Il falò di S.Antonio
Inviato: 01/04/2009, 14:50
Il falò di S.Antonio
S.Antonio Abate
Detto “Sant'Antoni del purscell” (per distinguerlo da S.Antonio da Padova) era protettore dalle epidemie umane ed animali e dagli incendi. Vissuto nel III sec. d.c. era originario dell’Egitto, e fu un elemento di spicco del monachesimo orientale. I fuochi che si accendevano in inverno in suo onore avevano probabilemente origini ancestrali, pre-cristiane; in pieno inverno i falò che sembravano scacciare il freddo richiamando la vicina primavera erano senz’altro riti propiziatori per la fertilità dei campi.
Nel medioevo S.Antonio Abate era un santo molto “in voga”, patrono dei porcai, dei macellai, dei salumieri, dei pittori, dei cavalieri, dei fornai, dei becchini, e dei malati del “fuoco di S.Antonio”.
Numerose anche le invocazioni al santo, tipo "Santantòni dalla barba bianca, famm truvà quel che me manca".
Ora nella mia zona ancora si festeggia questo Santo con un falò vero e proprio e mangiando le salamelle appunto di "purscel" (maiale)
E' curioso che resista la tradizione in uno degli angoli d' Italia e forse d' Europa più trafficati, un ramoscello di tradizione contadina nell' albero della modernità
http://www.niguarda.com/Articoli/FaloSantAntonio.htm
S.Antonio Abate
Detto “Sant'Antoni del purscell” (per distinguerlo da S.Antonio da Padova) era protettore dalle epidemie umane ed animali e dagli incendi. Vissuto nel III sec. d.c. era originario dell’Egitto, e fu un elemento di spicco del monachesimo orientale. I fuochi che si accendevano in inverno in suo onore avevano probabilemente origini ancestrali, pre-cristiane; in pieno inverno i falò che sembravano scacciare il freddo richiamando la vicina primavera erano senz’altro riti propiziatori per la fertilità dei campi.
Nel medioevo S.Antonio Abate era un santo molto “in voga”, patrono dei porcai, dei macellai, dei salumieri, dei pittori, dei cavalieri, dei fornai, dei becchini, e dei malati del “fuoco di S.Antonio”.
Numerose anche le invocazioni al santo, tipo "Santantòni dalla barba bianca, famm truvà quel che me manca".
Ora nella mia zona ancora si festeggia questo Santo con un falò vero e proprio e mangiando le salamelle appunto di "purscel" (maiale)
E' curioso che resista la tradizione in uno degli angoli d' Italia e forse d' Europa più trafficati, un ramoscello di tradizione contadina nell' albero della modernità
http://www.niguarda.com/Articoli/FaloSantAntonio.htm