Una partita di pallone
Inviato: 07/11/2016, 22:37
C'è chi dice che il calcio sia solo business. E, sinceramente, non è difficile dar loro torto.
Stadi intitolati a società, loschi affari tra dirigenti, squadre comprate come fossero caramelle al supermercato e poi fatte fallire (io ne so qualcosa), procuratori avidi di denaro e chi più ne ha più ne metta.
I tifosi, a quanto pare, non hanno alcun diritto.
Ci sono quelli che lucrano sopra la propria squadra, quelli che si illudono tramite un fantomatico "azionariato popolare" (vedi Real o Barca) di possedere il club ed esserne parte attiva, quando in realtà l'unico diritto che hanno è votare ogni x anni il nuovo presidente, proveniente o sponsorizzato dalle stesse istituzioni che credono di combattere (banche o altro).
Vivono per la squadra ma in realtà ne sono parte esclusa. Consapevoli o meno di esserlo.
Ci sono persone che pensano che il calcio sia solo uno sport. Non capiscono il fenomeno sociale che rappresenta. Deridono chi ha questa fede, la reputano sciocca o pensano che il calcio sia uno sport inferiore. A cosa e perché non è dato sapere. Salgono su un piedistallo o preferiscono voltarsi dall'altra parte. Ma non è che chiudendo gli occhi o non accettando un dato di fatto questo scompaia. Si elimina solo ste stessi dalla comprensione di un fenomeno sociale, che tale è e tale rimane.
C'è la maggioranza delle tifoserie. Tifosi capaci solo di fare opere di beneficienza per apparire puliti, per mostrare un viso pulito pur avendo il culo sporco. I loschi affari li fanno nell'ombra.
E ci si abbassa allo schifo del sistema calcio. Si è forse, quasi sicuramente, peggio del "calcio business" tanto deprecato perché si dimostra solo una cosa: di non avere valori.
Poi ci sono persone che pensano che il calcio, in quanto fenomeno sociale, abbia delle responsabilità. E di conseguenza anche i tifosi devono esserne parte attiva.
In modo pulito, fedeli - sempre e comunque - a certi ideali.
"Welcome refugees" "Viva con agua" "Social romantiker" "antifa" e chi più ne ha più ne metta non sono solo attività fatte per presentare una faccia pulita.
Chi appoggia questi ideali ha valori saldi. Sinceri. C'è una grande differenza con la maggioranza delle tifoserie di oggi.
Ci sono tifosi che sono realmente parte attiva. Che hanno rappresentanti nella dirigenza e possono indirizzare le scelte societarie. Che credono in ciò che dicono e le mettono in pratica. Che sanno che il risultato più importante non è dato solo dal campo. La vita stessa è un campo su cui confrontarsi.
Ci sono libri e altro che possono raccontare cosa è il St Pauli.
Ma niente può raccontare ciò che si prova ad entrare al Millertorn. Al Fanladen per prendere i biglietti circondati da altri tifosi. A gridare "St Pauli" a più riprese quando la squadra entra in campo, con sottofondo gli Ac/Dc, a cantare per 5 minuti ininterrotti - insieme a tutto lo stadio - lo stesso coro breve, sino quasi ad entrare in trance. A sentire il profumo di panini ai gamberetti in curva, frutto del porto poco lontano e poi di “sigarette contraffatte” tipiche di ogni curva.
Gridare St Pauli insieme a loro, con loro, diventa quasi un grido di libertà. Un gridare al mondo "no a questo calcio e al sistema che lo governa". Una serata particolare, ricca di episodi curiosi o divertenti, come quando mi ritrovavo a insultare in italiano arbitro o giocatori, lingua sicuramente più colorita e adatta al bisogno del tedesco, che di solito si limita a pochi vocaboli (e vedere tanti tedeschi voltarsi verso di me ridendo per gli insulti in italiano).
Incalliti romantici. Forse, sicuramente fedeli a una linea. E' l'appartenenza a un popolo, una fede.
E' stato tutto ciò che ho vissuto pochi giorni fa, dagli spalti della SudKurve in uno stadio tutto esaurito, perché il risultato sportivo conta fino a un certo punto e non importa se si è ultimi in Zweite Bundesliga.
Un'esperienza che finalmente ho vissuto, il coronamento di un sogno spero non indimenticabile perché identico a tanti altri che rifarò nel corso dei prossimi anni.
Al Milletorn o in altri stadi tedeschi. Danke FC St Pauli! Il mio corpo sarà quasi sempre lontano ma posso dire con orgoglio, come cantiamo sempre prima della partita, che Das Herz von St Pauli: https://www.youtube.com/watch?v=6VRQJhewZLc
Stadi intitolati a società, loschi affari tra dirigenti, squadre comprate come fossero caramelle al supermercato e poi fatte fallire (io ne so qualcosa), procuratori avidi di denaro e chi più ne ha più ne metta.
I tifosi, a quanto pare, non hanno alcun diritto.
Ci sono quelli che lucrano sopra la propria squadra, quelli che si illudono tramite un fantomatico "azionariato popolare" (vedi Real o Barca) di possedere il club ed esserne parte attiva, quando in realtà l'unico diritto che hanno è votare ogni x anni il nuovo presidente, proveniente o sponsorizzato dalle stesse istituzioni che credono di combattere (banche o altro).
Vivono per la squadra ma in realtà ne sono parte esclusa. Consapevoli o meno di esserlo.
Ci sono persone che pensano che il calcio sia solo uno sport. Non capiscono il fenomeno sociale che rappresenta. Deridono chi ha questa fede, la reputano sciocca o pensano che il calcio sia uno sport inferiore. A cosa e perché non è dato sapere. Salgono su un piedistallo o preferiscono voltarsi dall'altra parte. Ma non è che chiudendo gli occhi o non accettando un dato di fatto questo scompaia. Si elimina solo ste stessi dalla comprensione di un fenomeno sociale, che tale è e tale rimane.
C'è la maggioranza delle tifoserie. Tifosi capaci solo di fare opere di beneficienza per apparire puliti, per mostrare un viso pulito pur avendo il culo sporco. I loschi affari li fanno nell'ombra.
E ci si abbassa allo schifo del sistema calcio. Si è forse, quasi sicuramente, peggio del "calcio business" tanto deprecato perché si dimostra solo una cosa: di non avere valori.
Poi ci sono persone che pensano che il calcio, in quanto fenomeno sociale, abbia delle responsabilità. E di conseguenza anche i tifosi devono esserne parte attiva.
In modo pulito, fedeli - sempre e comunque - a certi ideali.
"Welcome refugees" "Viva con agua" "Social romantiker" "antifa" e chi più ne ha più ne metta non sono solo attività fatte per presentare una faccia pulita.
Chi appoggia questi ideali ha valori saldi. Sinceri. C'è una grande differenza con la maggioranza delle tifoserie di oggi.
Ci sono tifosi che sono realmente parte attiva. Che hanno rappresentanti nella dirigenza e possono indirizzare le scelte societarie. Che credono in ciò che dicono e le mettono in pratica. Che sanno che il risultato più importante non è dato solo dal campo. La vita stessa è un campo su cui confrontarsi.
Ci sono libri e altro che possono raccontare cosa è il St Pauli.
Ma niente può raccontare ciò che si prova ad entrare al Millertorn. Al Fanladen per prendere i biglietti circondati da altri tifosi. A gridare "St Pauli" a più riprese quando la squadra entra in campo, con sottofondo gli Ac/Dc, a cantare per 5 minuti ininterrotti - insieme a tutto lo stadio - lo stesso coro breve, sino quasi ad entrare in trance. A sentire il profumo di panini ai gamberetti in curva, frutto del porto poco lontano e poi di “sigarette contraffatte” tipiche di ogni curva.
Gridare St Pauli insieme a loro, con loro, diventa quasi un grido di libertà. Un gridare al mondo "no a questo calcio e al sistema che lo governa". Una serata particolare, ricca di episodi curiosi o divertenti, come quando mi ritrovavo a insultare in italiano arbitro o giocatori, lingua sicuramente più colorita e adatta al bisogno del tedesco, che di solito si limita a pochi vocaboli (e vedere tanti tedeschi voltarsi verso di me ridendo per gli insulti in italiano).
Incalliti romantici. Forse, sicuramente fedeli a una linea. E' l'appartenenza a un popolo, una fede.
E' stato tutto ciò che ho vissuto pochi giorni fa, dagli spalti della SudKurve in uno stadio tutto esaurito, perché il risultato sportivo conta fino a un certo punto e non importa se si è ultimi in Zweite Bundesliga.
Un'esperienza che finalmente ho vissuto, il coronamento di un sogno spero non indimenticabile perché identico a tanti altri che rifarò nel corso dei prossimi anni.
Al Milletorn o in altri stadi tedeschi. Danke FC St Pauli! Il mio corpo sarà quasi sempre lontano ma posso dire con orgoglio, come cantiamo sempre prima della partita, che Das Herz von St Pauli: https://www.youtube.com/watch?v=6VRQJhewZLc