con il clima scozzese… nightlife del sabato sera inclusa.
DOMENICA
Ritiro dell’auto, visita della Rosslyn Chapel e della diroccata Dryburgh Abbey per poi salire fino a Stirling ed il suo Wallace Monument.
Arrivo ad Oban ad inizio serata.
LUNEDI’
Giornata dedicata interamente alla visita dell’Isola di Mull, con trasferimento in traghetto. Notte ad Oban
MARTEDI’
Da Oban saliamo costeggiando la costa occidentale, sosta a Fort William, visita dell’Eilean Donan Castle ed arrivo sull’Isola di Skye.
giro completo della penisola di Trotternish, con parecchie soste (Uig, punti di vista vari e le cascate).
Notte a Portree.
MERCOLEDI’
Sveglia all’alba per l’altra giornata bella intensa.
Parte orientale dell’isola di Skye fino al Neist Point Lighthouse (una delle cose più belle fatte in Scozia), e discesa su strada differente da quella del giorno precedente; abbiamo poi costeggiato il lago di Lochness (con una piccola sosta all’Urquhart Castle) fino ad arrivare nello Speyside.. la zona del whisky.
Dopo un tour in distilleria, arrivo nel tardo pomeriggio ad Aberdeen… con la sua bella nightlife universitaria.
GIOVEDI’
Lenta discesa verso Edimburgo con varie soste.. Dunnottar Castle, Glamis Castle, St. Andrew (il posto dove è nato il golf) ed arrivo in città giusto in tempo per lasciare l’auto.
VENERDI’
Giornata full dedicata totalmente alla visita della città di Edimburgo, prima di prendere il volo per rientrare in Italia

In generale siamo riusciti a fare quello che volevamo, senza dover correre o fare le cose troppo di fretta; forse solo il primo giorno è stato un po’ troppo tirato ma dovuto dal fatto che l’auto l’abbiamo potuta ritirare solo dopo le 10 e la Rosslyn Chapel apriva ai visitatori solo dopo mezzogiorno (finita la funzione domenicale).
Gli altri giorni invece sono volati in fretta anche perché durante il tragitto in auto abbiamo fatto parecchie soste e difficilmente abbiamo fatto più di 1 / 1 ora e mezza in auto senza mai fermarci

Sul tempo, possiamo dire di essere stati molto fortunati.. a parte Edimburgo, abbiamo trovato parecchie giornate di sole (soprattutto sulle Isole) ed anche 20 gradi.
Praticamente quando eravamo sulla costa occidentale bel tempo, mentre sulla orientale nuvoloso, un po’ di vento ma poca o zero pioggia.
Discorso diverso per Edimburgo dove il primo giorno in mezz’ora abbiamo provato tutti i climi scozzesi (sole, vento, nuvolo, pioggia, vento, di nuovo sole, ect), mentre l’ultimo giorno sempre pioggia e nebbia, che comunque davano alla città quell’aspetto mediovale.


GUIDA
Abbiamo fatto parecchie miglia, l’auto noleggiata con Budget era nuova di pacca (probabilmente perché la stagione turistica era all’inizio) e, come si sa, la guida è a destra.
Non era la prima volta che guidavo “all’inglese” e tra il poco traffico e la gentilezza dei guidatori scozzesi non ho mai avuto problemi… anzi speriamo di non aver preso radar e multe per la velocità.
Per un viaggio in Scozia il bello sta proprio nel guidare.. nel gustarsi i paesaggi, nel fermarsi in un paesino di poche case, nel vedere come cambia la vegetazione mentre ci si avvicina alle Isole o al nord del paese, a dover aspettare che le pecore incustodite ti lascino libera la strada ad una corsia.. insomma, citando una pubblicità.. se non guidi godi solo a metà.

Guidare sulle isole è un po’ più articolato perché le strade sono principalmente ad una corsia per entrambi i sensi di marcia, quindi capita spesso di incrociare altri veicoli e doversi accostare nei punti di sosta che si incontrano (comunque molto frequenti).. e poi forse anche perché si è distratti dal fantastico panorama che si incontra.


Segue

Paesaggi

Città/luoghi
Isole
Castelli

Birre
Whisky
Mangiare
Personaggi e situazioni simpatiche accadute
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda cozzi11 » 14/06/2016, 12:49

Non avevo dubbi su nulla,anche per me andare al faro su Skye è stata una delle miglori cose fatte :P
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda geom.Calboni » 15/06/2016, 12:38

Ho seguito il vostro itinerario mappa alla mano. Magari lo utilizzerò come spunto prima o poi ;)
Resto in attesa delle ulteriori considerazioni.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda obe » 22/06/2016, 11:34

PAESAGGI
Il punto di forza della Scozia sono i paesaggi che si possono incontrare durante il viaggio.
Il verde domina anche perché, a parte le principali città, il resto del paese è veramente poco abitato; non è difficile anche passare mezz’ora in auto o più senza trovare forma di vita (pecore escluse).
Il bello è che durante il tragitto il paesaggio circostante non è rimasto uguale per tutto il tempo ma è cambiato in base alla zona in cui eravamo.

Intorno ad Edimburgo abbiamo trovato tanti piccoli paesini molto caratteristici che si alternavano abbastanza frequentemente; tutt’intorno molte colline, tutte con prati verdi o caratterizzate dai colori dei fiori.

Tra Stirling e Oban il paesaggio è totalmente cambiato, diventando un po’ più montano, in lontananza si vedevano le prime alture e i prati verdi lasciavano posto a boschi di abeti o betulle. Ogni tanto appariva un lago o un paesino di poche case o un castello diroccato.

Le Isole, Mull e Skye, sono forse quelle che lasciano più a bocca aperta.. con i fiordi, l’acqua che entra nelle insenature della terra, la vegetazione diventa più brulla, i picchi di roccia che si scontrano contro le onde dell’Oceano, alcuni resti del segno dell’uomo come castelli o abbazie, la torba, barche rimaste in secco per la bassa marea, le cabine telefoniche in mezzo al nulla, i paesini di pescatori con le facciate delle case tutte colorate e non posso dimenticare le tante pecore lasciate pascolare liberamente praticamente ovunque.

Tagliando da costa a costa, il panorama torna quello che c’era tra Stirling e Oban.. montagne, boschi, laghi (tra cui il famoso LochNess), e lo Spyeside, la zona del whisky.
Ecco questa parte di Scozia me l’aspettavo diversa, non so di preciso come, forse un po’ come la nostra Toscana, invece dal punto di vista paesaggistico non è niente di particolare.. per fortuna ci sono stati gli assaggi di whisky a riscaldarci l’animo.

Infine il tragitto sulla costa orientale che sicuramente è quella più industriale, più abitata, meno rurale.
Da Aberdeen fino ad Edimburgo a parte qualche scorcio interessante (spettacolare il castello di Dunnottar) e l’interessante cittadina di St. Andrew, il resto è abbastanza monotono, con la costa e le sue spiagge sul Mar del Nord e l’interno tutto a colline verdi e boschi.

In fin dei conti, con quello che si incontra, a guidare in Scozia non ci si annoia!


CITTA’/LUOGHI
Day 1
Il primo giorno è stato dedicato alla città di Edimburgo.
L’arrivo mi ha ricordato molto quello di Cardiff dello scorso ottobre.. l’aeroporto è fuori città, in mezzo al verde e per raggiungere il centro abbiamo preso il nuovo tram; addentrandoci iniziamo a famigliarizzare con alcune cose ci accompagneranno per i prossimi giorni.. tipo il grigio dei muri di tutte le case/edifici presenti, le fermate del tram o degli autobus in posti dove intorno non c’è nulla ed il bizzarro clima scozzese.
Dal tram vediamo anche il mitico stadio di Murrayfield, prima o poi ci verrò a vedere una partita del 6 nazioni!
Nel tempo che usiamo per arrivare nel nostro appartamento, sentire la madre del padrone di casa che ci dice che oggi fa molto caldo (20 gradi) e mangiare il primo hamburger di carne scozzese, abbiamo già proviamo tutti i climi possibili passando dal sole senza nuvole, al nuvoloso con vento e pioggia finale.

Nel pomeriggio a nostra disposizione ci ambientiamo e passeggiamo per il centro; prima andiamo sulla Calton Hill dove la vista è ottima (si vede praticamente tutto, dal Mare al Castello che svetta sul resto della città) e poi scendiamo sulla Princes St, la via commerciale.
Qui troviamo negozi di tutte le marche, h&m, primark, zara.. ma soprattutto la stazione, lo Scott Monument ed il bellissimo parco che ci separa dal castello e dalla Royal Mail.
Saliamo per le strette viuzze ed eccoci sulla via più famosa di Scozia.. è molto turistica con negozi di sciarpe, souvenir, whisky e tanti Kilt (rimaniamo abbastanza sorpresi da quest’ultimi visto che i prezzi non sono di certo popolari) ma nonostante questo è piacevole camminarci… costeggiare la cattedrale, vedere le insegne dei pub, cercare di trovare un edificio non grigio, guardare le strade incrociarsi ad altezze diverse e soprattutto immaginare di essere qui nel medioevo.
In particolare passando per le strette vie si può immaginare che dall’ingresso di un abitazione un vecchia in abiti medievali butti per strada l’acqua sporca, o un ubriaco che barcolla cercando il suo alloggio, o una prostituta con abiti sgargianti all’interno di una locanda.

La prima sosta in un pub sarà proprio in una di queste stradine, l’Halfway House Pub ha tutto quello che ci piace; è piccolino, un mini-bancone e pochi tavoli, gente locale e ottima birra locale alla spina (in particolare della Caledonian Brewery.. Edinburgh castle - Three Hop Lager).
Mentre piove guardiamo la finale della coppa di Scozia, dove l’Hibernian (una delle squadre di Edimburgo) vince questo trofeo dopo più di 100 anni.
Quando usciamo proseguiamo lungo la Royal Mail (incrociando persone con indosso la sciarpa verde della squadra di calcio) fino ad arrivare al moderno Parlamento Scozzese e al Palace of Holyroodhouse, la residenza reale, dove vediamo anche il cambio della guardia.

E’ sabato sera e docciati velocemente siamo pronti ad addentraci nella serata.
Ci troviamo in pub del centro con un collega di M. che era in Scozia con un amico per 3-4 giorni ed iniziamo a prendere confidenza con l’ambiente locale… Pinte di 5 a.m. Saint di Brewdog, signori al banco che commentano il match di calcio, gruppi di ragazzi e ragazze che iniziano il loro sabato sera e poi una tipa un pazza.
E’ fuori come un cammello tanto che prima ci rovescia quasi addosso il cappuccino che aveva ordinato e poi si mette a parlare con l’amico di M. dicendo cose senza senso ed arrabbiandosi con il marito che chissà dov’era.
Ceniamo lì, normale cibo da pub, io Fish & Chips che non rimarrà nella storia e poi via lungo la Princes St che è bella movimentata anche se l’età media non è altissima.
Andiamo al Voodoo, bel locale con gente grande e meno casual del solito e poi, quando si svuota, seguiamo la massa e finiamo al “Why not?”..
La disco è bella grande e nelle varie sale c’è musica di diversi tipi, è pieno di gruppi intorno a 25 anni e le ragazze sono quasi tutte con vestiti cortissimi; noi ci buttiamo nelle danze nelle due piste principali
Nel tempo passato qui facciamo in tempo a vedere… una tipa che ballando davanti a noi manco fossimo in un night, dei tipi che ballano in mezzo alla pista con in mano una bottiglia di vino a testa (quasi finita…), una tipa cercare di rimorchiare un ragazzo ormai collassato e uno con la testa sanguinante che tranquillamente aspetta il buttafuori per uscire dal locale..
Tipe a parte, sicuramente meglio è stato il locale successivo, El Barrio, misto latino-americano strapieno che ci porterà fino alla chiusura delle ore 3 e dove troviamo il modo di divertirci di più.
Alle 3 il locale chiude ed torniamo a piedi al nostro appartamento, non prima che M. venga insultato pesantemente da una tipa fuorissima solo perché sembrava che le stava guardando le gambe mentre l’amico di M. cerca di agganciare una biondona che alla fine preferisce andare alla ricerca di cibo che stare con lui... direi la giusta chiusura per un scottish Saturday Night.
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda cametauval » 26/06/2016, 19:46

fantastico, complimenti!
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda obe » 29/06/2016, 10:20

Day 2
Il secondo giorno è stato quello più lungo dal punto di vista dei km e delle ore in auto.. come dicevo da Edimburgo siamo arrivati ad Oban in serata facendo diverse soste.
Lasciamo la più grande città scozzese verso le 10.30 dopo aver fatto una ricca colazione scozzese (fagioli, bacon, uova, salsiccia, pomodoro, Black Pudding – che ho trovato molto buono) ed aver ritirato l’auto nel vicino punto di noleggio della Budget.
La città non si era ancora del tutto svegliata, ma meglio così, almeno ho avuto tempo per adeguarmi alla guida a destra e alle varie telecamere presenti nei mille semafori incontrati andando verso Sud.
E si, perché anche se Oban verso nord ovest, per prima cosa noi puntiamo verso la parte bassa della Scozia.. visto che vogliamo visitare Rosslyn Chapel e la Melrose Abbey.
La prima è diventata famosa grazie al libro e al film “il Codice da Vinci”, con i suoi misteri, i riferimenti ai templari, ai massoni e al Santo Graal..
Per visitarla dobbiamo attendere che finisca la funzione domenicale (cosa che ci farà ritardare un po’ sulla tabella di marcia) e quando entriamo scopriamo che è una chiesetta molto piccola, anche se al suo interno piena di riferimenti interessanti (la colonna dell’apprendista, il grano, ect)
L’abbazia invece la troviamo chiusa.. così dobbiamo accontentarci di visitarla dall’esterno e poi “ripiegare” sulla Dryburgh Abbey.. che però si rivela una bellissima sorpresa che non ha nulla da invidiare all’altra; anzi, essendo ancora più nel verde, le mura senza tetto, le torri che svettano nel nulla e gli interni all’aperto risaltano ancora di più.
Devo dire che questa è stata una delle cose che mi è piaciuta di più di questo viaggio.

In questa parte di Scozia il panorama offerto è notevole; colline verdi, pecore in pascolo, fiori colorati che caratterizzano il paesaggio quasi come in un quadro, poche case sparse qua e là, qualche paesino molto caratteristico con giusto un ristorante, un pub, 1 negozio e nient’altro intorno.
Nel guidare scopriamo quello che poi sarà ancora più evidente nei giorni successivi, i limiti bassi (in particolare quando si attraversano i centri abitati), i cartelli stradali molto particolari (tipo la segnalazione del vecchietto a passeggio o dei tanti animali che si possono incrociare) e la raccomandazioni sul guidare con prudenza (il Drive Careful è onnipresente) che neanche mia mamma mi faceva appena presa la patente.

Risalendo verso Oban, per velocizzare, prendiamo l’autostrada fino a Stirling dove arriviamo nel pomeriggio e saliamo a piedi fino al William Wallace Monument.. non entriamo a vedere la spada ma dalla collina il panorama sulla città, sul suo castello e sulla vallata merita la sosta.
Invece la città, sarà perché è domenica, è deserta.. in giro non c’è anima viva e giusto al Pub troviamo le prime persone.

Arriviamo ad Oban verso le 7 e mezza, nel tragitto ci gustiamo un altro tipo di panorama, lasciate le colline verdi e in fiore entriamo in una zona un po’ più montana, con fiumi, boschi e laghi.
La costa però è quella che mi conquista subito, con i suoi fiordi ed i suoi villaggi di pescatori dove il sole lentamente si addormenta nella baia.

Ad Oban facciamo un’ottima cena di pesce (grazie Cozzi – zuppa chowder , capesante giganti e filetto di pescato del giorno) e poi andiamo a dormire dopo una passeggiata sul lungo porto.

Day 3
Terzo giorno all’Isola di Mull.. fantastica.
Classica Scottish breakfast e traghetto alle 7.45 di mattina… il tragitto di circa mezz’ora mi ha riportato alla mente la Nuova Zelanda; vedere il fiordo con le sue insenature, le poche barche e avvicinarsi lentamente all’isola.
Sbarcati andiamo verso la sponda occidentale dell’Isola puntando Fionnphort… le strade hanno una sola corsia con dei punti di sosta dove accostare per far passare le auto del senso opposto, pochissime case, tante pecore e tanto verde.
In mezzo le montagne e una vegetazione più brulla e poi le coste frastagliate con la torba che appare per la bassa marea.
A Fionnphort prendiamo il traghetto per la Iona Island dove passeggiamo per il centro abitato (giusto una decina di case) ed andiamo alla rinnovata Iona Abbey.. che è molto bella e scenografica anche se non vale il prezzo d’ingresso.
Oltre a noi qualche vecchietto e dei ragazzi con attrezzature professionale da Birdwatching.. non saranno gli ultimi.
Ritornati sull’isola di Mull proseguiamo sulla costa occidentale fino a Salen e questa è stata sicuramente la parte più bella con la sua strada panoramica con le pecore in mezzo alla strada, i muraglioni a strapiombo, la torba che vince sull’Oceano, le rocce nere, le spiagge finissime e le acque limpide.

A Tobemory ci fermiamo parecchio, il paesino è molto bello con le case colorate e le barche un po’ incagliate nel terreno e un po’ al largo; mangiamo ed assaggiamo la famosa birra della Brewery locale e poi tour alla distilleria locale.
Il tour è stato interessante, un’ora in giro per le stanze della fabbrica che ha visto parecchio whisky uscire di qui.. la spiegazione sui vari processi (acqua, malto, riposo, lievitazione con odore intenso e distillazione a diverse temperature per alcool e finire con il riposo in botte) è stata anche divertente visto i personaggi del nostro gruppo.
Dal tedesco che non capiva nulla ma che voleva solo bere al polacco che faceva foto ovunque senza che nessuno gli diceva niente (mentre a me, c’era il vecchio che stava distillando che mi urlava dietro di non far foto).
Certamente la parte più attesa erano gli assaggi finali dove spiccava quello più affumicato, tipico dei prodotti delle Islands; rientriamo a Oban godendoci il sole serale e la vista sulla città dal pontile del battello.

Sistemati in hotel usciamo subito per unirci alla gente che si gode il sole serale in riva all’oceano bevendo una birra nel pub principale di Oban.
Si sta talmente bene che mangiamo all’aperto da un baracchino che vende il pescato del giorno, capesante e merluzzo e poi vediamo se troviamo un minimo di nightlife

Al pub decidiamo di provare tutte le Ipa presenti anche se intorno a noi non c’è molto movimento.. giusto madre e figlia che vengono abbordate da tre ventenni e tre ragazze che si sparano Gin-tonic come se non ci fosse un domani.
Usciti da qui andiamo nell’altro pub di Oban che è proprio sotto il nostro hotel dove troviamo il primo gruppo di italiani (che evitiamo) e il boss dell’hotel che ci prova con delle ragazzine.
La stanchezza e la poca movida mi porta quasi ad addormentarmi seduto sulla panca ed è il segno che è ora di andare a dormire
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda cozzi11 » 29/06/2016, 12:54

Prego :mrgreen:
Oban e la sua baia sono un gioiellino :)
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda obe » 05/07/2016, 10:47

Day 4
Il quarto giorno siamo passati alla seconda isola, quella di Skye.
Sveglia alla mattina presto con il sole già abbastanza alto, colazione del marinaio (salmone e uova), passeggiata per Oban osservando la tranquilla cittadina che si sveglia (nulla apre prima delle 9, neanche Oban distillery che così non riusciamo a visitare) e poi via si sale seguendo la costa.
Prima però andiamo sulla McCaig's Tower, una specie di anfiteatro di dubbio gusto costruito su una collina che sovrasta Oban e che quindi offre una vista della baia spettacolare.

Proseguendo, mentre ci avviciniamo a Fort William, ci gustiamo il panorama offerto.. alla nostra sinistra la costa frastagliata con le sue insenature che penetrano nella terra ferma, molte barche ed un paio di castelli diroccati che difendono il territorio da chissà quale nemico (bellissimo il Castle Stalker); mentre a destra abbiamo i colori accessi della montagna e la famosa brughiera scozzese… fantastico.
Fort William è una cittadina carina che vive sul turismo essendo la base per chi vuole affrontare un trekking nella zona; noi ci fermiamo per sgranchirci le gambe e passeggiare per la via pedonale centrale alla ricerca del negozio di whisky più fornito del paese.. o almeno, così ci aveva detto uno dei signori al whisky day di Milano... quello che troviamo è un gruppo turistico di italiani ed il classico negozio per turisti con prezzi altissimi e scelta normale.
Ecco, possiamo confermare che se uno vuole comprare del whisky, meglio se le si prende in Italia.. io avevo guardato i costi delle bottiglie prima di partire e, paradossalmente, prenderle qui o direttamente in distilleria costa un 10% in più.

Riprendiamo la nostra marcia verso Skye e man mano che ci avviciniamo il paesaggio, se possibile, diventa ancora più bello.. difficile da descrivere, anzi impossibile.. anche le foto non riescono a rendere bene l’idea.
Dopo una veloce sosta in una tavola calda dispersa nel nulla (il panino ai gamberi non era granchè… ma non fa niente) arriviamo al Eliean Donan Castle.
Siamo al 4 giorno e non abbiamo ancora visitato un castello e quindi ci sembra il momento di farlo…
Dall’esterno è uno dei più belli visti; molto scenografico con il ponte che ci porta al suo isolotto, la torba che dipinge di un marrone scuro la baia, la bassa marea che rende attaccabile il castello, le montagne che svettano dietro e l’acqua limpida del fiordo..
Il giro al suo interno invece è stato un poco deludente, a parte la camminata intorno alle mura, il resto è stato totalmente ristrutturato e le stanze interne sono arredate come una casa di fine 1800/inizio 1900.. solo la sala banchetti merita la visita.

Dopo aver fatto centomila foto ripartiamo e raggiungiamo finalmente l’isola di Skye.. passiamo sul ponte e ci sembra quasi di tornare a Mull, con la vegetazione bassa ed il coloro verdone/marroncino che la fa da padrone.
Sosta birra in uno dei due birrifici Craft presenti sull’isola.. il pub della Old Worthy Brewery è molto bello e pieno di gente e la birra che assaggiamo non è niente male.

Superata Portree entriamo nella penisola di Trotternish… wow.. le soste che faremo in questa parte di isola non si contano, ogni angolo offre un punto di vista diverso e rimaniamo più volte estasiati da quello che ci circonda.
Le pecore libere, le coste, i prati verdi, le poche case che segnano il territorio, le rocce che cadono giù secche nell’oceano, le classiche cabine telefoniche rosse con intorno il nulla, i segnali stradali particolari.. insomma, a distanza di un mese ho ancora nella mente la bellezza di questi posti.
Anche qui sosta al secondo birrificio, quello più famoso, “The Isle Of Skye Brewing” a Uig dove prendiamo delle birre d’asporto che ce le godiamo seduti su un prato vista oceano guardando il sole tramontare.
Rientriamo a Portree dopo la sosta alla cascata di Kilt Rock e prendiamo posto nel nostro B&B.
La proprietaria si chiama Rubina… io già mi immaginavo di trovare una tipo quella di Masterchef… ma niente, è la classica vecchietta inglese molto gentile che mi ricorda un po’ quella del film Road Trip.
La casa è arredata in pieno stile anglosassone, con moquette, sala soggiorno con molti pizzi, foto dei figli alle pareti, il caminetto per l’inverno.

Portree è ancora più piccola di Oban e la sera offre giusto un’ottima cena in un ristorante di pesce al porto (zuppa, salmone e cozze) e una birra e un whisky nell’unico pub dove c’è musica dal vivo e dove la clientela è un misto tra turisti e locali che si riconoscono subito perché sono gli unici in maniche corte.


Day 5
Anche questo giorno sarà bello pieno e per questo ci svegliamo alle 6 di mattina con l’intento di andare sulla costa occidentale dell’Isola di Skye.
Nonostante l’ora, la gentile signora scozzese ci prepara la colazione che mangiamo in veranda baciati dal primo sole mattutino e poi via partiamo verso il Neist Point Lighthouse.
Le strade sono deserte, il paesaggio intorno a noi è simile a quello visto il giorno prima ma non ci stanca, anzi.. le soste sono ancora più frequenti.
Quando arriviamo al parcheggio vicino al faro lasciamo la vegetazione brulla ed intorno a noi c’è il nulla! La costa frastagliata saluta il sole che ormai si sta alzando in maniera decisa ed il verde si scontra contro il blu dell’oceano; noi camminiamo fino al faro seguendo il sentiero tra pecore libere e paesaggi spettacolari.
Fatte almeno una trentina di foto, risaliamo e ripartiamo.. dobbiamo abbandonare questa isola; questi 3 giorni sono stati sicuramente i più belli in Scozia per i posti visti, la natura incontrastata ed il senso di pace e tranquillità che ci hanno trasmesso.

Prima di passare il ponte però passiamo anche dalla sua distilleria più famosa, la Talisker, niente giro con assaggi, ma giusto un salto intorno e dentro al negozio.. dove i prezzi si confermano anche qui più alti che altrove.

E’ poi il momento del secondo lungo tragitto in auto del viaggio.. taglieremo la Scozia da ovest a est, arrivando ad Aberdeen solo in serata.
In queste ore di auto le soste saranno parecchie.. prima sul lago di Lochness, che in se non ha nulla di particolare.. forse solo la sua forma schiacciata, visto che è stretto e lungo, ma se non fosse per il famoso mostro non penso sarebbe così conosciuto.
Tra l’altro appena passiamo i monti il tempo cambia totalmente e da sole passiamo al classico nuvoloso con pioggerellina scozzese.
Ci fermiamo a Drumnadrochit, una sbirciata al Urquhart Castle e un giro al punto visitatori del LochNess Centre che è una pacchianata turistica per bambini (il negozio di souvenir è enorme e vende ogni roba immaginabile legata alla leggenda del mostro).
Prima di arrivare a Inverness ci fermiamo per strada in una locanda per il pranzo, classico ristorante di passaggio gestito da famiglia con orto e animali tenuti nel grande giardino di fianco.. io provo finalmente l’haggis.. che non è leggero, ma non mi dispiace, sembra un po’ tapelucco e con il purè di patate e quello di rape ci sta alla grande.
Appena superiamo Inverness notiamo subito la differenza con l’altra parte di Scozia, qui le strade sono più trafficate, ci sono molte più case, qualche capannone.. insomma, abbiamo avuto l’impressione di lasciare il “selvaggio” per tornare nel moderno.
Il nostro obiettivo è arrivare nello Speyside e fare un giro in un paio di distillerie.. rimaniamo un po’ delusi dal contorno di questa zona, ci aspettavamo un luogo più simile ad una Toscana, con strade alberate, colline colorate o comunque ben tenute e particolari che si apprezzano anche solo girandoci in auto.. invece sono solo grandi prati verdi alternati ad altri con terriccio e dei boschi in via disboscamento per far spazio alla produzione dell’orzo.

Qui però è il cuore del whisky e noi non ci tiriamo indietro; sono presenti tutte le grandi marche, glenfiddich, glen grant, mc callaghan ma noi optiamo per un'altra abbastanza commerciale ma meno conosciuta come la Cardhu
Facciamo il tour di ora nella fabbrica, vedendo tutte le fasi della produzione; il tour è simile a quello già fatto sull’Isola di Mull, ma qui le spiegazioni sono fatte con un inglese più lento e comprensibile (visto che è molto frequentata da turisti di tutte le nazioni) e la degustazione finale è di 3 diversi whisky.
Soddisfatti dal giro, facciamo un salto nella cittadina di Dufftown, la “capitale” dello Spyeside dove entriamo immancabilmente nel negozio locale e compriamo un paio di bottiglie, scegliendo quelle dei produttori più piccoli e quindi più difficilmente reperibili in Italia.

Arriviamo nella grigia Aberdeen verso le 7, tempo di fare una doccia e siamo di nuovo per strada per cenare e far serata anche se è solo mercoledì.

Prima tappa, il birrificio della BrewDog; per chi è amante della birra.. questo nome non lascia indifferente, essendo uno dei più famosi birrifici Craft dell’ultima generazione e la loro sede è giusto a pochi km da qui.
Prima di ordinare ti fanno assaggiare tutte quelle disponibili in spina e poi ne approfitto per chiedere alla giovane cameriera consiglio sulla serata e sui locali aperti.
Tiriamo un po’ lunghi ed in un paio di ristoranti ci dicono che la cucina è già chiusa e quindi mangiamo in pub dove notiamo più gente del solito, l’impressione è che non è serata morta.
Infatti nel locale vicino c’è musica dal vivo ed è pieno di gente.. restiamo con un paio di ragazze al bancone, che si sorprendono della nostra scelta di fermarci ad Aberdeen e poi cambiamo zona andando in quella dei locali notturni.

L’impronta universitaria della città si coglie subito, è pieno di ragazzi sui 20/25 anni vestiti come se fosse sabato sera.. ed il locale in cui entriamo è bello vivo.
Musica da disco, ragazze che ballano, bottiglie e cocktail serviti in continuazione..
A mezzanotte in punto il locale chiude, i più giovani si mettono in coda per la discoteca, mentre noi proseguiamo la serata in un pub.
L’ultima pinta la passiamo al tavolo parlando con un gruppo di ragazzi scozzesi di calcio, cibo (secondo loro da non perdere il fantastico formaggio scozzese), vita, serate, e altro..
Chiudiamo la serata rientrando in hotel per riposare in vista dell’ultima giornata che ci riporterà verso Edimburgo
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda Leia74 » 05/07/2016, 14:28

Bellissimo diario!!
Io adoro luoghi come Mull e Skye, natura, poca gente, tranquillita', fresco, verde e blu. Non so se sia l'eta' o il fatto di vivere in una citta' caotica, ma sto diventando sempre piu' asociale :lol: (in realta' ho sempre odiato i luoghi affollati, i grupponi di gente, il caos...)
Il nostro giro scozzese ha saltato praticamente tutta la zona est, ma a leggere il tuo racconto non me ne pento assolutamente.
Le mie foto:
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Next: ???
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda obe » 07/07/2016, 11:29

Day 6
Siamo arrivati al giovedì, anche al mattino Aberdeen non cambia colore.. grigio era e grigio è rimasto.
Passeggiamo un po’ per il piccolo centro città, che si gira facilmente in 10-15 minuti (union Street con i suoi negozi, Castle St con la sua bella piazza ed i dintorni) e facciamo l’ennesima Scottish breakfast.
Non andiamo al Maritime Museum e decidiamo di iniziare a scendere verso Edimburgo visto che dobbiamo consegnare l’auto entro le 6 di sera.

Ci muoviamo di pochi di km, passando per campagne dove la vegetazione è principalmente fatta da piccoli alberi e piante con fiori gialli, fino ad arrivare al Castello di Dunnottar.
Il castello è in una posizione magnifica, su una roccia a picco sul mare raggiungibile da un piccolo sentiero; dell’originale struttura è rimasta solo una parte ma forse è meglio, perché da quel senso di diroccato e vissuto dopo tante battaglie.
Intorno la costa frastagliata e il mare che esprime la sua forza sbattendo le onde contro le pareti levigate.. inutile da dire il numero di foto fatte, perché senza dubbio è stato il castello che ci è piaciuto di più.

Lasciata la costa ci addentriamo in direzione del Glamis Castle, questo l’ho scelto perché ero curioso di vedere un castello totalmente differente dagli altri; infatti se gli altri erano più difensivi o situati in posti strategici, questo è più una residenza aristocratica.. diciamo uno dei castelli da fiaba.
Già l’ingresso fa impressione, superato il cancello si passa in una strada che conduce alla residenza ed in lontananza, tra prati e boschi, si vede l’edificio che padroneggia.
Decidiamo di fare anche la visita guidata delle stanze del castello della durata di un’ora e qui veramente si vive e vede come i nobili britannici hanno vissuto per secoli.. le stanze sono ricche, abbondano di oggetti pregiati e la spiegazione della guida è simpatica ed interessante.
Ci colpiscono la sala banchetto, la sala biliardo, la cappella/chiesa privata, la camera da letto e i trofei di caccia imbalsamati.
La visita durerà ben più di un ora per via dei compagni di tour, dal vecchietto con bastone che non riusciva a fare le scale, al ragionier Filini che faceva tremila domande e alla tipa che indossava un improbabile giacchettino fatto con lana di pecora.

Ultima tappa giornaliera è stata St. Andrew, luogo di nascita del golf.. in effetti tutto gira intorno a questo sport tanto che ci saranno più i campi di gioco che le case.
Facciamo una passeggiata intorno al campo principale fino ad arrivare all’antico golf club; il vento che tira di certo non aiuta i giocatori, ma penso che per gli appassionati sia un sogno venire a giocare qui.. un po’ come per noi giocare a SanSiro o al Maracanà di Rio.
Scopriamo che la città ha anche il suo lato interessante dal punto di vista storico, con un’abbazia diroccata e un bel castello, peccato non esserci arrivati prima.
Riusciamo solamente a fare una sosta in uno dei pub più antichi della città e a fare qualche foto sul green di una buca (e prendere i relativi insulti dai giocatori che stavano arrivando)
Ormai il nostro girovagare sta terminando, entriamo lentamente in Edimburgo passando per il Forth Bridge (e presto ci sarà un altro ponte che collegherà North Queensferry a South Queensferry, visto che è quasi ultimato).

Edimburgo ci accoglie con una pioggerella costante ed il traffico da fine giornata lavorativa, così molliamo l’auto giusto alle 5.50, giusto 10 minuti prima della chiusura dell’ufficio della Budget.
Birra al pub di fronte al nostro hotel, una offerta dalle ragazze dalla Guinness per provare la loro Hop House (simile alle Craft che gli stanno portando via parecchi clienti) e poi ci sistemiamo per un poco in hotel per ricaricarci.

Usciamo per cena lì vicino e prendiamo zuppa e hamburger; da qui saliamo verso il Castello e la piazza grassmarket, famosa per i suoi pub e per la sua intensa vita notturna…
Sarà che è giovedì, sarà che piove.. ma in giro non c’è molta gente, anzi.. parecchia meno di quello che mi aspettavo prima di arrivarci.
Così, sbagliando un paio di strade (mi frega il fatto che sulla mappa ci sono strade che si incrociano ma in realtà sono ad altezza diversa e quindi giriamo un po’ prima di poter arrivare dove volevamo) arriviamo al pub della BrewDog, dove beviamo un’ottima pinta ma anche qui l’ambiente è abbastanza moscio.
Chiediamo consiglio alla cameriera che ci suggerisce un pub poco distante dove fanno musica dal vivo.
Al pub ci arriviamo dopo aver fatto sosta in un locale di latino-americano incrociato per strada, dove facciamo due salti di danza ed usciamo giusto poco prima che l’ascella dei vicini ci ammazzi definitivamente.
Arriviamo finalmente al Royal Mile Tavern e l’ambiente qui è decisamente più frizzante.. un gruppo fa cover dei Beatles e il pub è veramente pieno.
Ci prendiamo una pinta di Joker Ipa e ci lasciamo trascinare dall’ambiente.. di fianco a noi un gruppo di ragazzi ordina due pinte a testa a volta, due russe ballano fuori tempo e poi un gruppo misto di italiani.. saranno in 5-6 e c’è quello che potrebbe essere lo zio 40enne ed il nipote 20enne tutt’insieme..
Quando tutto sembra essere in discesa suona la campana… e non solo letteralmente, ma realmente.. è 00.40 e suona la campana del bancone che segnala che si può ordinare l’ultima bevuta perché dall’1 il bar sarà chiuso… il gruppo di ragazzi ovviamente si prende la loro doppia pinta mentre un ritardatario all’1.10 imprecherà con un “Fuck Police” quando il barista gli segnala l’orario di chiusura.
Facciamo per rientrare in hotel, passando per le stradine intorno al Royal Male e, sarà stata la pioggia e la nebbia, ma veramente non ci saremmo sorpresi se da un angolo fosse uscito di soppiatto Jack lo Squartatore.
Ma F. ha un colpo di genio e suggerisce di andare al Barrio, il locale di sabato sera..
Così facciamo le 3 passate anche di giovedì in questo locale che è pienissimo….tra gli altri ci sono dei personaggi assurdi come il cinese che balla e suda in pista con la cuffia di lana in testa o la tipa che si struscia con tutti ma che se fai per parlarci ti manda via a male-parole..

Day 7 – ultimo giorno
E’ il giorno della partenza ma avendo il volo verso le 20.30 praticamente abbiamo tutta la giornata da dedicare a Edimburgo.
Dopo una settimana intensa decidiamo di svegliarci con calma ed uscire senza fretta, anche se il tempo (pioggia e nebbia) non invoglia più di tanto a velocizzarsi.

Colazione da Starbucks dove ci serve una delle tante giovani italiane emigrate all’estero e poi arriva il momento del giro turistico.
Grassmarket, l’affascinante cimitero di Greyfriars con la statua del cane al suo esterno, il South Bridge, la Royal Male fino ad arrivare al Castello.
Essendo venerdì la strada reale è piena di turisti che prendono d’assalto la via ed i negozio di whisky e prodotti di sciarpe e maglioni.
Entriamo al castello e purtroppo la visita non renderà quando merita.. la nebbia copre molti degli edifici in cima alla collina ed il panorama è nullo (sembra quasi una piscina grigia).
Nonostante questo lo giriamo tutto.. dal museo militare, al memoriale delle vittime, al palazzo Reale con i gioielli e la famosa pietra dove venivano incoronati i Re di Scozia (restituita da poco da Londra), le carceri.. ect.
Nel pomeriggio passeggiamo per la via centrale tirando l’orario di partenza.. torniamo in un pub per mangiare l’ultimo Haggis parlando con il vicino di tavolo del West Ham (loro erano di Londra, venuti ad Edimburgo per la maratona di domenica) e della Chicken-Dance di Kevin Nolan…

Quando arriviamo in aeroporto siamo stanchi ma soddisfatti di questa settimana, abbiamo visto paesaggi incredibili, vissuto situazioni divertenti e provato in parte a vivere alla scozzese tra colazioni, pinte ed uno stile di vita più rilassato.

God save the queen… a no… ho sbagliato! .. forse è meglio “possono toglierci anche la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà!”
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Re: Scozia.. Highlander? William Wallace? o Punk Ipa?

Messaggioda obe » 06/08/2016, 16:58

Nel frattempo ho messo qualche foto sul blog
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