Il 3 Gennaio 2020, Donald Trump Presidente degli Stati Uniti (e già qui sembra la storia di una ucronia), ordina di eliminare il Comandante delle Forze al Quds (che significa Gerusalemme o generalmente Città Santa).
Le Forze al Quds sono la componente d'elitè delle Guardie della Rivoluzione Islamica, i Pasdaran, che opera all'estero. Le forze Quds sono strettamente legate (essendo un organo di una teocrazia sciita) alle rincipali milizie sciite del medio oriente e in particolare agli Hezbollah libanesi che, grazie alle destabilizzazioni cagionate dalle primavere arabe, hanno potuto espandere la propria influenza sulla Siria e quindi sull'Iraq (territorio a maggioranza Sciita e sede di città sante Sciite). Il motivo principale dell'espansione e del rafforzamento delle milizie sciite sta in una semplice causa comune. Fermare l'Isis. Movimento nato in iraq ma radicatosi in Siria grazie alla guerra civile di cui Qasem Soleimani, è stato acerrimo nemico.
Riporto le mie impressioni dei giorni scorsi sulla vicenda:
Rapporto Iran-Israele
Il discorso è questo: Israele ed Iran non sono realmente nemici. Lo sono di facciata e per meri discorsi di loro politica interna ed elettorale. E' un po' il discorso di Corea del sud e Giappone, o se preferiamo quello inverso di Grecia e Turchia che non sono realmente alleati seppur siano entrambe nazioni Nato. Israele è pieno zeppo di persiani, tanti coi parenti rimasti a Teheran. L'Iran odierno, seppur teocratico, continua ad ammettere l'ebraismo come la maggiore religione professata nel paese dopo l'islam sciita: le città iraniane sono piene di sinagoghe assolutamente libere ed attive. Sistematicamente gli ayatollah fanno convegni ed incontri coi rabbini iraniani. Il loro legame si perde nella notte dei tempi ( Ciro il Grande è considerato Giusto tra i giusti da Israele per i noti motivi storici ).
Non si bombarderanno mai a vicenda poichè è come colpire se stessi ( anche perchè sarebbe una guerra sanguinosa senza vincitori ).
La Russia e la Cina sono ulteriori garanti, hanno rapporti ottimi con Israele e di fatto controllano l'economia dell'Iran tenendolo imbrigliato dall'avvento di Komehini.
Piuttosto c'e' da preoccuparsi di contraccolpi interni in Libano ed Iraq, dove la situazione economica e politica è già grave e tutti hanno interessi.
Attacchi e risposte nell'area nel 2019 precedenti all'attentato
Israele sostiene di aver risposto al lancio di missili nel suo territorio e nella zona occupata del Golan ( che non ha intenzione di restituire alla Siria di Assad e lo fà capire con queste rappresaglie ). Poichè penso fosse impossibile un ordine di lancio diretto da parte di Teheran verso Israele, credo che i responsabili fossero gli Hezbollah, che i pasdaran si portano dietro in Siria ( e li addestrano ed armano, questo era proprio il compito di Soleimani per battere l'Isis ed i sunniti anti Assad ). A riprova del fatto non mi sembra che le vittime siano state riportate come iraniane, da Damasco le hanno definite semplicemente come <straniere>>, con tutta probabilità appunto libanesi anche se le installazioni, aeropooto compreso erano state allestite dai pasdaran stessi. Hezbollah stesso si è poi infatti vantata di aver abbattuto droni israeliani. Questi episodi fanno parte della guerra politica "propagandata" ed urlata sulla stampa tra Iran ed Israele di cui parlavo.
Oltre al fatto che quando armi dei gruppi paramilitari non governativi e con connotati terroristici, diviene poi difficile controllarli e limitarli a perseguire obiettivi. I pasdaran sono militari, politici, ma sempre militari appunto obbedienti, gli hezbollah assolutamente no.
Morte Suleimani
Il problema dei pasdaran però è proprio quello: non discutono gli ordini che ricevono, li eseguono e basta. E sono un esercito politico della teocrazia iraniana. Certo è vero che hanno avuto un ruolo importante contro l'Isis ed i ribelli siriani, ma da laico mi è impossibile piangere o glorificare un pasdaran.
L'attentato lo vedo come un errore americano nel tentativo di riallacciarsi sempre più ad israele, visto che comunque nella politica mediorientale con Trump ne stanno uscendo emarginati.
in virtù di quanto ho detto, il rapporto strano tra Iran ed Israele, ragionandoci sopra, ecco che la responsabilità dell'assassinio del generale dei pasdaran viene delegata di punto ed in bianco agli Usa, che in realtà stanno uscendo fuori dai giochi mediorientali. Ciò non compromette direttamente Israele con l'Iran, ma ne fa i sui interessi.
Del resto a Trump servono queste sparate propagandisitche prive di fine strategico per continuare a garantirsi il supporto delle lobbies israeliane statunitensi, che restano ebrei, ma non israleliani ed abbastanza avulsi dalla vera poltica strategica israeliana.
Esiste inoltre un'altra valutazione-considerazione "cattiva" del fatto: Soleimani poteva esser diventato un personaggio troppo famoso ed ingombrante per gli ayatollah stessi. Non è salutare per il regime una personalità militare, seppur fedele, che faccia ombra al clero. Del resto il compito in Siria degli iraniani sembra oramai svolto, così come in Iraq gli Usa erano di fatto col piede giù fuori, non più tollerati dagli iracheni stessi. Pertanto era una figura di cui si poteva essere arrivati al punto da non essere troppo doloroso farne a meno e sacrificabile, trasformarlo quindi in un martire per compattare il paese.
Oltre che i venti di guerra portati dal suo assasinio contribuiscono al rialzo del petrolio, che per Teheran è solo una buona notizia.
Ritiro dall'Iraq
Non credo sarebbe una grave perdita, anzi forse è proprio quello che i repubblicani trumpisti vorrebbero: Crearsi il pretesto per abbandonare l'Iraq come per l'Afghanistan.
Su questo ritiro Trump ci ha fatto proprio campagna elettorale nel 2016, il cosiddetto <<America First>>, non impelagarsi in guerre inutili mediorientali, lasciare mano libera ad Israele di modo da riappianare i propri confini di Gerusalemme dopo il caos sollevato da Obama.
Probabilmente, anzi sicuramente, non il desiderio di tutti i repubblicani nel complesso. Difatti in queste ore ne sta nascendo un comico teatrino di annunci e smentite.https://www.wired.it/attualita/politica ... q-lettera/
La lettera non stupisce, era tutto già pronto ( del resto collimava con la campagna elettorale ed il concentrarsi su altri scacchieri ), ma avrà incontrato il rischio di scissioni interne ai repubblicani troppo forti, inaccettabili, a meno di un anno dalle presidenziali.
Queste politiche da parte del gruppo Trump non hanno mai sigificato una volontà isolazionista dei repubblicani, solamente vogliono impegnarsi laddove hanno interessi, che sono diversi da quelli dei democratici visti con Obama, ed ecco ad esempio il Venezuela ed il centro-sudamerica. Nel settore degli interessi petroliferi hanno sempre pensato di sostituire il dispendioso ed incontrollabile Iraq con il Venezuela, giudicato oramai stanco del chavismo e quindi facilmente ribaltabile e controllabile, nonchè con maggiori potenziali sfruttamenti.
Il dissociarsi da parte di paesi come la Germania è ovvio. Il paese, assieme ad altri europei ( noi compresi ), ha rapporti economici ottimi con Teheran, comrpese esportazioni belliche tedesche ( che vendono pure ai sauditi, quindi ogni vento di guerra è un sollazzo per Berlino ). Senza contare le migliaia di iraniani presenti in Germania.
Tutti questi rapporti ( e la possibilità di incrementarli in maniera ultra-profittevole ) spinsero per gli accordi stipulati anche da Obama poi rimangiati dall'amministrazione Trump ( come Cuba ) per venire incontro ai grandi elettori sponsor ebraici del biondo ciuffato ( rispettivamente cubani per vincere in Florida nel 2016 ).