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Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 25/07/2009, 16:34
da Leia74
Dopo quasi un anno dal viaggio, e in procinto di iniziarne un altro, forse riesco a pubblicare il diario e le foto della Romania e di quel poco di Bulgaria che ho visto. Mi sembra che alcune zone romene dove sono stata siano abbastanza poco note, per cui spero che oltre ad annoiarvi con le mie cronache dettagliate :lol: vi faro' anche venire voglia di vedere questi posti meravigliosi.
Preparatevi che e' lunga (e vorrei mettere tutto online entro mercoledi' quindi una bella botta di roba ogni giorno). :P

Giovedì 31 luglio 2008
Il mio viaggio in realtà è iniziato ieri sera, col volo Ryanair Roma-Bergamo, la cena in compagnia di Piero, un ragazzo di Bergamo che mi ospita contattato tramite Couchsurfing, e stamattina con la visita di Bergamo Alta, davvero carina. Ma solo alle 13.50 al decollo del mio volo Wizzair Bergamo-Cluj Napoca inizio davvero a sentirmi in viaggio, verso terre straniere e inesplorate, pure se si tratta della relativamente vicina Romania. Atterriamo in leggero anticipo alle 16.30 ora locale (sono le 17.30 in Italia), recupero lo zainone ed esco nella zona pubblica dell’aeroporto in cerca di un bancomat. Scopro con orrore che la mia carta bancomat non funziona, mi era già successo in Croazia, sembra proprio che non l’accettino. Ho anche carta di credito e postepay, mi butto sulla seconda pur con i 5 euro di commissione (la cosa mi rode alquanto) e mi rifornisco di Lei, la moneta rumena. Poi mi metto a cercare uno straccio di banchetto o chiosco che venda i biglietti del bus per il centro, ma NON ESISTE. Giro anche nel piazzale davanti all’aeroporto, immerso in lavori di ristrutturazione, ma mi devo arrendere. Mi confermeranno poi in centro che all’aeroporto non c’è modo di comprare quei biglietti... ma uno che atterra come cavolo fa?? Boh.
La fermata del bus è appena fuori l’aeroporto, l’attesa è breve e poi mi faccio 20 minuti di bus con l’ansia che salga il controllore. Arrivo in centro senza problemi, e mi faccio qualche minuto a piedi per raggiungere l’ostello Retro Hostel (prenotato dall’Italia). Ho così modo di dare un primo sguardo a questa città, e di esaltarmi per la fantastica luce tardo-pomeridiana che invita a fare un sacco di fotografie ai colorati edifici. Infatti appena arrivata in ostello e preso possesso del mio letto, mollo tutto ed esco di nuovo.

La piazza principale di Cluj, piazza Unirii, è a 3 minuti a piedi dall’ostello, ed è caratterizzata dalla cattedrale in stile neogotico, una delle più grandi costruzioni gotiche del paese, che si trova proprio nel mezzo. Però la cosa che mi attira di più al momento sono gli edifici attorno alla piazza e nelle vie adiacenti, illuminati dalla calda luce pomeridiana: alcuni sono case di due piani dalla facciata colorata che mi ricordano i paesini ungheresi, altri sono un po’ più alti e più in stile francese. Le varie influenze che hanno plasmato la Transilvania (in questa zona soprattutto quella ungherese) si notano subito. Scatto foto su foto, poi visito rapidamente la cattedrale e mi dirigo verso l’altra grande piazza di Cluj, piazza Stefan Cel Mare, Stefan il Grande. Qui si trovano il teatro, la cattedrale ortodossa e un edificio enorme all’angolo di una via che potrebbe sembrare un museo o un ministero, con le due lunghe facciate color rosa scuro, le colonne e le decorazioni bianche che mi fanno pensare a San Pietroburgo. Anche qui la luce mi invita a scattare, che bello!!

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Per tornare verso la la piazza centrale passo a sud lungo il poco che resta delle mura e delle fortificazioni di Cluj, poi rientro su una strada commerciale, faccio un po’ di spesa al supermercato e mi compro una sim card locale. Col nuovo numero romeno contatto Marius, un ragazzo di qui con cui sono d’accordo di vedermi stasera. Non contenta, faccio una deviazione verso piazza Museului, una piazzetta carina appena a nord circondata da bassi edifici e alberi e con una chiesetta a chiuderne un lato. Appena prima c’è anche un edificio bianco in stile tradizionale dove si dice sia nato Mattia Corvino, che fu re dell’Ungheria.

Finalmente soddisfatta torno in ostello verso le 20 per darmi una sistemata e decidere il da farsi per domani. Pensavo che la visita della città mi avrebbe preso più tempo, ma mi rendo conto che il centro è tutto qui, e ci sarebbe da vedere poco altro se escludo un paio di musei e il giardino botanico. L’idea iniziale era quella di partire da qui verso il nord, verso la regione del Maramures, una zona di villaggi e colline che sarebbe uno dei motivi principali del mio viaggio. Purtroppo pochi giorni fa in quella zona c’è stata un’alluvione, e non so come siano le condizioni attuali. Certo non mi va di fare la turista in zone alluvionate, alla faccia di chi ci vive e ha magari perso la casa. Però non riesco ad ottenere informazioni nè dal personale dell’ostello qui di Cluj nè dai siti internet che cerco di consultare.
Alle 21 puntuale Marius passa a prendermi all’ostello e mi porta in giro per una zona che avevo esplorato poco nel pomeriggio: vedo così l’Università (Cluj è una importante città universitaria, la seconda in Romania dopo Bucarest) e la chiesa riformata, nascosta alla fine di una vietta tranquilla. Tornati verso la piazza centrale e oltre, ci infiliamo nel cortile interno dell’edificio che ospita il museo etnografico: c’è un bar all’aperto dove ci prendiamo un panino e una birra e facciamo due chiacchiere. Marius è un ragazzo simpatico, ha 25 anni e parla un inglese perfetto. È originario di Sighetu Marmatiei, la città del Maramures dove vorrei andare domani, e da lui ottengo le prime notizie rassicuranti: pare che solo una parte del Maramures sia stata colpita dall’alluvione, la valle dove passa un trenino che poteva essere interessante prendere. Ma per il resto nelle zone che vorrei visitare la situazione dovrebbe essere tranquilla, e comunque il trenino non so se avrei avuto tempo di prenderlo. Decido che domani mattina chiamerò l’ostello di Sighet e chiederò informazioni dirette a loro. La serata scorre piacevole ma verso mezzanotte la stanchezza si fa sentire e Marius mi riaccompagna in ostello.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 25/07/2009, 16:40
da Leia74
Venerdì 1 agosto
Dopo colazione (roba presa al supermercato) chiamo subito l’ostello di Sighet. Loro mi rassicurano ulteriormente, “tutto a posto, no problem at all!” Prenoto al telefono un letto per 2 notti, e loro mi suggeriscono di prendere il bus che parte da Cluj alle 13.30 e arriva alle 19 o giù di lì. Perfetto, che bello, si va in Maramures!! Mi sarebbe davvero dispiaciuto dover lasciar stare questa zona!
Nel frattempo mi resta la mattinata per visitare ancora un po’ Cluj: decido di raggiungere un punto panoramico su una collina appena a nord del centro, 10 minuti a piedi. La vista non è eccezionale, più che altro perchè c’è una leggera foschia (che sia smog?).

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Tornata in ostello raccatto la mia roba e alle 11 mi metto in strada. Avendo così tanto tempo decido di farmela a piedi fino alla stazione del bus: peccato che dopo un po’ tra il peso dello zaino ed il caldo mi penta della decisione!!! Vabbè, ormai sono a metà strada... In totale ci ho messo circa 40 minuti. In stazione ho un sacco di tempo e cerco informazioni sul mio bus per Sighet: nessuno parla inglese, ma con un po’ di italiano e un po’ di rumeno mi sembra di intuire che il bus non è alle 13.30 bensì un’ora dopo. Argh come le impiego io quasi 3 ore qui? Mi compro un po’ di cibarie da sgranocchiare e mi rassegno all’attesa, osservando la varia umanità che bazzica la stazione: i passeggeri che arrivano e partono, i soliti mendicanti, un tipo un po’ fuori di testa che parla con tutti, e una quantità di zingare in gonnellona a fiori, camiciona e fazzolettone che tentano di vendere giacche e pantaloni, orologi e simil-piastre per capelli, binocoli e canne da pesca mentre i loro figli razzolano attorno. Io per sicurezza mi siedo in un angolino e tengo bene d’occhio tutta la mia roba, questi ronzano attorno alla gente e non mi fido molto. Noto fin da subito come anche i romeni si tengano bene alla larga dagli zingari. Come mi avevano spiegato c’è molta discriminazione, un po’ come in Italia.

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Finalmente alle 14 capisco dove si trova il mio bus: fino a quel momento avevo controllato le pensiline ma non ce n’era traccia, infatti si trova in mezzo al piazzale. O meglio si trovano, visto che ci sono due bus col cartello “Sighet” davanti. Uno parte alle 14.30 e l’altro alle 15, ma il secondo arriva prima... credo facciano due strade diverse. Io scelgo il secondo, sperando di aver interpretato bene quei cartelli.

Alla fine arriva anche l’orario della partenza, mi piazzo al finestrino e mi godo il paesaggio. Uno spettacolo fantastico!! Le campagne che attraversiamo sono caratterizzate da covoni di paglia ordinati sparsi ovunque, case di legno allineate lungo la strada e circondate da steccati, cancelli di legno intagliato super-decorati, pozzi nei cortili, galline e oche che scorrazzano sul ciglio della strada, pecore, mucche, cavalli e altri animali in ordine sparso, cicogne sui pali della luce, crocifissi in legno dipinti davanti alle case... Lungo la strada, nel poco spazio sterrato che c’è tra la carreggiata e gli steccati delle case, si svolge molta della vita del posto, all’aperto e insieme ai vicini: vecchiette che chiacchierano sedute su una panchina fuori dello steccato, donne col fazzolettone che vendono un po’ di frutta o pannocchie da banchetti improvvisati, anziani che osservano dei lavori in corso... Ci sono persone che tornano dai campi a piedi, con gli attrezzi in spalla (vanghe, zappe, falci, forconi...), vestite come i nostri contadini di una volta, le donne con un largo cappello di paglia simile a quelli che ho visto nelle foto del Vietnam... Carretti trainati da cavalli trasportano paglia, legna, attrezzi, persone... Mi sembra di aver fatto un viaggio indietro nel tempo, e a dirla tutta questa vita faticosa ma semplice mi fa pensare, ne avrei quasi voglia.

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Verso le 19 noto che ci stiamo avvicinando alla zona più famosa perchè iniziano a comparire delle chiesette di legno, anzi ad un certo punto si vede proprio un complesso di chiese su una collina a destra. Purtroppo non riesco a fare foto perchè sono seduta dal lato sbagliato, ci devo assolutamente tornare domani!! Anche il paesaggio cambia, da pianeggiante è diventato collinare, il verde è intenso e sembra quasi di essere in Svizzera.

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Verso le 20.40 arriviamo a Sighet, mi faccio lasciare in centro visto che l’ostello è là vicino. Peccato che non riesco a trovarlo, ma dopo una telefonata mi vengono a prendere, era dietro l’angolo ma ben nascosto! Il Cobwobs Hostel è gestito da una coppia in cui lui è inglese e lei romena, hanno anche una bellissima bambina di circa 6 anni ovviamente bilingue. Al mio arrivo scopro che stanno facendo un barbecue in giardino con tutti gli ospiti dell’ostello più dei loro amici del posto, il prezzo è bassissimo così mi unisco a loro (ho una fame stratosferica!). L’atmosfera è molto piacevole e rilassata, si chiacchiera, si mangia e si beve, e ad un certo punto tre ragazzi danesi si mettono a suonare musiche folk bulgare(!!).

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Faccio amicizia con tre ragazze di Barcellona e vengo a sapere che domani hanno prenotato un tour della zona in macchina assieme ad una svedese. Io avevo intenzione di chiedere all’ostello, so che organizzano tour con la loro macchina se ci sono abbastanza persone, perchè comunque qui i mezzi pubblici sono pochi e le cose da vedere abbastanza sparse. Il gestore dell’ostello però non sa se domani potrà fare il tour, e poi sarei l’unica a volerlo, mentre le ragazze hanno contattato una guida di un altro paesino che le verrà a prendere domani mattina. Rimaniamo d’accordo che se ci fosse posto anche per me in macchina, andrò con loro.
Dopodichè anche stasera cedo alla stanchezza e alle 23 vado a dormire.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 25/07/2009, 16:47
da Leia74
Sabato 2 agosto
Anche oggi faccio colazione con due cose comprate al supermercato, anche se l’ostello la farebbe (a pagamento a parte). Arrivano le tre spagnole con la svedese, arriva la loro guida con la macchina, ma è una normalissima berlina da 5 posti quindi io non ci entro. Anche Rob, il tipo dell’ostello, mi conferma che oggi non ce la fa a fare il tour, ha un sacco da fare in ostello e io sono l’unica a richiederlo. Forse domani. Uffa! Vabbè, decido che le mie due notti qui (ieri sera e stasera) diventano tre, non posso proprio perdermi un giro di questa zona. Intanto oggi che faccio? Rob mi dice che loro noleggiano anche biciclette. Perchè no? Quasi meglio del tour in macchina, così mi fermo quando mi pare e scatto quante foto voglio. Mi faccio consigliare un percorso quasi pianeggiante e via. Sono circa le 10.

Uscita dal centro di Sighet in direzione Vadu Izei, dopo poco mi sembra già di essere in un paese di campagna: stesse scene viste ieri dal bus, cancelli di legno, gente sulle panchine... ma dopo quasi mezz’ora che pedalo mi rendo conto che sono ancora dentro Sighet! E io che cartina alla mano credevo di essere quasi arrivata a Vadu! In realtà una volta uscita da Sighet non c’è molta strada fino a Vadu, sicuramente molta meno di quella che credevo guardando la cartina. Evidentemente Sighet si è allargata. Le cittadine e i paesini qui si sviluppano tutti in lunghezza, lungo la strada principale: dietro la prima fila di case ce n’è al massimo una seconda. La strada è abbastanza ben tenuta ma ci corrono indistintamente carretti, macchine, camion... Quando una macchina o un camion si avvicina non è che rallenti, suona da dietro e si aspetta che sia tu a levarti dalle scatole. Aiuto!
Arrivata a Vadu faccio una prima sosta per fotografare un po’ di questi fantastici cancelli di legno intagliato, vere e proprie opere d’arte, alti e imponenti. Alcuni sono nuovi, lo si capisce anche dall’anno di costruzione inciso sul legno. Altri invece sono evidentemente più vecchi, e a me piacciono di più, ma ho la sensazione che anche qui come nelle repubbliche baltiche che ho visitato l’anno scorso, la gente si vergogni delle cose vecchie e appena può le restauri in modo che si veda che sono nuove di zecca. Anche in ostello Rob mi raccontava che è un vero peccato ma le tradizionali case di legno appena possibile vengono sostituite da moderne villette in muratura, una perdita immensa di tradizione e di bellezza.

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Torno in sella alla bici e appena fuori Vadu prendo a destra per la valle del Mara: per un pezzo pedalo in mezzo ai campi, il traffico qui è poco, e mi posso rilassare. Il prossimo paesino è Berbesti, famoso per un crocifisso di legno vecchio 300 anni che si trova appena prima di entrare in paese. Infatti è molto carino, e mi fermo a fotografarlo. Mentre sono lì che scatto, si avvicina una signora anziana con fazzolettone e zappa in mano. Iniziamo una conversazione, lei mi parla in romeno e io cerco di capire e rispondo con quelle quattro parole di romeno che ho imparato e con un po’ di italiano. Per fortuna le due lingue non sono così diverse e ci capiamo a meraviglia. :P Mi chiede di dove sono, da dove arrivo con la bici, se sono là in vacanza, se sono sola… e poi mi dice che lei è vedova e lavora da sola nei campi. A questo punto (e mi vergogno a dirlo) mi aspettavo quasi che mi chiedesse l’elemosina, ma invece no, anzi, quando fa per andarsene le chiedo se posso farle una foto e lei accetta volentieri e poi se ne va sorridendo. Che bell’incontro, e che dignità in questa vecchina!

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Proseguo pedalando in mezzo alla campagna e ai paesini di Berbesti e poi Feresti. Definire “bucolico” il paesaggio attorno a me è quasi riduttivo: covoni, case di legno, galline, signori anziani, crocifissi dipinti, pozzi nei cortili… Che pace!! Peccato che arrivata a Feresti inizi a sentire la stanchezza. Però proseguo ancora per una strada secondaria fino a Cornesti. Sono già le 12, il sole è a picco e fa caldissimo. Non ho cappello nè acqua con me (scema!) e sono davvero stanchissima. Mi fermo 5 minuti a bordo strada sedendomi all’ombra di un albero, consulto la cartina e decido il da farsi: proverò a pedalare ancora qualche km e arrivare a Calinesti dove dovrebbe esserci una chiesetta di legno interessante da visitare.

Calinesti è un paesino ulteriormente fuori dal mondo, con stradine completamente sterrate. Dalla strada principale (se così si può definire) un cartello piccolino indica “biserica”, cioè chiesa. Prendo quel viottolo tutto sassolini in mezzo alle case, alla fine del quale c’è un bivio senza indicazioni. Prendo a destra, come diceva la Lonely Planet, arrivo fino in fondo, ma la strada sembra chiusa. Termina davanti a una rete metallica dietro la quale c’è del verde, tipo una collinetta. Rassegnata inizio a tornare indietro, ma faccio appena pochi metri e mi sento chiamare: una vecchina è uscita dall’ultima casa prima della recinzione, e mi chiede “biserica?” Sì!!!! Mi apre il cancello nella recinzione, e mi conduce su per la collinetta (tra parentesi lei è molto più agile di me a salire, io sono stanchissima!!) e in cima ecco la chiesetta! Fuori somiglia un po’ alle chiese di legno che ho visto in Norvegia, ma dentro quando me la apre, che meraviglia! Pareti e soffitti sono tutti decorati da affreschi dai colori tenui, con scene religiose, e la vecchina mi spiega le varie scene (meno male che i nomi di santi e apostoli si capiscono anche in romeno!). In una stanzetta ci sono anche dei mobili con coperte e merletti sopra. Bellissimo, sono proprio contenta di aver fatto tutta quella fatica per venire fino qui, e che fortuna che la signora mi abbia aperto!! Questa chiesetta ha dato un senso a tutto il mio pedalare.

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A questo punto decido che è proprio ora di tornare all’ostello, sono troppo stanca, ho caldo e fame. Man mano che pedalo però mi rendo conto che faccio molta meno fatica dell’andata: è tutta in leggera discesa. Ecco perchè facevo così tanta fatica prima, era in salita! E non me n’ero manco accorta!!

Verso le 14.30 arrivo all’ostello, quasi stremata. Mentre rientro incontro due ragazze che stanno uscendo, mai viste prima, e prima ancora di rendermi conto di cosa sto facendo attacco bottone e chiedo se magari più tardi hanno intenzione di andare a vedere il cimitero allegro di Sapanta. Loro in effetti dicono che sarebbe una buona idea, e quindi restiamo d’accordo che quando saranno tornate dal loro giro in centro (fanno la spesa) ci andremo assieme. Sono troppo contenta! Questo posto è un’altra delle grandi attrattive della zona, è a soli 20 km da Sighet ma per arrivarci ci sono pochissimi bus, in bici non me la sentirei, e l’unica alternativa è l’autostop. Qui lo fanno tutti, anche perchè si lascia un po’ di soldi al guidatore, è una cosa normale… ma io di andarci sola non mi fidavo. Ora che siamo in tre mi sento più tranquilla.
Nel frattempo in ostello mi dò una sistemata, pranzo, e ritrovo le tre spagnole quando tornano dal loro tour in macchina. Tra un po’ di chiacchiere e di relax si fanno quasi le 17, sto per dare le due tipe di prima per disperse ma finalmente eccole di ritorno. Prima quasi non c’era stato tempo di presentarci, scopro ora che loro sono una neozelandese e una giapponese. Usciamo veloci e ci piazziamo in un punto strategico lungo la strada per fare l’autostop. Tempo 30 secondi e uno si ferma, ci chiede se andiamo a Sapanta, e al nostro sì ci raccatta. A dire il vero, questo sembrava quasi un taxi abusivo, nel senso che è venuto da noi a colpo sicuro e ci ha portate dritto davanti al cancello del cimitero (a noi bastava scendere lungo la strada principale) e invece di accettare i soldi che gli stavamo dando ci ha chiesto una cifra lui, decisamente troppo alta. La sensazione di esserci fatte fregare è forte ma ormai paghiamo e scendiamo.

Il “cimitero allegro” è un cimitero dove le lapidi delle tombe sono tutte di legno, dipinte di blu, con un disegno naif che rappresenta il defunto e una poesia in rima che ne racconta la vita. Sono molto carine, e davvero il posto non mette tristezza. La tomba più grande è quella dell’artista che ha iniziato a creare queste opere d’arte decenni fa, ora un discepolo continua la sua opera. Noi tre trascorriamo un po’ di tempo a leggere le varie poesie cercando di capire chi era e cosa faceva il defunto, e ovviamente scattiamo un sacco di foto. Peccato che di pomeriggio il sole illumini il retro delle lapidi, non sempre dipinto. Se mai tornerò qui, cercherò di venire di mattina :P

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Uscite dal cimitero decidiamo di visitare anche una chiesa poco distante, il monastero di Peri, tuttora in costruzione, che dicono essere la chiesa di legno più alta della Romania. A dire il vero siccome posa su un basamento di pietra c’è chi contesta questo primato… Noi ci accontentiamo di goderci la passeggiata nel verde per arrivarci e la magnifica struttura tutta di legno. Tornate sulla strada principale facciamo l’autostop per il rientro: dopo 5 minuti si ferma un signore con figlia a bordo, stavolta sembra una persona che lo fa davvero per caso, e così ci facciamo riportare a Sighet. Lungo la strada il tipo mi dice di aver anche abitato in Italia e mi spiega in italiano alcune cose che vediamo lungo il percorso.

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All’arrivo in ostello verso le 19 propongo alle due ragazze di fare il tour dei dintorni in macchina domani. Penso che se siamo più di una, Rob (l’ostellante) sarà più propenso a farlo. La neozelandese accetta, io vado a dirlo a Rob, e lui dice “beh se siete in due si fa sicuro!” Evviva! :) Confermo quindi il mio letto qui anche per domani sera.
La serata prosegue con una cena fuori sempre io e le due tipe in centro a Sighet, in una specie di pizzeria-trattoria dove prendo una zuppa cremosa di pollo, e alle 23 sono a nanna.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 25/07/2009, 16:54
da Leia74
Domenica 3 agosto:
Dopo la colazione stavolta presa in ostello, io e Kate (la neozelandese) saliamo nella macchina di Rob per il nostro tour della zona. Assieme a noi vengono anche Sara, la bimba di Rob, a cui lui ha promesso un bagno in piscina alla fine del giro, e un loro amico inglese, Greg. L’idea di terminare il giro nella zona “termale” ci piace un sacco, infatti anche io e Kate siamo pronte e “costumate” :P
Fin dall’inizio lungo la strada notiamo un sacco di gente che cammina vestita a festa: infatti essendo domenica sono tutti agghindati per la Messa, e Rob ci fa notare come sia il giorno migliore per fare questo tour, perché appunto avremo la possibilità di vedere la gente del posto in costume tradizionale, cosa che qui succede ancora non in modo artificiale (per i turisti) ma perché le tradizioni sono ancora genuinamente rispettate. La gente è disponibilissima a farsi fotografare (si vede che qui il turismo di massa non è ancora arrivato!) per cui Rob ci dice di fermarlo quando vogliamo per scendere e fare foto alle persone o anche al paesaggio e alle case. Che bello avere l’autista che si ferma per farti fare foto!! :D

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Il nostro tour inizia passando per Vadu Izei per raggiungere Barsana, ma prima ancora di arrivarci io e Kate fermiamo Rob perché abbiamo visto due vecchine fantastiche nel cortile della loro casa. Scendiamo e loro ci fanno entrare nel cortile, gentilissime, e si prestano con grandi sorrisi sdentati a farsi fotografare da sole o con noi. Non sarà l’unica volta che faremo fermate simili in questo giro, ricordo in particolare una bimba bellissima che si è messa in posa per noi come una modella.

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Arrivati a Barsana visitiamo prima una chiesetta simile a quella che ho visto ieri a Calinesti, in legno e con affreschi all’interno, che sono però parzialmente coperti per restauro. Queste chiesette sono una particolarità del Maramures e sono nella lista del patrimonio dell’umanità Unesco. Poi andiamo al famoso Monastero di Barsana, che è il complesso di chiese che avevo visto dal bus l’altro ieri e dove volevo assolutamente tornare. Essendo domenica ed essendo orario di funzione religiosa, c’è un sacco di gente. Le donne sono uno spettacolo, tutte vestite col costume tradizionale della zona: gonna colorata, fazzolettone a fiori in testa, a volte anche camicetta bianca piena di pizzi. Anche le ragazze giovani e le bambine sono tutte agghindate così. Vaghiamo per l’area del monastero, un grande prato verdissimo un po’ in pendenza, su cui sorgono vari edifici, chiese, case, un pozzo… La funzione è officiata all’aperto così che possano assistervi tutti: il prete sta nel mezzo e i fedeli sono tutto attorno, a cerchio, ma è una vera folla, che arriva anche lontano dal prete. In realtà nelle zone più periferiche dove ci muoviamo noi la gente passeggia, chiacchiera, i bimbi giocano… Una bellissima atmosfera! Rob dice che c’è troppo movimento e troppa gente vestita bene per essere una domenica normale, forse c’è qualche festa, ma non lo sa manco lui.

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Usciamo dalla zona del monastero e prima di ripartire proviamo ad attraversare un ponte sospeso su un fiume, proprio davanti all’ingresso del monastero, ma non sembra molto affidabile quindi lasciamo stare. Ripartiamo in macchina, e ci dirigiamo verso Budesti con soste lungo la strada per ammirare il paesaggio delle campagne e delle colline verdeggianti.

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Poco prima di Budesti facciamo una sosta fuori programma: passando davanti ad una chiesetta di legno Rob dice che è nuova, e si ferma per darci un’occhiata. Nuova sì, ma costruita e decorata con lo stile tipico del Maramures, come ci fa notare il prete all’interno mentre ci mostra con orgoglio gli affreschi. Proseguiamo per Budesti e visitiamo prima di tutto quella che Rob chiama una “washing machine”, una specie di ruota ad acqua con accanto un enorme catino di legno, tipo un secchio del latte stile Heidi ma molto grande, posto in basso in una conca del terreno, dove l’acqua cade con forza e dove le donne mettono a lavare i tappeti, le lenzuola, i vestiti etc. In effetti sembra un po’ una lavatrice visto che la roba da lavare gira in tondo dentro questo catino spinta dalla forza dell’acqua. Interessante! Dopo di che sempre a Budesti raggiungiamo un’altra chiesetta di legno, anch’essa famosa per i suoi dipinti, peccato che sia chiusa… Ormai è ora di pranzo, ma qui in zona non ci sono ristoranti veri e propri. Ci fermiamo ad un baretto dove comperiamo un po’ di pacchetti di patatine e della roba da bere, che consumiamo seduti ai tavoli fuori del bar stesso. I due signori seduti ad un tavolo vicino mi ricordano mio nonno, e tutta l’atmosfera mi rimanda indietro alle mie estati d’infanzia trascorse nel paesino dei nonni.

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Intanto cominciamo a notare un’altra tradizione di questa zona: fuori dalle case vengono spesso appese pentole varie, o alle pareti delle case stesse o a rami e alberi. Rob ci spiega che lo fanno le famiglie che hanno figlie in età da marito, per farlo sapere ad eventuali pretendenti. Dice che c’è un paesino, Giuliesti, dove la cosa è più sentita e ci sono molte case con gli “alberi di pentole”, ci passeremo al ritorno.

Dopo aver pranzato (si fa per dire) risaliamo in macchina. Rob ci fa vedere una stranezza della zona: c’è una strada un po’ in pendenza in mezzo alla campagna, dove l’acqua o eventuali oggetti tondi messi a terra, scorrono “verso l’alto”. Ricordo di averne vista una simile anche in Trentino mi pare. Proseguiamo sempre immersi nel fantastico paesaggio del Maramures fino ad Ocna Sugatat, località termale dove è in programma una sosta rilassante. Peccato che essendo una calda domenica d’agosto in una zona priva di mare, i romeni l’abbiano presa d’assalto: non si trova parcheggio, le piscine sono circondate di lettini e ombrelloni peggio di una spiaggia di Rimini, e nell’acqua non ci entra più manco una paperella. Rinunciamo a malincuore, soprattutto la piccola Sara che si era sorbita tutta la gita “culturale” col miraggio del bagno in piscina. Infatti poverina si mette a piangere, ma non c’è molto da fare.
Sulla strada del ritorno, come promesso passiamo da Giuliesti, dove ci fermiamo a fare foto agli alberi di pentole, e siamo di nuovo in ostello verso le 14.30.

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Sono decisamente soddisfatta del giro, durante il quale ho potuto non solo ammirare le chiese di legno della zona, ma anche incontrare le persone vestite a festa, assaporare il paesaggio e vedere di nuovo (non mi stancherei mai) tutti i dettagli “di campagna” come pecore e mucche, oche e galline, cicogne nei prati etc.

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Dopo poco che siamo a Sighet, io e Kate decidiamo di uscire di nuovo, stavolta pochi passi a piedi, per andare alla Prigione-Museo Memoriale della città. Si tratta di una prigione dove venivano rinchiusi i nemici del comunismo, che ora è stata adibita a museo. Nelle varie sale al piano terra è ricostruita la storia della repressione comunista, e al piano di sopra ci sono le celle, in ciascuna delle quali viene spiegata una fase storica oppure un momento della vita nelle prigioni, con anche oggetti e testimonianze fotografiche. Inoltre nel cortile ci sono un monumento e un memoriale a tutti i morti nella prigione. Pensavamo fosse un museo piccolino, invece ci restiamo quasi 3 ore nonostante molti cartelli siano scritti solo in romeno e quindi li saltiamo (fosse stato tutto in inglese, ci voleva il doppio del tempo per leggere tutto). Non riusciamo proprio a tralasciare anche solo una sala, è tutto troppo interessante. E’ una visita decisamente consigliata, molto profonda e anche bella pesante.

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Uscite dal museo la fame ci assale, e ci rifocilliamo in un bar del centro con un frappè. Torniamo in ostello verso le 19, e io devo organizzarmi lo spostamento per domani. Entro domani sera devo arrivare a Suceava, ma treni da qui non ce ne sono, ci sono da Cluj, dovrei prendere un bus per Cluj alle 4.30 di mattina! Mi sembra un po’ assurdo fare di nuovo tutta la strada fino a laggiù, oltretutto a quell’ora del mattino (il bus seguente è alle 5 della sera)… ma la fortuna mi assiste: Rob mi dice che sua moglie domani mattina deve andare a Cluj in macchina e mi può accompagnare lei. Anzi, ancora meglio, mi può lasciare a Dej, una stazione da cui il treno passa e che è più vicina di Cluj. Così non devo partire alle 4.30 ma alle 7.30. Che cu*o!!!
La serata in ostello passa tra sistemazioni varie, chiacchiere con un tipo 57enne giapponese che sta girando con la moglie perché interessati alla cultura zingara, cena e internet, prima di crollare nel letto verso mezzanotte.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 25/07/2009, 17:03
da Leia74
Lunedì 4 agosto
Colazione rapida, poi puntuale alle 7.30 la moglie di Rob mi carica in macchina assieme alla loro cuoca, una ragazza giovane che torna dalla famiglia per una settimana, e si parte in direzione Cluj. L’esperienza si rivela piuttosto traumatica, nel senso che la signora guida in modo abbastanza azzardato… le strade romene dissestate, le curve e controcurve della zona di montagna e la terribile musica unz-unz che le due tipe ascoltano fanno il resto (argh). Per fortuna alle 10 mi lasciano sana e salva alla stazione di Dej, senza volere neanche un soldo per il passaggio. Grazie!!

(foto fatte dalla macchina)

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Il mio treno, in arrivo da Cluj e che mi porterà a Suceava, passa però alle 13.50. Come al solito inganno l’attesa mangiucchiando e leggendo, stavolta però la stazione sembra un luogo sufficientemente tranquillo, si vedono meno zingari della stazione dei bus di Cluj.
Il treno finalmente arriva, prendo posto e purtroppo non sono seduta accanto al finestrino. E’ un vagone a scompartimenti, per cui ogni tanto mi alzo e vado in corridoio per guardare fuori, ma non è la stessa cosa. Peccato, il viaggio in bus di 3 giorni fa mi aveva regalato bellissimi paesaggi, mentre oggi mi devo accontentare di scorci (e di fare poche foto).

Per ammazzare il tempo osservo la signora seduta davanti a me con 3 bimbe al seguito che riempiono lo scompartimento di briciole e acqua, e ci resto un po’ male quando la signora getta la bottiglia di plastica vuota dal finestrino senza nessunissimo problema. Tento anche una breve conversazione con lei ma non abbiamo lingue comuni, poi però il ragazzo che le sta seduto a fianco mi parla in italiano: vive e lavora a Pomezia ed è in Romania in vacanza per vedere amici e parenti. Chiacchierando e leggendo le infinite ore del viaggio incredibilmente passano, e alle 19.30 arrivo finalmente a Suceava! 5 ore e mezza ore per fare 220 km!
La stazione di Suceava è decisamente fuori dal centro, quindi seguo le istruzioni ricevute dall’ostello e prendo un bus. Quando scendo mi viene a prendere Monika, la giovane proprietaria del High Class Hostel, e mi ci porta. L’ostello è più caro degli altri qui in Romania (50 lei per un letto in camerata), ma è carino, e soprattutto organizza l’escursione ai monasteri della zona (Bucovina): famosissimi per gli affreschi anche esterni, inseriti nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, e difficilmente visitabili in un solo giorno con i mezzi pubblici. Monika se ci sono almeno 3 persone che lo richiedono guida la sua macchina da 8 posti, porta nei 4 monasteri più importanti della zona, e fa anche da guida avendo il patentino ufficiale di guida turistica. Deve essere un servizio abbastanza richiesto perché lo offre anche a chi non dorme nel suo ostello ma in altri alberghi della città. Purtroppo anche il tour come l’ostello costa parecchio (100 lei) ma altrimenti si dovrebbe noleggiare una macchina, oppure metterci 3 giorni con i mezzi pubblici, e comunque non si avrebbe una guida che ti spiega gli affreschi.

Appena arrivata in ostello e sistemata in camerata mi informo se ci sono altre persone che hanno chiesto di fare il tour domani. Dice che al momento sono la prima, ma devono arrivare a breve altre persone in ostello quindi vedremo. Speriamo! Non vorrei fermarmi anche qui un giorno in più, poi avrei meno tempo per la Transilvania, ma del resto dopo il Maramures questa è la seconda cosa che più volevo vedere in questo viaggio, quindi se servisse mi fermerei.
Per fortuna non è necessario: dopo poco arriva un ragazzo giapponese che vuole partecipare al tour, e poi Monika dice che ha ricevuto una richiesta da un hotel per una coppia di spagnoli. Domani saremo in 4 e il tour si farà!! Evviva!

Nel frattempo faccio conoscenza col giapponese, Taro, studente di ungherese (!!) a Budapest che prima di tornare in Giappone vuole assolutamente vedere questi monasteri (e si è sciroppato le 12 ore di treno per stare qui solo un giorno e poi tornare a Budapest). Poi arriva anche un 55enne inglese, uno di quei grandi viaggiatori vecchio stile, che domani vuole andare in giro da solo e non venire con noi in tour. Tutti e tre assieme andiamo a cena in un locale del centro che ci ha consigliato Monika, lo Chagall, dove mangiamo dei piatti abbondantissimi di roba tipica (carne, uova, formaggio e polenta, burp!) e beviamo la birra di Timisoara. Buonissimo ma scoppio!! Una passeggiatina fino all’ostello (che è a 5 minuti dal centro) e poi a dormire.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 18:36
da Leia74
Martedì 5 agosto
La partenza del tour è alle 10, ma io mi alzo presto: esco e faccio colazione in pasticceria, poi cerco di cambiare dei soldi (il mio bancomat continua a non funzionare, per fortuna ero partita con un po’ di contanti!), compro del cibo e navigo un po’ in internet.
Alle 10 puntuali si parte: con la macchina di Monika passiamo a prendere anche la giovane coppia di Barcellona al loro hotel e ci dirigiamo a Humor, dove si trova il primo monastero della giornata. La gita comprende quattro dei più famosi monasteri, che usando i mezzi pubblici sarebbe possibile vedere due in una giornata e uno ciascuno in altri due giorni, per un totale di tre giornate. Diciamo che se avete tempo si risparmia un sacco, ma se il tempo non c’è... È anche da dire che dopo 2-3 di questi monasteri, ci si potrebbe anche fermare. In ogni caso io sono contentissima di poter fare questo tour in macchina. Lungo il percorso possiamo anche osservare le campagne della Bucovina del sud (si chiama “del sud” anche se si trova nel nord della Romania, perchè la parte nord della Bucovina è in Ucraina, al di là del confine). Come in Maramures, ci troviamo in una zona prevalentemente agricola, e anche qui si vedono un sacco di carretti trainati da cavalli, cicogne e gente che lavora nei campi con attrezzi di 100 anni fa.

Il monastero di Humor, all’interno delle mura, si svela come una chiesetta circondata da un prato, accanto alla quale c’è anche una piccola torre dove si può salire per ammirare il panorama. Gli altri monasteri che vedremo avranno tutti una specie di torre che si alza al centro del tetto della chiesa stessa, ma Monika ci spiega che era una concessione fatta solo ai monasteri “reali” e questo non lo era.
L’attrazione principale è ovviamente la chiesa, completamente ricoperta di affreschi non solo dentro come tutte le chiese ortodosse, ma anche fuori. Purtroppo da un lato gli affreschi sono parzialmente cancellati, ma la cosa non intacca minimamente la bellezza del posto. Questi monasteri sono una delle ragioni per cui da alcuni anni sognavo di venire in Romania, da quando ho visto delle foto di questi affreschi. Essere qui ora è una forte emozione. Sono bellissimi, con i loro colori accesi, le figure di apostoli e santi sullo sfondo azzurro e alcune scene con città o castelli, per non parlare del Giudizio Universale che si trova sulla facciata, sotto le volte dello stretto portico anch’esso completamente affrescato. Anche l’interno è incredibilmente bello, tutto colorato anche se un po’ buio. Gli ori, i rossi, i blu, i verdi mi colpiscono con la loro pienezza e il disegno un po’ ingenuo, si direbbe quasi medievale anche se risalgono al 1500.

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Dopo la visita, proseguiamo verso il monastero di Voronet, che si trova non lontano da quello di Humor. Questo è ancora più grande e più bello, e forse il più famoso della zona. Anche questo è affrescato dentro e fuori, i temi sono gli stessi o quasi, ma qui c’è un Giudizio Universale che occupa l’intero muro posteriore e che Monika paragona a quello della Cappella Sistina, dicendo che secondo lei è addirittura superiore. Io direi estremamente diverso, non si possono paragonare, ma certamente è stupendo.
In questa pagina web si possono vedere foto panoramiche delle quattro pareti esterne del monastero di Voronet:
http://www.csvd.ro/panoblog/360-romania ... monastery/

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Terminata la seconda visita, ci dirigiamo verso il monastero di Moldovita, che è un po’ più distante. La strada corre in una zona un po’ più montuosa, sembra quasi di essere in Svizzera! Lungo il percorso ci fermiamo a un minimarket perchè la coppia spagnola non si è portata nulla da mangiare, non sapevano che fosse necessario il pranzo al sacco. Ne approfittiamo per comprarci qualcosa anche noi, un gelato per rinfrescarsi non fa mai male :P C’è anche un bellissimo carro “parcheggiato” là fuori con una serie di secchi di metallo suppongo per il latte, molto suggestivo.

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Arrivati al monastero, ci mettiamo a pranzare davanti alle mura, nella macchina o nelle vicinanze. Soddisfatto lo stomaco, entriamo nel precinto del monastero, e devo dire che questo mi piace anche più degli altri due! Le mura sono alte e hanno delle torri agli angoli, e la chiesa nel mezzo è circondata da un bel giardino fiorito. Gli affreschi sono stupendi come nelle altre chiese, non smetto ancora di meravigliarmi davanti ai loro colori e di scattare foto su foto.
Al di fuori del monastero noto anche delle signore che vendono tessuti, camicie, tovaglie, tutti ricamati, bianchi o colorati a motivi tipici della zona. Mi piacerebbe molto comprare qualcosa, ma oggettivamente una cosa del genere, tutta pizzi e molto “country”, non credo la userei mai nella mia vita quotidiana, nè come vestiario nè come biancheria per la casa. Mi accontento di scattare delle foto per portare con me il ricordo di questi bellissimi oggetti.

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Si parte infine verso il quarto ed ultimo monastero, quello di Sucevita, che si trova ancora più lontano. Anche questo ha un bel giardino con delle belle rose, e oltretutto negli edifici che circondano il giardino e fanno “parte” delle mura, si nota che c’è una certa agitazione con suorine che vanno e vengono: stanno preparando una festa per domani, da una parte si sentono anche arrivare dei canti, davvero molto suggestivo! Non commento più gli affreschi sulle pareti, anzi direi quasi che sto iniziando ad assuefarmici :P
Riprendiamo la macchina per il rientro verso Suceava, ma lungo la strada c’è ancora un’altra tappa presso un negozio / laboratorio di ceramiche, un tipo di ceramica “nera” (veramente è grigia, ma si chiama così...) non perchè dipinta ma perchè diventa così per il metodo di cottura. Sembra che sia una cosa tipica di qui. Immagino che Monika abbia una commissione dal negozio nel caso noi compriamo qualcosa, non che mi dia fastidio, ma a dire il vero non ho molti soldi nè molto spazio per i souvenir nello zaino... cerco qualcosa di piccolo ma non c’è niente che mi piaccia abbastanza, quindi lascio perdere. Nessuno compra niente e ce ne andiamo.

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Alle 18 siamo di nuovo in ostello dopo aver lasciato gli spagnoli al loro hotel. Ci concediamo un po’ di relax e un tè, poi esco a fare la spesa (trovo finalmente un supermercato vero, e non un negozietto minuscolo come ieri!), e al mio ritorno conosco un’altra ragazza arrivata ora, una tedesca. Decidiamo di cenare assieme anche all’inglese di ieri sera, torniamo nello stesso posto lo Chagall che ci era piaciuto, e ci troviamo anche Taro con un altro nuovo arrivato, un australiano. Anche gli spagnoli del tour sono qui! Sembra un posto abbastanza famoso se anche da un hotel gli hanno consigliato di cenare qui.
Grazie alla tedesca ho anche una bella dritta per il mio spostamento di domani. Ormai ho deciso che non farò le gole di Bicaz e il Lago Rosso, servirebbe più tempo e un mezzo proprio per godersele bene. Quindi andrò direttamente in Transilvania, e nello specifico a Brasov che è l’unica città della zona collegata senza cambi da qui (anche se avrei preferito Sibiu per fare un giro un po’ più “logico”). Ho già prenotato presso un ostello consigliatomi da Monika, di tale Gabriel. Per arrivare a Brasov, Monika mi ha detto che c’è un treno, ma ora la tedesca mi dice che ci sono anche bus, che sono più veloci, 7 ore invece di 9. Allora dopo cena passiamo alla stazione dei bus (giusto perchè sono in compagnia se no da sola di notte non ci sarei mai andata!) e tra un ubriaco e un barbone riesco a scoprire che c’è un bus per Brasov domani alle 8. Fantastico, se mi sveglio in tempo lo prendo, così ci metto meno e ho anche metà pomeriggio libero per visitare la città.

Torniamo verso l’ostello e io mi fermo all’internet cafè lì accanto per un’ora a scaricare le foto, oggi ne ho fatte troppe!! Finalmente dopo mezzanotte posso andare a nanna soddisfattissima della giornata. Che bello, il viaggio sta andando proprio bene, ho visto il Maramures e mi è piaciuto un sacco, ho visto i monasteri della Bucovina e sono stata estasiata... Da ora in poi ci sono posti che voglio vedere sì, ma non così tanto come queste due zone iniziali. Penso che se da adesso in poi qualcosa saltasse non sarebbe un grosso problema, mentre mi sarebbe molto dispiaciuto perdere queste due zone. Sono proprio contenta di averle viste!

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 18:44
da Leia74
Mercoledì 6 agosto
Stamattina, forse perchè so di dover prendere un bus, mi sveglio da sola alle 7. La stazione dei bus a differenza di quella dei treni è in centro, quindi in pochi minuti a piedi ci arrivo. Trovo il bus che va a Brasov e... sorpresa! Pensavo fosse un bus grande e invece si tratta di un mini-bus! Per fortuna c’è sia un posto a sedere per me sia spazio tra i bagagli per il mio zainone. Si parte puntuali e noto con piacere che il guidatore non è affatto spericolato e che c’è l’aria condizionata, che nel treno non so se sarebbe stata garantita. L’unico dettaglio che mi infastidisce è la musica sparata a volume altissimo, che per parecchio tempo è anche di genere “unz-unz” che non sopporto proprio. Ad un certo punto si passa ad un più sopportabile pop melodico locale, meno male! Certo che 7 ore sono tantine, in bus, anche facendo due soste cibo-bagno. Però almeno si vede bene fuori del finestrino: ancora campagne, carretti, galline, oche, capre e pecore, cavalli e mucche, gente che vende cibo davanti al cancello di casa, fiori viola “di montagna” e fiori gialli che sembrano fazzoletti a bordo strada, e purtroppo parecchia immondizia lasciata dai pic-nic ovunque... La sensibilità ambientale non credo sia ancora molto forte da queste parti. Comunque sembra una zona più ricca di quelle che ho attraversato finora, le case sono più di mattoni e meno di legno, meno fatiscenti anche.

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Alle 15 puntuali si arriva a Brasov, e quando scendo dal bus trovo subito il tale Gabriel dell’ostello che come mi aveva detto si trova lì. Pensavo fosse venuto a prendere me, ma mi rendo conto che sta cercando clienti tra la gente in arrivo alle stazioni dei bus e dei treni che sono vicine. Infatti mi dà delle indicazioni su come arrivare al suo ostello e continua il suo lavoro. Poco male, prendo un bus e in meno di 20 minuti sono in zona: l’ostello si trova fuori della città vecchia, a sud, nella zona di Schei a poca distanza da piazza Unirii. In realtà l’ostello non è segnalato in nessun modo da fuori, e mi viene il dubbio che non sia propriamente legale... Ma comunque è ben organizzato, con una piccola cucina, una grande camerata e due stanze private più piccole di sopra e altre stanze di sotto. Ci sono i soliti annunci di escursioni in una bacheca, e bisogna lasciare una caparra per le chiavi. Sono fortunata ad aver prenotato e ad essere arrivata abbastanza presto, stasera mi renderò conto che il posto è strapieno e che alcuni ragazzi verranno posizionati su dei divani-letto nell’ingresso!

Io comunque mi accaparro un letto nella camerata di sopra, mi sistemo un po’ e poi visto che è ancora presto (le 16) ne approfitto per uscire e iniziare a visitare la città. Camminando verso nord, in 5 minuti si arriva alla piazza Unirii, dove c’è la cattedrale di San Nicola, che visito, e il Museo della Scuola Rumena, dove però non entro. Questa zona fuori dal centro città era abitata dalla popolazione romena, mentre in centro potevano vivere solo i sassoni. La Transilvania era infatti una terra sassone e non romena. Proseguendo verso nord dopo un altro po’ si arriva alla Porta Schei e alla Porta S. Caterina, due degli ingressi alla città vecchia. Attraverso la porta S. Caterina con la sua bella torre bianca entro in città e mi dirigo verso la Chiesa Nera, che svetta sulle case con il suo campanile. Alle 17 chiude, mancano solo 10 minuti e io chiedo se posso entrare: non solo mi fanno passare, ma addirittura non pago il biglietto, visto che ho pochissimo tempo per vederla. Personalmente mi basta, non è che volessi starci un’ora! Che fortuna :) La chiesa si chiama Nera perchè fu bruciata in un incendio, ma a dire il vero non ne è rimasta traccia, se non forse un pochino in alcune zone del muro esterno. La chiesa è molto bella, gotica, decisamente suggestiva.

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Uscendo dalla chiesa noto una delle cose più evidenti di Brasov: la kitchissima scritta “BRASOV” che si trova sulla montagna a est della città, in stile Hollywood. Davvero di pessimo gusto!! Ma non si può fare a meno di notarla. C’è anche una funivia che ti porta lassù, magari ci andrò per vedere il panorama... ma non oggi.

In seguito mi dirigo verso la piazza principale della città, piazza Sfatului, alle spalle della chiesa. È il primo spazio degno del nome di “piazza” che vedo in Romania, mi piace un sacco!! Tutta pedonale, piena di turisti, con il sole del tardo pomeriggio e un sacco di edifici interessanti che la contornano. Quasi nel mezzo sorge la Casa Sfatului, cioè Casa del Consiglio, (l’antico municipio). Al suo interno c’è il Museo Storico di Brasov, che però non posso visitare visto che è chiuso. Sul lato nord della piazza c’è un edificio a righe orizzontali gialle e marroni con un ingresso a galleria, provo a entrare fino al cortile interno e mi accorgo che è una chiesa dove al momento stanno entrando varie persone per una funzione.

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Proseguendo verso nord, cammino per la strada pedonale principale, fiancheggiata da case con le facciate un po’ da sistemare ma con un sacco di negozi, e arrivo all’estremità settentrionale della città vecchia. La strada sbuca su una via abbastanza larga, boulevard Eroilor, e una piazza con un piccolo parco e un monumento, il “cimitero degli eroi”. Poco distante, su una collinetta, si vedono altri edifici in stile sette-ottocentesco, ma non mi va di spingermi fino lassù. Inizio a tornare indietro, ripasso dalla piazza e prendo la stradina più stretta della città, che è davvero stretta. Mi ritrovo sulla strada che termina alla Porta Schei a sud, esco quindi dalla città da lì, ma invece di tornare verso l’ostello risalgo di nuovo verso nord dall’altro lato, lungo le mura che costeggiano il centro a ovest. Qui ci sono un paio di torri rimaste intatte, ma non esattamente lungo le mura: sono leggermente più fuori e più in alto, sulla collina che chiude la città da quella parte. Brasov infatti si trova in una valle tra due montagne, una dove c’è la scritta “Brasov” e una dove mi trovo adesso. La Torre Nera, che nera non è ma piuttosto grigiolino chiaro, la guardo da sotto. Invece salgo i molti scalini per la Torre Bianca. L’ingresso è già chiuso ma il panorama da lì merita.

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A questo punto sono quasi le 19 e il giro turistico mi sembra concluso. Ci sono ancora alcune piccole cose che vorrei vedere, ma la città si è rivelata più compatta e meno lunga da visitare del previsto. Nel mio programma avevo lasciato l’intera giornata di domani per visitare Brasov, ma forse posso anticipare la gita nei dintorni che invece avevo previsto per dopodomani.
Prima di tornare in ostello passo un’oretta all’internet cafè per cercare gli orari dei treni per i prossimi giorni, poi rientro e ceno nella piccola cucina comune con la mia squallida scatoletta di tonno. In camerata poi incontro tre ragazzi italiani, di cui uno conosciuto attraverso un forum. Mentre chiacchieriamo arriva il proprietario dell’ostello, Gabriel, che mi chiede se posso essere interessata a una gita a Bran, Rasnov e Prejmer domani. Infatti avevo detto che avrei voluto visitare quei luoghi, ma non c’era nessuna gita organizzata in programma e mi ero decisa a fare da me: in un giorno coi mezzi pubblici si riescono tranquillamente a vedere Bran e Rasnov ma non credo avrei visto Prejmer (e la cosa mi dispiaceva). Invece adesso Gabriel mi dice che c’è un gruppo numeroso di spagnoli che ha chiesto questa gita, ci vanno addirittura con un minibus e una macchina, e c’è posto anche per me. Essendo in tanti il prezzo è relativamente basso, quindi accetto con piacere. Che bello, vedrò anche Prejmer!
Mentre i tre italiani escono dopo aver cenato, perchè loro domani ripartono direzione Turchia e vogliono riuscire almeno a vedere il centro di Brasov di notte, io resto in ostello. Dopo aver passato un po’ di tempo a organizzare l’itinerario dei prossimi giorni e a scrivere sul diario, crollo dal sonno verso le 23.30. Sono decisamente poco nottambula :P

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 18:50
da Leia74
Giovedì 7 agosto
Sveglia presto, colazione dell’ostello (era inclusa nel prezzo, un po’ di pane burro e marmellata e una tazza di tè o caffè), e alle 8 si parte per la gita assieme al gruppone di spagnoli. Io finisco nella macchina (guidata dal padre di Gabriel!) e non nel minibus. Prima tappa Bran, dove c’è un castello noto come “castello di Dracula” che però con Dracula non ha nulla a che fare. Piccola nota: Dracula come vampiro non è ovviamente mai esistito, e Bram Stoker si è ispirato alla figura storica di Vlad Tepes detto Dracul (figlio del drago) che è stato un leader carismatico e sanguinario. I luoghi dove Stoker ha ambientato il suo romanzo sono ispirati alla zona nord-est della Transilvania, nella valle di Bargau vicino Bistrita, mentre il vero Vlad Tepes è nato a Sighisoara ed è vissuto in questa zona più a sud. C’è un altro posto, cosiddetto “il vero castello di Dracula”, a Poienari, di cui però vi parlerò più avanti. A Bran però Vlad Tepes al massimo ha soggiornato qualche giorno, e non so bene perchè sia diventato famoso come Castello di Dracula. In realtà è stata la residenza estiva dei re di Romania fino a metà Novecento.

La strada da Brasov è abbastanza breve e arriviamo sotto il castello verso le 9 del mattino. Si sale passando attraverso una marea di bancarelle di souvenir, e all’ingresso si paga il biglietto di 12 lei più 10 lei per poter fare foto. Io sono l’unica a pagare la tassa fotografie, ma poi dentro faranno foto tutti quanti senza che nessuno dei custodi dica nulla: mi sento un po’ stupida... L’interno del castello è arredato come a inizi Novecento, ci sono varie stanze della regina Maria e altri membri della famiglia reale. Carina la piccola corte centrale circondata dal castello che sembra uscire da una favola. Tutto sommato non un posto imperdibile ma carino.
Scendendo dal castello passiamo anche dentro al “museo del villaggio”, una ricostruzione di un villaggio rurale, ma non mi sembra molto interessante e lo liquidiamo in pochi minuti. Dopodichè si procede in massa all’acquisto rapido di cibarie e di una serie di souvenir-paccottiglia che personalmente aborro ma che mi servono per il parentado: magnetini, tazze e magliette con la figura di Vlad-Dracula... mi sembrano le uniche cose “adatte” al frigo di mio fratello, alle zie e al cuginetto (infatti se al rientro dicessi che sono stata in Romania mi guarderebbero strano, ma se parlo di Transilvania e Dracula allora tutti a dire che bello).

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Da Bran ripartiamo in direzione Rasnov, una fortezza in cima a una collina, sotto la quale in pianura c’è il vero e proprio paese. La fortezza è disabitata ormai ma è stata restaurata ed è veramente interessante. Peccato solo che arrivando, fin da lontano si possa notare anche qui una scritta “Rasnov” enorme sul fianco della collina come quella di Brasov... Argh.
Parcheggiati i veicoli nel paese sotto la collina, iniziamo la salita abbastanza lunghetta ma non esageratamente faticosa. In circa 15 minuti arriviamo all’ingresso della fortezza ed entriamo nella corte interna: ai lati e nel mezzo ci sono una serie di edifici bassi molto caratteristici, il primo pezzetto sembra quasi un piccolo villaggio, ma proseguendo dentro il perimetro delle mura sono rimaste solo le fondamenta di alcuni edifici, tranne una piccola chiesetta, e si può vedere un bellissimo panorama. Arriviamo al lato opposto, usciamo per vedere le mura dal di fuori e rientriamo. Tornando verso l’ingresso noto che gli edifici bassi di prima ospitano un piccolo museo, che io esploro con calma. Quando ne esco mi accorgo che gli altri sono già scesi verso la macchina: poco male, li raggiungo senza troppi problemi quando sono quasi arrivati. Prima di partire mi faccio anche fuori una banana, visto che è quasi mezzogiorno!

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Proseguiamo la gita verso la terza e ultima tappa, Prejmer, un altro villaggio tutto in pianura, dove c’è una bella chiesa fortificata. Nella zona sassone ci sono molte di queste chiese, e spero di riuscire a vederne anche altre: tra le tante ce ne sono 7 che sono anche inserite nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, e Prejmer è una di queste 7. Si tratta di chiese circondate da una muraglia difensiva circolare, all’interno della quale ci sono anche granai e magazzini per la conservazione delle provviste o addirittura luoghi per ospitare la popolazione del villaggio in caso di attacchi. Prejmer è caratterizzata da un bianco abbagliante, sia nella muraglia esterna sia nella chiesa dentro al cortile. L’interno della chiesa è spoglio e bello, ma la particolarità sono tutti i piccoli locali-rifugio per la gente, tipo cellette, ricavati tutto attorno sulle mura, e che assomigliano un po’ a un alveare. C’è perfino una stanza con banchi di scuola, lavagna e armadi tutti dipinti in stile sassone. Il sottotetto è un unico locale lungo e buio che gira tutto attorno, e dove immaginiamo mettessero le provviste. Anche qui all’ingresso della fortezza c’è un piccolo museo. Davvero un’esplorazione interessante! Terminata la visita, gli spagnoli si riposano un po’ all’ombra mentre io sotto il sole a picco faccio un mezzo giro attorno alle mura da fuori per scattare qualche foto :P

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È l’una passata quando ripartiamo e siamo di nuovo a Brasov verso le 14. Solo che non veniamo portati in ostello ma alla stazione, perchè gli spagnoli devono prendere un treno. Che palle, mi tocca pure prendere un bus per il centro!! Però prima faccio in tempo a vedere di nuovo Gabriel dell’ostello, che si sta accaparrando nuovi clienti. Tra parentesi, questo Gabriel mi sembra davvero un tipo intraprendente, abborda i ragazzi appena scesi da bus e treni in modo convincente, e se tu chiedi qualche servizio aggiuntivo (magari anche senza essere troppo convinto) lui dopo poche ore esaudisce il tuo desiderio: fa quasi paura per come sa approfittare di ogni minimo spiraglio che la gente gli offre per guadagnare qualche soldo in più... Infatti adesso mi dice che c’è la possibilità domani di fare un’altra escursione, di cui gli avevo chiesto notizie stamattina, a Poienari (“il vero castello di Dracula”) visto che l’hanno chiesta altre due persone. Il prezzo è un po’ alto, 150 lei a testa, ma si tratta di posti abbastanza lontani, e alla fine decido per il sì: la mia filosofia in viaggio è di approfittare delle possibilità, se non sono completamente al di fuori della mia portata. Poienari non era nel programma originale ma quando ieri ho capito di essere un giorno in anticipo sulla tabella di marcia ho pensato si potesse inserire: non essendo fattibile arrivarci da sola, avevo chiesto a Gabriel. Che bello, la cosa è andata in porto!! :)

Prendo quindi il bus per il centro e finalmente metto qualcosa di più nello stomaco, seduta su una panchina all’ombra nel parco davanti alla porta S. Caterina. Nonostante la calura decido poi di fare un giro in centro per comprare un altro souvenir, e infine con una camminata bella lunga mi dirigo alla stazione di partenza della funivia che porta vicino alla scritta “Brasov” sul fianco della montagna. Arrivo in cima verso le 16, mi godo il panorama e scatto un bel po’ di foto e poi riscendo e torno in ostello verso le 17.

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Comunico che intendo restare una notte in più (in origine avevo prenotato 2 notti, ieri e stasera, ma vista la gita lunga mi fermo qui anche domani sera, per fortuna c’è posto), pago in anticipo la gita di domani, e poi mi concedo un paio d’orette di meritato relax. Una breve uscita fino al mini-market più vicino e di nuovo in ostello per cenare a zuppa e tonno. In camerata conosco una coppia di giovanissimi austriaci, un tedesco e due messicani, si chiacchiera e si beve vino offerto da uno di loro, fino a che la stanchezza mi vince e alle 22.30 mi addormento nonostante loro stiano suonando la chitarra.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 18:58
da Leia74
Venerdì 8 agosto
Anche oggi sveglia presto, colazione e partenza alle 8. Stavolta siamo solo una macchina, la stessa di ieri col padre di Gabriel alla guida. I miei compagni di escursione sono una coppia di inglesini e uno strano svizzero di Losanna. Parlandoci un po’, mi rendo conto che loro non sono stati e non andranno nè a Bran nè a Rasnov, le due attrazioni più famose e vicine fuori Brasov. Sembra quasi che non sappiano esattamente dove stiamo andando, ma forse è una mia impressione... boh.
La strada è parecchio lunga, sono 3 ore di macchina, per fortuna l’autista guida bene. Il paesaggio dopo Bran cambia, da piatto con qualche collina si passa a vere e proprie montagne verdeggianti, sembrano le Alpi! Purtroppo sono seduta dal lato contro sole, scatto foto da dentro la macchina ma escono davvero male, e lo stesso succederà al ritorno :(
Lungo la strada si vedono ancora scene di vita rurale come carretti trainati da cavalli, vecchiette con fazzolettone in testa che vendono cibarie da banchetti a lato strada, e anche delle cicogne.

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La prima tappa dell’escursione è la città di Curtea de Arges, dove arriviamo verso le 11.30. Qui c’è una bella chiesa-monastero da visitare, molto decorata anche fuori e dove è custodita anche una Bibbia dipinta a mano dalla regina Maria. Per una volta decido di non pagare la tassa per le foto, non lo fa nessuno... ma solo io vengo fermata all’uscita e mi viene chiesto di pagare. Ma perchè solo io??? Uffa. Vicino al monastero visitiamo un’altra chiesa, in mattoni rossi, credo si chiami Santa Filotea o qualcosa del genere. Poi riprendiamo la macchina e in poco tempo siamo al castello-fortezza di Poienari. Si parcheggia lungo la strada che corre tra le montagne e si devono salire 1480 (!!!) scalini fino in cima, dove si trovano i resti di questa fortezza. Pare che venga definita “il vero castello di Dracula” perchè è stata fatta costruire da Vlad Tepes usando come manodopera i suoi prigionieri di guerra. Già solo arrivare in cima ogni volta doveva essere una vera tortura... Noi lo facciamo invece in modo volontario :P , per fortuna il sole oggi è velato dalle nuvole e comunque il percorso è quasi tutto in mezzo alla foresta, all’ombra. Che fatica!!!!

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Una volta arrivati su, si deve pagare anche qui sia l’ingresso sia la tassa foto: stavolta pago tutto, non si sa mai... Il “castello” è abbarbicato su uno spuntone di roccia davvero stretto, ed è in realtà costituito dalle rovine dei muri esterni e poco più. Non era una costruzione molto estesa: più lunga che larga, domina la valle sottostante da un lato e i monti Fagaras dall’altro. Da quassù si vede benissimo l’inizio della tortuosa e magnifica (così ho letto) strada Transfagarasan, che mi piacerebbe tanto attraversare... ma tanto ci devo tornare in Romania, e quel giorno magari farò anche questa strada.
Il posto è stupendo più per il paesaggio e il panorama che altro, e sono molto contenta di esserci venuta. La discesa è molto più semplice della salita e verso le 13.30 siamo di nuovo al parcheggio, dove ci sediamo su delle panchine e consumiamo un veloce pranzo portato con noi. Le gambe mi tremano dalla fatica!!

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Verso le 14 si riparte e arriviamo a Brasov alle 17.15. Stavolta mi riesce di farmi lasciare in centro e passare in un supermercato degno di questo nome dove posso comprare un po’ di roba. Dopo una sosta di un’ora all’internet cafè, rientro in ostello e ceno prima con la roba mia e poi faccio un mezzo bis con un po’ di cose cucinate da un ragazzo brasiliano che vive a Teramo. Riesce a bruciacchiare la carne alla birra e a salare troppo il riso (per fortuna avevo già cenato) ma è simpatico e chiacchieriamo un bel po’. Prima di dormire devo anche rifare lo zaino e prepararmi per la partenza di domani che sarà abbastanza presto. A nanna alle 23.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 19:02
da Leia74
Sabato 9 agosto
Il programma di oggi è un po’ schizofrenico, ma è l’unico modo che ho inventato per riuscire a vedere il castello di Peles a Sinaia durante il mio viaggio. In teoria, da Brasov la cosa più logica da fare sarebbe vedere tutto quello che voglio vedere in Transilvania (Sighisoara, Sibiu e dintorni) per poi scendere verso Bucarest fermandosi lungo la strada a Sinaia. Peccato che mi sono accorta che facendo così passerei da Sinaia proprio nel giorno settimanale di chiusura del castello. Brasov in fondo non è lontana da Sinaia, quindi farò oggi un po’ di strada in direzione Bucarest per vedere Sinaia e poi tornerò indietro a Brasov e proseguirò per Sighisoara. È un pochino tipo pallina da ping-pong, ma non ho altra soluzione.

Insomma oggi devo prendere il treno per Sinaia alle 8, quindi alle 7 per sicurezza esco dall’ostello e arrivo in stazione un po’ in anticipo. Il viaggio dura poco, alle 9.15 scendo a Sinaia e lascio lo zaino in stazione. Mi dirigo a piedi verso il castello di Peles, sbagliando inizialmente strada (in salita, argh), e finalmente dopo aver attraversato una specie di parco dove le bancarelle di souvenir devono ancora aprire arrivo nei pressi. Già da distante il castello è magnifico, sembra davvero quello di una favola! Fu costruito dal re di Romania a fine Ottocento. Per entrarci si gira tutto attorno, c’è un sacco di gente che sta facendo il mio stesso percorso, si vede che è sabato e che siamo in una zona molto turistica.

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All’ingresso scopro i prezzi, sono altissimi! Ci sono due tipi di tour, quello standard da 15 lei e quello esteso da 50 lei! Non ce la faccio a fare il secondo, che oltretutto mi farebbe rischiare di perdere il treno. Pagato il biglietto, bisogna aspettare in fila fuori. Finalmente si entra, attraverso un metal detector, e bisogna mettersi delle pantofole sopra le scarpe. Per fare le foto chiedono una tassa di 30 lei!!! Sono dei ladri!!! Mi rifiuto di farlo, ma allora devo lasciare la mia macchina fotografica all’ingresso. Mi sa che qui dentro non si sgarra, chi paga deve portare un adesivo attaccato davanti in modo che si veda subito chi tenta di fare il furbo.

Dopo le formalità, finalmente si entra nel castello, e davvero si resta senza parole: è bellissimo! Mi sono mangiata le mani cento volte per non aver voluto pagare quei 30 lei (che sono in fondo solo 10 euro...). Ripeto a me stessa che quando tornerò in Romania farò il giro esteso e pagherò anche per fare le foto. Intanto mi godo la visita e cerco di memorizzare il più possibile le stanze: salone d’ingresso, scala, poi grande sala alta con soffitto in vetro art nouveau e mobile, pareti verdi, legni intarsiati, quadri di legno, avori... wow! Altre sale, legni, marmi, stucchi, specchi, vetri di Murano, collezioni di armi e armature, stili vari tra cui moresco e turco, e nel piccolo cinema interno anche affreschi di Klimt in persona, quando era giovane. All’uscita riprendo la mia macchina fotografica e spendo 15 lei per comprare un libriccino sul palazzo. A questo punto con 5 euro in più avrei avuto le mie foto... Uffa. Vabbè. La mia visita continua nel giardino attorno al castello, e poi faccio un salto lì accanto per vedere da fuori anche il Palazzo Pelisor. Non mi va di entrare, non so se farei in tempo con la visita, e poi dopo Peles non credo che reggerebbe il confronto. Lascio stare, tornerò. Peles è davvero stupendo e merita una seconda visita!

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Sulla strada del ritorno verso la stazione mi faccio un po’ affascinare dalle bancarelle di souvenir, mi sembrano le più fornite che ho visto finora, con articoli che spaziano dai cappellini tipici del Maramures, alle camicie bianche di pizzo viste nel nord, alle cose trash con Dracula sopra. Incontro anche due delle spagnole con cui ho fatto la prima escursione a Brasov, e mi consigliano di visitare il monastero che si trova sulla strada verso la stazione. Seguo il consiglio, tanto ho tempo. Carino, ma non eccezionale. Arrivo in stazione verso le 13.30, ho ancora un’ora prima del treno che voglio prendere, ne approfitto per “pranzare” a patatine e altre schifezze. Ripreso lo zaino, salgo sul treno delle 14.38 per la mia prossima destinazione, Sighisoara. Il panorama dal finestrino è bello, prima montano poi pianure con collinette, villaggi con un campanile che spunta... È comunque più difficile fare foto dal treno che dal bus, per cui passo il tempo anche leggendo. Si arriva a Sighisoara alle 18, con 20 minuti di ritardo.

L’ostello che ho prenotato per due notti è vicinissimo alla stazione, 3 minuti a piedi. Mentre sto entrando arriva un taxi con una tipa a bordo che scende e capisco che è italiana. Mi dice che è arrivata col treno e fuori dalla stazione ha preso il taxi senza immaginare che l’ostello fosse così vicino. Mi fa piacere conoscere un’altra italiana che viaggia sola, siamo una specie rara a differenza delle altre nazionalità. Si chiama Luisa e viene da Milano. Ci mettiamo subito d’accordo per fare alcune escursioni nei prossimi due giorni, visto che oltre la città ci piacerebbe vedere alcuni villaggi con chiesa fortificata che ci sono nei dintorni.
Dopo un po’ di relax (e faccio finalmente una lavatrice) usciamo assieme per cenare in un ristorante consigliato dalla guida, il Rustic, buono e anche economico. Mangio finalmente i famosi sarmale, involtini di carne e verza, gnam gnam! Tornate in ostello, troviamo un gruppetto di romani con cui ci mettiamo a chiacchierare. Uso un po’ il pc comune e poi a dormire verso mezzanotte, oggi è stata una giornata bella piena!

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 19:08
da Leia74
Domenica 10 agosto
Mi sveglio presto senza motivo, così ho tutto il tempo per prepararmi e fare colazione con calma. Alle 9.30 faccio prenotare un taxi per me e Luisa per le 10.30, poi la sveglio come mi aveva chiesto lei. Nonostante abbia un’ora per prepararsi, quando arriva il taxi è praticamente ancora nella doccia! Il poveraccio aspetta, per fortuna, e finalmente lei esce e si parte. Abbiamo deciso di dividere la spesa del taxi per andare a visitare il villaggio di Viscri e la sua chiesa fortificata, anch’essa nella lista UNESCO, che non sono raggiungibili coi mezzi pubblici (escursioni organizzate oggi non ce n’erano). Peccato che oggi il tempo sia parecchio nuvoloso. Il villaggio si trova al termine di una strada sterrata, praticamente isolato dal mondo, ed è composto da una strada principale ovviamente sterrata, ai lati della quale ci sono delle bellissime case dai colori pastello, molte ben ristrutturate, di tipo sassone. Tra le case e la strada c’è una bella striscia di terreno erboso dove galline, oche, tacchini, mucche, cavalli etc gironzolano senza problemi. Ci sono anche delle panchine dove la gente si rilassa, in fondo oggi è domenica. Sembra di essere tornati indietro di cento anni!! Solo alcuni dettagli fanno capire che siamo nel presente: ci sono alcune macchine parcheggiate con targa tedesca, e vediamo delle insegne di camere in affitto o pensioni. Dalla guida vengo a sapere che ci sono addirittura 9 b&b qui, molto ben mimetizzati e frequentati soprattutto da tedeschi. Un gioiellino davvero sconosciuto!! Fantastico! Il tassista ci porta attraverso tutto il paese fin davanti al cancello della zona dove c’è la chiesa fortificata. Ci aspetterà mentre noi la visitiamo.

Questa chiesa è molto più piccola di quella di Prejmer ma dà anche più la sensazione di fortezza, mi piace tantissimo!! Entrati nella cerchia delle mura c’è poco spazio, la chiesa in mezzo alla corte lo occupa quasi tutto pur essendo piccolina. Si può salire sul campanile e vedere il panorama. Poi esploro le stanze lungo le mura della fortezza, dove è stato creato un museo sulla vita dei sassoni. Molto bello e interessante, ci sono cimeli come cassepanche intagliate e dipinte, mobili, tavolini, bambole, vestiti tipici, atti giudiziari in tedesco... e pensare che qui una volta c’era una fiorente popolazione di lingua tedesca, mentre ora sono ridotte a pochissime persone.

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Uscite dalla chiesa, decidiamo di fare una passeggiatina per il paese e riusciamo a comunicarlo in qualche modo al tassista che parla solo romeno. Così posso scattare parecchie foto a case, animali e persone. Finisco anche per comprare un souvenir per me stessa, cosa che mi ero ripromessa di non fare, ma mi giustifico dicendo che è una cosa “utile” che potrò usare in salotto quando ne avrò uno, un centrotavola rustico fatto localmente. È economico, non pesa nè occupa molto spazio nello zaino. Ma soprattutto, mi piace un sacco... :P

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Tornate in ostello verso le 14 pranzo velocemente con una zuppa e poi esco alla scoperta di Sighisoara che ancora non ho visto per niente. L’ostello non è esattamente in centro storico ma sono solo 10 minuti a piedi. La città vecchia si trova su una collina, e per entrarci si sale e si passa sotto la famosa Torre dell’Orologio, simbolo di Sighisoara. Al di là della torre c’è una bella piazzetta su cui affaccia anche la casa natale di Vlad Tepes, ora trasformata in bar – ristorante. Decido di entrare nella torre e visitarla, dentro ci sono delle sale museali con oggetti artistici locali. Arrivati in cima si passa vicino al meccanismo dell’orologio e si possono vedere le statue che ogni ora vengono azionate. Infine si sbuca all’aperto e si può godere del bel panorama su tutta la città. Uscita dalla torre mi dirigo alla vicina Chiesa del Monastero: all’interno stanno facendo delle prove di un concerto e non si può entrare ma mi godo la musica da fuori, è un bel momento, mi sento serena. Continuo la mia esplorazione della città vecchia tra le sue stradine, alcune delle quali ancora sterrate, le piazzette e le case basse e colorate. Ci sono ancora alcune delle torri difensive sulle mura. Poco distante inizia la bella “scala coperta” tutta di legno, che porta alla zona più alta della città. Quassù c’è una bella chiesa con all’interno i resti di alcuni affreschi antichi ormai rovinati, e il cimitero tedesco, un’oasi di verde con tombe più o meno antiche.

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Torno in centro non per la scala ma per una strada che scende, sperando di fare delle belle foto della zona centrale, ma il panorama non si vede molto, è nascosto da alberi e case. Ho voglia di un gelato, ce ne sono di artigianali al bar della “casa di Dracula” ma costano un botto, mi accontento di uno confezionato da un baretto poco più avanti. Scendo dalla città vecchia e appena sotto mi rilasso seduta su una panchina nel mezzo di una piazza, aspettando che esca un raggio di sole per fare una bella foto alla città alta da qui sotto :P ma dopo un po’ mi arrendo.
Sono solo le 17.30, in meno di 3 ore ho visto praticamente tutto quello che c’era da vedere di interessante a Sighisoara, almeno come “visite”. Tornata in ostello trovo in giardino i gestori che chiacchierano con una coppia di romani che si sono trasferiti qui vicino. Parlare con loro è molto interessante, mi permette di capire un po’ come funzionano le cose qui. Loro hanno mollato Roma e l’Italia per comprare una casa in un paesino qui, spendendo meno che per comprare un garage da noi. Lavorano via internet, nemmeno troppo, giusto quanto basta per poter vivere decentemente qui. Mi sembra di capire che già con 2-300 euro al mese si riesce a sopravvivere. Con un po’ di più già si può vivere bene. Wow quasi quasi metto via un po’ di soldi e mi trasferisco anche io... :P

Nel frattempo prenoto anche l’ostello di Sibiu per domani e dopodomani, e aspetto che si faccia viva Lucia per la cena. Dopo la visita di Viscri, lei è rimasta in ostello e ci siamo dette che al mio rientro saremmo tornate al ristorante di ieri sera. Però pare che lei non sia rimasta qui tutto il tempo, è uscita con un altro tipo, e in ostello non sanno dirmi che programmi avevano. Ormai si fanno le 9 di sera e la fame inizia ad essere tanta, per cui non resisto più e mi faccio l’ultima zuppa e l’ultima scatoletta di tonno. Nel frattempo continuo a chiacchierare con gli italiani e con altri, e ad un certo punto torna Luisa: dice che era già in centro e non le andava di tornare, mi ha aspettato al ristorante con quell’altro tipo, sperava che io avrei immaginato e li avrei raggiunti lì. Vabbè, non importa... A dire il vero mi secca invece, più che altro perchè avrei voluto vedere la cittadella di notte, illuminata... Un’altra cosa da fare se/quando torno in Romania.
Anche stasera vado a letto dopo mezzanotte, dopo un po’ di internet al pc comune.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 19:15
da Leia74
Lunedì 11 agosto
Oggi io e Luisa avevamo prenotato con un’agenzia un’escursione in 4x4 per andare a Biertan e altri 4 villaggi con chiesa fortificata più pranzo da un pastore locale. Mentre mi sto preparando, però, quelli dell’agenzia telefonano che gli si è rotta la macchina, la gita non si può più fare. UFFA!!! Luisa pensa di rifarsi nei prossimi giorni, starà qui ancora un po’, ma io stasera devo essere a Sibiu. Decido di organizzarmi per riuscire a vedere almeno Biertan, la più famosa tra le chiese fortificate della zona, che è raggiungibile coi mezzi. In questo modo tra l’altro dovrei riuscire ad arrivare a Sibiu nel tardo pomeriggio e non alle 23 come avrei fatto se fossimo andate in escursione tutto il giorno. Non mi piaceva l’idea di arrivare in stazione a quell’ora, dover prendere un taxi per l’ostello etc. Le 6 del pomeriggio sono un orario molto migliore per arrivare in una città nuova :)

Faccio un salto di nuovo in centro a Sighisoara per scattare due foto col sole :D ,

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torno in ostello e mi carico lo zaino in spalla, e via in stazione. Prendo un treno in direzione Sibiu, ma scendo a Medias che è circa a metà strada. Parte alle 11.08 e arriva in mezz’oretta o poco più. Lascio lo zaino in stazione e cerco un modo di arrivare al villaggio di Biertan. Ci sono dei bus, e quello per andarci è tra poco, perfetto! Peccato che il ritorno sia solo uno, alle 17, e arrivi a Medias troppo tardi per permettermi di prendere il treno che volevo per Sibiu. Dopo un po’ di riflessione, decido di andare intanto fino a laggiù, poi si vedrà. Nella peggiore delle ipotesi, prendo il treno successivo per Sibiu e arrivo ugualmente alle 23, come previsto originariamente.

Il bus per Biertan parte da Medias alle 12.20 e arriva alle 13. Il centro del paesino è una piazza assolata su cui incombe la chiesa fortificata. Fa caldo e non c’è quasi nessuno in vista. Arrivo all’ingresso della chiesa ma scopro che è chiusa (pausa pranzo) fino alle 14. Allora faccio un giro tutto attorno alle mura della chiesa, scatto un po’ di foto, torno sulla piazzetta e compro qualcosa da mangiare in un negozietto, mangio seduta all’ombra su uno scalino, compro due cartoline, aspetto, aspetto, aspetto... Finalmente alle 2 entro. Anche qui si passa per una scala coperta per raggiungere la parte alta della fortificazione, dove c’è la chiesa e alcune torri. Questa chiesa è particolare perchè è racchiusa da diverse fasce di mura. Ma a parte questo, sinceramente mi emoziona molto meno delle altre due che ho già visto. Carino per i giochi di luce il corridoio semi-coperto da archi che porta ad un portone d’uscita (chiuso).

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Verso le 15 sono di nuovo fuori, fa caldo, e non so come tornare a Medias prima delle 17. Ormai so che in Romania fanno tutti l’autostop, è comune e si lascia qualcosa al conducente per il “servizio”. Decido di provarci anche se sono sola, magari si ferma una macchina con una famigliola e mi sento tranquilla... Non passano molte macchine, ma dopo 15 minuti circa finalmente se ne ferma una. Ci sono a bordo due ragazzoni, catenona al collo, palestrati e tatuati, ma uno ha le stampelle. La macchinona è costosa. Che faccio, mi fido? Alla fine salgo e scopro che uno dei due parla anche l’italiano, dice di aver lavorato da noi. Io dentro di me penso che deve aver lavorato in modo non del tutto legale per avere una macchina simile, ma mi astengo dai commenti. I due si rivelano molto gentili e simpatici e non corrono neanche. Chiacchieriamo amabilmente e poi mi lasciano davanti alla stazione di Medias senza volere neanche un soldo per il passaggio. Evviva ce l’ho fatta!! Sono le 15,30, recupero lo zaino e prendo il treno delle 16.10 per Sibiu, dove arrivo verso le 17.30. :D

Dalla stazione decido di farmela a piedi fino in centro, è una mezz’oretta di cammino o forse meno. Arrivo in ostello prima delle 18, è un posto fantastico, in un edificio storico completamente ristrutturato a due passi da Piata Mare (piazza grande), arredato con mobili di legno scuro, tende e poltrone dall’aria antica, ha due corti interne su cui si affacciano dei ballatoi, la lobby, un barettino e la cucina, veramente molto bello! Nella grande camera da 8 sono al momento da sola, più tardi arriverà altra gente ma sono tutti tranquilli e silenziosi. C’è perfino il wifi gratis!!

Dopo aver usato un po’ internet, verso le 19 esco a fare una passeggiata. Piata Mare è molto bella, ampia, pedonale, con una fontana nel mezzo formata da una serie di spruzzi che escono direttamente dalla pavimentazione e funzionano a intermittenza, a volte si fermano, alcuni momenti sono getti bassi altri diventano alti. Ci sono bambini che giocano nel mezzo degli spruzzi, del resto col caldo che fa in questi giorni stare a mollo nell’acqua dev’essere decisamente piacevole. Sul fondo della piazza c’è una chiesa, dall’altro lato una torre bianca, e molti degli edifici hanno sui tetti i caratteristici abbaini “a occhio” tipici di questa città. Che bello!!

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Decido di cercare un supermercato e quindi proseguo sulla via pedonale che inizia dalla piazza, poi una volta fatta la spesa continuo la passeggiata passando davanti a una chiesa ortodossa molto bella. Trovo un internet cafe dove fanno i DVD con le foto, finalmente posso liberare la card della macchina fotografica! Verso le 21 sono di nuovo in ostello e ceno nella cucina comune, assieme a una coppia di Bilbao e un tizio di Leon. Dopo cena con i due ragazzi decidiamo di andare a berci una birra e finalmente faccio anche un minimo di vita “notturna” (azz che movida gente!! :P). La Piata Mare e l’adiacente Piata Mica (piazza piccola) a cui si accede passando sotto la torre bianca e che io vedo per la prima volta, sono molto belle e suggestive anche di sera, illuminate da lampioni dalla luce calda. In Piata Mica ci sono alcuni barettini, e noi ci sediamo all’aperto a goderci il fresco ad un bar in un angolo, accanto a un ponte che scoprirò poi venir chiamato “ponte dei bugiardi”.

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Ad un certo punto uno degli spagnoli va al bagno, e al ritorno si rende conto di aver lasciato tranquillamente sulla sedia (all’aperto) portafogli e macchina fotografica. Inizamo una conversazione su come sia loro che io all’inizio dei nostri giri in Romania fossimo molto tesi e attentissimi, spaventati da possibili borseggi o peggio, mentre ora dopo un paio di settimane scarse ci siamo rilassati e giriamo tranquilli con le normali precauzioni che useremmo in qualsiasi altra zona d’Europa. In effetti tutti i consigli preoccupati che ho ricevuto prima di partire mi fanno sorridere adesso, anche se all’epoca mi avevano resa un po’ nervosa. Ma davvero mi sono sentita sicura durante tutto il viaggio, tranne forse nelle stazioni di bus e treni, ma quello capita in tutto il mondo credo.
Dopo la birretta ci concediamo un’altra passeggiata per ammirare Sibiu in notturna (è la prima città romena dove la cosa mi riesce) e poi torniamo in ostello e vado a dormire verso la mezzanotte.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 22:11
da cozzi11
Troppa roba tutta in una volta :lol: ,me lo leggero e guarderò a tappe :mrgreen:

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 22:47
da Jena Plissken
Report lungo e corposo bellessime le foto quando ho un po' di tempo me lo divoro anche perchè alcune zone della Romania raccontate devo ancora visitarle ;)

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 23:03
da Leia74
Ragazzi lo so che sto mettendo tutto attaccato ma tra 3 giorni parto e ho anche molte altre cose da fare :P
Leggetelo quando volete, ma io intanto lo metto online cosi' non ci penso piu'!!! E' passato un anno mannaggia a me!!! :mrgreen:
Tra l'altro una selezione MOLTO estesa (piu' di 1000 foto divise in 3 album) e' ora disponibile sul mio sito in firma (se qualcuno non le avesse ancora viste su Facebook, ma su FB non le avevo sistemate per bene...)

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 26/07/2009, 23:11
da scareface
oh porca pupazza, mi ci vorra' un anno prima che finisco di leggerlo
:lol: :D

affascinanti le costruzioni di legno...

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 27/07/2009, 0:09
da Leia74
E mica e' finito... il resto tra domani e mercoledi', ora BUONANOTTE!! :P

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 27/07/2009, 8:52
da geom.Calboni
foto splendide.

il tuo racconto... tornerà utile ;) quella zona è in agenda, vediamo di trovare il tempo...

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 27/07/2009, 9:52
da Lebowski
Foto splendide!
la Romania è anche nella mia agenda, terra sino ad ora inesplorata.
Forse rimedierò a breve a questa mancanza.

Re: Romania - Bulgaria agosto 2008

MessaggioInviato: 27/07/2009, 12:13
da Leia74
Continuiamo!! :P

Martedì 12 agosto
Che bello svegliarsi e pensare di avere davanti un’intera giornata per esplorare con calma una sola città. Finora i luoghi toccati erano tutti abbastanza piccoli da essere visitati in mezza giornata o meno, e anche se ho dormito spesso 2-3 notti nello stesso posto, durante il giorno giravo un po’ come una trottola tra bus, treni, bici, pulmini e macchine. Oggi invece mi aspetta solo la visita di Sibiu, l’unica città a cui dedico un giorno intero, da esplorare rigorosamente a piedi. Del resto, credo sia la città più grossa, famosa e turistica della Transilvania, oltre ad essere stata “Capitale Europea della Cultura” nel 2007.
Tra l’altro, è anche l’ultimo luogo che visiterò in Romania a parte Bucarest, che so già non essere una città molto bella, per cui mi sento un po’ alla fine di questa mia prima esporazione del paese. Mi dispiace un sacco non avere avuto il tempo per andare sul Delta del Danubio, oltre che in altri posti come le Gole di Bicaz e tutto il sud-est. Ma ci tornerò.

Alle 9 del mattino sono già in Piata Mare. Visito la chiesa cattolica che c’è in fondo alla piazza, poi sbuco sulla terza piazza “consecutiva” di Sibiu, Piata Huet. Rispetto alle altre due è decisamente piccola, più che altro tutto lo spazio è occupato dalla chiesa evangelica che sorge nel mezzo. Questa sembra decisamente gotica ma ha dei bellissimi tetti ricoperti di tegole verde scuro, marrone, ocra, nero... La visito e salgo anche in cima alla torre per belle foto della città dall’alto.

Piata Mica dall'alto
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gli "occhi" di Sibiu :)
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Poi vado in Piata Mica, che ieri ho visto solo di notte, e salgo anche la torre bianca, anche da qui bei panorami di Sibiu.

Piata Mare dalla torre bianca
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La piazza ha una forma allungata e un po’ tondeggiante al lati tipo fagiolo, mentre “piazza grande” è tonda. Ritorno su quest’ultima e decido di visitare il primo e ultimo museo d’arte “tradizionale” della vacanza, il Museo Bruckenthal. La guida lo definisce come il più bel museo d’arte della Romania, in effetti ha delle belle collezioni di quadri tra cui un paio di Bruegel padre e Bruegel figlio che mi incantano. C’è una fantastica sezione cartografica con enormi cartine europee antiche, che permettono di seguire l’evoluzione dei vari regni, possedimenti e territori di questa zona d’Europa negli ultimi secoli. Ci si rende così conto di quante potenze si siano contese queste regioni, davvero interessante.

Quando esco dal museo sono quasi le 13, mi cerco una panchina all’ombra in piazza Huet e mangio qualcosa con calma. Poi proseguo il mio giro della città: faccio il passaggio Scarilor (una specie di arco con una scala che scende nella zona bassa della città), risalgo nella zona alta, riscendo dal passaggio Aurilor (carina la piazzetta omonima subito sotto), passeggio per la città bassa, e infine torno su passando sotto il “ponte dei bugiardi”. Fa troppo caldo per camminareeee!!

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Torno su Piata Mare e prendo la via pedonale, dove sbrigo un paio di cosette (posta, supermercato) e mi compro un gogosi con cioccolato ricoperto di zucchero, una specie di frittellona a forma di calzone. Buona!!!! Arrivo al parco Astra e mi fermo su una panchina all’ombra a terminare di mangiare il gogosi, ho bisogno di un po’ di relax dal caldo. Verso le 15 riprendo la passeggiata: torno nella via della chiesa ortodossa vista ieri, poi arrivo su piazza Unirii e infine via Cetatea dove si trovano delle torri e una parte delle mura. Arrivo fino al bastione Heller, poi però sono stanca e torno in ostello verso le 16.

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Un altro po’ di relax tra lettura e internet, poi alle 18 esco di nuovo e rifaccio più o meno lo stesso giro al contrario (via Cetatea, via pedonale, via con chiesa ortodossa, piazza Mica, città bassa) e scatto tantissime foto grazie alla luce tardo-pomeridiana molto bella.

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Faccio la spesa e torno in ostello a posarla, poi esco per l’ennesima volta perchè alle 20 ho appuntamento con Carmen, una ragazza di qui contattata tramite CouchSurfing, per cenare assieme. È solo la seconda persona romena che incontro in questo viaggio, dopo il simpatico Marius di Cluj Napoca. Devo dire che è stato difficile trovare su CS qualcuno con cui vedermi in questo viaggio, forse perchè sono passata per lo più in paesi o cittadine piccole e perchè anche qui la gente va in vacanza in questo periodo. Ho trovato ospitalità per dormire solo a Bucarest e a Sofia.

Carmen è una ragazza molto simpatica e per prima cosa mi fa fare un giro attorno alle mura di Sibiu in una zona che ancora non avevo visto, poi ci sediamo in un bar con terrazza con ingresso nascostissimo da piazza Mica, da sola non ci sarei mai arrivata, la porta è anonima, si scendono delle scale decorate in modo a dir poco ambiguo (mi sa che si passa attraverso un locale notturno) e si sbuca su questo posto nascosto tra le case e i giardini, molto carino. Ordiniamo qualche stuzzichino e da bere e chiacchieriamo fino alle 22, poi rientro in ostello, preparo lo zaino e vado a dormire prima delle 23, visto che domani mi devo alzare prestissimo.