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"Il mio percorso di avvicinamento ai Doors è stato molto differente dalla moltitudine di ragazzini che si definiscono appassionati. Quando divenni un loro fan, non sapevo cosa fossero le canne, non ero mai entrato in un centro sociale, non capivo assolutamente niente di politica. La mia passione per loro non è frutto di nessun condizionamento esterno;[...]Conobbi i Doors in maniera del tutto casuale. Frequentavo ancora le scuole medie, trascorrevo gran parte dei miei pomeriggi a giocare insieme a mio fratello. Tenevamo spesso la televisione accesa come sottofondo, ed ogni tanto passava un particolare spot pubblicitario; era quello di un album musicale, un disco che conteneva i più grandi successi dei Doors, appunto. Ricordo che venivo rapito dalla musica, mi fermavo di giocare e mi incantavo davanti lo schermo che trasmetteva l’immagine di Jim Morrison. Entrato in possesso di una registrazione di quell’album, divenni un grande fan dei Doors. Anni dopo, grazie anche all’uscita di un film sulla loro storia, esplose il boom di fans giovanili appassionati della band americana.[...]Estimatore dello loro musica, come me, vi è anche Livio de’ Tupinariis. Appena venuti a conoscenza del concerto che ci sarebbe stato a Pistoia, acquistammo repentinamente i biglietti. Si sarebbe trattato di un evento storico, Ray Manzarek, Robbie Krieger e John Densmore tutti insieme a reinterpretare i loro grandi successi che hanno accompagnato la nostra gioventù. E’ vero, non ci sarà lui, Jim, ma ci accontentiamo.[...]Il concerto vide la defaillance di un componente, Ray Manzarek, ma ci regalò comunque forti emozioni."