Russia, l’armata delle bambine soldato
Inviato: 29/03/2012, 12:34
Soldati di giorno, bambine di sera. È la doppia vita delle “piccole spie di Putin”, le allieve 12enni che frequentano la scuola femminile Moscow Female Cadet Boarding School, una delle più importanti accademie militari della Russia.
Le bambine soldato di Putin. Studiano strategia militare, marciano, sanno usare maschere anti-gas e smontare Kalashnikov in tempi record. Ma hanno solo dai 12 anni in su. La sera tornano alla vita spensierata delle giovani ragazze in camerette confortevoli tra pupazzi e cuscini. Seguono corsi di balletto e cucito ma sono sottoposte ad una rigida disciplina che vieta appuntamenti, minigonne, alcol, fumo e parolacce. Capelli legati, niente cellulare e la possibilità di parlare con i propri genitori solo per pochi minuti la sera. Sono le bambine soldato della prestigiosa Moscow Female Cadet Boarding School, fortemente voluta da Putin dopo che queste scuole militari erano state chiuse in seguito al crollo dell’Urss.
La loro storia in alcune fotografie. A documentare la vita di queste particolari bambine è il fotoreporter Sergey Kozmin. Si tratta dell’autore delle foto e dell’articolo che racconta la singolare storia di un baby esercito che credevamo potesse esistere solo nei film. “E’ una scuola pubblica quindi possono accedervi tutti. L’unico limite è l’ammissione”, afferma Kozmin. “La pressione psicologica cui sono sottoposte è molto forte: non possono uscire, vivono sotto un rigido controllo. Ma non ne ho mai vista una piangere”.
Come le eroine del 1945. Le bambine studiano e si addestrano nella speranza di diventare un giorno come le eroine russe che hanno combattuto il nazifascismo nell’Armata Rossa. Le stesse che sono celebrate nel museo della scuola. Per questo imparano a sparare, leggere cartine, pianificare vie di fuga e a dispiegare uomini sul campo di battaglia. Tuttavia rimangono sempre bimbe che si dimenticano regole e disciplina non appena vedono il pacchetto di chewing gum di Kozmin. “Le ragazze si sono accorte che stavo tirando fuori dalla tasca un pacchetto di gomme da masticare. A quel punto sono corse verso di me e mi hanno chiesto tutte eccitate se potevo dare loro l’intero pacchetto. È una delle cose della vita reale di cui sentono maggiormente la mancanza”.
fonte: http://www.dirittodicritica.com/2012/03 ... tin-36655/
Le bambine soldato di Putin. Studiano strategia militare, marciano, sanno usare maschere anti-gas e smontare Kalashnikov in tempi record. Ma hanno solo dai 12 anni in su. La sera tornano alla vita spensierata delle giovani ragazze in camerette confortevoli tra pupazzi e cuscini. Seguono corsi di balletto e cucito ma sono sottoposte ad una rigida disciplina che vieta appuntamenti, minigonne, alcol, fumo e parolacce. Capelli legati, niente cellulare e la possibilità di parlare con i propri genitori solo per pochi minuti la sera. Sono le bambine soldato della prestigiosa Moscow Female Cadet Boarding School, fortemente voluta da Putin dopo che queste scuole militari erano state chiuse in seguito al crollo dell’Urss.
La loro storia in alcune fotografie. A documentare la vita di queste particolari bambine è il fotoreporter Sergey Kozmin. Si tratta dell’autore delle foto e dell’articolo che racconta la singolare storia di un baby esercito che credevamo potesse esistere solo nei film. “E’ una scuola pubblica quindi possono accedervi tutti. L’unico limite è l’ammissione”, afferma Kozmin. “La pressione psicologica cui sono sottoposte è molto forte: non possono uscire, vivono sotto un rigido controllo. Ma non ne ho mai vista una piangere”.
Come le eroine del 1945. Le bambine studiano e si addestrano nella speranza di diventare un giorno come le eroine russe che hanno combattuto il nazifascismo nell’Armata Rossa. Le stesse che sono celebrate nel museo della scuola. Per questo imparano a sparare, leggere cartine, pianificare vie di fuga e a dispiegare uomini sul campo di battaglia. Tuttavia rimangono sempre bimbe che si dimenticano regole e disciplina non appena vedono il pacchetto di chewing gum di Kozmin. “Le ragazze si sono accorte che stavo tirando fuori dalla tasca un pacchetto di gomme da masticare. A quel punto sono corse verso di me e mi hanno chiesto tutte eccitate se potevo dare loro l’intero pacchetto. È una delle cose della vita reale di cui sentono maggiormente la mancanza”.
fonte: http://www.dirittodicritica.com/2012/03 ... tin-36655/