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California 2016 - San Francisco 7/11 Settembre

San Francisco è meravigliosa, non basta una toccata e fuga per visitarla, ma sono necessari minimo 4 giorni per assaporarne il fascino e le varie zone della città.
Il primo giorno capisco subito che il Caffe Vesuvio e il Caffe Trieste, a due passi dalla mitica libreria City Lights di Ferlinghetti, a North Beach, il quartiere italiano, diventeranno i miei quartieri generali in città.
Tantissime cose da vedere, un po' a piedi, noncuranti delle salite spezza gambe, un po' in autobus, tram o metropolitana.
Imperdibili il Golden Gate, la Coit Tower ( da cui si gode un ottima vista sulla Baia), i moli: Fisherman Warf, una escursione ad Alcatraz ( da prenotare con largo anticipo ), i parchi: Mission Dolores Park ( con la chiesa Mission San Francisco de Asís del 1791: il più antico edificio della città ) e Bernal Heights ( splendida vista sulla città ).
Poi i vari quartieri : ad Haight Ashbury si capisce perfettamente la differenza tra chi ha vissuto e fatto la storia e noi che la '' studiamo '' o la cerchiamo di rivivere.
Sono passati quasi 50 anni dalla Summer of love 1967 e la zona era il fulcro della " rivoluzione" hippie.
Oggi il posto ha ancora un po' di '' anima'' e bisognerebbe avere un bel po' di risparmi perché tra abbigliamento, vintage, dischi, poster e reliquie c'è davvero di tutto,
Da segnalare il quartiere " gay " di Castro, se non conoscete la storia del quartiere e di Harvey Milk guardatevi Milk di Sean Penn.
Non manca nemmeno l' arte con lo splendido Moma, il museo di arte Moderna, in pieno centro, con capolavori imperdibili.
Da non dimenticare sono le case vittoriane ed edwardiane dette Painted Ladies, eleganti e variegate dimore dipinte con splendidi colori brillanti, anche da qui il panorama e la vista sono affascinanti.
Completa il tutto il vivace quartiere di Chinatown, di gran lunga uno dei più caratteristici ed animati, nettamente superiore sia a quello di New York che a quello di Chicago.

https://www.youtube.com/watch?v=EI7-ol-TG2o

Flaming Groovies - Shake some action ( considerato da musicisti e non solo l' " inno " di San Francisco , I Flaming Grovies sono un istituzione in città e ho avuto la fortuna di vederli anni fa ad Alessandria )

Approfondimento su San Francisco e la Bay Area

Poche settimane dopo essere tornato da un lungo, splendido, viaggio in California, iniziato a San Francisco, apprendo dell' uscita del nuovo album di Van Morrison, grandissimo musicista nord irlandese.
Ascolto l' album "Keep me singing" con piacere, poi arriva la traccia numero 9 "In Tiburon", che letteralmente mi spazza via e mi investe come un treno merci in corsa.
Poesia, ricordi, schegge del passato, salti temporali e di luoghi,"Madeleine" proustiane, ripetizioni recitate più che come ritornello come mantra:
"Now we need each other more than ever to lean on
Now we need each other more than ever more than ever to lean on
Lean on me ... Lean on "
Non c'è un riferimento preciso a questo:
" Ora più che mai abbiamo bisogno l'uno dell'altro per sostenerci", sarebbe facile interpretarlo come invocazione d' amore in un grande freddo esistenziale di tempi come questi, precari e corrosivi, un rifugio dalla tempesta, dalla solitudine e dalla maturità che si trasforma in vecchiaia.

Tiburon, che significa squalo in spagnolo, è uno splendido piccolo centro collinare, sull' omonima penisola non lontano da Sausalito, dal celebre ponte Golden Gate e da San Francisco.
Un posto splendido, abitato, come è ovvio, da ricchi e attrazione turistica con vista sulla Baia di San Francisco.
Non riesco a fare a meno di risentire la canzone, con il suo andamento quasi circolare, decine e di volte, un catalogo di posti che ho appena vissuto e che sono usciti dal mio immaginario per entrare nella realtà della mia vita, e ora nei miei ricordi.
I luoghi legati a San Francisco e dintorni, ancora tutti esistenti, si intrecciano con i personaggi quasi tutti scomparsi, tranne il sopravvissuto. 97enne. Ferlinghetti.
Iniziamo con i luoghi citati nel pezzo: Tiburon, con la sua vista sulla Baia e su San Francisco, il Golden Gate, la celebre libreria e casa editrice City Lights, North beach: il quartiere " italiano " con i suoi vicoli e i suoi cafe, il club " The Hungry I " a Broadway.
Poi si passa a Sausalito con il " No name bar " e il ristorante jazz club " Trident " con le sue vetrate e la sua vista meravigliosa su Frisco, per tornare ancora a Frisco West con il bianco ristorante sulla spiaggia e sull'oceano " The Cliff House ", Geary street e il Seal Rock Hotel.
Van Morrison gioca con i suoi ricordi come potrebbe fare ognuno di noi, posto che sapesse scrivere una canzone e aggiungere altre ambientazioni riferite alle proprie esperienze, poi aggiunge i personaggi.
Ovviamente non poteva mancare la beat generation e i suoi cantori: Lawrence Ferlinghetti, Kerouac e Ginsberg, Gregory Corso e Neal Cassady.
Il sagace e dissacrante comico Lenny Bruce e il Jazz della West coast detto anche Cool Jazz, ma che poi alla fine, per chi odia le etichette è solo Jazz, la musica che dominava, con Sinatra, l'America, fino agli anni 60.
Viene citato Vince Guaraldi (San Francisco, 17 luglio 1928 – 6 febbraio 1976), compositore, pianista e musicista statunitense e la sua canzone " Cast your fate to the wind ".
E come poteva mancare il grandissimo Chet Baker che " Con la sua tromba spazzava via tutti" ?.
Il tutto avvolto dalla nebbia, che spesso sale dal vicino Oceano Atlantico e che Kerouac racconta nel celeberrimo " Sulla strada ": “Mi sembrò che fossero passati solo pochi minuti quando cominciammo ad attraversare le colline davanti a Oakland e all’improvviso da una cima ci apparve il panorama della bianca, favolosa San Francisco sui suoi undici colli mistici, con il Pacifico azzurro e il muro di nebbia che avanzava sull’acqua del campo di patate e il fumo e il luccichio dorato del tardo pomeriggio del tempo”.
E quella nebbia l' ho " vissuta " anch'io presso il Golden Gate, ponte simbolo della città, lungo un paio di chilometri, con la sua colorazione arancione internazionale, quasi rosso, per spiccare nella nebbia.
I ricordi e la memoria salgono e svaniscono con, e come, la nebbia, un pezzo meraviglioso che consiglio a tutti di ascoltare.

Bellissima San Francisco, ci andai nel 2002 dopo essere passato da Santa Monica, Los Angeles e Las Vegas.
Oltre ad aver visitato alcuni dei punti piu' importanti quali Coit Tower, Lombard Street, Chinatown, Fisherman Warf,ho attraversato il Golden Gate a piedi e visitato la spiaggia e il parco adiacenti . Memorabili sono state le corse in piedi sul predellino del Cable Car, le case colorate di Alamo Square,un' originale tram di Milano che circolava in città , i favolosi panorami .
Hai citato Van Morrison e parlando di musica a San Francisco visse una delle più belle voci del rock , Janis Joplin.

ryancooper ha scritto:Hai citato Van Morrison e parlando di musica a San Francisco visse una delle più belle voci del rock , Janis Joplin.

Esatto Janis come i Grateful Dead vivevano ad Haight Ashbury

Qui si vedono diverse case famose :

http://hauteliving.com/2011/07/famous-h ... co/176802/

No vabbe,io non sapevo niente!!

Rimango in attesa del tour che hai fatto....

Proprio in questi giorni su sky sta passando un bellissimo speciale di 2 ore su Janis.

cozzi11 ha scritto:No vabbe,io non sapevo niente!!

Ciaoooooo.....Il marito è sempre l' ultimo a sapere

Se ti Facebookavi avresti seguito il mio tour in diretta che posterò qui piano piano...non ti /vi voglio rovinare le sorprese

California e altro: on the road 2016
Giorno 6 Settimana 2 San Francisco - Monterey

Tocca fare una bella camminata, mentre la città si sveglia, per raggiungere la stazione degli autobus. Si parte, in ritardo, con un traffico pauroso verso Los Angeles.In direzione Frisco invece tutto libero, il Greyhound quasi tutto vuoto, arranca, solo qualche vecchia ispanica, messicana credo, dai discorsi captati, Wi-fi, prese elettriche, posti larghissimi da oversize e tantissimo spazio per le gambe, se non fosse per ritardi e traffico non si viaggerebbe niente male. Ma non c'è fretta.Next stop San José, rispolvero il mio spagnolo, l'autista é gentilissimo, sosta tecnica e cambio programma ci scaricano qui, l'autobus si riempie, poi proseguono per Los Angeles ( 9 ore totali di viaggio con sosta), finalmente il sole caldo della California scalda le ossa, relax per aspettare la coincidenza, per Gilroy / Monterey arriviamo.
Eccomi nella stanza denominata ''Big Sur'' a Monterey: un segno del destino, con tutti gli altri nomi che c'erano nell'hotel. Monterey é piccola ma bellissima, assolutamente al di sopra delle previsioni. Lontana anni luce dalla frenesia urbana e dalla '' grandezza " di San Francisco, anche se dista da essa solo poche ore.Ecco finalmente l'Oceano Pacifico che ho solo intravisto finora, mi fermo davanti ad esso sbigottito, 2 texani suonano Ramblin man degli Allman Brothers sull' oceano, con una Gibson argentata resefonica, tutto torna. Cosa può dire un uomo davanti al Pacifico: assolutamente niente, può solo annusarlo, guardarlo, bagnarsi e pensare. Monterey ha, per ovvi motivi, un retrogusto spagnolo e messicano, pittoreschi moli di legno con attrazioni turistiche, locali e ristoranti di specialità a base di pesce, ostriche e quant'altro.
Un interessante acquario ed escursioni in barca sono altre attrazioni da non perdere.
Splendidi e fieri seabirds, pellicani e altri pennuti marini sono dappertutto.
Un '' lungo oceano " rilassante, con vista sulle dune di sabbia, curato e delizioso che conduce a Cannery Row con tutte le sue suggestioni dei romanzi di Steinbeck e dei suoi personaggi strampalati. Avete mai letto Cannery Row. No?. E cosa aspettate?.

Eric Burdon & the Animals - Monterey

https://www.youtube.com/watch?v=mKiaAt_dHYM

Jena Plissken ha scritto:California e altro: on the road 2016
Giorno 6 Settimana 2 San Francisco - Monterey

Tocca fare una bella camminata, mentre la città si sveglia, per raggiungere la stazione degli autobus. Si parte, in ritardo, con un traffico pauroso verso Los Angeles.In direzione Frisco invece tutto libero, il Greyhound quasi tutto vuoto, arranca, solo qualche vecchia ispanica, messicana credo, dai discorsi captati, Wi-fi, prese elettriche, posti larghissimi da oversize e tantissimo spazio per le gambe, se non fosse per ritardi e traffico non si viaggerebbe niente male. Ma non c'è fretta.Next stop San José, rispolvero il mio spagnolo, l'autista é gentilissimo, sosta tecnica e cambio programma ci scaricano qui, l'autobus si riempie, poi proseguono per Los Angeles ( 9 ore totali di viaggio con sosta), finalmente il sole caldo della California scalda le ossa, relax per aspettare la coincidenza, per Gilroy / Monterey arriviamo.
Eccomi nella stanza denominata ''Big Sur'' a Monterey: un segno del destino, con tutti gli altri nomi che c'erano nell'hotel. Monterey é piccola ma bellissima, assolutamente al di sopra delle previsioni. Lontana anni luce dalla frenesia urbana e dalla '' grandezza " di San Francisco, anche se dista da essa solo poche ore.Ecco finalmente l'Oceano Pacifico che ho solo intravisto finora, mi fermo davanti ad esso sbigottito, 2 texani suonano Ramblin man degli Allman Brothers sull' oceano, con una Gibson argentata resefonica, tutto torna. Cosa può dire un uomo davanti al Pacifico: assolutamente niente, può solo annusarlo, guardarlo, bagnarsi e pensare. Monterey ha per ovvi motivi un retrogusto spagnolo e messicano, pittoreschi moli di legno con attrazioni turistiche, locali e ristoranti di specialità a base di pesce, ostriche e quant'altro.
Un interessante acquario ed escursioni in barca sono altre attrazioni da non perdere.
Splendidi e fieri seabirds, pellicani e altri pennuti marini sono dappertutto.
Un '' lungo oceano " rilassante, con vista sulle dune di sabbia, curato e delizioso che conduce a Cannery Row con tutte le sue suggestioni dei romanzi di Steinbeck e dei suoi personaggi strampalati. Avete mai letto Cannery Row. No?. E cosa aspettate?.

Mi sembra di ripercorrere il viaggio del 2002 con la Greyhound da Los Angeles a San Francisco . A Los Angeles ero salito sul pullman presso la stazione allora abbastanza vecchia e trascurata vicino al centro finanziario, sembrava di stare in Sudamerica. Fuori la zona non credo fosse sicura, dava l'idea di essere piuttosto degradata. Eravamo di base a Santa Monica e da lì per raggiungere la stazione Greyhound saremmo dovuti salire su una navetta che non è mai arrivata, abbiamo dovuto ripiegare arrivando in taxi spendendo 40 dollari
Mi ricordo controlli asfissianti prima di salire sul pullman Greyhpound con l'energumeno della sicurezza che frugava negli zaini , controlli che nelle poche fermate successive sempre in L.A. non ho notato . Pochi mesi dopo ho letto che su quella tratta un passeggero ha aggredito l'autista con un arma di taglio facendo finire il mezzo fuoristrada, probabilmente l'aggressore è salito senza subire controlli.
Il pullman fece una sosta tecnica presso un'area di sosta e si fermò solo ad Auckland rima di giungere a Frisco percorrendo il lungo Oakland Bay Bridge.

Ad avercelo facebook
Monterey era piaciuta tanto anche a me,carinissima!

Peccato però che hai fatto quel tratto in bus,la costa offre scenari spettacolari.
Attendo il tratto fino ad LA,magari sei passato sulla costa

Racconto poetico come sempre nello stile di Jena.
La California deve regalere emozioni.

La nebbia che spesso racchiude il Golden Gate è quasi un' attrazione. Ho visto giusto pochi giorni fa anche le foto di un mio conoscente e l' effetto è spettacolare.

Hey Jena........The road goes on for ever and the party never ends !!!!

https://www.youtube.com/watch?v=NePvCT4itTs

Lago ha scritto:Hey Jena........The road goes on for ever and the party never ends !!!!

https://www.youtube.com/watch?v=NePvCT4itTs

Gran pezzo !.Lo adoro, infatti, preannuncio che la prossima volta toccherà a Texas, New Mexico etc

Giorno 7 Monterey - Big Sur - Atascadero ( California )

Ci sono poche parole da dire, é stata una giornata lunga e appagante. Big Sur e la costa del Pacifico, fino ad Obispo, mi hanno esaltato. Le foto non rendono: una costa fenomenale e varia che verso la fine ricorda anche paesaggi scozzesi e irlandesi. Canyon, ponti, meravigliosa la spiaggia di Pfeiffer Beach con la sua sabbia violacea, il ruggito dell' oceano, il vento sulla faccia e un bel sole caldo a completare il tutto, cosa volere di più? . Decine e decine di terrazze panoramiche, a bordo strada, a cui non puoi fare a meno di fermarti, oltre a quella artificiale, ma splendida, del bar Nepenthe nella quale ci si può rifocillare ampiamente, a due passi dalla Henry Miller library.
Chicca finale, presso Obispo, una colonia di Elefanti marini simpaticissimi e spiaggiati. La Highway 1 é da fare, almeno una volta nella vita e come poche altre strade d'America incarna un' idea di libertà assoluta che bisogna provare sulla propria pelle. Sfrecciarci sopra con la Chevrolet Cruze , rossa fiammante, che mi hanno dato al noleggio fa sentire quasi come un personaggio del videogioco Gta.

Bill Frisell - Far Away (Big Sur ) - tratta dall' omonimo album tutto basato su Big sur

https://www.youtube.com/watch?v=GfYAs_HIhwA

Giorno 8 Atascadero - Joshua Tree Park ( California )

Dalla pessima Atascadero, simbolo di quanto possa essere triste la piccola provincia americana, quasi 600km con l'ottima Chevrolet Cruze, costeggiando il Pacifico fino a Zuma Beach e Malibu, dove si impone una lunga sosta di relax, poi Santa Monica con una spiaggia infinita e un movimentato Pier (molo in legno con locali e luna park) dove finisce la Route 66, per poi finire intrappolati nelle temibilissime L. A. Freeway a 6 corsie per senso di marcia, interamente intasate, questi sono pazzi a fare questa vita tutti i giorni e a passare ore e ore in macchina, il traffico di Milano e Roma é una barzelletta in confronto , sopravvivo miracolosamente e tardissimo ecco un bel motel a Joshua Tree Park, non quello di Gram Parsons!.
Me ne sto qui ad ascoltare Gram Parsons con Spotify, qualche sigaretta e birra messicana: Love Hurts, Wild Horses, Dark end of the street, Grievous Angel, la luna é piena, il vento accarezza la pelle, il cielo immenso sembra un planetario, palme e Joshua Tree sullo sfondo, a tratti sembra solo tutto un sogno!.

Gram Parsons - Return Of The Grievous Angel

https://www.youtube.com/watch?v=1PytxPaU6k4

A te sembrava tutto un sogno, a me al momento stai facendo sognare!!

Leia74 ha scritto:A te sembrava tutto un sogno, a me al momento stai facendo sognare!!

Grazie Leia !

California - Nevada Giorno 10

Le giornate volano, purtroppo: sempre una meglio dell'altra, raggiungo Las Vegas attraverso la spettacolare National Highway trails, percorro due pezzi della vecchia Route 66. La madre di tutte le strade, come la chiamava Steinbeck. Sosta nel mitico Roy's Caffè ad Amboy e attraverso la Mojave scenic area. Deserto, montagne, dune di sabbia, altri Joshua tree, strade infinite da percorrere sentendo sulla pelle una straordinaria patina di libertà che chi non ha provato difficilmente riuscirà a capire. L'America dei grandi spazi, degli scenari naturali e cinematografici che si é sempre sognato. Dopo l'atteso concerto di Ray Lamontagne mi butterò nel venerdì sera di Las Vegas, sperando di uscire vivo da Sin City. Tanto quello che succede a Vegas rimane a Vegas!

Joe Ely , Lord of the highway

https://www.youtube.com/watch?v=thg-xiaJoQg

Giorno 11

È giunto il momento dal Nevada di fare un incursione in Arizona per vedere una delle sette meraviglie del mondo: il Grand Canyon. L'Arizona non é solo deserti, ma anche tanto verde. Dopo la storica diga Hoover Dam, la più famosa d'America, il Colorado river e due soste tecniche a Kingman e Williams, ecco, finalmente l'atteso momento. Il Grand Canyon non tradisce le aspettative, ancora più vasto di quello che mi aspettassi, i primi 5 minuti rimango davvero senza fiato. Vari trails ( sentieri ) e diversi punti panoramici sul South Rym permettono di godere di questo capolavoro della natura. Le foto non so se renderanno giustizia, ma nonostante i mezzi tecnici più o meno sofisticati é una meraviglia da vedere assolutamente dal vivo.
Notte ; Las Vegas é assurda, esagerata, pacchiana, caciarona, straripante, elettrica, senza respiro, uno schiaffo alla miseria, é la città in cui 7 giorni su sette, 24 ore trovi qualsiasi cosa di cui hai bisogno, perché Vegas é Vegas!.

Viva las vegas / Bruce Springsteen

https://www.youtube.com/watch?v=Pmg46-OlyH4

Forse mi stai convincendo...

Io non ho bisogno di essere convinta devo assolutamente andare nell'ovest degli USA al più presto!!! E' un viaggio che sto sognando da almeno 2-3 anni, ma fino a che non si sistemano un po' di cose a casa non se ne parla...