Biglietti aerei,sul web ancora "trappole"
Inviato: 14/05/2009, 21:33
Bruxelles - Acquistare biglietti aerei online è ancora, in molti casi, un percorso ad ostacoli. La Ue ha "radiografato" i siti di 67 compagnie aeree più importanti che volano nell’Unione europea, trasportando 339 milioni di persone, e l’esame è stato superato pienamente solo da 16.
La prima dichiarazione di guerra dell’Ue alle vendite ingannevoli sul web, dalla mancata trasparenza della tariffa alle caselle dei servizi offerti già compilate al posto dell’utente, risale al settembre 2007. Da allora sono stati passati al setaccio circa 400 siti, sono state avviate indagini per 137 di un’ottantina di compagnie aeree e 115, alla fine, sono stati modificati.
Resta tuttavia ancora molto lavoro da fare, se come accertato nello scorso mese di marzo con una verifica su 67 compagnie, accanto alle 16 i cui siti web per la vendita di biglietti online sono stati ritenuti soddisfacenti, le altre compagnie nel migliore dei casi hanno risposto che si adegueranno, mentre una dozzina non si è neppure presa la briga di comunicare all’esecutivo Ue che interverrà sul proprio sito.
La situazione è stata illustrata dalla commissaria Ue ai consumatori Meglena Kuneva, impegnata nel difficile compito di rendere più trasparenti possibile le vendite di biglietti aerei online, insieme al suo collega, il commissario Ue ai Trasporti Antonio Tajani. L’indagine di Bruxelles promuove, ad esempio, i siti delle compagnie Iberia, Sas, Tap, Finnair o Air Malta. Ma il gruppo più consistente, a cui solo all’ultimo minuto si sono aggiunte anche Air France-Klm e British Airways, è costituito da compagnie, tra cui Alitalia, così come Ryanair o EasyJet, che hanno «dimostrato buona volontà», ma devono mettersi in regola.
Una dozzina di compagnie, spiega Bruxelles, neppure ha risposto alle osservazioni arrivate dalla Commissione continuando quindi a ignorare i richiami alla necessità di modificare il sito di vendita online. Tra queste i tecnici comunitari hanno inserito, tra l’altro, Myair, Emirates, Olympic Air Maroc, Turkish Airlines, Aerflot. Nella lista figurava anche Wind Jet che, in serata, ha fatto sapere di aver risposto e dato i chiarimenti richiesti dall’esecutivo Ue.
Dopo il richiamo, la Commissione si prepara a completare i controlli tra fine giugno e luglio per poi chiedere alle autorità nazionali di adottare le azioni necessarie perchè tutti i siti web di vendita dei biglietti aerei siano in regola con le normative a tutela dei consumatori.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=351141
La prima dichiarazione di guerra dell’Ue alle vendite ingannevoli sul web, dalla mancata trasparenza della tariffa alle caselle dei servizi offerti già compilate al posto dell’utente, risale al settembre 2007. Da allora sono stati passati al setaccio circa 400 siti, sono state avviate indagini per 137 di un’ottantina di compagnie aeree e 115, alla fine, sono stati modificati.
Resta tuttavia ancora molto lavoro da fare, se come accertato nello scorso mese di marzo con una verifica su 67 compagnie, accanto alle 16 i cui siti web per la vendita di biglietti online sono stati ritenuti soddisfacenti, le altre compagnie nel migliore dei casi hanno risposto che si adegueranno, mentre una dozzina non si è neppure presa la briga di comunicare all’esecutivo Ue che interverrà sul proprio sito.
La situazione è stata illustrata dalla commissaria Ue ai consumatori Meglena Kuneva, impegnata nel difficile compito di rendere più trasparenti possibile le vendite di biglietti aerei online, insieme al suo collega, il commissario Ue ai Trasporti Antonio Tajani. L’indagine di Bruxelles promuove, ad esempio, i siti delle compagnie Iberia, Sas, Tap, Finnair o Air Malta. Ma il gruppo più consistente, a cui solo all’ultimo minuto si sono aggiunte anche Air France-Klm e British Airways, è costituito da compagnie, tra cui Alitalia, così come Ryanair o EasyJet, che hanno «dimostrato buona volontà», ma devono mettersi in regola.
Una dozzina di compagnie, spiega Bruxelles, neppure ha risposto alle osservazioni arrivate dalla Commissione continuando quindi a ignorare i richiami alla necessità di modificare il sito di vendita online. Tra queste i tecnici comunitari hanno inserito, tra l’altro, Myair, Emirates, Olympic Air Maroc, Turkish Airlines, Aerflot. Nella lista figurava anche Wind Jet che, in serata, ha fatto sapere di aver risposto e dato i chiarimenti richiesti dall’esecutivo Ue.
Dopo il richiamo, la Commissione si prepara a completare i controlli tra fine giugno e luglio per poi chiedere alle autorità nazionali di adottare le azioni necessarie perchè tutti i siti web di vendita dei biglietti aerei siano in regola con le normative a tutela dei consumatori.
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