Trump presidente
Inviato: 10/11/2016, 19:29
Apro il topic.
Non volevo farlo, essendo la mia una posizione un po' forte e totalmente Anti Hillary, da sempre. Il che non singifica amare Trump, che e' un personaggio che come candidato politico e' arrivato solo in questa tornata. A richiesta lo faccio.
Prima lo sfogo, forse un po' da tifoso,gia' fatto altrove, perdonatemelo:
Aspettavo questo giorno da mesi.
Che soddisfazione vedere i giornalisti e politicanti italiani in tivu' e quotidiani listati a lutto dopo tutte le valangate di minchiate dette contro Trump ed a favore di Hillary Clinton. :yes:
Non succede...ma se succede: e' successo. Ed il mondo l'ha scampata bella: con la Clinton avremmo rischiato una mezza guerra mondiale ( il suo segretariato lo ha ampiamente confermato ).
Ci siamo andati terribilmente vicini, ma ci siamo salvati. No ai Clinton, No ai Bush.
Ben venga dunque anche un oligarca sopra le righe come Trump ( solo quell'atteggiamento da spaccone gli consentiva di emergere dalla marea delle primarie e di confrontarsi con un personaggio che buca altrettanto lo schermo con forza quale Hillary, l'ho detto tempo fa qui sopra ), che comunque sara' diverso come presidente rispetto al Trump candidato: piu' posato, tranquillo e meno sparate show da campagna elettorale, che e' terminata. ora inzia la presidenza.
Dopo lo scandalo "sessista" non pensavo ce la facesse. Parlando coi miei parenti a NY nella realta' americana la botta si e' sentita. Quindi non darei troppo addosso ai sondaggisti, indietro lo era. Ma non cosi' indietro ( la Cnn inguardabile anche ieri sera, che la maggioranza dei media americani fosse pro dem era ovvio ). Trump invece su Fox ( canale amico ) era tranquillo.
immaginavo un testa a testa grazie poi allo scandalo email ( attacco che avevo invocato ) e all'eposodio in cui i servizi segreti lo ha scortato fuori durante al comizio qualche giorno fa.
Invece la vittoria e' stata piu' netta. Altre pillole di Wikileaks ieri mattina. Russia e Cina hanno dato una grossa mano a Trump tramite questa guerra informatica. Spettacolare sotto al palco la maglietta rossa sventolata a Trump con scritta in cinese:<< make america great again>>, forse qualcun'altro l'ha notata .
Avevo pero' azzeccato il cambio del Wisconsin, Michigan, Florida.
Wisconsin uno degli stati piu' bigotti d'america con le leggi piu' impensabili.
Mi ha sorpreso la conferma del Nevada ai democratici, pensavo che Trump la spuntasse col suo giro di alleanze. Ovviamente il dire da parte di certi analisti che il Texas sarebbe stato blu era qualcosa di incommentabile.
Il discorso carbone ha influito nella Virginia occidentale, era scontato. Cosi' come l'Indiana per via di Pence.
Qui invece una piccola analisi post voto:
Non bisogna essere eccessivamente pessimisti.
Quello e' l'attore Trump da campagna. Da presidente le cose cambiano. Anche se non volesse essere lui a mutare atteggiamenti, lo farebbe mutare il suo entourage. Un presidente non comanda da solo.
Cambiamento di impostazione si e' gia' infatti visto tra fase "uno" della campagna ( le primarie ) e fase "due" contro Hillary. Dove serviva un approccio diverso anche per rubare voti al campo avversario ( non che nelle primare non ne avesse gia' rubati ).
Comunque a Seattle, San Francisco, Ny, Boston va spiegato che il paese non e' soltanto loro. Non e' un paese di serie A contrapposto ad uno di serie B.
Anche citta' come Houston, Dallas, Atlanta, Nuova Orleans, ecc. sono metropoli. E sono metropoli eterogenee. E sono metropoli con eccellenze.
Insomma un Texas non e' soltanto mandrie e petrolio, ma anche tante industrie all'avanguardia, tecnologiche e complessi universitari, ecc.
Ma anche Atlanta e la Georgia.
E per Trump non hanno votato solo i bianchi.
A prescindere da come ognuno di noi possa aver desiderato-preferito questo o l'altra candidata: Non sarei cosi' sicuro dell'operaio messicano.
Sopratttutto se questo operaio messicano magari lavora per le aziende Trump o per un Tycoon suo alleato in certe realta' territoriali. Cosi' come per fare un esempio gia' citato ieri, il pensare che i minatori del carbone incacchiati siano tutti dei Wasp puo' essere un luogo comune fuorviante.
Ed ecco che se guardi anche una delle straschierate pro Dem televisioni nostrane puoi, nonostante la parzialita', notare dai video gente coi cartelloni <<Blacks for Trump>>, <<Hispanic for Trump>>, <<Jews for Trump>>, <<Women for Trump>>, o alcuni piu' irreverenti e simpatici <<Vaginas for Trump>>
Non voglio contraddire la paternita' della "testa bianca" dell'elettorato Trump. Ma andrei a vedere le realta' locali dei vari stati. E le loro esigenze. E le esigenze di chi in quelli stati ci vive. Semplicemente non buttare tutto nel calderone come sto vedendo arrampicarsi analisti e giornalisti e politici sui media.
Secondo punto:
Il mio parente a NY notava come anche lassu' sia molto battuto il tema sui media degli "uneducated voters for Trump". Stanno insistendo su questa cosa gia' i media americani. Qua sopra pure si e' fatto un accenno al tema.
Guardando la tivu' nostrana ieri sera/notte ho notato che il fatto viene dibattuto anche da noi. L'unico piu' lucido ( ed e' tutto dire ) mi e' sembrato Mieli ( a fronte di una inviata del Tg3 a NY pagata coi soldi pubblici quasi in lacrime per la sconfitta di Hillary, ma dove siamo arrivati? ).
Non basta a spiegare il successo tirare fuori l'elettore tipo <<Clint Eastwood in Gran Torino>> ( cit. Tg3 notte ). o come lo chiamerebbero in America l' "Average Joe". O l' "altra America".
Ne' il fatto della presunta ruralita'.
Insomma stiamo parlando degli Usa non della Cina degli anni ottanta-novanta, dove a fronte di metropoli milionarie cinesi hai una campagna sovrapopolata con basso indice di urbanizzazione complessivo. Negli Usa hai un indice di urbanizzazione piu' alto dell'europa ( credo del 75-80 per cento ). Con soltanto un 25 per cento, gia' dei novanta, di "campagnoli".
Degli urbanizzati e' sicuramente vero che solo una minoranza vive nelle megalopoli ( NY, LA, SF, HOU, ecc. ) e la maggioranza vive in centri medi, ma non si puo' concludere che un abitante di un centro medio sia necessariamente meno istruito di uno della megalopoli. Perche' sarebbe come dire (senza offendere nessuno, sono solo esempi ) che un abitante nel Rione Sanita' a Napoli, o della borgata Tor di Quinto a Roma sia necessariamente piu' istruito di un abitante di Pisa o di Lecce o di Como.
Scusate la lunghezza dell'intervento
Non volevo farlo, essendo la mia una posizione un po' forte e totalmente Anti Hillary, da sempre. Il che non singifica amare Trump, che e' un personaggio che come candidato politico e' arrivato solo in questa tornata. A richiesta lo faccio.
Prima lo sfogo, forse un po' da tifoso,gia' fatto altrove, perdonatemelo:
Aspettavo questo giorno da mesi.
Che soddisfazione vedere i giornalisti e politicanti italiani in tivu' e quotidiani listati a lutto dopo tutte le valangate di minchiate dette contro Trump ed a favore di Hillary Clinton. :yes:
Non succede...ma se succede: e' successo. Ed il mondo l'ha scampata bella: con la Clinton avremmo rischiato una mezza guerra mondiale ( il suo segretariato lo ha ampiamente confermato ).
Ci siamo andati terribilmente vicini, ma ci siamo salvati. No ai Clinton, No ai Bush.
Ben venga dunque anche un oligarca sopra le righe come Trump ( solo quell'atteggiamento da spaccone gli consentiva di emergere dalla marea delle primarie e di confrontarsi con un personaggio che buca altrettanto lo schermo con forza quale Hillary, l'ho detto tempo fa qui sopra ), che comunque sara' diverso come presidente rispetto al Trump candidato: piu' posato, tranquillo e meno sparate show da campagna elettorale, che e' terminata. ora inzia la presidenza.
Dopo lo scandalo "sessista" non pensavo ce la facesse. Parlando coi miei parenti a NY nella realta' americana la botta si e' sentita. Quindi non darei troppo addosso ai sondaggisti, indietro lo era. Ma non cosi' indietro ( la Cnn inguardabile anche ieri sera, che la maggioranza dei media americani fosse pro dem era ovvio ). Trump invece su Fox ( canale amico ) era tranquillo.
immaginavo un testa a testa grazie poi allo scandalo email ( attacco che avevo invocato ) e all'eposodio in cui i servizi segreti lo ha scortato fuori durante al comizio qualche giorno fa.
Invece la vittoria e' stata piu' netta. Altre pillole di Wikileaks ieri mattina. Russia e Cina hanno dato una grossa mano a Trump tramite questa guerra informatica. Spettacolare sotto al palco la maglietta rossa sventolata a Trump con scritta in cinese:<< make america great again>>, forse qualcun'altro l'ha notata .
Avevo pero' azzeccato il cambio del Wisconsin, Michigan, Florida.
Wisconsin uno degli stati piu' bigotti d'america con le leggi piu' impensabili.
Mi ha sorpreso la conferma del Nevada ai democratici, pensavo che Trump la spuntasse col suo giro di alleanze. Ovviamente il dire da parte di certi analisti che il Texas sarebbe stato blu era qualcosa di incommentabile.
Il discorso carbone ha influito nella Virginia occidentale, era scontato. Cosi' come l'Indiana per via di Pence.
Qui invece una piccola analisi post voto:
Non bisogna essere eccessivamente pessimisti.
Quello e' l'attore Trump da campagna. Da presidente le cose cambiano. Anche se non volesse essere lui a mutare atteggiamenti, lo farebbe mutare il suo entourage. Un presidente non comanda da solo.
Cambiamento di impostazione si e' gia' infatti visto tra fase "uno" della campagna ( le primarie ) e fase "due" contro Hillary. Dove serviva un approccio diverso anche per rubare voti al campo avversario ( non che nelle primare non ne avesse gia' rubati ).
Comunque a Seattle, San Francisco, Ny, Boston va spiegato che il paese non e' soltanto loro. Non e' un paese di serie A contrapposto ad uno di serie B.
Anche citta' come Houston, Dallas, Atlanta, Nuova Orleans, ecc. sono metropoli. E sono metropoli eterogenee. E sono metropoli con eccellenze.
Insomma un Texas non e' soltanto mandrie e petrolio, ma anche tante industrie all'avanguardia, tecnologiche e complessi universitari, ecc.
Ma anche Atlanta e la Georgia.
E per Trump non hanno votato solo i bianchi.
A prescindere da come ognuno di noi possa aver desiderato-preferito questo o l'altra candidata: Non sarei cosi' sicuro dell'operaio messicano.
Sopratttutto se questo operaio messicano magari lavora per le aziende Trump o per un Tycoon suo alleato in certe realta' territoriali. Cosi' come per fare un esempio gia' citato ieri, il pensare che i minatori del carbone incacchiati siano tutti dei Wasp puo' essere un luogo comune fuorviante.
Ed ecco che se guardi anche una delle straschierate pro Dem televisioni nostrane puoi, nonostante la parzialita', notare dai video gente coi cartelloni <<Blacks for Trump>>, <<Hispanic for Trump>>, <<Jews for Trump>>, <<Women for Trump>>, o alcuni piu' irreverenti e simpatici <<Vaginas for Trump>>
Non voglio contraddire la paternita' della "testa bianca" dell'elettorato Trump. Ma andrei a vedere le realta' locali dei vari stati. E le loro esigenze. E le esigenze di chi in quelli stati ci vive. Semplicemente non buttare tutto nel calderone come sto vedendo arrampicarsi analisti e giornalisti e politici sui media.
Secondo punto:
Il mio parente a NY notava come anche lassu' sia molto battuto il tema sui media degli "uneducated voters for Trump". Stanno insistendo su questa cosa gia' i media americani. Qua sopra pure si e' fatto un accenno al tema.
Guardando la tivu' nostrana ieri sera/notte ho notato che il fatto viene dibattuto anche da noi. L'unico piu' lucido ( ed e' tutto dire ) mi e' sembrato Mieli ( a fronte di una inviata del Tg3 a NY pagata coi soldi pubblici quasi in lacrime per la sconfitta di Hillary, ma dove siamo arrivati? ).
Non basta a spiegare il successo tirare fuori l'elettore tipo <<Clint Eastwood in Gran Torino>> ( cit. Tg3 notte ). o come lo chiamerebbero in America l' "Average Joe". O l' "altra America".
Ne' il fatto della presunta ruralita'.
Insomma stiamo parlando degli Usa non della Cina degli anni ottanta-novanta, dove a fronte di metropoli milionarie cinesi hai una campagna sovrapopolata con basso indice di urbanizzazione complessivo. Negli Usa hai un indice di urbanizzazione piu' alto dell'europa ( credo del 75-80 per cento ). Con soltanto un 25 per cento, gia' dei novanta, di "campagnoli".
Degli urbanizzati e' sicuramente vero che solo una minoranza vive nelle megalopoli ( NY, LA, SF, HOU, ecc. ) e la maggioranza vive in centri medi, ma non si puo' concludere che un abitante di un centro medio sia necessariamente meno istruito di uno della megalopoli. Perche' sarebbe come dire (senza offendere nessuno, sono solo esempi ) che un abitante nel Rione Sanita' a Napoli, o della borgata Tor di Quinto a Roma sia necessariamente piu' istruito di un abitante di Pisa o di Lecce o di Como.
Scusate la lunghezza dell'intervento