obe ha scritto:Pronto max? ร questo weekend, no?
Si caro, siamo andati questo weekend passato.
Riporto le mie impressioni gia' fatte al Geometra:
Direi tutto bene.
Il tempo fa' un po' schifo, ma lo sappiamo tutti. A dirti la verita' ho avuto un po' di difficolta' di "ambientamento", nel senso che in genere fatico a sentirmi all'estero, qua invece mi sentivo all'estero davvero ๐ per me era la prima volta nelle isole britanniche ( esclusa Gibilterra ). Ma in un giorno e mezzo ci ho fatto l'abitudine.
Tanti turisti, forse troppi, non lo credevo prima di prenotare, poi viste le difficolta' nel trovare posto per dormire e fatte un po' di riflessioni se ne spiega il perche'.
Credevo che l'Irlanda fosse di moda negli anni novanta, invece ho notato come sia ancora di grande presa tra i ventenni ed anche meno. Non solo, vanno tenuti in conto tutti gli irlandesi sparsi per il mondo, quindi dagli Usa, al Canada, all'Australia che vengono per la festa.
Tantissimi giovani gia' dall'aereo, e proprio giovani americani che evidentemente hanno grandi disponibilita' economiche per stare di base a vivere a Roma per un po' e girarsi l'europa nei weekend. Tenendo conto che gli alberghi sono salatissimi e molti di loro stavano in centro, dove chiedono 1'000 euro per quattro notti in mezze bettole.
Noi ci siamo sistemati nel villaggio di Santry, a meta' strada tra citta' ed albergo, dove ci hanno chiesto 150 euro a doppia in casa tipica. Tutto moderno e bellissimo certo ma sovraprezzato comunque per la posizione. Gestione ed accoglienza familiare bellissima, i proprietari vivono al piano superiore. Mi e' piaciuta l'ospitalita' irlandese tipica delle isole. Compreso l'irish coffee che ci hanno offerto come tradizione di San Patrizio.
Ma ci sono turisti di tutte le parti compresi est europa ( addirittura russo-moldavi o romeni, polacchi, ed abbiamo stretto amicizia con gruppo folle ungherese di quarantenni ubriachi/e ) tanti americani e canadesi e australiani. Insomma l'isola e' un punto d'incontro incredibile ( interessante anche l'incontro con tassista pakistano ed il discorso sui conflitti con l'India e la strage in Nuova Zelanda ๐ ).
Pubs strapieni al limite dell'impraticabilita', ne abbimo girati diversi per bere, meno per mangiare dove andavamo sempre allo stesso per l'ottima cucina, provati tutti gli spezzatini locali dall'irish stew, al manzo alla birra in casseruola, al dublin coddle. provati cheeseburger, fish and chips, pounder ed altro. Si puo' mangiare bene ma si deve cercare e puntare al locale.
Alcuni pub storici tipo il Norsemam del 1690 o proprio il Temple Bar del 1840 con statua di Joyce dentro, per arrivare al pub piu' vecchio di Dublino, il Brazen del 1190, dei tempi delle crociate, con tanto di torrino medievale.
Ottimo il folk musicale dal vivo, che conosciamo tutti, anche se andrebbero fatti piu' pezzi non sempre i soliti noti e ci vorrebbe l'orchestrina completa e non spezzettata ( quindi tutti assieme benjo, violino, flauto, tamburella e chitarra ). Un po' mi sono commosso a sentire canzoni come The Star of the County Down che conosco da sempre. Si e' "sentito" lo spirito della citta' ( accade sempre che si presenti se la citta' ha una sua personalita'
)
La guinness sul posto e' un'altra storia rispetto a qua, con la schiuma che non si dissolve mai. Pe rifornire i pub e la festa giravano autocisterne di birra per le strade cittadine.
La parata simpatica ma ci sono manifestazioni superiori..comunque sembrava di essere a New York durante lo svolgimento ( tanti gruppi a sflilare erano scuole americane proprio ).
Monumenti pochi, ma toccante la cattedrale di San Patrizio, appartenente alla chiesa anglicana col coro che intona in sottofondo Londonderry air e io che mi ispeziono tutte le bandiere e le targhe di guerra che ci mostrano come l'impero britannico abbia portato gli irlandesi a combattere dovunque, dall'Afghanistan al Sudafrica, dalla Nuova Zelanda al Sudan.
Con la musica di sottofondo che conoscevo, le guerre che conoscevo pure e ne comprendo il significato, il nuovo albero delle foglie cadute piazzato nella cappella( con messaggi da scrivere per dedicare poche righe a qualunque caro per il visitatore che sia morto in un conflitto ) mi sono commosso. Lo spirito della citta-nazione' si e' fatto senitre di nuovo.
E tantisismi aneddoti storici con gli oggetti di Swift ( dei viaggi di gulliver ), compresa la patente di decano concessa dalla Regina Anna. Nonche' il sedile di Guglielmo d'Orange. O l'altare di Boyle.
Meno toccante la Chirstchurch, altra cattedrale anglicana, nelle segrete hanno girato i Tudors, con il gatto ed il topo mummificati come pezzo forte ed insolito. La mostra Dublinia su Dublino vichinga non ho avuto tempo.
Ottimo il museo storico ( gratuito ). Ci vanno pochi, tantissime informazioni ma viste velocemente altrimenti ci sarebbe voluta una vita. E' situato nelle Collins Barracks, ex caserme, con il pezzo forte e' il cappotto di Michael Collins quando gli hanno sparato ele tante reliquie dell'Ira compresa la bibbia dei "dodici apostoli" di Collins, libro "scavato" per contenere la pistola per gli agguati.
Oltre a tanti cimeli dell'insurrezione di Pasqua 1916 tenuti come reliquie. Non vengono celati nemmeno gli appoggi cercati ed ottenuti dall'Irlanda per le insurrezioni, ci fanno capire come funzionino le rivolte ed anche le primavere colorate di oggi.
Poi c'e' tutto quello preso dagli irlandesi in giro, dalla lancia maori, al capello dei boeri, allo scudo zulu ai cannoni dell'invicicibile armata trovati sui fondali della costa e tutta la storia degli irlandesi neri, la guerra di crimea, ecc.ecc..
Uno spettacolo per chi ama la storia soprattutto militare e vuole capire come gli irlandesi siano stati portati a combattere forzatamente o volontariamente, per necessita' o avventura, e spesso a trovarsi nelle file di eserciti contrapposti gli uni contro gli altri.
Totalmente "vera" come chiesa ( al contrario di quelle anglicane, esigua minoranza della popolazione quindi poco usate ) e quindi gratuita e la cattedrale di San Mary. Niente di esteticamente rilevante, ma e' il tempio cattolcio principale e sono dovuto uscirne causa messa incombente, qui ci praticano gli irlandesi per pregare e pochi turisti.
Merrion square e Stephen Green niente di che, validi solo per le statue Di Wilde ( con relaitive sue frasi ad effetto riportate ) o delle Carestie o quella di Bernando O'Higghins ( che rese il Cile indipendente ) o di Wolf Tone.
I giardini dell rimembranza con il monumento alla favola-mito dei bambini di Lyr trasformati in cigni. E le poste centrali luogo della rivolta.
I Docks fanno parte della modernita' a vetrate dell'Irlanda che guarda Londra, di interessanti solo la nave degli immigrati in america, la dogana ed un altro monumento alle randi carestie ottocentesche. C'e' il museo Epic sull'emigrazione irlandese ma non ho avuto tempo. Giusto per guardare lo sbocco all'oceano del fiume Liffey.
Ottimo il Trnity college, anche se il biglietto e' sovraprezzato. La cosa cambia se il biglietto magari e' destinato alla ristrutturazione e la manutenzione della grande Biblioteca e del Libro di Kells con le sue illustrazioni o del manifesto della proclamazione d'indipendenza.
Peccato non aver avuto il tempo di andare ad Howth ( villaggio tipico costiero, gli ungheresi mi dicevano delle pecore in centro a passeggiare
) o soprattutto vedere la Scogliera dei Giganti che mi attrae sin da piccolo. Magari avro' la possibilita' di tornarci..chissa' ๐
Mi e' piaciuto lo spirito irlandese. Ma un po' si sa.
Gia' sull'aereo il motto del libricino Aer Lingus ti dice: <<non visitare l'Irlanda, ma comprendi l'Irlanda>>.
Quanto e' vera questa frase e la condivido per tutti i paesi, da sempre. Cosi' come il manifesto d'accoglienza affisso a Temple dall ambisciatore per il turismo, che da' il benvenuto a tutti i visitatori per San Patrizio per festeggiare assieme in pace ed incontrarsi.
L'essenza dell'Irlanda credo sia questa qua. Da paese terra di conquista e colonizzazione, profondamente diviso tra i clan prima e dalle religioni poi, a terra di sofferenze e di emigrazione forzata, per poi diventare paese di forte immigrazione col rush economico, pur rimanendo un paese tradizionalista e terra essenzialmente rurale. La ripresa nazionalistica della lingua celtica ma l'uso pratico dell'inglese con la quale non c'e' ostilita' generale. Il centro che corre a mille all'ora imitando per dire Londra con gli autobus a due piani ( fanno pure incidenti clamorosi sia tram che bus! ) ma giri l'angolo e trovi intere parti di citta' semideserte.
L'incontro delle genti ( che spesso pero' e' stato scontro ), che puo' diventare scenario di varie opportunita' e possibili occasioni.
Per ricordare e mai dimenticare questo ho preso come souvenir proprio una placca celitca di bronzo che rappresenta due uomini che procedendo da parti oppotsti si incontrano sotto l'albero della vita, vita fatta di viaggi e d'incontri e le possibilita' che ne scaturiscono, proprio come l'Irlanda.