Apro questo argomento perché voglio provare a postare una foto in un certo modo. Così vedo se ho capito come si fa. Però è un argomento vero, dettato dal fatto che si avvicina il 13 dicembre.
Il 13 dicembre è una data importante in alcune zone del nord. È il giorno di Santa Lucia.
Santa Lucia praticamente sostituisce quello che in quasi tutto il mondo è Babbo Natale, con alcune differenze. Porta i doni ai bambini. Che io sappia si festeggia nella parte orientale della Lombardia, la mia, in alcune provincie del Veneto e in alcune dell’Emilia.
La santa è siciliana. Sul perché ci sia questo culto non l’ho mai capito nemmeno io. Ho sentito diverse versioni:
- è da attribuirsi a una tradizione legata alla Repubblica di Venezia. Ma secondo me non regge completamente, perché Crema e Bergamo, ad esempio, erano sotto la Serenissima. Ma l’odiata Cremona e anche Piacenza (non odiata) no. Eppure anche da loro si festeggia.
- è data da un episodio di doni portati dai bresciani ai cremonesi per via di una pesante carestia. Ma anche qua: perché allora noi a Crema lo festeggiamo, dato che avremmo preferito veder morire di fame i cremonesi? Non regge. (ok, un po’ scherzo: ma comunque c’è un fondo di verità. In quell’epoca c’erano guerre tra noi e loro). Eppoi, perché verrebbe festeggiata nel Veneto se fosse così?
La verità è che nessuno sa il perché. E questo contribuisce a generare fascino e mistero.
La notte del 13 dicembre si narra che lei arrivi con un asinello e porti i doni ai bambini che durante l’anno si sono comportati bene. Altrimenti si riceve carbone.
Non è così semplice come Babbo Natale. I giorni prima i bambini scrivono una letterina, dove confessando la loro bontà chiedono certi regali.
Poi, nei giorni prima, fuori dalle case si mettono i mazzolini di fieno, con una coccarda: blu o rosa a seconda del sesso dei bambini presenti in casa. Segnalerà alla Santa e all’asinello che porta i regali che in quella casa c’è un bambino. Non stupitevi quindi se, recandovi in certe zone, troverete nei giorni di fine novembre-inizio dicembre dei mazzolini appesi ai muri delle case (v. foto).
Nei giorni precedenti ci si organizza con i vicini di casa o con i parenti. Loro devono suonare un campanellino per le strade o fuori dalla porta di casa. Questo suscita terrore e apprensione nei bambini, poiché si narra che non possono vedere la Santa pena una gettata di cenere nei loro occhi e la cecità.
Lo so, è un po’ perfida la cosa, ma vi giuro che è così.
La notte del 13 si lascia sul tavolo in cucina del latte o comunque qualcosa per la Santa.
È diversa da Babbo Natale. È molto più sentita. A Natale per noi è insolito lo scambio di doni che comunque, qualora avvengano, sono tra amici/fidanzate/parenti e hanno una connotazione più varia. A Santa Lucia i doni sono esclusivamente fatti ai bambini: dolci o giocattoli. Io la preferisco anche per questo: il Natale mantiene il vero significato e non prende quella piega consumistica che ha preso. Poi a me non piace nemmeno il Natale, ma questo è un altro discorso.
Non è una festività, è giorno lavorativo. Ma ricordo che all’asilo o a scuola si giocava quel giorno e tutti portavamo i giocattoli ricevuti in dono.
In alcune città del nord, la mia ad esempio, ma so anche di Verona, nella notte tra il 12 e il 13 si tengono dei mercatini nelle piazze principali.
Qualche aneddoto su di me e sulle mie esperienze.
Un anno mi ritrovai, per scherzo, il carbone e nessun regalo. Piansi, ma il carbone era dolce. E poi mi fecero trovare i regali.
Quando venni a sapere la verità, che erano i genitori a farla, feci il furbo. Per qualche anno finsi di non sapere. Un anno feci io lo scherzo. Preparai la letterina ma la nascosi. Dissi ai miei “la Santa è Santa. Sa sicuramente dove l’ho messa”. Ricordo che non rivelai per giorni e giorni dove si trovava e non dissi mai cosa volevo. “è un segreto tra me e la Santa” rispondevo ai miei. Alla fine feci quasi incazzare mio padre perché non sapevano cosa volevo.
Ancora oggi, da adulti, i genitori fanno solitamente dei regali ai figli. Io mi trovo in parte stupito quando vedo gente di Milano che non sa di questo, dato che comunque avviene a pochi chilometri da loro. Mi è capitato più di una volta di scoprire che nessuno sa di questa tradizione.
Questo è tutto.