Mentre ero ad oziare in un ostellaccio di Samarcanda, lo scorso settembre, mi tenevo occupato nello studio delle mappe, uno dei miei passatempi preferiti.
Lo studio mi portò all'attenzione di una zona in Afghanistan racchiusa tra il Tadjikistan, Il Pakistan e la Cina: il corridoio di Wakhan appunto.
Cercavo di creare un itinerario di massima per un prossimo ipotetico viaggio. Al rientro in Italia parlai con un forumista esperto della zona, appena rientrato grosso modo da qualle parti, il quale mi disse che non era fattibile per mancanza di collegamenti certi e per la situazione instabile della regione. Abbandonai gli studi, per il momento.
Finchè oggi per caso non mi imbatto in un servizio giornalistico che riporta di una spedizione italiana che la scorsa estate ha girovagato in questo stretto lembo di terra per un mese (i tempi sono lenti viste le condizioni territoriali) ed addirittura afferma che c'è una sorta di agenzia che organizza tour con camminate sui monti del Pamir afghano in quanto in solitaria è davvero difficile per mancanza di collegamenti diretti e sostiene che quella zona è completamente scevra di pericoli legati alla guerra e banditi e che anzi la popolazione è molto amichevole (su questo punto ne ero certo).
Il corridoi di Wakhan è una striscia di terra, a volte stretta meno di 16km, che si incunea in territorio afghano tra il Tadjikistan, la Cina ed il Pakistan come appunto ho scritto ed era sulla rotta della Via della Seta utilizzata anche da Marco Polo.
La catena montuosa del Pamir ed i fiumi Amur Darya (che guadammo in Uzbekistan), Pamir, Wakhan e Panj fanno da cornice mozzafiato.
Per pascolare in zona ci si arriva sfondando la frontiera tra il Tadjikistan e l'Afghanistan a Ishkashim. Sfondata la frontiera ti ritrovi a Eshkamesh da lì bisogna raggiungere in qualche modo e con mezzi di fortuna Qala i Panja da dove inizia il corridoio vero e proprio e poi Karkat ed i vari paesini-villaggio della zona da cui muovere in escursioni sulle montagne che arrivano fino a più di 4000 metri.
Altri confini non ufficiali esistono dal Tadjikistan o dal Pakistan ma sono confini irregolari e si rischiano problemi risultando poi entrati in maniera illegale.
Tra l'altro per girovagare nella zona dovrebbe servire un permesso speciale (come in tutte le zone di frontiera dai confini indefiniti nell'Asia centrale e nel Caucaso) da richiedere in loco credo già ad Ishkashim.
Non sono un appasionato di trekking ma questi viaggi mi esaltano come l'ascesa al monte Elbrus nel Caucaso ed il giro ai piedi del Beluha in Kazakhstan che mi sono già concesso