Ritorniamo sul piu' stretto "dibattito tsunami" asprissimo del Giappone odierno riguradanti la legislazione, le "leggi imperialissime" ed i risvolti sociali.
Senza andare a toccare subito la
riforma educativa, ne coglieremo alcuni dettagli inerenti i giovani.
Nel complesso il motto della riforma e': piu' patriottismo, piu' moralita' e piu' tradizioni per i giovani.La legge era stata emanata nel 1947, esaltando i valori democratici e pacifici, in un Paese emerso sconfitto dalla guerra. La nuova direttiva esalta “il patriottismo” e “la tradizione" per rispondere al degrado della situazione giovanile e ai crescenti suicidi.
Un aspetto interessante e' la legge anti ballo ,la legge
“Fueiho” è entrata in vigore nel 1948 per porre fine al problema della prostituzione nelle discoteche. Una legge sempre esistita dunque ma che e' stata rispolverata nella sua applicazione effettiva dal 2010 circa:
In Giappone, ballare nel posto sbagliato al momento sbagliato può metterti nei guai.
Con la fine della Guerra Mondiale nel 1945, il Giappone aveva avviato un sistema di prostituzione regolamentato dallo Stato e rivolto alle truppe alleate americane che occupavano il paese. Annunci, indirizzati all'assunzione di donne per cabaret, bar e pub venivano pubblicati sui giornali dell'epoca. Meno di un anno dopo, le Forze Armate americane avevano però proibito ai militari in servizio di frequentare questi locali: ordine che causò l'improvvisa disoccupazione di migliaia di donne, molte delle quali dovettero trovare luoghi alternativi per prostituirsi.
I legislatori avevano cominciato a vedere nelle piste da ballo dei locali l'epicentro di un giro di prostituzione clandestina, e decisero di emanare leggi severe per sradicare il problema. Da quel momento la legge ha subito un certo numero di revisioni.
Per anni i locali notturni hanno in qualche modo eluso le norme sulla licenza, rassegnandosi ad accettare sospensioni stagionali del business, arresti e chiusure. Tuttavia, nel Kensai, seconda regione più popolata del Giappone, nella zona centro-meridionale dell'isola di Honshu, la polizia ha recentemente iniziato a prendere seri provvedimenti.http://www.jappone.com/cultura/panpan.html
Siamo a Rappongi, lo squallido quartiere della meravigliosa vita notturna di Tokyo. Sgomitando tra folle di ragazze dipinte come bamboline manga in compagnia dei loro fidanzati nigeriani dinoccolati, riusciamo a scivolare in una discoteca multipiano e iniziamo a scioglierci al ritmo della techno che esce pulsante da pareti di speaker. Il fantasma di Micheal Jackson si è impossessato delle nostre gambe da soli cinque minuti, quando, nel bel mezzo di un moonwalk pazzesco, qualcuno ci tocca la spalla. Con gentile fermezza un componente dello staff indirizza la nostra attenzione ad una parete dove un cartello illuminato da una strobo reca la scritta "vietato ballare." "Vietato": nessuna eccezione.
Fino a poco tempo fa questa legge sul divieto di danza è stata ignorata largamente sia dai proprietari dei club che dalla stessa polizia, per la quale rappresenta solo un'anomalia legale, uno stupido scarabocchio su un libro di diritto. Questa situazione di mutua illegalità è completamente cambiata nel 2010, quando uno studente universitario è morto in una rissa fuori da una discoteca di Osaka: l'ennesimo fatto in un quadro più ampio di scandali legati alla vita notturna. "La polizia di Osaka ha istituito in reazione agli avvenimenti una repressione sistematizzata di tutti i club che non stavano rispettando la legge fueiho"—nome giapponese delle norme anti ballo—spiega Hadfield. Nel giro di 18 mesi dozzine di locali sono stati chiusi, trasformando la scena dei beach party in un'inquietante area morta.
Perché proprio ora?
L'articolo del Time Out Japan cerca di spiegare come mai la polizia ha deciso di iniziare ad applicare la legge fueiho dopo anni di tolleranza. Pare che il punto sia concentrare l'attenzione lontano da una certa recente stupidità burocratica della politica giapponese, speculando su ansie allarmiste amplificate dai media riguardo la facile corruttibilità della gioventù giapponese odierna. Tuttavia, perfino in Giappone, in cui a volte effettivamente certe assurdità quasi kafkiane sembrano essere la norma, non poter ballare in una maledetta discoteca è un'assurdità . Questa politica repressiva ha finito per riunire tutti i lavoratori della vita notturna giapponese sotto la bandiera dell'eliminazione di questa legge insensata; in pochi mesi il numero degli attivisti aderenti all'iniziativa si è moltiplicato, i loro sforzi, un po' a singhiozzi, hanno fatto progredire la situazione in modo promettente.
La più importante associazione di attivisti si chiama Let's Dance ed è un consorzio di proprietari di grandi club, giornalisti musicali e DJ, il cui risultato più grande finora è stato quello di mettere in piedi una petizione che ha circolato nel web per più di un anno. Dopo aver raccolto 155.879 firme di supporto, un anno fa Let's Dance ha inviato il testo in parlamento.
Il Club Noon, un locale leggendario di Osaka, è stato chiuso lo scorso anno per violazione della Fueiho; è stato organizzato un festival di quattro giorni intitolato "Save the Club Noon" come risposta alla chiusura ed è appena stato finanziato per quattro milioni di yen—ovvero un milione in più del budget previsto—un documentario con lo stesso titolo che racconterà lo svolgimento dei fatti.
Il successo di "Save the Club Noon" dimostra che, se da un lato la battaglia legale contro la legge Fueiho è fondamentale, dall'altro sensibilizzare le persone all'argomento è altrettanto importante. L'obiettivo è quello di dare un'idea differente della vita notturna, convincendo le persone che il clubbing non è il male e che anzi ha un importante valore sia a livello culturale che a livello economico.
Di sicuro la questione è controversa. Uno dei principali critici del movimento Let's Dance non è infatti un politico ottuso o una nonna noiosa, ma Terre Thaemlitz, AKA DJ Sprinkles, una dj e producer queer attiva in Giappone. "L'approccio di movimenti come Let's Dance, basato sull'idea dell'eliminazione del ballo dalla regolamentazione governativa, non tiene conto di quanti differenti ambiti sono interessati dalla legge Fueiho." Riferendosi a quanto la legge influenzi anche altre parti della società, regolamentando una parte delle attività di bordelli, strip club e hotel dell'amore, Thaemelitz pone l'accento sulla necessità di una visione più allargata, che non escluda chi vive in condizioni più disagiate. Probabilmente, quindi, battersi per il diritto di ballare è una cosa più complessa di quanto sembri.Ma proprio nell'arcipelago giapponese, teatro di club e discoteche nonché culla di produttori di fama mondiale, di consolle per DJ e amplificatori (come Vestax, AKAI e Pioneer), gli amanti della vita mondana si stanno facendo sentire .
http://it.globalvoicesonline.org/2013/0 ... sul-ballo/http://noisey.vice.com/it/read/legge-vi ... e-giapponehttp://www.top-dj.it/in-giappone-i-dj-s ... nti-ballo/