Un giorno e mezzo a COSENZA (+ foto)
Inviato: 09/09/2009, 19:41Grazie ai punti accumulati con la CartaViaggio ottengo un viaggio gratis in InterCity, così io e la mia ragazza decidiamo di andare all'Università di Cosenza per cercare in biblioteca il materiale per la sua tesi di laurea che riguarda la minoranza etnica albanese della Calabria.
Dopo il fine settimana passato al raduno regionale degli arbitri di Promozione ed Eccellenza
la domenica sera ci avviamo verso la stazione di Firenze Campo di Marte.
Avevo già preso un intercitynotte, ma da Viareggio a Torino (arrivato a destinazione con ben 5 minuti di anticipo) , questa volta però mi accingevo a fare il mio primo viaggio di 9 ore.
Alle 23 il binario 7 della stazione è già pieno di gente. Valigie, borsoni, scatole, buste in stile Professionista
sono gli innumerevoli bagagli che ha ogni passeggero. Intanto, mentre incontro il geom.calboni che mi dà le ultime dritte sulla sua città, il treno arriva e muniti di cuscino, io e la mia ragazza, entriamo dentro.
Appena saliti osserviamo facce già stanche dal viaggio, uomini che girano scalzi o in ciabatte Arriviamo al nostro scompartimento. Perfetto è vuoto, però è strapieno di valigie...forse non siamo soli. Infatti appena il treno parte entrano quattro baldi giovani. Spegniamo la luce e ci addormentiamo, peccato che questi simpatici ragazzi ridono e scherzano, si divertono a picchiarsi e ad ascoltare la musica dal cellulare. Lo spazio è stretto, e il mio metro e ottanta di lunghezza non riesce a trovare una posizione giusta per dormire, soprattutto con il casino che facevano questi ragazzi. La stanchezza delle riunioni passate al raduno e i test atletici e regolamentari eseguiti, si fanno sentire. Riesco ad addormentarmi fino a quando un ragazzo non mi appoggia la sua gamba di circa 100-200 kg sulla mia . Ok, cambiamo posizione. In qualche modo riesco a riaddormentarmi e mi risveglio a Battipaglia. Per fortuna i quattro ragazzini scendono e io e la mia ragazza abbiamo lo scompartimento tutto per noi. Ci sdraiamo lungo i sedili, purtroppo io non c'entro. Cerco di rannicchiarmi e addormentarmi. Stiamo per arrivare a Paola, sistemiamo le nostre cose, mentre dal finestrino vedo un gregge di capre aggirarsi sulla strada vicino al mare...bello, eccoci in Calabria. 
Incredibilmente arriviamo puntualissimi a Paola, il che ci permette di prendere subito la coincidenza per Cosenza. Arrivati nella città natale del Geometra prendiamo il primo autobus per il centro. Scendiamo all'autostazione. Non sappiamo dove andare allora incontriamo un signore e chiediamo informazioni. Si offre di portarci nella via dove dobbiamo andare perchè anche lui deve passare di là. Intanto ci fa da cicerone, facendoci passare da Corso Mazzini, l'area pedonale di Cosenza. Ci spiega che da alcuni giorni i netturbini sono in sciopero quindi nessuno pulisce le strade e svuota i cassonetti. Il risultato è di facile intuizione.
Arrivati a destinazione, fatta la doccia e pettinati partiamo per l'università. Si trova a Rende, poco fuori dalla città. Qua sono riuniti tutti gli edifici delle facoltà lungo un asse principale lungo più di 2km. Passiamo circa sei ore fra ricerche in biblioteca e al dipartimento di linguistica. Ma il tempo passa veloce. Questa struttura è davvero molto bella ne rimaniamo colpiti, soprattutto per la bellissima "scenografia" che offre la Sila.
Finito il lavoro, torniamo in centro e dedichiamo un paio d'ore alla visita del centro storico di Cosenza. Ci colpisce molto la presenza di molti cani randagi a giro per la città e di una volgarissima statua di un calciatore del Cosenza (in realtà sarebbe la fontana del Balilla in piazza Crispi) per non parlare di una Fiat Tipo Bianca mezza scassata tinta di rosso e blu e sul cofano la scritta "Forza Cosenza". Saliamo sulla collinetta dove, fra le case un po' trasandate e le vetrine dei negozi sporchi di polvere, si trova la bella Cattedrale e il moderno Teatro circondato dalla collina che comincia a salire. Passa una banda musicale di ragazzetti, gli uomini della polizia municipale sono pronti a bloccare il traffico e non gli interessa se la gente passa davanti a loro in scooter senza casco o in tre, oppure se gli automobilisti guidano senza cintura e con il cellulare all'orecchio.
Scendiamo verso l'area pedonale di Corso Mazzini e troviamo un piccolo negozio di alimentari. Ottimo per acquistare un po' di 'nduja. Comincia a essere tardi e noi cominciamo ad essere stanchi, quindi torniamo a casa mangiamo velocemente e collassiamo sul letto.
La mattina torniamo all'università per le ultime ricerche. Poi torniamo in centro e prendiamo i bagagli: l'obiettivo è andare a Paola a fare il bagno e rilassarsi sulla riva del mare. Il problema è arrivare alla stazione di Cosenza. Gli autisti degli autobus non sembrano molto convinti su quale autobus vada alla stazione Poi riusciamo a capire che dobbiamo aspettare il 27. Aspettare con calma, l'orario non c'è, quando passa passa. Finalmente arriva e partiamo per la stazione. Durante il viaggio, lungo una strada, vedo un signore con un banchetto strano. E' pieno zeppo di cianfrusaglie e ha in bella mostra una quantità incredibile di copri-borchie....mi viene in mente che forse questo è un pezzo della volgarità cosentina citata spesso dal geometra.
Arrivati a Paola ce ne andiamo sulla spiaggia, che si trova esattamente al di là della stazione subito dopo il sottopassaggio, ci fermiamo all'unico bagno aperto: il "mexican beach ". Arrivata la sera, con solo 50 centesimi ci facciamo una doccia e andiamo al ristorante che si trova davanti alla stazione. Io prendo un bell'antipasto di mare e visto che siamo in Calabria ordino anche un bel piatto di spaghetti aglio olio e PEPERONCINO (mìììì, come pizzicava!
). La mia ragazza prende delle ottime tagliatelle al ragù e delle polpette alla melanzana così buone che siamo costretti a chiedere la ricetta alla cameriera. Il tutto accompagnato con vino bianco e acqua...il prezzo non è affatto male, usciamo a stomaco pieno e molto soddisfatti.
Alle 22:15 arriva il nostro treno per Firenze Campo di Marte. Anche questa volta non siamo soli. Dividiamo lo scompartimento con due ragazze lesbiche dirette a Bologna e un signore e una signora anch'essi come noi diretti a Firenze. Dormire come al solito non è facile, ma con il cuscino e un po' di calcetti riusciamo almeno a riposare.
Anche questa volta, come all'andata, passa un tizio con un cesto di "viveri" urlando con tutta la sua voce: <<acqua, panini, bibite, birra...acqua, panini, bibite, birra!>>. Mi sembra di essere sulla spiaggia, passerà forse anche il tizio con il cocco urlando <<ahioo, cocco bellooo!!!>>.??????
Arriviamo a Firenze Campo di Marte con solo quasi 15 minuti di ritardo, quindi andiamo al bar e con calma facciamo colazione in attesa del treno, che in perfetto orario, ci riporterà a Pistoia.
Purtroppo tutto è stato troppo veloce, spero di tornare presto in Calabria!!! Ma soprattutto mi ricorderò a lungo della disponibilità e della gentilezza delle persone calabresi.
Dopo il fine settimana passato al raduno regionale degli arbitri di Promozione ed Eccellenza
la domenica sera ci avviamo verso la stazione di Firenze Campo di Marte. Avevo già preso un intercitynotte, ma da Viareggio a Torino (arrivato a destinazione con ben 5 minuti di anticipo) , questa volta però mi accingevo a fare il mio primo viaggio di 9 ore.
Alle 23 il binario 7 della stazione è già pieno di gente. Valigie, borsoni, scatole, buste in stile Professionista
sono gli innumerevoli bagagli che ha ogni passeggero. Intanto, mentre incontro il geom.calboni che mi dà le ultime dritte sulla sua città, il treno arriva e muniti di cuscino, io e la mia ragazza, entriamo dentro. Appena saliti osserviamo facce già stanche dal viaggio, uomini che girano scalzi o in ciabatte
Arriviamo al nostro scompartimento. Perfetto è vuoto, però è strapieno di valigie...forse non siamo soli. Infatti appena il treno parte entrano quattro baldi giovani. Spegniamo la luce e ci addormentiamo, peccato che questi simpatici ragazzi ridono e scherzano, si divertono a picchiarsi e ad ascoltare la musica dal cellulare. Lo spazio è stretto, e il mio metro e ottanta di lunghezza non riesce a trovare una posizione giusta per dormire, soprattutto con il casino che facevano questi ragazzi. La stanchezza delle riunioni passate al raduno e i test atletici e regolamentari eseguiti, si fanno sentire. Riesco ad addormentarmi fino a quando un ragazzo non mi appoggia la sua gamba di circa 100-200 kg sulla mia . Ok, cambiamo posizione. In qualche modo riesco a riaddormentarmi e mi risveglio a Battipaglia. Per fortuna i quattro ragazzini scendono e io e la mia ragazza abbiamo lo scompartimento tutto per noi. Ci sdraiamo lungo i sedili, purtroppo io non c'entro. Cerco di rannicchiarmi e addormentarmi. Stiamo per arrivare a Paola, sistemiamo le nostre cose, mentre dal finestrino vedo un gregge di capre aggirarsi sulla strada vicino al mare...bello, eccoci in Calabria. Incredibilmente arriviamo puntualissimi a Paola, il che ci permette di prendere subito la coincidenza per Cosenza. Arrivati nella città natale del Geometra prendiamo il primo autobus per il centro. Scendiamo all'autostazione. Non sappiamo dove andare allora incontriamo un signore e chiediamo informazioni. Si offre di portarci nella via dove dobbiamo andare perchè anche lui deve passare di là. Intanto ci fa da cicerone, facendoci passare da Corso Mazzini, l'area pedonale di Cosenza. Ci spiega che da alcuni giorni i netturbini sono in sciopero quindi nessuno pulisce le strade e svuota i cassonetti. Il risultato è di facile intuizione.
Arrivati a destinazione, fatta la doccia e pettinati partiamo per l'università. Si trova a Rende, poco fuori dalla città. Qua sono riuniti tutti gli edifici delle facoltà lungo un asse principale lungo più di 2km. Passiamo circa sei ore fra ricerche in biblioteca e al dipartimento di linguistica. Ma il tempo passa veloce. Questa struttura è davvero molto bella ne rimaniamo colpiti, soprattutto per la bellissima "scenografia" che offre la Sila.
Finito il lavoro, torniamo in centro e dedichiamo un paio d'ore alla visita del centro storico di Cosenza.
Ci colpisce molto la presenza di molti cani randagi a giro per la città e di una volgarissima statua di un calciatore del Cosenza (in realtà sarebbe la fontana del Balilla in piazza Crispi) per non parlare di una Fiat Tipo Bianca mezza scassata tinta di rosso e blu e sul cofano la scritta "Forza Cosenza". Saliamo sulla collinetta dove, fra le case un po' trasandate e le vetrine dei negozi sporchi di polvere, si trova la bella Cattedrale e il moderno Teatro circondato dalla collina che comincia a salire. Passa una banda musicale di ragazzetti, gli uomini della polizia municipale sono pronti a bloccare il traffico e non gli interessa se la gente passa davanti a loro in scooter senza casco o in tre, oppure se gli automobilisti guidano senza cintura e con il cellulare all'orecchio. Scendiamo verso l'area pedonale di Corso Mazzini e troviamo un piccolo negozio di alimentari. Ottimo per acquistare un po' di 'nduja.
Comincia a essere tardi e noi cominciamo ad essere stanchi, quindi torniamo a casa mangiamo velocemente e collassiamo sul letto. La mattina torniamo all'università per le ultime ricerche. Poi torniamo in centro e prendiamo i bagagli: l'obiettivo è andare a Paola a fare il bagno e rilassarsi sulla riva del mare. Il problema è arrivare alla stazione di Cosenza.
Gli autisti degli autobus non sembrano molto convinti su quale autobus vada alla stazione Poi riusciamo a capire che dobbiamo aspettare il 27. Aspettare con calma, l'orario non c'è, quando passa passa. Finalmente arriva e partiamo per la stazione. Durante il viaggio, lungo una strada, vedo un signore con un banchetto strano. E' pieno zeppo di cianfrusaglie e ha in bella mostra una quantità incredibile di copri-borchie....mi viene in mente che forse questo è un pezzo della volgarità cosentina citata spesso dal geometra. Arrivati a Paola ce ne andiamo sulla spiaggia, che si trova esattamente al di là della stazione subito dopo il sottopassaggio, ci fermiamo all'unico bagno aperto: il "mexican beach ". Arrivata la sera, con solo 50 centesimi ci facciamo una doccia e andiamo al ristorante che si trova davanti alla stazione. Io prendo un bell'antipasto di mare e visto che siamo in Calabria ordino anche un bel piatto di spaghetti aglio olio e PEPERONCINO (mìììì, come pizzicava!
). La mia ragazza prende delle ottime tagliatelle al ragù e delle polpette alla melanzana così buone che siamo costretti a chiedere la ricetta alla cameriera. Il tutto accompagnato con vino bianco e acqua...il prezzo non è affatto male, usciamo a stomaco pieno e molto soddisfatti. Alle 22:15 arriva il nostro treno per Firenze Campo di Marte. Anche questa volta non siamo soli. Dividiamo lo scompartimento con due ragazze lesbiche
dirette a Bologna e un signore e una signora anch'essi come noi diretti a Firenze. Dormire come al solito non è facile, ma con il cuscino e un po' di calcetti riusciamo almeno a riposare. Anche questa volta, come all'andata, passa un tizio con un cesto di "viveri" urlando con tutta la sua voce: <<acqua, panini, bibite, birra...acqua, panini, bibite, birra!>>. Mi sembra di essere sulla spiaggia, passerà forse anche il tizio con il cocco urlando <<ahioo, cocco bellooo!!!>>.??????
Arriviamo a Firenze Campo di Marte con solo quasi 15 minuti di ritardo, quindi andiamo al bar e con calma facciamo colazione in attesa del treno, che in perfetto orario, ci riporterà a Pistoia.
Purtroppo tutto è stato troppo veloce, spero di tornare presto in Calabria!!! Ma soprattutto mi ricorderò a lungo della disponibilità e della gentilezza delle persone calabresi.
in realtà è un monumento di epoca fascista. è la statua del "balilla" che qualche ottimo buontempone in clima di euforia ha ridipinto con i colori della squadra 
è già tornato il Calboni 
