Sta per cominciare la ristrutturazione, ma è rebus sui fondi dell'expo
Giovani: ecco l'unico ostello di Milano
Visita al «Piero Rotta», tra bagni fatiscenti e camere superaffollate. Ma i ragazzi prenotano un anno prima
Un letto a poco prezzo per i giovani: la proposta del Pd
MILANO – L’ostello «Piero Rotta», l’unico affiliato all’International Hostelling in una città europea come Milano, porta con dignità i suoi 40 anni. Quando è nato era un esempio di design moderno, con la sua struttura ad aereo (due ali laterali e un corpo centrale). Oggi è «basic», «quite good», come commentano i viaggiatori che incontriamo nella hall. Certo, i bagni sono fatiscenti, nelle camere da sei letti non c’è spazio per posare gli zaini, gli armadietti sono fuori dalle stanze e le barriere architettoniche non sono state abbattute.
Eppure in periodi dell’anno come il Salone del Mobile i 380 posti letto disposti su tre livelli non coprono le richieste dei turisti squattrinati. «Oramai prenotano un anno prima - spiega la direttrice Lucia Chessa -, è tutto pieno. La verità è che con l’Expo ce ne vorrebbero almeno due di strutture low cost. Vengono non solo giovani, ma anche famiglie. E sono loro che danno vivacità a Milano». La buona notizia è che partono i lavori di ristrutturazione, già dai prossimi giorni e precisamente dal quarto piano. Ci vorranno 3-4 milioni di euro per buttare giù i muri interni e creare un bagno privato per ogni tre camere.
La cattiva notizia è che finora il Comune, proprietario dell’immobile, ha stanziato 700 mila euro e l’Aig (Associazione italiana alberghi della gioventù) ne ha finanziati 860 mila. «Il resto era già nel piano dell’Expo – rammenta Chessa – ma siamo tutti fermi in attesa che si muova qualcosa dall’alto. Sto cominciando a preoccuparmi». L’Aig Lombardia concorre per l’apertura di un’altra struttura per i giovani turisti, in vista dell’Expo. «Dovrebbe essere individuata un edificio ampio del Comune, che ci darebbe in concessione per adeguarlo alle esigenze di un ostello». Tutto fermo.
I lavori potrebbero, quindi, non essere conclusi per tempo (ci vorranno circa tre anni secondo il progetto). Ma se l’Ente Expo dovesse davvero superare i nastri di partenza, Milano avrebbe il suo ostello per i giovani rimesso a nuovo ed ecocompatibile. Ogni camera avrà al massimo 3-4 posti letto, che in totale diminuiranno di 100 unità. Le nuove pareti e i nuovi materiali saranno ecologici. Tratterranno il caldo in inverno e il fresco in estate e garantiranno anche l’isolamento acustico. Il riscaldamento sarà a pannelli e utilizzerà il sistema geotermico. Il modello della direttrice Chessa, da anni nel settore dell’accoglienza low cost è Zurigo o Amsterdam: «Il nostro obiettivo è adeguare la struttura alle norme igieniche e alle esigenze dei disabili e ricevere la certificazione Leed (Leader in energy and environment design)». Ma siamo ancora ai nastri di partenza…
Ketty Areddia
31 marzo 2009
quell' ostello ha di buono solo che è vicino a San Siro: sembra una scuola prefabbricata anni 60, il viale dove è posizionato è pieno di prostitute. La zona è assediata dal traffico nei giorni lavorativi mentre è deserta nei festivi eccezion fatta per i giorni di partita