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Era appena tornata a Varsavia dopo un classico tour de force di ritorno a casa. Partenza il venerdi' pomeriggio alle 4 da Warszawa Zachodnia, la stazione da cui partono tutti gli autobus in direzione estremo est dell'ex-Unione Sovietica. Circa 8 ore per arrivare alla frontiera, se si e' fortunati si aspetta soltanto un'ora, ragionevolmente due, per attraversarla e ritrovarsi a destinazione verso le 4 o le 6 di mattina. Di solito il copione comprende prendere un'altro autobus in direzione di qualche destinazione interna, di solito almeno altre 4 ore di viaggio. Poi il tempo trascorre veloce tra un saluto ai parenti piu' stretti e qualche incombenza urgente: visite mediche, rinnovo di qualche documento. Rimane lo scarso tempo da trascorrere con gli affetti familiari, spesso induriti dalla lotta quotidiana per la sopravvivenza e dalla assenza. Ritorna dunque il momento di risaltare su quell'autobus che ti riporta a casa, la nuova casa che in realta' e' un lavoro, forse una nuova vita, forse un nuovo amore. E altre lunghe ore di autobus, di nuovo la frontiera e finalmente a casa per chissa' quanti lunghi mesi prima di poter ripartire. Questa e' la vita dell'emigrante ucraino a in Polonia.

Una normale notte come tante, il meritato riposo dopo una giornata di lavoro, dopo un lungo viaggio. Una telefonata improvvisa nella notte, una telefonata annuncia che tua madre sta per morire. L'avevi vista in ospedale, te ne eri resa conto, e pensavi chissa' quando, poco si' ma chissa' quando, il tempo di una seconda telefonata.

Ebbene chissa' quante storie di ordinaria sofferenza in questo paese martoriato dalla corruzione, disastrato nei servizi sociali. E nonostante il tuo dramma familiare chissa' quanto e' normale morire di cancro? o di malasanita' in paese cosi' sottosviluppato...e alla morte si aggiunge la beffa...

continua...

la beffa di dove pagare per morire, di dover lavorare per mesi per ingrassare medici taglieggiatori che hanno bisogno di una spintarella, di carburante per degnarti di attenzione in strutture fatiscenti in quello che non ti aspetteresti essere il momento dell'estrema unzione, attenzione certamente piu' costosa ma forse anche piu' mortale della non curanza. Gia' per morire a 51 anni in Ucraina esiste la tragica beffa del rischio che sia meglio farlo gratis o meglio farlo altrove. E infine neanche la morte in Ucraina ti risparmia l'ultima tangente, quella che conduce all'aldila'...il becchino!

Cosi' muore una donna di 51 anni che ha cresciuto 4 figli sola, nella piu' normale ordinarieta' di un paese chiamato Ucraina.