http://www.repubblica.it/esteri/2018/02 ... 187774888/
Sono assolutamente d'accordo con alcune considerazioni. Ma va fatta moltissima chiarezza.
Feci lo stesso discorso parlando della Francia, dove si vuole scaricare barile su Vichy, nascondendosi proprio dietro il "fantasma Vichy", anche nei casi in cui lo stato fantoccio meridionale non c'entrava nulla con diversi fatti (vedi Vel d'Hiv o il boia di Bordeaux, ecc. ecc.). E si dimenticava episodi di antisemitismo diffuso anche ante guerra.
In Polonia gli ebrei ebbero ampie fortune, che innescarono nell'odio-invidie di masse popolari e elites-funzionari nobiliari ( vedi anche i pogrom ottocenteschi durante la fase di dominio zarista ). Quindi un antisemitismo sempre diffuso anche in Polonia anche anteguerra.
Il fatto della schedatura e delle complicita di alcuni e' assodato. Il che fa comprendere come mai paesi come la Bulgaria, che fornirono ostacoli continui alla burocrazia-caccia nazista, ebbero delle cifre risicate al contributo all'olocausto rispetto ad altri paesi occupati.
Tuttavia ho letto la legge polacca. Quindi mi sembra che i giornalisti internazionali non stiano riportando esattamente i contenuti o stiano alimentando il sensazionalistico scoop aggiungendo elementi o contenuti che non ci sono.
E d'altra parte e' giusto che si vada a specificare, ora che i superstiti vengono a mancare per anzianita', che i campi di concentramento sul suolo polacco ( diversi all'epoca erano proprio su suolo tedesco nei confini anteguerra ) nacquero con l'occupazione nazista, a volonta' nazista di sterminio, a dirigenza nazista. Insomma ai vertici del campo comandavano sempre e comunque i nazisti, mentre i ruoli di Kapo collaborazionisti ( sempre prigionieri si trattava ) erano i carcerieri piu' infimi, sempre sotto le autorita' delle SS. E sfortunatamente la Polonia si trovava come territorio anche logisticamente favorevole alla facile concetrazione di treni di deportazione da est, ovest, sud come nodo ferroviario.
Il discorso polacco e' sempre e comunque, nonostante l'antisemitismo diffuso ( come altrove in europa comunque ), differente da altri paesi est europei alleati dei nazisti e di fatto semiautonomi nella dirigenza interna. Quindi non paragonabile a quanto avvenne ad esempio in Ungheria, Croazia, Slovacchia. Dove croci frecciate ed affini ebbero delle responsabilita' autonome ben maggiori.
E di sicuro per i polacchi e' bene specificare il ruolo degli ucraini di Bandera in episodi di massacri ai danni di polacchi ed ebrei polacchi come avvenne a Leopoli, come la nuova legge prescrive l'impossibilita' di negare quegli eventi.
E sono cose che Simon Wiesenthal ( che era di li' ) lo sapeva benissimo.
Quindi una legge che andrebbe letta per bene.
Ci sono nel mondo ignoranti che pensano che Auschwitz fosse organizzata o quantomeno gestita dallo Stato Polacco o personale polacco?
Ci sono, ci sono. E ci saranno di piu' in futuro senza reduci-testimoni.
Non sottovalutare l'ignoranza della gente e scolasticamente non tutti i paesi mondiali trattano l'olocausto come lo trattiamo ad esempio noi in maniera massiccia ( almeno ai miei tempi si trattava cosi' e ci feci un tema di dieci pagine alla maturita').
Un esempio pubblico recente di questa cosa la fece notare Mihajlovic quando scoppiarono le polemiche delle figurine Anna Frank.
Il giornalista Sky gli chiese cosa pensasse di Anna Frank e le polemiche, lui rispose: << non so, non conosco, non ho letto >>.
Scoppio' l' "indignazione giornalistica"...sarcasticamente Mihajlovic rispose nelle precisazioni allo stupore: << voi lo conoscete Ivo Andric? E' un premio Nobel sapete, noi a scuola, come narrativa, ci fanno leggere Ivo Andric non questo Diario di Anna Frank>>.
Ha risposto dicendo la verita'. in Serbia su dieci persone Anna Frank la conosce una o due. In Italia su dieci la conoscono almeno nove.
Troppe volte si e' parlato di <<campi polacchi>> a livello mediatico. Gia' da dieci anni in accordo con l'Unesco si e' precisato sulla denominazione dei cartelli ad Auschwitz a richiesta polacca. Se poi a scuola lo tratti minimamente ( compresa la wwwii ), stando sul territorio polacco piu' di qualcuno puo' essere portato a pensare ad un forma di collaborazione polacco-tedesca analoga alla tedesco-ungherese o slovacco-tedesca, o croata-tedesca, ecc..
Comunque poi ieri ho fatto una breve ricerca, sembrerebbe che la legge punisca chi imputi o accosti la nazione-repubblica polacca come compartecipante all'Olocausto e punisca chi neghi le responsibilita' dei nazionalisti ucraini ai danni dei polacchi ( ebrei e non ).
Non mi pare invece che abbracci la situazione contestata dai giornalisti, ossia la negazione della complicita' o collaborazione di singoli cittadini polacchi ai danni di loro connazionali ebrei. Seppur introduca un reato di diffamazione ( contro lo Stato-Nazione polacca ) che limiti l'opinione, lo fa in maniera minima andando a presidiare la realta' storica attualmente affermata. E lascia comunque uno spazio al dibattito di contestazione o all'espressione, escludendo dal reato l'ambito accademico e quello artistico.
E soprattutto non va a contrastare con la legge vigente di persecuzione dei criminali di guerra o nazisti a cui la Polonia aderisce dal dopoguerra.
Se fosse cosi' davvero Varsavia non avrebbe tutti i torti, lo stato polacco occupato era "vacante", una situazione ben diversa, restando ad est, dai regimi di Tiso, Pavelic e con qualche precisazione-differenza Horthy o Antonescu. Non c'era alcuna collaborazione statale, politica, militare tra la Polonia occupata e il Terzo Reich ed i fatti legati a Bandera e all'Oocausto non possono essere negati. Corretto che una legge lo prescriva in una memoria che si tende a perdere.
Comunque eccovi la legge ed anche un esaustivo commento legale:
https://www.timesofisrael.com/full-text ... gislation/
http://www.ordoiuris.pl/pliki/dokumenty ... rt_55a.pdf