Caos Catalano

In questa sezione del forum si può discutere di tutto ciò che riguarda notizie, storia, fatti riguardanti le varie località.

Re: Caos Catalano

Messaggioda Samusadork » 07/12/2017, 15:26

Oggi manifestazione catalana a Bruxelles. 45000 secondo la questura (belga). Niente male come mossa per far tornare alla ribalta la questione, che negli ultimi pareva sparita dai media mainstream.
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Samusadork » 19/12/2017, 10:02

Due giorni alle elezioni. Ieri sera l'ultimo dibattito TV fra i candidati ha mostrato posizioni di fatto cristallizzate con scarsissima propensione al dialogo. Vedremo alla prova dei fatti. Mi trovo d'accordo con l'esponente di Ciudadans (partito con il quale normale ho davvero poco a che fare) che ha commentato "Se vincono gli indipendentisti non otterranno l'indipendenza, ma solo altri 4 anni di procés".
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Re: Caos Catalano

Messaggioda geom.Calboni » 19/12/2017, 10:44

A 2 giorni dal voto in Italia praticamente non se ne parla...
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Samusadork » 20/12/2017, 16:13

"Independentistas sin independencia. Republicanos sin república. Unionistas sin unión."
Così vede il panorama politico catalano Enric Juliana sulla Vanguardia.
http://www.lavanguardia.com/politica/20171220/433769204048/el-estado-ya-no-teme-el-155.html
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Maxdivi » 21/12/2017, 13:23

L'unico attento sui fatti catalani da noi e' Mentana.

Per il resto si puo' sbagliare ovvio ( e spero di sbagliarmi ), ma gli esiti mi sembrano abbastanza prevedibili: ossia sostanziale stallo politico, grande affluenza nonostante sia giorno feriale, ma voti sparsi in ogni dove tra tutti i partiti e partitini. Ciascuno si e' candidato singolarmente e saranno necessarie trattative estenuanti. (al contario di quanto secondo me sarebbe convenuto ai due fronti come dissi ).


Cio' potrebbe anche essere voluto. In sostanza il vuoto politico permetterebbe a Madrid di tirarla lunga col 155 e guadagnare altro tempo. Nel frattempo la regione si indebolisce polticamente e finanziariamente. Maggiore debolezza, maggiore controllo..
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Samusadork » 22/12/2017, 10:28

http://elezioni.repubblica.it/2017/elezioni-catalogna

Ciudadans 37 seggi
Junts x Cat 34 seggi
ERC 32 seggi
Socailisti 17 seggi
Podemos 8 seggi
CUP 4 seggi
Popolari 3 seggi

Se JxC, ERc e CUP si uniscono, il fronte indipendentista ha la maggioranza assoluta.
Interessanti chiavi di lettura:
- percentuali bulgare per JxCat nell'entroterra, mentre sulla costa (compresa Barcellona) non entra quasi mai nei primi due partiti (a parte nel delta dell'Ebro, che essendo regione agricola è più assimilabile all'entroterra che alla costa). Qui il testa a testa è quasi ovunque fra Ciudadanos e i comunisti di ERC.
- forte polarizzazione dei voti unionisti su posizioni di destra nazionalista ma al tempo stesso vagamente antisistema (Ciudadanos), che vanno a riempire un vuoto lasciato principalmente dai socialisti
- crollo prevedibile dei popolari ma risultato molto deludente anche per i socialisti, vedi sopra
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Re: Caos Catalano

Messaggioda heartpacker » 22/12/2017, 10:37

Ciao a tutti da Siviglia
Ho seguito giornalmente la questione catalana tramite i mezzi di comunicazione spagnoli e catalani (TV3)
L'esito elettorale è stato il seguente:

-Il fronte nazionalista ha ottenuto 200mila voti in più degli indipendentisti ma il fronte indipendentista ha ottenuto più scranni
-Ciudadanos è il primo partito, risultato buonissimo per l'andalusa Ines Arrimadas
-Junts per Catalunya prende due scranni in più di Esquerra Republicana- differenza di 19mila voti ma cha fa si che il presidente possa essere Puigdemont e non Junqueras
-Perdono voti i due estremi la CUP e il PP
-I due maggiori partiti catalani (Junts e Esquerra sommano 66 scranni- ma la maggioranza ne richiede 68)
-Ago della bilancia potrebbe essere ovviamente la CUP che coi suoi 4 scranni giocherebbe un ruolo chiave come fino a due mesi fa. Altrimenti occhio anche a Catalunia en Commu/Podemos, coalizione di Podemos appunto e della sindaca Ada Colau che fin'ora han tenuto posizioni molto ambigue.

Burattinaio di tutto è come sempre l'ex presidente Arthur Mas-non candidato- ma che nella nottata di ieri si è rivolto direttamente al governo centrale chiedendo di sedersi al tavolo del dialogo.
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Maxdivi » 22/12/2017, 17:10

Approfitto di un quart'ora libero per integrare i due interventi sopra. Facendo i raffornti storici elettorali.

Previsioni della vigilia rispettate. Ognuno ha il suo partito-partitino ed il suo posto al sole. Non ha vinto nessuno e siamo da capo a dodici.

Puidgemont in realta' continua a perdere ( di certo Rajoy e socialisti dal canto loro non hanno vinto ).

A guadagnarci e' solo Ciudadanos ( spauracchio di tutti i democristiani ) ed ERC. Ciudadanos Dal 2010 ad oggi ha fatto il botto da 3 miseri seggi a 37 seggi, primo partito catalano, 25 % circa. Oltre 1'000'000 di voti da solo.
E' un partito unionista. Se questo e' il trend i vecchi partiti democristiani ( Puidgemont e Rajoy hanno da rabbrividire).

Parruccone Puidgemont ed Artur Mas prendono 34 seggi, 21 % circa dei voti. Nel 2010 avevano 62 seggi pari al 38 per cento dei voti.

ERC di frate Tuck Junqueras ( quello barbuto in carne in carcere ) prende 32 seggi pari al 21 % circa. Nel 2010 aveva solo circa 200'000 voti, ora oltre 900'000.

Socialisti unionisti stabili al 13 per cento circa.

Podemos netrale stabile.

Su % di votanti in piu' circa ( 4'350'000 rispetto a 4'150'000 ) in questa tornata rispetto alla precedente, Erc e Puigdemont hanno guadagnato circa 200'000 voti. Da 1'650'000 passano combinati a 1'870'000. Ad aumentare e' piu' ERC non gia' Puigdemont ( oltre il Ciudadanos avverso ).

Da notare che ERC e Puidgemont nel 2015 si erano presentati a listone unico. Ora divisi.

La CUP sovietica mina vagante indipendentista perde passando da oltre 300'000 voti nel 2015 a sotto i 200'000 voti ora 2017. Nel 2015 veva fatto il botto diventato ago della bilancia che premeva sull'indipendenza. Da 10 seggi ora ne ha solo 4.

Chiaramente ERC si rende conto che puo' soppiantare come forza trascinante Puigdemont. Dal canto loro l'avversario di centrodestra e' ora Ciudadanos.

PP ha ulteriormente peggiorato ( c'erano pochi dubbi ) quasi dimezzando i suoi gia' miseri voti e dimezzando i seggi.

L'uinco significato elettorale, risaputo guardando gia' il trend delle precedenti tornate, e' la sostituzione dei partiti tradizionali storici di centrodestra nazionali e locali ( democristiani-popolari ) con nuovi partiti di centrodestra.

Che e' poi la motivazione nascosta che ci ha portato a questa situazione: Mas-Puigdemont e Rajoy si infilati da anni in questo braccio di ferro e favola indipendentista per non sparire dalla scena politica a Barcellona.



Nel precedente parlamento c'erano ipotetici 72 seggi indipendentisti ( CUP, ERC, Puigdemont ). Nel nuovo 70 seggi indipendentisti ipotetici.
Con la differenza che ERC dovranno cercare un accordo di poltrone, cosa che invece nel 2015 gia' avevano dalla campagna quando erano nello stesso listone brodo indistinguibile.


Spero di non aver sbagliato alcun dato ( li ho approssimati ). Nel caso correggetelo.
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Maxdivi » 29/03/2018, 13:01

Alcune considerazioni tratte dalla scorsa settimana-giorni:

La situazione catalana si e' inasprita.
Arrestato Puigdemont al rientro in Belgio dalla Finlandia. Precedentemente gli era stata imputata l'accusa di ribellione oltre quelle gia' pendenti da ottobre.

Nel frattempo continuano a saltare l'elezione del presidente regionale a Barcellona, sistematicamente boicottata dal governo di Madrid che puntava l'indice sui vari possibili candidati secessionisti da succedere a Puigdemont. Nei giornis corsi si era rifugiata in Belgio anche la nuova leader di Erc ed era stato arrestato il nuovo leader designato a Barcellona.

Del resto la strategia era chiara gia' da ottobre, piuttosto semplice e tipica di un galiziano quale Rajoy, e ne parlai:

Commissariamento, elezioni e ritardare il piu' possibile nuove investiture in modo da prorogare il piu' possibile il commissariamento e portare allo stallo politico per arrivare a nuove elezioni nei primi sei mesi di questo 2018. Di modo da provare a sfaldare il fronte secessionista e disilludere la gente dall'idea indipendenza provocando anche una situazione economica instabile e non rassicurante per il cittadino catalano da spingerlo a votare per un passato piu' rassicurante rispetto ad un futuro carico di incertezze e problemi.

Strategia banale ma per ora vincente, visto che a far saltare alcune candidadature erano stati dei franchi tiratori in parlamento, causando defezioni importanti nel fronte secessionista.

Puigdemont oramai diventato scomodo per tutti, visto che andava a perturbare la stabilita' di altri paesi Ue. Errore grave muoversi in Finlandia, ma forse non gli era rimasta altra scelta in questi giorni.

Nel frattempo oggi a Barcellona arriva il Giro di Catalogna, evento classico di festa locale e sociale, chissa' se si tramuta in qualche protesta visto che nei giorni scorsi diversi tifosi hanno cercato di politicizzare la corsa con bandiere, scritte e slogan.



Post voto ( un paio di mesi fa ) alcuni sondaggi che davano i secessionisti in calo. Il mercato delle vacche parlamentare, nonche' le faide tra comunisti e democristiani ( assopite dalla Pax Puigedemont ) che poi ha fatto mancare i voti alla nuova elezione del successore di Puigedemont conferma come alcuni secessionisti dell'ultima ora ( ne parlai durante la crisi di ottobre ) si stiano marcatamente svincolando per salvarsi la carriera politica, le proprie finanze,intrasigenza agli accordi partitici ecc.


http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/e ... 54344.html

http://www.repubblica.it/esteri/2018/03 ... 191986876/

Al momento stimerei i secessionisti ( di vari gruppi ) tra il 35-40 per cento, questo aldila' delle intenzioni di voto strette. Chiaramente la situazione e' mutevole giorno per giorno ed a seconda degli eventi non sono impossibili ribaltoni o soprese di pasqua.

Comunque le elezioni precedenti le ho sviscerate nei numeri ( scontati ), parlano chiaro:

nessuna ascesa della vecchia e spaccata Convergenza ed Unione ( Puigdemont ) da quando ha imboccato la via secessionista i voti li ha persi.

Al contrario ascesa dei partiti nuovi. Semmai il problema per Madrid e' il partito di Junqueras e non comunque l' "ignavo" Podemos ne' l'unionista Ciudadanos, nuova stella del firmamento politico catalano.

Comunque e' una situazione in forte movimento, resto in osservazione.

Per la mia opinione, l'errore dell'entourage Puigedemont e' stato quello di fare politica attiva in altri paesi Ue. Da un lato era una mossa utile, ma andava fatta con maggiore attenzione. E' un discorsetto piuttosto lungo:

Fino a quando tu fai conferenze in un paese come il Belgio, dove il potere dei fiamminghi nelle amministrazioni centrali e' paragonabile a quello del Quebec per il Canada ( vedi Trudeau a scendere ), e si tratta di forti consistenze etniche-sociali, di buon numero, per un paese essenzialmente diviso a meta' ( fiamminghi-valloni con una monarchia di "concordato" ed una identita' nazionale mista, quindi non etnica ) tutto va bene.

Stessa storia quando tu fai delle conferenze in un paese come la Danimarca, che e' piuttosto estraneo con pendenze eventualmente ( non piu' di tanto accese oggi ) al di fuori del territorio nazionale, extra Jutland, quindi Groenlandia e Far Oer. Allora tutto va anche bene alle alte sfere continentali.

Quando al contrario, vai ad "agitare le acque" in un paese come la Finlandia, a forte identita' etnica, con consistente nazionalismo ( ricordate il mio post romanzato e provocatorio sul <<Maidan in Finalndia>>? ), nel quale sono molti sentiti problemi quali la Lapponia, le Aland e l'Ostrobotnia, e soprattutto queste comunita' di minoranze sono effettivamente minoritarie rispetto al gruppo etnico-sociale primario ( i finnici ), ecco che nasce il problema.
Un paese rigido come la Finlandia ( ma potrei citare anche l'Estonia che blocco' Giluietto Chiesa che di fatto andava a fomentare/aizzare gli animi con le sue conferenze la comunita'-minoranza russofona di Tallin e dintorni ) non ti fa passare liscio l'invito di un "semplice" parlamentare lappone e creare eventuali parallelismi Catalogna-Lapponia per la comunita' pubblica.

Ecco che la Finlandia arriva a concordare con Madrid che Puigdemont costituisca un problema comune, e si offre ,con telefonatina,pronta ad impacchettartelo via estradizione. Di qui la fuga dall'aeroporto di Helsinki, ma i paesi europei hanno servizi sviluppati, ed ecco la cimice gps che ha fatto localizzare Puigdemont in Germania.
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Maxdivi » 06/04/2018, 17:09

Puigdemont in liberta' vigilata su cauzione in Germania.

Onestamente credo che per la Spagna sia piu' conveniente che rimanga la' fino a fine maggio anziche' l'estradizione per farne un martire elettorale( piu' doi quanto non lo sia gia' ) per eventuali prossime elezioni. Fosse stata la Finlandia lo avrebbe gia' impacchettato e spedito a Madrid.
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Re: Caos Catalano

Messaggioda Maxdivi » 29/04/2019, 17:25

Vittoria di Pirro per il Psoe in Spagna, dalla stampa nostrana:

https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... 225046029/

https://www.ilpost.it/2019/04/29/risult ... agna-2019/

Da noi ha fatto molto scalpore il tema dell'antifemmismo di Vox.
Questa cosa l'avevo gia' notata negli ultimi anni. Quello che posso dire personalmente dopo varie visite in Spagna, e' che il tema e' molto piu' sentito che in Italia.

Questo perche' e' in atto un vero e proprio scontro "social-sociale" sul tema, specie tra i giovani, o quantomeno ho avuto questa impressione girando qui e la' sia a nord ( Baschi o Navarra) ma soprattutto a sud ( Andalusia ) dove ho notato diversi comitati associativi <<rosa-fucsia>>, molto attivi tanto da creare un "estremismo femminista".
In pratica un femminismo urlato e quasi portato all'eccesso.

Di risposta si e' creato un antifemminismo, anche giovanile, totalmente reazionario che richiama le fantomatiche "tradizioni di una volta".
La diatriba si nota anche sui graffiti dei muri delle citta'.

Il tutto si e' poi concentrato in maniera reazionaria in Vox, puro nazionalismo, assieme al dissenso verso i movimenti disgregativi dello Stato ( catalanismo essenzialmente ), nonche' raccogliere lo scontento verso Podemos giudicato da molti giovani come <<imborghesito>> ( in pratica e' come da noi, dove un pentastellato deluso decide di votare la Lega ), inoltre rappresenta appunto la voce ( appunto Vox ) di regioni rurali e silenziose spagnole di fronte alla caciara catalana ed esprimere i regionalismi inespressi e dar loro maggiore peso a Madrid ( andalusismo per primo, che non a caso e' la prima regione di successo di Vox ).

Mi riallaccio infine alle considerazioni che ho fatto mesi fa in questo post, confermate dal voto odierno.
Si conferma il previsto rimpiazzo dei Popolari con Ciudadanos come si diceva tempo fa qui nel post sulla Spagna, partito giudicato piu' fresco e moderno dall'elettorato conservatore.

Cosi' come l'altra dinamica che dicevo durante la crisi catalana, cioe' il soprasso di Erc sul partito democristiano di Puidgemont.

Quindi, nonostante il gigantesco teatrino fatto a Barcellona dai leader di allora Rajoy ( PP ), e Puigdemont (Junts Cat ), sulle spalle dello stato e della gente, puntando l'uno sulla mano dura repressiva centrale, l'altro sull'indipententismo e regionalismo farlocco, queste destre storiche non hanno potuto evitare l'inevitabile caduta elettorale.

Forse e' la fine che meritavano propio per aver adottato quelle estreme soluzioni per salvarsi.
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