Devo fare anche una spiegazione su questi militari che erano diversi saranno stati circa 30 ma la maggior parte era raggruppata alla sinistra della vettura a una distanza sui 10 metri, stavano cazzeggiando, sì a parte qualche doganiere che eseguiva i controlli, gli altri militari della Transnistria erano in gruppo che scherzavano. La cosa era piuttosto buffa per me, in Italia tutti mi dicevano che arrivare alla dogana della Transnistria era un mezzo suicidio qui alla fine tutto è andato liscio e questi mostri di doganieri avevano l'aria solo di ragazzi malpagati da Smirnoff che con non molta voglia già che dovevano stare li si divertivano a cazzeggiare
Una volta ripresi i documenti via si riparte, ecco che varchiamo la soglia e siamo in trasnistria ma ATTENZIONE!!! per chi non lo sapesse per arrivare e superare il confine transnistriano non è sufficiente affrontare il posto di blocco doganale da me descritto ma occorre superare un numero di blocchi che saranno stati in totale 3-4 o forse 5!!!
ma a questi blocchi non è necessario fermarsi basta procedere lentamente con la macchina, ah al volante adesso ero passato io e guidavo la fiat thema targata moldova in Transnistria!!
Mi dicevo c'è l'ho fatta!!! ero contento come un bambino
Tornando ai blocchi doganali ricordo che uno era costituito dalla forza di pace Russa, gli altri non so chi cazzo erano, avevano tutti il mitra in mano, le divise piuttosto vekkie e consumate e come detto l'aria piuttosto scazzata. Insomma superati tutti i blocchi e via dentro alla Transnistria!!!!
La strada in Transnistria era piuttosto ricca di buche per cui dovevo andare piuttosto adagio e non rischiare di fare qualche danno alla macchina del siculo, la prima tappa era cocieri. Cocieri è un paesino che si trova subito dopo il confine ma vi si accede tornando in moldova, sì a cocieri siamo nuovamente in territorio moldavo ma vi si può accedere in maniera agevole se così vogliamo dirla solo passando la dogana, l’altro accesso era costituito da un traghetto che si prende in territorio moldavo ma che faceva la tratta solo due volte al giorno, per cui per arrivare in questo paesino bisognava necessariamente passare dal confine leggendario. Non nascondo che dopo pochi silometri ho fermato la fiat e sono sceso a scattare le foto a questo paesino…ah un particolare da non dimenticare, dato che si rientrava in territorio moldavo non era necessario ripassare un imponente blocco ma era sufficiente passare da un piccolo come dire blocchettino a zig zag davanti ai militari senza fermarci. Cocieri costituiva il paese dove vivevano le nonne della ragazza russa che era con noi, o meglio la ragazza era moldava ma era in grado di parlare perfettamente russo, nel nostro viaggio seguente a Tiraspol ci sarebbe stata molto utile. Una volta arrivati alla casa di queste vekkie signore li avremmo lasciato le due bambine per poi proseguire in tre per una gita a Tiraspol.
A questa casetta in mezzo a una sorta di villaggio la si raggiunge passando da una strada dissestata a palla, c’erano dei veri e proprio crateri e per evitare i medesimi seguivo le istruzioni del siculo così se qualcosa andava storto li dicevo che me l’aveva detto lui di passare di lì
DDD
La casa era come forse erano le case in italia nel dopo guerra, nel dopo la seconda guerra mondiale, il cesso era in un casotto esterno dove entravi e nel pavimento di legno c’era una buca dove sotto alla stessa potete immaginare cosa ci andava, poi c’era la stalla con le capre ecc…..
Le signore alle nove di mattina ci avevano preparato una colazione che aveva tutta l’aria di una cena tutta realizzata con produzione propria, ovviamente non poteva mancare l’orto vicino alla stessa abitazione, in quel paesino che si poteva dire e sfido chiunque a dire un posto dove valga maggiormente il motto: “DIMENTICATO DA DIO” anche se i ponti con i cellulari funzionavano il cell mi dava sempre segnale, e anche a gasdotti ed impianti tipo luce e fognature c’era tutto. Queste ultime informazioni mi erano state dette dal siculo in quanto udite udite signori e signori era PROPRIETARIO di un pezzetto di terra adiacente dove sullo stesso appezzamento voleva realizzarci la propria abitazione, no dico, anzi mi dicevo a me: ho trovato uno che ha acquistato un pezzo di terra in transnistria e ci vuole farci la casa e viverci, non credo che c’è ne siano tanti come lui e lui l’avevo beccato proprio io una storia da matti. Tra al’altro abiamo anche parlato di un possibile progetto redatto da me in quanto le mie precedenti esperienze in campo di progettazione potevano essere messe al servizio del siculo ma ti immagini realizzare un edificio praticamente in Transnistria?!!
Come avrei fatto con il catasto di lì? E con l’ufficio tecnico del comune di cocieri? e a parlare con gli operai e gli impiantisti di una ditta magari della transnistria? Mah vai a saperlo ……
La casa era costruita non saprei esattamente con che materiali ma i muri non erano spessi e le signore camminavano scalze, questa colazione-cena realizzata ci vedeva tutti intorno al tavolo una foto immortalerà questo momento. Sul tavolo erano presenti piatti tipici della cucina moldova o romena, insomma non so se l’originalità del piatto spettava a l’uno o all’altro paese fatto sta che sul tavolo erano presenti:
1) un piatto ricco di sarmale o sarnale non ricordo se con la m o con la n, ad ogni modo sono dei rinvoltini con carne e riso, devo dire davvero deliziosi, ne ho mangiati diversi.
2) Il mio piatto preferito era la PLACINTA CU BRANZA, una sorta di schiacciata ripieta di patate se non ricordo male, anche questa era notevole mi piaceva.
3) Poi era presente un piatto con delle uova rosse, non ricordo il significato di detto colore fatto sta che erano semplici uova sode di colore rosso.
4) Poi in un altro piatto era presente dell’erbetta che non saprei descrivere quali tipi di erbe erano presenti fatto stà che con un condimento d’olio e un po’ di aglio se non erro non avevano un cattivo sapore.
5) Il tutto era accompagnato da del buon vino dal sapore piuttosto dolce.
Il tutto come detto era di produzione propria come facevano una volta i nostri nonni ma anche i nostri bisnonni mi verrebbe da dire, ora i piatti che ho elencato sopra allettavano il mio palato, ma il mio ricordo ha anche qualche macchia nera, nel senso che da bere mi avevano dato anche altra roba che io non saprei come definire, il pane era pure quello fatto in casa ma ricordo che ero fortemente scioccato dall’assenza di igiene nel senso che i piatti sopra elencati erano puliti ma è ancora vivo nella mia mente il ricordo della signora che mi donava del pane, quest’ultimo era però umido bagnato e lo diventava ancora di più bagnato quando per essere tagliato veniva premuto grazie alle mani bagnate della signora sulla superficie del tavolo anch’essa bagnata, tutto questo mi creava un forte mal di stomaco insomma mi faceva proprio schifo per non dire meno elegantemente che mi faceva proprio cacare al cazzo. E poi un po’ per il fatto che ero italiano e sia un po’ per il fatto che il siculo tirava fuori una peculiarità dei siculi stessi ovvero l’ospitalità che è sì piacevole ma ti impone di mangiare quello che c’è sul tavolo, della serie quasi che se tu non assaggiavi le pietanze preparate davi un offesa a tutta la banda.
Come detto nei piatti sopra elencati essi erano buoni ma l’igiene li era proprio a puttana, l’igiene come dirvi del tavolo e di come la roba dai piatti veniva presa con le mani, ma per non offendere nessuno ho mangiato cercato di evitare con cura e saggezza le parti troppo umide del pane che rappresentava il top dell’antigiene …………
Dopo essere usciti dalla casa diciamo contadina, ah tra l’altro a cocieri si raggiunge d’inverno i -30 gradi e Cristo solo lo sa in una casa del genere come si riparano dal freddo, alzo la testa al cielo, è una bella giornata e non fa caldo afoso, penso che sono in un posto in culo al mondo e penso cosa possa essere nati qui invece che a Firenze come me. Facciamo due passi e ci infiliamo nell’orto del vicino, dove qui mangiamo delle ciliegie, francamente ne avrei fatto a meno non volevo prendermi qualcosa che potesse precludermi la buona salute nella mia seconda manche della vacanza a Chisinau, per cui le mangiucchio più per partecipare alla allegra comitiva anche perché dire grazie alla colazione-cena e poi volersi fermare a un ristorante a Tiraspol sarebbe stato di cattivo gusto e quindi mi sono sacrificato a mangiare, tra l’altro ricordo che era presente anche una sorta di vasetto di yogurt che a vederlo mi faceva rigattare ed assomigliava all’aspetto a quello yogurt che presi con Rosa per convenzione al Luna Park appena fuori Mamaia nell’estate del 2005. Insomma na merda!!
Lasciate le bambine si rimonta in macchina in tre, io, il siculo e colei che chiameremo per convenzione la russa, non ricordo come cazzo si chiamasse. Una volta partiti rientriamo attraverso lo zig zag in Transnistria e corriamo via verso Tiraspol, corriamo si fa per dire perché è bene non superara i 50 km/h altrimenti se ci becca la polizia locale sono cazzi, mentre guido mi fermo e scendo a scattare le foto ai villaggi e poi passiamo da un mercato e anche lì dalla macchina scatto delle foto, poi ricordo che una macchina davanti a me mi supera, era una mercedes di colore mimetico che aveva la particolarità di essere almeno dietro nel culo della vettura senza targa.
Mentre ci avvicinavamo a Tiraspol l’obbiettivo era di giungere dritti allo Stadio del Tiraspol, ricordo che nel tragitto che sarà durato circa 1 ora da Cocieri a Tiraspol che vedevo diverse ragazze per la strada ed io facevo il maranza suonando con il clacson e salutando con la mano e tutte le ragazze contraccambiavano il saluto. La russa per convenzione che era seduta dietro mi batteva la mano sulla spalla, lei come mi disse il siculo, era una tutta casa e chiesa che dei cazzi non sapeva neanche cosa sono, una donne sulla trentina anche se piuttosto piacente devo dire, quando in macchina andavamo verso la Capitale devo dire che mi sarebbe piaciuto fare questa scenetta: Abbassavo il finestrino a due gnokke transnistriane e dirle: “Ehi ragazze salite su che andiamo a Tiraspol a farci un giretto!” ovviamente l’avrei detto in italiano solo per il gusto di dire una cosa del genere in Transnistria, ma data la russa per convenzione e non il clima proprio da super vacanziero che c’era in auto non mi sono lanciato in una scenetta del genere che sarebbe stata automatica con Mister T.
Una volta giunti a Tiraspol ecco che per la strada ho la sensazione di essere in una città dell’est prima della caduta del muro, ricordo che per la strada vedevo i cartelli per ricordare che nel 2007 si sarebbero festeggiati i 15 anni dalla nascita della Transnistria, ci sono molti furgoni o meglio dire camion militari, il numero dei militari è quasi pari a quello dei civili………dopo che prendiamo qualche informazione ci rechiamo allo Stadio di Tiraspol dove gioca lo Sherriff, squadra del tiranno Smirnoff in maglia gialla, dopo aver calpestato nel 1998 lo stadio di Wembley, essere stato a San Siro e poi sul campo del Barcellona, essere in questo Stadio ha un gusto particolare…..prima fermata d’obbligo dal benzinaio dove con 1 litro di benzina pagato 0.57 euro ci si lancia sempre più vicini allo Stadio e poco dopo eccoci arrivati!!!!