Ancora un articolo sulle piste ciclabili a Roma
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(fonte messaggero.it).
Quel fantasma chiamato pista ciclabile. Viaggio tra rifiuti ed erbacce sul Teveredi Luca Monaco
ROMA (7 agosto)
"Sotto ponte Testaccio le ruote della mountain bike di Francesco slittano sulla sabbia che ricopre il fondo consumato di quello che una volta era un tratto della pista ciclabile di Roma. La bici, che imboccata la discesa all’altezza di Ponte Sublicio correva veloce, ora è costretta a un’andatura più moderata. Occorre fare attenzione. Il sentiero è sbarrato da vecchi rami caduti, buste di plastica e bottiglie di vetro. Meglio procedere con calma. Perché anche ai lati il terreno è oltremodo sconnesso. La natura recupera giorno dopo giorno centimetri di territorio. Le piante rampicanti nascondo le panchine e gli altri arredi da giardino. In quelle che sarebbero le zone di sosta, tra la fitta gramigna si scorgono gli aghi acuminati delle siringhe. Mentre dall’altro lato, i muraglioni sono stati trasformati dai writers in immense tele a cielo aperto. Ma anche i loro disegni non ci sono più, interamente ricoperti dalle erbacce.
La ciclabile fantasma. Il fatto è che sulla porzione di pista ciclabile tra Ponte Sublicio e il ponte di ferro, in corrispondenza di viale Marconi, nulla è più come dovrebbe essere. E i cittadini protestano: «Le squadre dell’Ama qui non si sono mai viste». Poi si interrogano: «Da cosa si dovrebbe intuire che questa è una pista ciclabile?».
Ordinanza numero 58. A vederla così, eccezion fatta per qualche tratto di poche decine di metri, in cui il fondo rosso porpora ancora si intravede, non c’è indizio che possa portare nella giusta direzione. Tranne per un particolare. Quel cartello fissato dal Comune sulle grate del cancello arrugginito e pericolante all’altezza del porto di Ripa Grande. E’ la 58esima ordinanza del sindaco, emessa il 31 gennaio scorso. E recita: «Dal 31 marzo al 31 maggio 2009, nel tratto metropolitano del Tevere si svolgeranno gli interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino della funzionalità idraulica del fiume, la pulizia dai rifiuti e dalla vegetazione infestante».
Lo status dell’area. E’ la misura adottata a seguito della piena di quest’inverno. Ma (esclusa la funzionalità idraulica) le foto parlano chiaro: la vegetazione è tanta e di pulizia nemmeno a parlarne.
Seguendo il degrado. La porzione di percorso in esame è lunga qualche chilometro. Alla partenza, sotto ponte Sublicio, un uomo utilizza il muraglione come fosse un vespasiano. Dieci metri più avanti c’è un motorino Sky 50, distrutto e abbandonato. Poi il Tevere piega a destra, nell’ansa c’era un'aiuola, ma le panchine sono inghiottite dai rovi. Lungo il bordo della strada si scorge una siringa, non lontana da un cestino per i rifiuti, stracolmo. Tanto che altrettanta spazzatura è disseminata nelle zone circostanti. Una fotosequenza tutta uguale. Fino all’altezza di viale Marconi. Dove il passaggio è sbarrato a causa di un cantiere. Poco prima, una batteria di un camion, mangiata dall’acido, segnala la fine del percorso.
Proteste. «E’ uno schifo – dice Vittorio Salvato, un pensionato di 59 anni – Ci vengo tutti i giorni a portare a spasso il cane e l’Ama non l’ho mai vista. Spesso li svuoto io i cestini. Sapesse quante siringhe trovo!». Più ironici i ciclisti: «Grazie per la conferma – scherza Francesco Ranieri, sotto ponte Testaccio – Sulla mia guida era indicata come pista ciclabile. Ma francamente non gli somiglia nemmeno lontanamente».
“Lavoro di squadra”. Le responsabilità sono ripartite. Secondo il contratto di servizio l’Ama sarebbe responsabile della manutenzione del fondo stradale, mentre la raccolta dei rifiuti «è competenza della Multiservizi».
Meglio la natura. E mentre tanti si indignano, sulla pista, Fabrizio D, frena bruscamente e comincia ad osservare la riva: «Che uccello è?». Una splendida femmina di Germano reale, che cova la sua nidiata. Le piume delle ali, che da marroni diventano blu sulle punte, riflettono gli ultimi raggi di sole della giornata. E per un attimo fanno dimenticare la ciclabile e le sue immondizie."
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