La Scozia in moto :-)

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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 28/08/2009, 11:49

cozzi11 ha scritto:Peccato per il Mary king's close,è molto interessante e curioso :P


Vabbe' tanto Edimburgo va rivista bene, una passeggiata sul Royal Mile mica ci basta :D

cametauval ha scritto:a Natale che meriti?


A capodanno ci sono delle manifestazioni particolari, ma devi restare nelle citta' perche' girare per laghi e isole d'inverno la vedo dura...
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda cametauval » 28/08/2009, 15:42

Già... ma va bene perchè sto pensando di fare (a natale& co.) Londra + Edinburgo
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 30/08/2009, 19:12

Venerdì 7 agosto
Devo dire che la nottata non è stata delle più riposanti: pur dormendo con pantaloni e maglietta a manica lunga ho avuto freddo nel sacco a pelo (è di piumino e l’etichetta dice “comfort” fino a 5 gradi, ma non credo la temperatura fosse scesa così tanto, sono io che sono freddolosa...). Inoltre alle 5 ho dovuto sorbirmi la sveglia che serviva a Marco per andare a fare le foto all’alba, e poi non mi sono più addormentata bene. Quindi oggi mi alzo già stanca :P
Oggi esploreremo l’isola di Harris e Lewis. Come ho già detto, si tratta di un’unica isola che nel sud viene chiamata Harris e nel nord Lewis, a causa del fatto che un tempo le due zone appartenevano a due proprietari diversi. La prima tappa sono le spiagge di South Harris: le Ebridi Esterne sono infatti famose per le spiagge che costellano le coste occidentali delle varie isole, da Harris verso sud passando per North Uist, Benbecula e South Uist. Noi ci accontenteremo di vedere le più settentrionali, su Harris appunto.

Smontata la tenda e caricati i bagagli verso le 9.30 partiamo in direzione ovest, per arrivare sull’Atlantico. Dopo una decina di miglia si arriva sulla costa, e quasi subito veniamo accolti dalla visione di una spiaggia bianchissima e dell’acqua azzurra trasparente! Ovviamente ci fermiamo a fare foto estasiati. Ma tutta la costa dev’essere una successione di spiagge simili, per cui proseguiamo. Dopo poco, però, ci fermiamo ancora: stavolta non è proprio possibile resistere e cerchiamo un modo di avvicinarci alla spiaggia, fino ad arrivarci proprio. Una larga striscia di sabbia bianca come ai caraibi, l’acqua dai riflessi verde-azzurri trasparente... Stupenda! Passeggiamo sulla spiaggia, tocchiamo l’Atlantico, fotografiamo, ci godiamo il posto... Valeva la pena prendere quel traghetto anche solo per questa spiaggia!

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Proseguiamo ancora lungo la costa verso sud fino a Northton, passando alcune altre spiagge e baie “caraibiche” incantevoli, ma nessuna deserta e invitante come quella dove ci siamo fermati. Rimarrà il nostro angolo di paradiso! Inoltre le nuvole stanno iniziando a coprire il cielo, ma noi ci siamo potuti godere quella spiaggia col sole ed è stato fantastico.

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Verso le 11 iniziamo a risalire la costa, ripassiamo da Tarbert senza fermarci e continuiamo in direzione nord passando così dalla parte dell’isola chiamata Harris a quella chiamata Lewis. Il paesaggio che su Harris era collinoso qui diventa piatto anche se in lontananza si vedono un po’ di colline.
Poco prima di arrivare a Stornoway, capoluogo di Lewis, svoltiamo a sinistra: vogliamo visitare il più famoso sito archeologico dell’isola, il cerchio di pietre di Callanish. Sbagliando strada alla fine, arriviamo non davanti al Visitor Center ma direttamente dietro al cerchio di pietre: ce le possiamo così godere subito e con anche un po’ di sole che ogni tanto sbuca dalle nuvole. È un posto davvero impressionante, le pietre sono alte e disposte in modo molto regolare, a forma di cerchio all’interno e di croce celtica all’esterno. Stanno lì, sulla cima di una collinetta, da millenni. Anche questo posto mi piace un sacco!!

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Terminata la visita delle pietre (tra l’altro stavano per essere invase da un gruppone di turisti), ci spostiamo al Visitor Center per pranzare dato che sono ormai le 13. Utili questi centri che nel mezzo del nulla mettono a disposizione un negozio di souvenir e un self service dai prezzi tra l’altro non esagerati. Certo la cucina non è il massimo, ma si riesce comunque a mangare... Mentre pranziamo noto un nuvolone nerissimo con sotto la classica pioggia torrenziale che si trova al momento poco a nord, nella direzione in cui vogliamo andare noi. Speriamo bene, in fondo il resto del cielo è sereno con nuvole bianche...

Dopo pranzo facciamo poche altre miglia verso nord appunto, per andare a vedere il Dun Carloway Broch. I broch sono delle torri circolari preistoriche che mi ricordano molto i nuraghes sardi: ce ne sono un sacco in mezza Scozia. Questo è particolarmente ben conservato e suggestivo, sopra una collina e con le pecore che gli pascolano attorno. Ha un muro esterno e uno interno tra i quali si può passare, saliamo anche un po’ degli scalini ma ci ritroviamo in bilico sul vuoto, meglio scendere :P Il nuvolone nero di cui sopra è passato di qua, lo si capisce dalle pozzanghere, ma ora il tempo è bello. Saremo fortunati per tutto il giorno a trovarci sempre dove in quel momento NON sta piovendo :P

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Verso le 14:30 si riparte, le visite sulle Ebridi Esterne sono terminate, ora ci aspetta l’incognita del traghetto: dobbiamo andare a Stornoway e sperare in bene. Andiamo direttamente a parcheggiare davanti al terminal dei traghetti e proviamo a chiedere un biglietto per Ullapool per il prossimo traghetto. Il ragazzo alla cassa è molto gentile, dice che il traghetto è tutto prenotato ma una moto dovrebbe entrarci. Ci rassicura sul fatto che stasera partiremo, meno male!!! Ci consiglia comunque di metterci in coda con la moto non appena apre il check-in, verso le 17 (il traghetto parte alle 19). Vista tanta gentilezza, provo a chiedergli se possono mettere in carica da qualche parte una batteria della mia macchina fotografica: il ragazzo accetta, evviva!! Almeno domani non rimarrò senza batterie!!
Prima delle 17 abbiamo circa un’oretta, lasciamo la moto parcheggiata e ci facciamo un giro per il centro di Stornoway, dove al momento sembra esserci una qualche fiera di prodotti dal mondo: ci sono bancarelle con artigianato tailandese, indiano, sudamericano etc. Passiamo anche davanti a un matrimonio: come avevo intuito da altri incontri e da foto viste, lo sposo e gli invitati maschi vestono tutti in kilt in Scozia!
Noi però siamo interessati a Stornoway soprattutto per questioni pratiche: ci serve un internet cafè! All’ufficio turistico ci dicono di andare alla biblioteca pubblica, si naviga gratis, che figata! Ci passiamo quasi tutta l’ora seguente, Marco a controllare banca, email e forum vari, io a prenotare i traghetti dei prossimi giorni onde evitare (GRR) di avere ancora problemi come oggi rischiando di non trovare posto. Ormai il nostro itinerario ha preso forma definitiva e abbiamo deciso che andremo sia alle Orcadi sia alle Shetland (evvivaaaaaa!!!) per cui tanto vale prenotare. Dò anche un’occhiata agli ostelli nelle città che saranno le nostre prossime tappe ma non c’è posto da nessuna parte, almeno in quelli ufficiali. Vabbè, cercheremo dei B&B tramite TIC...

Alle 17 e rotti torniamo alla moto, facciamo il check-in e la spostiamo all’inizio della coda per l’imbarco. Recupero anche la mia batteria ormai carica! :D Tra un’oretta dovremmo salire in nave, non vale la pena andare di nuovo in centro: passiamo il tempo tra scrivere il diario, selezionare le foto, mangiare qualcosa comprato al terminal, scrivere delle cartoline, chiacchierare... La baia di Stornoway anche con il sole non è bella come quella di Uig su Skye, per cui non si possono neanche scattare chissà che foto. Peccato che alle 19 (orario previsto per la partenza) il traghetto non si veda ancora. Vado a controllare nel terminal, l’arrivo è previsto per le 20!! Argh!! Il tempo non passa più ma finalmente il traghetto arriva, dopo un po’ sbarcano le auto, possiamo imbarcarci noi... fino a che non siamo stati a bordo non volevo crederci al 100% ma per fortuna ci hanno trovato posto e siamo partiti!! :P Per la cronaca, partenza verso le 20.40 con un’ora e mezza di ritardo!
Appena a bordo, ci fiondiamo al ristorante per cenare prima ancora che il traghetto abbia lasciato gli ormeggi: mossa tattica visto che dopo poco la fila sarà bella lunga. I ristoranti dei traghetti scozzesi non sono per nulla cari, i prezzi sono simili a quelli di tutti i ristoranti. Mentre ceniamo, uno alla volta usciamo per fare qualche foto all’isola che si allontana nel tramonto. Sono molto contenta che siamo riusciti a visitare anche le Ebridi Esterne, anche se per meno di 24 ore. Sono davvero “fuori dal mondo” come me le aspettavo! :D

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La traversata per Ullapool dura circa 2 ore e mezza, e noi dopo aver cenato le trascorriamo dormicchiando sdraiati sulle panchine. Riesco a trovare una presa di corrente e ricarico anche un’altra batteria della macchina fotografica! Verso le 23.30 assonnati come non mai sbarchiamo sulla terraferma scozzese: per fortuna il campeggio contattato al telefono si trova a pochi metri dal molo, nel giro di 5 minuti ci arriviamo. Sembra un posto enorme e già pieno di tende, camper e roulotte. Troviamo un buco libero e iniziamo a piantare la tenda cercando di non fare troppo casino, ma è davvero difficile: la terra è durissima e Marco quasi si distrugge le mani a furia di martellate ai picchetti!! Assieme a noi è arrivata parecchia altra gente, e tutti stanno montando tende e creando un po’ di casino. Finalmente siamo pronti, gonfiamo i materassi e buonanotte a tutti! Io però anche con i tappi nelle orecchie faccio un po’ fatica a dormire, è davvero rumoroso ‘sto campeggio, e poi paragonato a quello di ieri a Tarbert...
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 30/08/2009, 19:20

Sabato 8 agosto
Stamattina il tempo è di nuovo nuvoloso, e senza fare colazione ci affrettiamo a smontare la tenda prima che si metta a piovere. In realtà cadono quattro gocce PROPRIO mentre stiamo smontando, poi smette. Che sfiga :P Una volta sistemati, mi dò uno sguardo attorno e mi rendo conto che il campeggio è in riva al mare, cosa che a pensarci bene era ovvia (si trova a 2 minuti dallo sbarco del traghetto...) ma a cui ieri sera non avevo minimamente pensato.
Prima di andarcene da Ullapool abbiamo deciso che dobbiamo andare al TIC e prenotare non solo per stasera ma anche per le notti seguenti, ormai sappiamo dove dormiremo e siamo stanchi di fare la trafila ogni giorno tra telefonate e centri informazioni. Alle 9 però il TIC di Ullapool non è aperto, manca mezz’ora. Ne approfittiamo per fare colazione con biscotti e succhi vari, per fare benzina e scattare qualche foto della baia e della cittadina.

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Una volta aperto, al TIC sono molto gentili e simpatici. Senza troppe speranze chiediamo di trovarci una camera per stasera a Durness, e incredibilmente al primo colpo troviamo posto! Chiediamo anche per domani sera a Thurso, e troviamo anche là. Le notti mancanti sono ormai solo 3 ma ci facciamo dare un depliant con tutti gli ostelli indipendenti (quelli HI li ho controllati su internet e non c’è posto da nessuna parte) e prima di prenotare eventuali B&B decidiamo di cercare in ostello. Facciamo anche un giro in un negozio di roba celtica lì accanto prima di partire in direzione nord verso le 10.

La strada per Durness non è molta, quindi faremo qualche deviazione. La prima è verso la penisola di Achiltibuie, segnalata dalla guida come pittoresca. Infatti i paesaggi sono molto belli, e intanto è uscito il sole. Ci fermiamo più volte a fare foto, e dopo Achiltibuie facciamo anche la strada lungo la costa che arriva fino a Reiff con splendide viste sulle Summer Isles. Oltre Reiff non si può proseguire, torniamo indietro e prendiamo la strada stretta verso Lochinver. Strada stretta e piena di brecciolino, nelle prime 5 miglia davvero faticosa per Marco con tutta la moto carica!

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Arrivati a Lochinver è ora di pranzo e scegliamo uno dei due ristoranti che stanno sulla strada principale uno accanto all’altro. Abbiamo pensato che un pranzo come si deve ogni tanto ci vuole, anche in una vacanza in cui cerchiamo di risparmiare il più possibile. Ce lo meritiamo! Decidiamo per il ristorante con le insegne blu perchè un signore che ne sta uscendo ci dice che è stato tutto buonissimo. L’altro (insegne verdi) ha vari adesivi di guide che lo raccomandano e dev’essere buono, ma noi nel nostro ci troviamo BENISSIMO. Il locale è pieno di gente del posto e già questo è un buon segno. Ci prendiamo io formaggio di capra caldo per antipasto e salsicce con le patatine, Marco un “duo” di pesce affumicato come antipasto e poi haddock (eglefino) panato con le patatine (tipo fish and chips). Sono davvero buoni!!! Ci facciamo poi tentare dal dolce (uno in due), e scegliamo un dolce al limone con gelato, spettacolare. Marco aveva anche notato una bella macchina per il caffè con sopra delle tazzine di dimensioni “italiane” quindi alla fine osa anche provare a chiedere un espresso, e gli portano un caffè BUONO! Insomma questo ristorante è davvero da consigliare, se passate da Lochinver dovete provarlo. Si chiama Caberfeidh Restaurant, ha anche un sito internet http://www.thecaberfeidh.co.uk/ Per la cronaca abbiamo pagato 36 sterline per tutto.

Debitamente rinfrancati nello stomaco, ripartiamo verso le 14.30 in direzione Loch Assynt, dove ci fermiamo a fare qualche foto alle rovine dell’Ardvreck Castle prima di continuare verso nord.

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Ci fermiamo in una baia molto bella a fare foto (mi pare Badcall ma non sono sicura) poi passiamo Scourie e Laxford Bridge, e a Rhiconich prendiamo a sinistra per Kinlochbervie: ho letto che la zona è molto carina e infatti la strada per arrivarci è davvero panoramica, in alto sulla riva del suo loch.

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Torniamo indietro fino alla strada principale e passiamo per una zona interna di brughiera spettacolare e delle spiagge con pecore al pascolo che ci fanno di nuovo fermare per le foto.

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Siamo a Durness verso le 18 e raggiungiamo il nostro B&B che si trova su una laterale della strada verso Tongue. Ci siamo trovati davvero bene e lo consigliamo: B&B Morven, pagato 56 sterline la doppia con bagno in comune (pulitissimo). La proprietaria ci accoglie in modo gentilissimo e saputo che domani mattina vorremmo andare a Cape Wrath si offre di telefonare per chiedere se, essendo domenica, il primo ferry parte già alle 9.30 o c’è solo dalle 11. Mentre noi ci sistemiamo lei se ne occupa, e scopriamo così che dovremo aspettare le 11 domani mattina. Vabbè...

Non sono neanche le 19 e decidiamo di uscire di nuovo, Marco vuole vedere il Kyle of Tongue di cui gli hanno parlato in termini entusiastici e il tempo sembra essersi stabilizzato sul bello. La luce serale è perfetta per le foto! Sicchè partiamo in direzione est ma ci fermiamo quasi subito a fotografare una spiaggetta molto bella. Proseguiamo e arriviamo al Loch Eriboll, che bisogna aggirare interamente per poter arrivare a Tongue. Poco male, i paesaggi qui sono davvero spettacolari! E si fanno anche begli incontri:

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Fatto tutto il periplo del loch, si passa un pezzo all’interno e si sbuca sul Kyle of Tongue. La cittadina di Tongue si trova dall’altro lato del “fiordo”, per raggiungerla c’è un ponte ma noi prendiamo a destra e facciamo la strada che costeggia tutto il Kyle. Non dimenticherò facilmente la serenità di quei posti, il riflesso delle montagne sull’acqua, i cervi che si spostavano al nostro passaggio, un posto magico!

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Non dimenticherò mai nemmeno i famelici midges che qui sono stati davvero tremendi: quando ci fermavamo per scattare una foto avevamo al massimo 15-20 secondi prima di ritrovarci con queste zanzarine ovunque, in nugoli, e nonostante avessimo guanti, casco e perfino il repellente spruzzato in abbondanza, non so come ce le siamo ritrovate anche sotto la giacca e dentro il casco!!

Tra paesaggi meravigliosi e foto rapidissime per evitare i midges arriviamo a Tongue verso le 20:30. Ci fermiamo al pub di un hotel sulla strada, ma ovviamente a quest’ora la cucina è chiusa. Ceniamo a birra e patatine in sacchetto :P
Dopo un’oretta ci rimettiamo in cammino per tornare a Durness, non senza qualche foto dal ponte che passa il Kyle of Tongue. Ora che è più buio ci sono un sacco di altri animali che scappano a lato strada quando passiamo, cervi, leprotti, ovviamente noi andiamo piano. L’atmosfera è incantata e ci godiamo la serenità del paesaggio nella luce ormai molto scarsa. La sosta a fare le foto alla luna piena è la chicca finale. Torniamo al B&B di Durness verso le 23 e a nanna. Serata indimenticabile!!! :D

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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda unefillesimple » 31/08/2009, 17:22

Che viaggio FaTiCoSo Leia! Smontare e montare la tenda....la pioggia...le zanzare....i traghetti che forse si prendono e forse no.......Che cosa non si fa per amore ;) !

Complimenti! :)
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 31/08/2009, 18:38

No no, non hai capito: i miei viaggi sono stati TUTTI faticosi, in modo diverso magari (non ero in moto e non avevo la tenda) ma comunque con ritmi altissimi!! Se vai a leggerti ad esempio il racconto del mio giro in Norvegia, i primi 8 giorni ho dormito una media di 5 ore a notte :P :P

Ora continuo il racconto :-)
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 31/08/2009, 18:44

Domenica 9 agosto
Stamattina ci svegliamo con più calma, niente tenda da smontare, niente corse per vedere qualcosa presto... che bello! Ci godiamo la colazione pantagruelica del B&B alle 9, e poi pensiamo agli alloggi dei prossimi giorni. Spulciando il depliant degli ostelli indipendenti che ci hanno dato ieri al TIC di Ullapool, telefoniamo al Brown’s Hostel a Stromness sulle Orcadi, molto poco fiduciosi sulla possibilità di trovare posto per domani: invece la camera doppia c’è e costa pure poco (30 sterline), che bello abbiamo da dormire per domani! Invece secondo il depliant sulle Shetland non ci sono ostelli che offrono camere doppie, ci sono solo camerate, quindi decidiamo che lì dormiremo in B&B. Per questo la prima tappa di oggi sarà il TIC di Durness.
Partiamo dal B&B alle 10 lasciando però un po’ di bagagli: passeremo a riprenderli dopo la gita a Cape Wrath. Al TIC ci trovano da dormire anche a Lerwick sulle Shetland, al primo colpo. Che fortuna!! Ormai ci manca solo da prenotare la nostra ultima notte in Scozia, che dovrebbe essere dalle parti di Dumfries quasi in Inghilterra, ma quella non la prenoteremo fino al giorno stesso.

A questo punto vorremmo vedere la caverna Smoo Cave che si trova a Durness, ma alle 11 c’è il traghetto per Cape Wrath e non faremmo in tempo. Se i nostri calcoli sono giusti, potremmo andarci dopo essere tornati da Cape Wrath. Alle 10.50 siamo così 3 miglia a sud di Durness, a Keoldale da cui parte questo traghetto. Cape Wrath non si può raggiungere con mezzi propri ma solo con un traghetto più un minibus (oppure dopo il traghetto si possono fare in bici o a piedi le 11 miglia mancanti). Parcheggiata la moto, mentre ci avviciniamo al molo ci accorgiamo che il traghetto è in realtà una barchetta, che c’è già un sacco di gente e che si stanno imbarcando. Noi ci affrettiamo ad avvicinarci ma la barca prende 10 persone e parte verso l’altro lato del loch, a breve distanza. Ci rendiamo conto che fa la spola su e giù. Calcolo che con tutta la gente che c’è non riusciremo a salire neanche sulla prossima, e aspettiamo. Quando finalmente pare arrivato il nostro turno, il vecchietto che porta la barca ci dice che i minibus sono pieni, devono andare e tornare dal capo e quindi dobbiamo aspettare almeno 1 ora!!! Non ci porta neanche dall’altro lato, lega la barca e aspetta anche lui!! Che palle!!! Tra una cartolina e una chiacchiera passa quest’ora, esce pure il sole, e finalmente alle 12.30 la barca ci porta dall’altro lato. Il barcaiolo è un tipo assurdo, ce ne rendiamo conto quando mentre stiamo per partire, a barca piena, arriva al molo una coppia di anziani: lui gli dice che i minibus sono pieni e di tornare tra un’ora. Loro delusi si allontanano, e mentre noi ci spingiamo in mezzo al loch il barcaiolo ridendo dice “macchè, non erano mica pieni i minibus, ma col cavolo che tornavo di qua a prendere sti due!!!” Che bastardo!!!

Il "traghetto" per Cape Wrath :P
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Arrivati dall’altra parte, facciamo la conoscenza con l’autista del minibus, altro simpatico pazzo: la strada per il faro è stretta e tortuosa, a volte a strapiombo, e lui fa battute sulla sicurezza dei ponti su cui passiamo o sulla larghezza della carreggiata. In effetti corre un po’, sarà anche vero che fa questa strada 10 volte al giorno tutti i giorni da anni ma un po’ di paura me la mette lo stesso…Per fortuna il paesaggio mi distrae: bellissime spiagge, brughiere, strapiombi… La zona è anche usata dall’esercito per cui ci sono strane costruzioni a scacchi gialli e blu, l’autista spiega via via cosa sono ma non sono stata attenta :P

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Dopo circa 40 minuti di strada si arriva al faro di Cape Wrath, la punta più nord-occidentale della Gran Bretagna. Il faro è bello, le scogliere al suo fianco sono magnifiche… Il minibus se ne va e tornerà a prenderci tra un’ora e mezza portando altra gente. Abbiamo tutto il tempo di esplorare la zona, rilassarci un po’ e mangiare due schifezze comprate al mini-bar che c’è lassù. Niente WC però! Verso le 14.40 ecco ricomparire il bus, si torna indietro prima con lui poi con la barchetta, e finalmente alle 15.45 siamo di nuovo alla moto!! Chiaramente ormai non c’è tempo per la Smoo Cave. :(

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Torniamo al B&B dove rapidamente carichiamo i bagagli, e partiamo in direzione est. Abbiamo provato a chiamare il nostro B&B di stasera a Thurso per chiedere di poter arrivare dopo le 19, volevamo andare dritti a John o’Groats, ma la signora dice che non è possibile e quindi toccherà fare tappa a Thurso prima. Decidiamo di fare la strada tutta in una tirata, senza soste foto a meno di panorami davvero incredibili. Strano a dirsi, non sentirò il bisogno di fermarci a fare foto neanche una volta lungo la costa nord della Scozia. Sicuramente è anche un po’ colpa del cielo nuvoloso, ma probabilmente è anche il paesaggio che è più piatto e meno spettacolare della costa ovest vista finora.

Le Orcadi si vedono dalla terraferma:
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Ovviamente poco prima di arrivare a Thurso si mette a piovere, ma ormai ci siamo abituati. Poco dopo le 18 siamo al B&B, si chiama Haimer e ci costa 50 sterline per una doppia con bagno. La stanza non è male, ma la signora ci accoglie un po’ acida e ci dice “prima che vi volatilizzate di nuovo, compilate l’ordine per la colazione di domani”… bah. Compilato l’ordine e lasciati i bagagli, ci fiondiamo subito di nuovo in strada: vogliamo arrivare alla punta più a nord-est della Gran Bretagna prima che faccia buio!

Verso le 19 siamo a John o’Groats, ma proseguiamo altre 2 miglia fino al faro di Duncansby Head. A piedi per 5 minuti e finalmente eccole, le famose scogliere con i due bellissimi faraglioni!! Siamo arrivati in tempo, c’è ancora abbastanza luce, anzi se non fosse nuvoloso sarebbe ancora pieno giorno… ed è bellissimo pensare di essere stati nella stessa giornata a Cape Wrath e qui.

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Scattiamo un sacco di foto alla zona, comprese alcune scogliere piene di uccelli, e per le 20 torniamo a John o’Groats. Per fortuna lì troviamo un pub dove cucinano fino a tardi e possiamo cenare decentemente, anzi devo dire che era anche piuttosto buono e ci concediamo perfino il dolce, una torta al cioccolato niente male.

Verso le 21.30 iniziamo il rientro a Thurso, ma dopo poco che siamo partiti, dietro una curva (per fortuna non subito dietro) c’è un cerbiatto in mezzo alla strada che si dibatte e non riesce a rialzarsi! Ci fermiamo e ci avviciniamo: ha una ferita al collo e una alla testa, ed è spaventatissimo. Deve essere stato investito da un’auto... Marco lo prende in braccio e lo sposta sull’erba a lato strada e lui subito si calma. Non riesco ad esprimere a parole la pena e il dolore che ho provato mentre quel povero cerbiatto si dimenava terrorizzato e mi guardava con quegli occhioni... non ho potuto evitare di piangere. Dopo qualche minuto ad accarezzarlo non abbiamo potuto fare altro che lasciarlo lì, era impossibile portarlo con noi in moto, e poi dove lo troviamo un veterinario a quest’ora? Sono stata malissimo e tuttora a ripensarci sento una tristezza infinita: quel povero cerbiatto era quasi sicuramente destinato a morire lì, e noi non abbiamo potuto fare niente... Perchè?? Povero... :(
Con questa tristezza nel cuore torniamo al B&B verso le 22, ci sistemiamo e andiamo a dormire come al solito tardi, verso mezzanotte.
Ultima modifica di Leia74 il 05/09/2009, 17:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 31/08/2009, 18:50

Lunedì 10 agosto
Oggi ci dobbiamo alzare presto: bagagli, colazione alle 7, partenza e alle 8 in punto siamo a Scrabster, poco lontano da Thurso, pronti all’imbarco sul traghetto per le isole Orcadi!! Il traghetto parte puntuale alle 8:45, le Orcadi non sono molto distanti e la traversata dura meno di 2 ore. Il tempo è bruttino quindi ci sediamo sui divanetti del salone e ci rilassiamo. Anzi, Marco si addormenta proprio :P Io impiego un po’ di tempo per cercare di telefonare (le prime chiamate vanno a vuoto) per prenotare la visita a Maes Howe, un sito archeologico che si visita solo con guida. Riesco a prenotare una visita nel primo pomeriggio.
Ad un certo punto si passa davanti al faraglione chiamato Old Man of Hoy, dal nome dell’isola cui appartiene, Hoy appunto. È uno dei posti più caratteristici dell’arcipelago, e mi piacerebbe raggiungerlo via terra, forse domani faremo l’escursione dall’isola Mainland a questa Hoy. Ma intanto lo fotografiamo, anche se pioviggina e la costa è immersa nelle nuvole.

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Alle 10:30 sbarchiamo a Stromness, che bello siamo sulle Orcadi!! La prima cosa che facciamo è andare all’ostello (Brown’s Hostel, 30 sterline la doppia senza bagno, consigliato!!). Siamo fortunati, è in pieno centro e oltretutto la nostra stanza è già libera per cui possiamo lasciare le cose. Abbiamo assoluto bisogno di lavare un po’ di vestiti quindi approfittiamo della lavatrice a disposizione degli ospiti. La tipa che gestisce l’ostello è gentilissima e si offre di stendere lei i vestiti ad asciugare quando la lavatrice finisce, così non dovremo tornare tra 2 ore e possiamo andare ad esplorare l’isola. Grazie!!!
E così verso le 11:15 possiamo dirigerci verso il primo dei posti che vogliamo visitare oggi, Skara Brae. Si tratta di un villaggio neolitico di cui sono rimaste ovviamente solo le fondamenta, ma c’è anche la ricostruzione di una delle case. Davvero interessante!! Peccato che durante la visita si metta a piovigginare.. Dopo il villaggio si passa anche per una casa del Settecento, Skaill House, che fu abitata dallo scopritore di Skara Brae. Niente di particolare ma ci facciamo un giro. Alla fine ci fermiamo nel Visitor Center per pranzare e comprare qualche souvenir. Nel frattempo ha smesso di piovere e il sole si alterna alle nuvole.

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La nostra visita prenotata a Maes Howe è alle 15, abbiamo ancora un po’ di tempo e spostandoci verso quella zona ci fermiamo a vedere il Ring of Brodgar, un cerchio di pietre simile a quello di Callanish sulle Ebridi ma molto più esteso: originariamente c’erano circa 60 pietre, ora ne restano solo 27, ma sono davvero impressionanti!
Proseguendo si passa accanto a un cantiere di scavi, chiamato Ness of Brodgar. Marco conosce un tipo archeologo che dovrebbe trovarsi proprio sulle Orcadi, e vedendo da fuori questi scavi si ferma accanto per vedere se magari il suo amico è proprio qui. Non scendiamo dalla moto però, e non vedendo questa persona ce ne andiamo.
Passiamo vicino anche alle Standing Stones of Stenness, altre 4 pietre molto grandi, ma le guardiamo solo di sfuggita. Arriviamo infine al centro visitatori di Maes Howe, dove siccome siamo in anticipo ci riposiamo 10 minuti! Wow!

Ring of Brodgar:
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Maes Howe è un tumulo sepolcrale, una specie di collinetta cava all’interno. Ci si può entrare solo con la guida e non si possono scattare foto una volta dentro :/ Il corridoio per entrare è bassissimo, ma dentro il tumulo è parecchio alto. È costruito con pietre enormi, ed ha resistito per migliaia di anni nonostante sia stato devastato dai vichinghi (che hanno lasciato le loro “firme” graffitate nelle rocce assieme a disegni e scritte runiche). È davvero suggestivo, e poi la guida racconta bene la storia e le ipotesi fatte sul suo uso. Si suppone fosse una tomba, ma visto che i vichinghi hanno portato via tutto non si sa con certezza.

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Sono ormai le 16 e vorremmo visitare almeno un altro posto: la cattedrale di San Magnus a Kirkwall. La capitale delle Orcadi non è una città particolarmente carina, ma la sua chiesa in mattoni rossi è bellissima. Prima della visita però mi fiondo in banca mentre sta per chiudere e cambio gli ultimi euro che mi sono rimasti. Poi entriamo nella chiesa, che risale al 1100, e ce la gustiamo per bene.

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Una volta fuori non sappiamo cosa fare. All’ufficio turistico di Stromness ho visto che stasera qui a Kirkwall fanno una serata di danze tradizionali e mi piacerebbe vederla, ma inizia alle 20. Potremmo stare qui per tre ore, ma ci sembra troppo. Potremmo tornare a Stromness adesso, riposarci un po’ e tornare qui dopo cena. Io però vorrei anche fare una passeggiata a Kirkwall adesso e vedere com’è, e poi fare qualche foto anche a Stromness, visto che la luce inizia ad essere perfetta! Marco è decisamente stanco e a dire il vero anche io!! Che si fa?
Alla fine decido che non vedrò le danze, non importa, però almeno vedo il centro di Kirkwall. Facciamo una passeggiata lungo la via principale pedonale, dove i negozi stanno chiudendo o hanno già chiuso (alle 17.30-18!) e arriviamo al piccolo porto. In effetti confermo, non è niente di che. Torniamo alla moto stanchi morti, ma io non voglio farmi scappare niente e passo anche a vedere dal loro giardino i due palazzi in rovina che sorgono accanto alla cattedrale, il Palazzo del Conte (Earl’s Palace) e quello del Vescovo (Bishop’s Palace). Marco mi aspetta alla moto :P

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Rientriamo a Stromness e andiamo all’ostello. Io lascio un po’ di roba che avevo nello zaino e poi dico a Marco che esco di nuovo, la luce è bellissima e voglio fare qualche foto. Lui nonostante sia stanco (anche io, eh!!) decide di seguirmi nell’impresa, ed eccoci al porto a scattare e scattare! Per finire bene la giornata, passeggiatina anche nelle vie del centro, per non farci mancare nulla.

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Tornando in ostello per fortuna ci accorgiamo che proprio di fronte c’è un piccolo supermercato che resta aperto fino a tardi: facciamo un po’ di spesa e così ci prepariamo la cena nella cucina dell’ostello, approfittando anche del pc con internet a disposizione degli ospiti. Come in ogni ostello che si rispetti, incontriamo altra gente che sta cucinando e cenando, tra cui una mamma con bambina di circa 5 anni e una famigliola con bambino di età simile.
Tra una cosa e l’altra anche stasera non si va a dormire prima di mezzanotte.
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 02/09/2009, 20:21

Martedì 11 agosto
Stamattina ci svegliamo con un po’ di calma e ci rendiamo conto che pioviggina. Il programma di oggi è tutto da decidere. Le opzioni sono: gita di quasi tutto il giorno all’isola di Hoy (traghetto alle 10, camminata e rientro con traghetto delle 17) oppure ulteriore esplorazione dell’isola principale (Mainland). Inoltre, siamo riusciti a metterci in contatto con l’amico archeologo di Marco (santi pc degli ostelli!) che sta davvero lavorando qui alle Orcadi e ci propone di andarlo a trovare all’ora di pranzo al cantiere, oppure di vederci per una birra stasera.
Visto che il tempo non è dei migliori e che comunque su Mainland ci sono ancora un bel po’ di cose da vedere, decidiamo di lasciar stare Hoy. Per fortuna che il faraglione Old Man of Hoy l’abbiamo visto dal traghetto!
Dopo colazione dobbiamo lasciare la stanza, ma vorremmo evitare di portarci dietro i bagagli tutto il giorno. La proprietaria dell’ostello non si trova, ma la signora con figlia conosciuta ieri sera si offre di tenerli in camera sua, tanto stasera verso le 20 ci rivedremo qui in ostello. Magnifico!

Partiamo così verso la nostra prima tappa di oggi, decisa stamattina: la distilleria Highland Park che si trova fuori Kirkwall. Nel nostro giro in Scozia non abbiamo inserito molte zone di produzione del whisky e in quelle poche non abbiamo trovato il tempo di visitare una distilleria, per cui ci ha fatto piacere scoprire che ce n’è una anche abbastanza famosa qui sulle Orcadi! Arriviamo alle 10.30 ma la prossima visita delle 11 è piena. Prenotiamo quella delle 14 in modo da avere tempo di fare altre cose.

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Proseguiamo quindi sotto un cielo grigio ma al momento non sotto la pioggia, per andare a vedere le Churchill Barriers e l’Italian Chapel. Le prime sono delle barriere che Churchill fece costruire per mettere al sicuro la baia dov'era di stanza la Marina Inglese durante la 2a guerra mondiale, ma sono abbastanza insignificanti a vedersi (non siamo andati però fino a dove si vedevano le navi semi-affondate, non sapevamo che c’erano!!), mentre la cappella ci sorprende, è davvero magnifica!! L’inventiva degli italiani non ha eguali! :) (trattasi di cappella costruita dai prigionieri di guerra italiani con prefabbricati e resti di cose / imbarcazioni etc recuperate sul posto)

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Terminata la visita torniamo verso nord per arrivare alla zona di Brodgar, dove agli scavi del Ness of Brodgar sta effettivamente lavorando Antonello, l’amico di Marco, che ci ha dato appuntamento qui per le 12.30. Infatti lui ci conferma di aver visto una moto ieri che si era fermata a bordo strada a guardare, ma non aveva certo immaginato fossimo noi, e noi non l’avevamo visto! L’incontro è piacevole e lui ci mostra un pochino gli scavi, mentre inizia a piovigginare.

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Ci racconta anche un pochino com’e’ vivere qui (lui è in zona da gennaio per un Master e ci resta ancora fino a dicembre) e poi ci diamo appuntamento per la sera in un pub a Kirkwall, dove lui abita e noi dobbiamo prendere il traghetto per le Shetland alle 23.45.
Verso le 13.30 siamo di nuovo alla distilleria, dove aspettiamo il nostro turno di visita mangiando in piedi sotto il portone d’ingresso dei crackers e del salame che ci erano avanzati da ieri. Si è messo a piovere a dirotto e non c’è altro posto dove rifocillarci!! Alle 14 inizia la visita: prima un breve filmato sulla storia della Highland Park e sul loro metodo di produzione, poi una passeggiata con spiegazione per tutta la distilleria, davvero molto interessante. Avevo già visitato dei birrifici qua e là e una fabbrica di porto a Porto, ma il whisky mi mancava. Devo dire che è una cosa anche abbastanza complicata!!
Al termine del giro ovviamente ci fanno assaggiare un goccetto, e poi non possiamo esimerci dal comprare un paio di bottigline souvenir per noi e per altri :P

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E ora che si fa? Su consiglio di Antonello ci risparmiamo ulteriori giri verso sud (avevamo pensato di andare a Mine Howe ma lui ha detto che non è gran che) e saliamo nella zona nord di Mainland. Prima di tutto ci fermiamo al Broch of Gurness, un altro sito archeologico con resti di costruzioni antiche. Per fortuna fa parte dell’Explorer Pass, (come anche Skara Brae e Maes Howe, mi ero dimenticata di dirlo), per cui non paghiamo l’ingresso, perché a dire il vero non è che ci entusiasmi troppo. O forse abbiamo già visto un po’ troppa roba simile…

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Proseguiamo poi per Birsay, cittadina dove visitiamo i resti dell’Earl’s Palace (gratuiti) mentre la pioggia va e viene, prima di andare verso il Brough of Birsay. Si tratta di un’isoletta collegata alla terraferma solo con la bassa marea, gli orari li abbiamo chiesti all’ufficio turistico ieri. Mentre parcheggiamo la moto al punto da cui si parte per andare sull’isola, notiamo due Vespe con targa italiana, e commentiamo ammirati. Una ragazza si volta e dice “sono mio cugino e un suo amico!”. Li conosceremo nel percorso di ritorno.
La traversata fino all’isola è breve ma suggestiva: una specie di stradina di cemento che arriva fino a metà e poi sassi e rocce affioranti ricoperte di alghe.

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Una volta sull’isola, visitiamo anche qui i resti archeologici (tanto sono inclusi nell’Explorer Pass) che vanno da case dei Pitti a resti di edifici vichinghi. Il faro in cima all’isola però ci attira di più e quindi ci incamminiamo.

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Non è una passeggiata lunga, e siamo di ritorno dopo poco. Incontriamo i due ragazzi vespisti arrivati da non ricordo più se Emilia o Lombardia, e Marco si intrattiene per tutta la camminata di rientro alla moto a chiacchierare con uno dei due. Tra viaggiatori su 2 ruote ci si intende! :D Io invece mentre attraversiamo a piedi il fondo del mare, mi rendo conto che le scogliere dove volevamo andare sono completamente avvolte dalle nuvole.

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Tornati alla moto ci consultiamo: queste scogliere sono poco distanti (è una passeggiata che ci ha consigliato Antonello, dal Kitchener Memorial alle scogliere di Marwick Head) ma non ci sembra il tempo migliore per fare questa camminata. Lasciamo perdere anche le altre scogliere famose qui vicino, a Yesnaby, e invece rientriamo a Stromness per cenare in ostello, in fondo sono già le 6 di sera. Tra arrivare, fare la spesa e cucinare, si cena che sono le 7 e mezza. Stavolta abbiamo ceduto alla voglia di pasta e ci siamo concessi un piatto di spaghetti al pesto siciliano: il supermercatino aveva delle marche decenti!!
Abusiamo ancora un po’ della cucina dell’ostello e della connessione a internet (in fondo oggi non dormiamo qui!), riprendiamo i bagagli dalla signora che ce li ha gentilmente ospitati, e verso le 20.30 partiamo per Kirkwall dove abbiamo appuntamento con Antonello alle 21. Sono solo 15 miglia ma con la pioggia che c’è arriviamo fradici nonostante le tute antipioggia!! Meno male che nel pub c’è posto per lasciare la roba ad asciugare.

Dopo un paio di piacevoli ore a chiacchierare davanti a delle buone birre, alle 23 salutiamo Antonello e ci dirigiamo al porto fuori Kirkwall per il nostro traghetto per le Shetland. Non piove più ma c’è un vento forte. In quanto poveri motociclisti, non ci fanno aspettare alla “sbarra” in fila con le auto ma ci lasciano arrivare fino a dove il traghetto attracca: qui c’è il terminal per i passeggeri a piedi e c’è una sala d’attesa, almeno possiamo aspettare al chiuso. Il traghetto è in leggero ritardo, arriva da Aberdeen. Quando lo vediamo attraccare torniamo alla moto e ci prepariamo a salire, ma ci vorrà ancora un bel po’ per veder sbarcare tutti i mezzi pesanti che scendono qui, e vederne salire altrettanti!! Ci sono un sacco di trattori e macchine agricole che vengono agganciate ai camion-rimorchio del porto, che li portano in stiva e poi tornano fuori a prenderne altre. Interessante, ma non a mezzanotte e con questo vento!! Devo dire che siamo però abbastanza esaltati all’idea che stiamo per andare sulle Shetland!!! :D :D
Finalmente fanno passare noi e l’altro poveraccio che aspettava al freddo su un quad, e ci legano la moto in modo non esattamente da esperti (il tipo che la legava mi ha chiesto di dargli i miei guanti da moto per metterli sotto al cavo che passava sulla sella, per non rovinare la sella!! Ma i guanti secondo te non si rovinano??? Alla fine ci ha messo uno straccio… sgrunt). Un pochino preoccupati saliamo nella zona passeggeri dove cerchiamo il salone con divanetti: sono quasi tutti occupati ma ne troviamo due vicini liberi, ci sistemiamo e verso le 12.30 ci mettiamo a dormire. Marco è alla sua prima esperienza di notte in passaggio ponte su un traghetto e mi sembra un po’ preoccupato, io invece ormai sono già alla terza e mi sento quasi a mio agio… :P
(Per il traghetto di ritorno abbiamo però prenotato delle cuccette :D )

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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 02/09/2009, 20:34

Mercoledì 12 agosto
La nostra sveglia suona alle 6.30, e siamo già in vista delle Shetland! Facciamo colazione con biscotti e roba comprata ieri, e chiacchieriamo con un’altra giovane coppia italiana che viaggia zaino in spalla. Siccome non abbiamo studiato bene la guida e non sappiamo cosa si può fare su queste isole, ci facciamo ispirare dal loro itinerario e meditiamo sulla possibilità di arrivare fino all’isola di Unst, la più a nord dell’arcipelago nonché il punto più settentrionale della Gran Bretagna. Vedremo!!
Alle 7.30 si sbarca puntuali a Lerwick!! Evviva siamo sulle Shetland!!! :D

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Per prima cosa andiamo al nostro b&b (Carradale Guesthouse, doppia con bagno 65 sterline), che non è lontano dal centro: abbiamo lasciato detto che arriviamo a quest’ora, speriamo di non dare fastidio… Per fortuna ci aprono e ci fanno lasciare i bagagli. La tipa non mi sembra poi così accogliente e sembra di capire che non ci abitano davvero qui, infatti all’ingresso c’è un numero da chiamare se non c’è nessuno sul posto. Poco male, noi ce ne andiamo subito e torniamo nella zona del centro in cerca di qualcosa di aperto, qualunque cosa.

Per ora l’unica sembra essere il TIC, che capita a fagiolo: compriamo due cartoline, ci informiamo sulle possibili attività, sui traghetti per le isole minori, e prenotiamo per oggi pomeriggio un’escursione in barca alle isole di fronte a Lerwick, che sono riserva naturale. Ci sono due compagnie che fanno quest’escursione: una costa il doppio dell’altra perché dalla barca si possono vedere immagini video del fondale (suppongo abbiano un robot che calano in mare), ma noi preferiamo spendere solo 20 sterline e scegliamo l’escursione più casereccia :P
Finalmente alle 9 un bar apre!! Ma la gente qui non fa colazione fuori al mattino??? Comunque ci rifocilliamo per bene con pane tostato, burro e marmellata, e solo dopo questa sosta siamo pronti per fare qualche visita. Visto che la nostra barca parte alle 13:30, abbiamo alcune ore e decidiamo di andare verso sud, dove c’è un sito archeologico nonché la punta meridionale dell’isola.

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Per prima cosa ci dirigiamo appunto a Sumburgh Head: una cosa particolare è che la strada incrocia la pista dell’aeroporto e fa un effetto stranissimo.

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Arrivati alla meta, bisogna parcheggiare e camminare su fino al faro, costeggiando le scogliere dove si vedono parecchi uccelli.

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Qui si dovrebbero riuscire a vedere anche i puffin, peccato che non sia più stagione. Anche se il tempo è un po’ nuvoloso la vista dalle scogliere e dal faro è molto bella, ma Marco ha appena iniziato a scattare foto quando io lo trascino via perché vorrei riuscire a vedere anche il sito archeologico di Jarlshof, poco più a nord. Col senno di poi, devo ammettere che in effetti siamo andati un po’ di corsa sia alle scogliere sia al sito, per cui avremmo potuto fare una sola delle due cose ma farla bene, come si è giustamente lamentato Marco. In realtà non avevo calcolato i SUOI tempi per fare le foto, specialmente se si tratta di scogliere e volatili! Però è vero che qualche volta potrei anche fermarmi e godermi un posto un po’ più a lungo. Terrò presente per la prossima volta :P
A Jarlshof per fortuna l’ingresso era incluso nell’Explorer Pass, perché davvero non gli abbiamo dedicato molto tempo. Si tratta di un altro di quei siti preistorici con resti di abitazioni, la particolarità sono alcune case a forma di cerchio con dei muretti che escono dalla parete come dei raggi di una ruota dividendo la casa in “spicchi” con un pezzo centrale in comune. Se non fosse stato per questo, era simile a molti altri siti già visti.

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In ogni caso, torniamo a Lerwick per le 13, ci compriamo due hamburger che mangiamo in piedi al porticciolo e aspettiamo che arrivi la nostra barca. Dal biglietto il nome pare sia Alluvion, possibile chiamare così una barca? Possibile, eccola che arriva! E’ una barca abbastanza piccola, e noi passeggeri siamo solo 8.
Il simpatico capitano, un signore anzianotto, ci spiega il percorso: faremo un giro attorno alle isole di Bressay e Noss, in senso antiorario. Alla fine del giro potremo anche vedere le foche.
Si parte e subito le coste di Bressay ci colpiscono con le loro scogliere e gli archi naturali di roccia. Passiamo sotto a uno di essi e poi entriamo anche in una piccola grotta. Iniziano a vedersi parecchi uccelli marini, soprattutto i great skua (stercorari maggiori) e i gannets (sule). Mentre ci dirigiamo da Bressay verso Noss il capitano e i due aiutanti lanciano dei biscotti in aria e ci ritroviamo con una scia di uccelli che ci volano tutto attorno, impossibile non fare delle belle foto ma lo trovo un po’ sbagliato.

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Comunque la sorpresa più bella ce l’abbiamo quando arriviamo vicino alle coste di Noss e giriamo attorno a delle alte scogliere: si chiamano Noup of Ness e sono letteralmente foderate di sule!!! Marco va in visibilio, e scatta a raffica. Sembra un bambino che scarta i regali la mattina di Natale :P , è davvero uno spettacolo grandioso. Sule nei nidi, sule che volano, sule nell’acqua… Il capitano, che si vede che fa il suo lavoro per passione, si avvicina da vari lati, in vari punti, ci spiega il comportamento, ci segnala i piccoli, insomma è davvero bravo! Ci preparano anche un tè coi biscotti!!

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Dopo un adeguato tempo per scattare almeno un migliaio di foto, iniziamo il rientro girando tutto attorno all’altro lato delle isole. Da questa parte c’è meno da vedere, ma abbiamo ancora gli occhi pieni della meraviglia di poco prima. Marco è davvero soddisfatto: finora in questo viaggio non era ancora riuscito a scattare delle foto di uccelli da vicino e tante, come piace a lui, neanche a Farne Island. Adesso sembra che ci sia riuscito!
Prima di rientrare dovremmo vedere anche le foche, ma siamo quasi in vista di Lerwick e ancora non ce ne sono. Il capitano si sarà dimenticato? No, le foche vivono praticamente nel porto, e si avvicinano subito alla barca: il capitano gli lancia dei pesci, e alcune volte le fa penare per avere il pesce facendole saltare fuori dall’acqua. Per noi turisti è uno spettacolo insolito e forse simpatico, sicuramente fotogenico, ma non mi piace affatto questo modo di trattare gli animali selvatici. :roll:

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Verso le 16.30 siamo di nuovo coi piedi per terra a Lerwick, mentre inizia a piovere. Meno male che inizia solo ora!! Prima che chiudano i negozi, voglio comprarmi un paio di souvenir: una maglietta con scritto Shetland e un berretto di lana (lana Shetland, appunto). Quest’ultimo lo compro in un negozietto carino, The Spider Web, la cui proprietaria è gentilissima e mentre pago ci racconta che stasera al pub “The Lounge” dopo le 21 c’è musica tradizionale. Fantastico! Una serata in un pub mentre suonano fisarmoniche e violini era una delle cose che avrei tanto voluto fare in questo viaggio, ma che ancora non sono riuscita a fare. Ormai non ci speravo più! Ma forse stasera ce la facciamo, anche se siamo parecchio stanchi.
Dopo lo shopping ci concediamo un po’ di relax al bar dove abbiamo fatto colazione, con un tè e una fetta di torta, e verso le 18.30 torniamo al b&b. Portiamo i bagagli in camera e ci riposiamo un’oretta (credo sia la prima volta che ci riusciamo dall’inizio del viaggio!!).
Poco prima delle 20 usciamo a piedi (incredibile!) e raggiungiamo il centro in 10 minuti. Cerchiamo un posto dove cenare, ma nei pub non servono cibo. Alla fine troviamo una specie di bettola tipo take away con zona tavoli dove puoi sederti e ordinare. Non è il massimo ma non abbiamo molta scelta… Tanto per cambiare fanno solo roba fritta, stavolta mi butto sui bocconcini di pollo. Non ne posso più di patatine fritte e pesce impanato!! :P
Verso le 21 raggiungiamo il The Lounge e ci piazziamo ad un tavolino con due birre. Dopo un pochino due – tre tipi tirano fuori violini e fisarmoniche, uno di loro si siede al pianoforte, ed ecco che inizia la musica! Che belloooooooooo!!! La cosa più bella è che un po’ alla volta al gruppetto si aggiunge sempre più gente che suona, arrivando alla spicciolata. Sembra quasi una cosa abituale, uno prende il suo violino e va a suonare al pub con gli amici, sa che troverà sicuramente qualcuno con cui strimpellare qualcosa. Davvero bello e allegro! Dopo un po’ sono almeno 15 persone che suonano!! E sono davvero bravi e affiatati! Rimaniamo ad ascoltarli fino verso le 23, poi stanchi morti torniamo a casa, ma sono troppo contenta di essere riuscita a realizzare anche questo desiderio di musica tradizionale dal vivo. Oggi è stata un’altra bellissima giornata! :D

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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda scareface » 02/09/2009, 22:16

sto cercando di stargli dietro a leggerlo
ma nun glie la fo'
e' da giorni che ho aperto sempre la stessa scheda di firefox..
- Anton -

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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 02/09/2009, 22:28

Coraggio, e' quasi finito, mancano solo 4 giornate :P
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Moran » 02/09/2009, 23:49

Leia74 ha scritto:Verso le 21 raggiungiamo il The Lounge e ci piazziamo ad un tavolino con due birre. Dopo un pochino due – tre tipi tirano fuori violini e fisarmoniche, uno di loro si siede al pianoforte, ed ecco che inizia la musica! Che belloooooooooo!!! La cosa più bella è che un po’ alla volta al gruppetto si aggiunge sempre più gente che suona, arrivando alla spicciolata. Sembra quasi una cosa abituale, uno prende il suo violino e va a suonare al pub con gli amici, sa che troverà sicuramente qualcuno con cui strimpellare qualcosa. Davvero bello e allegro! Dopo un po’ sono almeno 15 persone che suonano!! E sono davvero bravi e affiatati! Rimaniamo ad ascoltarli fino verso le 23, poi stanchi morti torniamo a casa, ma sono troppo contenta di essere riuscita a realizzare anche questo desiderio di musica tradizionale dal vivo. Oggi è stata un’altra bellissima giornata! :D

Fantastico, mi ricorda una magnifica serata in un pub di Doolin, Irlanda occidentale, ormai un po' troppi anni fa. E anche una serata in uno scantinato di Coimbra in Portogallo, dove ci facemmo anche prestare la chitarra per cantare "tanti auguri a te" a uno di noi che compiva gli anni. È un'atmosfera che adoro.
...quel misterioso gerundio dell'anima che è l'eterno presente del viaggio.
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 03/09/2009, 8:49

Moran ha scritto:Fantastico, mi ricorda una magnifica serata in un pub di Doolin, Irlanda occidentale, ormai un po' troppi anni fa. E anche una serata in uno scantinato di Coimbra in Portogallo, dove ci facemmo anche prestare la chitarra per cantare "tanti auguri a te" a uno di noi che compiva gli anni. È un'atmosfera che adoro.


A dire il vero, se ho tanto insisitito per riuscire a fare una serata del genere durante il viaggio in Scozia, e' stato perche' anche io proprio in Irlanda e proprio a Doolin nel lontano 2003) avevo gia' vissuto un'esperienza simile, ed era stata fantastica :D
In Scozia ho cercato piu' volte di trovare una cosa del genere ma o per la nostra stanchezza, o per i nostri orari, o per oggettiva mancanza di occasioni, fino quasi all'ultimo non mi era riuscito. La serata a Lerwick quasi verso fine viaggio e' stata per questo ancora piu' bella e inaspettata :D
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda oscarillo » 04/09/2009, 17:53

La voglia di Scozia sale... :shock: :mrgreen:
Attendo la fine del report... e di vedere altre bellissssime foto. Complimenti!
Oscarillo&Anto
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 05/09/2009, 15:59

Giovedì 13 agosto
Oggi abbiamo intenzioni bellicose: ispirati dalla coppia conosciuta ieri mattina in traghetto e attirati dall’idea del “punto più a nord”, vogliamo arrivare al punto più a nord delle Shetland (e di tutta la Gran Bretagna) prendendo un paio di traghetti, poi tornare indietro ed essere a Lerwick per le 18. Per questo stamattina ci alziamo prestissimo, facciamo la solita mega-colazione, carichiamo tutti i bagagli e alle 8.20 partiamo verso nord!
Il sole oggi splende e i paesaggi sono magnifici: distese di verde, fiori viola, laghetti, insenature, piccole isole poco distanti, casette, pecore… Tira parecchio vento e per la prima volta da quando siamo in Scozia ho un po’ freddo mentre corriamo in moto.

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Arriviamo all’imbarco a Toft poco prima dell’orario del traghetto, e alle 9.40 ci imbarchiamo per i 15-20 minuti di traversata. Il traghetto costa solo 9 sterline andata e ritorno per moto e 2 persone. Wow! Sbarchiamo sull’isola di Yell, la attraversiamo tutta e in mezz’oretta siamo a Gutcher. Dobbiamo aspettare un pochino che il traghetto per lìisola di Unst torni da questo lato (c’è un solo ferry che fa la spola, del resto sono solo 10 minuti di traversata), nell’attesa per salvarci dal freddo ci infiliamo in un baretto carino dal nome appropriato di Wind Dog Cafè: fuori il vento è decisamente forte!! Nel bar ci sono libri da prendere in prestito, un pc per usare internet e altre amenità: mi viene da pensare che in posti così sperduti anche un locale del genere dev’essere una manna dal cielo. Ce l’avranno una vera biblioteca su Yell?? Boh.

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Dopo poco arriva il traghetto, microscopico, e riparte appena siamo tutti a bordo. Gli orari del foglietto che ci hanno dato al TIC di Lerwick non sembrano venir molto rispettati, il ferry fa semplicemente avanti e indietro. Marco quasi non scende dalla moto: in meno di 10 minuti siamo sull’isola di Unst!
Proseguiamo verso nord tra paesini microscopici e cartelli che indicano “la chiesa più a nord del Regno Unito” o “l’ufficio postale più a nord del Regno Unito”, e verso le 12 arriviamo al centro visitatori della Riserva Naturale di Hermaness. Tappa fondamentale prima di tutto per il suo bagno :P , poi per delle belle spiegazioni su territorio, flora e fauna della zona, e infine per prendere una piantina della riserva. In realtà le piantine sono solo appese al muro, ma ci bastano per capire che giro fare.

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La riserva si trova sulla punta nord dell’isola, sarebbe bello poter fare il percorso completo ma servirebbero 4 ore. Ci limiteremo ad attraversare la parte più vicina fino a delle scogliere da dove dovremmo vedere sia delle colonie di uccelli marini sia la punta nord con le isolette che le stanno davanti.
La passeggiata non è faticosa ma è quasi tutta in leggera pendenza in salita. Fino ad un certo punto ci sono passerelle di legno, ma poi si interrompono e bisogna camminare nella brughiera paludosa rischiando di finire in mezzo al fango e all’acqua…

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Durante il percorso oltre alle brughiere comunque vediamo anche degli skua (stercorari) e in circa 45 minuti siamo in vista delle scogliere. Decisamente belle!! Ma gli uccelli dove sono? Altra gente che passa di là ci dice di andare un po’ a sinistra. Passiamo in mezzo a delle pecore lanosissime che ammirano il panorama e finalmente arriviamo sopra allo strapiombo da cui si vedono tutte le sule!! Ieri eravamo sotto (altra scogliera, ma atmosfera simile), oggi siamo sopra! Le sule ci passano volando a poca distanza, i loro versi ci riempiono le orecchie, il loro “olezzo” ci riempie le narici… :P ma a parte questo dettaglio è tutto molto suggestivo. Tra l’altro da qui si vede come previsto anche la punta nord, con l’isoletta e il faro di Muckle Flugga, ufficialmente il punto più a nord del Regno Unito!

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Peccato che non possiamo restare molto: dopo un po’ rifacciamo la camminata di 45 minuti e torniamo alla moto verso le 14. Siamo in perfetto orario, non vogliamo perderci il traghetto delle 16 da Yell a Mainland e abbiamo calcolato i tempi di conseguenza. Ormai il nostro viaggio inizia ufficialmente la fase del ritorno: da qui è tutta “discesa” verso sud, e purtroppo anche abbastanza rapida. Sento già la tristezza da fine viaggio che si avvicina…

Prima di tornare al traghetto, a Unst facciamo una deviazione in un paesino in cerca dell’ufficio postale più a nord: non lo troviamo, ma vediamo una cassetta postale e imbuchiamo qui le ultime cartoline, tra cui una per me stessa :P . Un’altra tappa è una stranissima fermata del bus, nel mezzo del nulla: l’interno della pensilina è arredato con divanetto, pc anni 80, stole, tappetini e piante e chi più ne ha più ne metta! Tutto nei toni del rosa naturalmente :roll:

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Appena saliamo sul traghetto per Yell ci scofaniamo il pacco di biscotti che avevamo portato, visto che ancora non abbiamo pranzato. Poi di nuovo attraversiamo tutta Yell stavolta verso sud, prendiamo il traghetto per Mainland alle 16 e nonostante tutto quel vento cerchiamo di goderci e assaporare quegli ultimi scorci di Shetland che la magnifica giornata di sole ci concede. Facciamo foto ai paesaggi, alle casette colorate, ai tipici pony delle Shetland… e alle 17 siamo a Lerwick.

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Abbiamo ancora un po’ di tempo libero e vorremmo fare ancora un paio di acquisti ma i negozi o sono chiusi o stanno chiudendo. Perfino il TIC chiude alle 17! Troviamo giusto un minimarket aperto dove ci compriamo un paio di snack, e poi ci rassegniamo, salutiamo Lerwick in una fantastica calda luce e ci avviamo verso l’imbarco del nostro traghetto per Aberdeen sulla terraferma scozzese.

Infatti la nave è in porto già da un po’ e ci si può salire anche qualche ora prima che parta. Stavolta la moto viene legata da qualcuno che sa come si fa :P e poi saliamo ai ponti passeggeri. Ciascuno di noi due ha la sua cuccetta per stanotte, ma siamo in stanze separate perchè quando ho prenotato c’erano solo cuccette in cabine tutte femminili o tutte maschili. Ognuno va nella sua cabina a posare la roba e ci ritroviamo subito al ristorante: la nave ancora non è partita, sono da poco passate le 18, ma noi non abbiamo pranzato e abbiamo FAME!! Per fortuna i prezzi del cibo sui traghetti non sono particolarmente alti, per cui ci concediamo una cena completa. Marco prende perfino un’arancia, non vedevamo frutta da 10 giorni! Peccato che l’arancia si rivelerà essere di difficile sbucciatura ma soprattutto immangiabile!!! :lol:
Dopo la cena e qualche foto all’aperto per immortalare la partenza dalle Shetland alle 19,

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ci installiamo sui divani del bar e passiamo il tempo sistemando un po’ di cose: diario di viaggio, foto, rammendi vari… ma alle 21.30 (!!) io cedo, vado a dormire! Marco resta ancora un po’, e ci diamo appuntamento per domani mattina alle 6.15 in questo stesso punto.
Nella mia cabina visti i bagagli lasciati dagli altri occupanti dovrebbero esserci altre due persone (i letti sono 4) ma quando entro non c’è nessuno. Cado ben presto tra le braccia di Morfeo, salvo essere svegliata appunto dalle mie due compagne di cabina, due australiane, che entrano alle 23. Per fortuna anche loro vanno subito a dormire!! Che sonno!!!
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 05/09/2009, 18:28

Venerdì 14 agosto
Alzarmi alle 6 non è facilissimo neanche dopo aver dormito 8 ore, ma ci riesco e alle 6.15 sono puntuale al bar del traghetto (ancora chiuso) dove avrei appuntamento con Marco. Lui però non c’è, probabilmente non si è ancora svegliato :P Aspetto fin quasi alle 6.30, poi provo ad andare a bussare delicatamente alla porta della sua cabina. Lo faccio un paio di volte, sempre abbastanza piano perché so che ci sono altri in cabina con lui, ma non ottengo risposta. Allora dato che siamo ormai in vista del porto e che ho una fame strepitosa, vado al ristorante a fare colazione. Bar e ristorante sono ovviamente ai due lati opposti della nave, e mi sento un po’ in colpa perché se Marco va all’appuntamento non mi trova. Infatti mangio la colazione più in fretta possibile (concedendomi comunque dei toast con burro e marmellata) e poi con in mano il bicchierozzo di tè stile Starbucks e l’ultima fetta di pane e marmellata vado verso il bar. Marco nel frattempo era arrivato e stava aspettando da 10 minuti. Mi sa che è arrivato dopo 1 minuto che me n’ero andata… Rifacciamo la strada fino al ristorante in modo che anche lui faccia colazione, e poi andiamo di corsa a riprendere le cose in cabina e ce ne andiamo perché ormai il traghetto è in porto da un po’ e stanno chiamando con l’altoparlante perché tutti facciano scendere i propri mezzi a motore (poi si può risalire a bordo per fare colazione, ma ormai noi siamo a posto).

E così alle 7 di mattina sbarchiamo nella “città di granito” Aberdeen. Veniamo accolti da un cielo nuvoloso e grigio che non ci aiuta certo a svegliarci. Parcheggiamo la moto in pieno centro e ci facciamo una breve passeggiata: da Castlegate, la piazza più antica con la sua Mercat Cross, camminiamo per la ancora deserta Union Street, poi svoltiamo a destra per Broad Street e osserviamo il Marischal College e la sua selva di pinnacoli. La città è davvero tutta grigia come dicono le guide, o almeno lo sono i suoi edifici, visto che il comune ha ben pensato di rallegrare il tutto con un bel po’ di fiori viola sparsi ai balconi e sui lampioni. Forse con una giornata di sole è anche una bella città, ma oggi mette un po’ di tristezza.

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Passiamo vicino alla St Nicholas Kirk e torniamo su Union Street. Marco non ha più voglia di visitare la città, è ancora mezzo addormentato, torna alla moto. Io lo raggiungo dopo una brevissima deviazione per vedere da fuori la Old Provost Ross’ House, l’edificio più antico di Aberdeen che ora alloggia il museo marittimo.

Verso le 8.30 si riparte, ovviamente in direzione sud. La prossima tappa, non molto distante da Aberdeen, è Stonehaven, nelle vicinanze della quale si trova il Dunnottar Castle, un altro castello a strapiombo sul mare che dovrebbe essere molto bello. Dal parcheggio non si vede molto, ma già qualche metro più avanti si vede bene il castello e la “valletta” su cui si affaccia. C’è anche un sentiero che conduce a un bel punto panoramico, da cui ovviamente scattiamo un sacco di foto al castello e alle scogliere a picco sul mare. Peccato solo che sia nuvoloso… Poi scendiamo e saliamo i molti scalini per arrivare al castello, paghiamo l’ingresso (5 sterline a testa) e iniziamo l’esplorazione. È un castello in rovina, e gli edifici sono tutti senza il tetto e coi muri ricoperti di muffa, ma proprio per questo molto suggestivo. All’interno del perimetro delle mura ci sono i resti di vari edifici: stalle, cucine, residenze dei signori locali, stanze per la servitù, una chiesetta, prigioni, birrificio… Il posto mi piace un sacco, e mi metto ad esplorarne ogni centimetro quadrato, con Marco che a dire il vero verso la fine mi sembra un po’ stanchino :P

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Alle 11 ce ne andiamo: il programma sarebbe di cercare un TIC per prenotare il b&b di stasera e per comprare gli ultimi souvenir ancora mancanti. Poi vorremmo anche visitare l’abbazia di Arbroath e se ci fosse ancora tempo e voglia (ma mi sembra già di capire che non sarà fattibile) mi piacerebbe passare per il paesino di Aberlemno per vedere alcune pietre scolpite dai Pitti. Infine dovremo fare un bel po’ di strada per raggiungere la zona dove (trovando un b&b) dovremmo pernottare, a Dumfries nel sud-ovest della Scozia. Il motivo di arrivare fin laggiù è che domani vorremmo visitare un ultimo castello e poi il Vallo di Adriano.
Il primo problema è trovare un TIC. Ci facciamo la strada costiera fino a Montrose, così da assaggiare anche un po’ di paesaggi di questa zona, ma a dire il vero non ci colpiscono per niente, è tutto molto piatto e agricolo, dopo le Highlands qui quasi non si prova gusto a guardare i paesaggi… Mentre andiamo si mette pure a piovere, e arrivati a Montrose non riusciamo a trovare il TIC: anche se ci sono alcune indicazioni, stranamente stavolta non sono molto precise e dopo un paio di giri a vuoto decidiamo di lasciar stare Montrose che tra l’altro sotto la pioggia non ci risultava nemmeno troppo carina da visitare, e proseguiamo verso Arbroath.

Poco prima di arrivarci ci fermiamo ad una specie di grosso ristorante lungo la strada, che somiglia un po’ a una mensa self-service. La clientela è tutta famiglie con bambini e gruppi di anziani, ma noi abbiamo fame e ce ne freghiamo :P Quando riprendiamo la moto sta piovendo più di prima :(
Il TIC di Arbroath è quasi più elusivo di quello di Montrose. La guida dice che si è spostato in zona ex-porto, ma noi non riusciamo ad arrivarci. Però senza volerlo ci ritroviamo a due passi dall’abbazia… e allora ci fiondiamo nel suo negozio di souvenir a comprare almeno quelli. La visita alle interessanti rovine abbaziali decidiamo di lasciarla stare, piove troppo, e comunque già da fuori si vede abbastanza.

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A questo punto il TIC ci serve solo per prenotare da dormire, per cui tentiamo di chiamare noi qualche b&b e trovare posto da soli. Impresa disperata: sulle due guide che abbiamo ci sono 4-5 numeri di telefono, uno di loro gentilissimo ce ne fornisce altri 4, ma alla fine tutti risultano pieni. Dobbiamo proprio trovare sto TIC. Il commesso del negozio dell’abbazia ci dà delle indicazioni, e finalmente dopo un po’ di giri inutili sempre sotto la pioggia riusciamo a trovarlo, alleluia!! Per fortuna ci trovano subito un b&b e possiamo tranquillizzarci sul fatto di avere un tetto sulla testa anche stanotte!

Sono ormai le 15.30, e per Dumfries ci sono più di 250 km da fare, sotto una pioggia battente che non dà tregua. Ovviamente di Aberlemno non si è neanche più parlato: si parte per Dumfries. Piove, piove, piove. Autostrada e autostrada. Abbiamo addosso le tute antipioggia, ma io non ho messo né i copriscarpe nè i copriguanti e sono totalmente fradicia: calzini, guanti, pantaloni, fino alle mutande. Acqua ovunque. Come se questo non bastasse, troviamo un sacco di code in autostrada, per lavori in corso e anche perché evidentemente è venerdì pomeriggio e si muove mezza Scozia. Non è così strano considerato che passiamo nella zona più densamente popolata, da Dundee a Perth poi verso Stirling e Glasgow e poi ancora a sud.
Quando mancano ormai solo 50 miglia, non ce la faccio più, sto tremando di freddo e chiedo una sosta appena vedo un cartello che indica un autogrill. Marco aveva già deciso per conto suo di fermarsi al prossimo autogrill e quindi non c’è neanche bisogno di parlare. Appena scendo dalla moto mi fiondo in bagno, stavo rischiando di scoppiare, dopodichè ci scaldiamo con cioccolata calda e un Mars-muffin (una cosa buonissima, sarebbe da importare in Italia!) e un po’ alla volta smetto di tremare. Dopo una mezz’oretta sembra tutto più o meno a posto (ovviamente non ci siamo minimamente asciugati, e rimettere i guanti bagnati è un’impresa, ma fa lo stesso) e ripartiamo. Le ultime 50 miglia vanno via lisce e stranamente rapide, e finalmente verso le 20 arriviamo al nostro b&b a Dumfries. Non ha smesso di piovere un attimo dalle 11 di stamattina!!!

Solo per sistemarci in camera ci vuole un sacco di tempo: siamo all’ultimo piano (terzo!) e le scale sono strette, portare su le borse è un casino. Una volta di sopra, mettiamo tutta la roba bagnata in bagno: tute, giacche, scarpe, guanti, pantaloni etc. Per fortuna c’è un termosifone elettrico, lo accendiamo e lo usiamo per far asciugare tutto nel corso della notte. In camera invece apriamo le borse e ne spargiamo il contenuto dappertutto: i copri-marsupi e copri-zaini non hanno retto e tutto quello che c’era dentro è quanto meno umido. Guide, cellulari, macchine fotografiche (argh), cartoline, portafogli, ogni minimo oggetto. Anche le borse laterali della moto hanno lasciato passare l’acqua, e visto che comunque domani mattina dovremo ridistribuire il loro contenuto, tiriamo fuori tutto anche da lì. Insomma la nostra camera sembra un campo di battaglia dopo un’esplosione!!! Meno male che c’era un terzo letto su cui abbiamo potuto appoggiare le cose!

Queste sono state scattate la mattina dopo, dal letto matrimoniale, ma rendono l'idea:

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Ad un certo punto ci rendiamo conto che non abbiamo cenato, ma siamo talmente stanchi che non abbiamo manco tanta fame. Ci limitiamo a qualche biscotto che ci era rimasto e qualche altro biscotto di quelli messi a disposizione in camera da prendere col tè. La doccia calda stasera è una manna dal cielo. Terminiamo ancora un po’ di sistemazione bagagli visto che domani ci dobbiamo separare, e ora che andiamo a dormire è l’una di notte. Siamo molto tristi perché domani pomeriggio ci saluteremo e ci rivedremo solo martedì o mercoledì prossimo a Roma. :(
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda cametauval » 05/09/2009, 20:29

:D non ho parole :!:
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Moran » 06/09/2009, 22:30

Il bagaglio fradicio è una delle cose peggiori che possa capitare in vacanza, a meno che tu non sia ai Caraibi.
Mi ricordo le calze e le scarpe zuppe che ho cercato di far asciugare sul traghetto da Helsinki a Tallinn. :mrgreen:
...quel misterioso gerundio dell'anima che è l'eterno presente del viaggio.
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Re: La Scozia in moto :-)

Messaggioda Leia74 » 12/09/2009, 18:38

Dopo qualche giorno di stop causato da problemi al pc, ho terminato di scrivere il racconto. A voi le ultime due giornate (così poi non vi annoio più!! :lol: )

Sabato 15 agosto
Stamattina facciamo più fatica del solito ad alzarci, e quando ci rendiamo conto che sta piovendo come ieri ci deprimiamo ulteriormente. Decidiamo di lasciar perdere l’idea di visitare il Caerlaverock Castle non lontano da Dumfries, e anche il Vallo di Adriano. Dobbiamo essere a York verso l’ora di pranzo perché Marco entro stasera deve essere nel sud dell’Inghilterra, e con questo tempo è meglio andare piano.
In pratica, visto che di Dumfries e della sua zona non abbiamo visto né vedremo nulla, ieri avremmo potuto andare direttamente da Arbroath verso sud, risparmiando un bel po’ di km, ma chi lo sapeva che pioveva così tanto pure oggi? :(

In ogni caso, dopo la nostra ultima colazione scozzese e la preparazione bagagli, verso le 10 partiamo da Dumfries sotto la pioggia e con un vento particolarmente fastidioso. Le miglia da percorrere sono 160, verso la metà del percorso chiedo una sosta tecnica per sistemazione bagaglio fastidioso, che effettuiamo sotto la tettoia di una specie di autogrill piccolissimo.
Verso le 13 arriviamo finalmente a York mentre incredibilmente il tempo va migliorando, esce perfino il sole!! Parcheggiamo la moto e ci infiliamo in una specie di pub in centro per mangiare qualcosa assieme anche se il tempo stringe. Dopo pranzo Marco riparte da solo, e la tristezza mi assale. Questa è la prima e ultima volta che facciamo una cosa simile, i prossimi viaggi in moto esigo di farli con lui dall’inizio alla fine!!! :(

Rimasta sola, cerco comunque di godermi la visita di York, città che mi attira un sacco da quando ho letto una serie di romanzi ambientati qui nel medioevo. Il sole splende nel cielo e mi gratifica con delle belle foto. Prima di tutto visito ciò che resta del castello, una torre isolata su una piccola collinetta. Bel panorama!

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Poi inizio ad attraversare il centro storico, caratterizzato da strette vie con molte case a graticcio, ed attraversato da un fiume su cui passano alcuni bei ponti. Le stradine e soprattutto la piazzetta centrale con mercato sono molto belle, ma la folla di turisti è pazzesca e mi infastidisce non poco.

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Qua e là entro in qualche negozietto (mi esalta quello totalmente dedicato a Beatrix Potter, scrittrice e disegnatrice per l’infanzia vissuta tra fine 800 e inizi 900, famosa per aver inventato Peter Coniglio e tutti i suoi amici) e un po’ alla volta mi avvicino alla principale attrazione della città, la Cattedrale, altrimenti detta York Minster. Già da fuori è veramente grandiosa!

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Entro e alla cassa (sì, si paga l’ingresso) chiedo il biglietto cumulativo per vedere sia la chiesa, sia la cripta sia la torre. Purtroppo per la torre oggi hanno già esaurito i posti!! Sono le 16 e fino alle 17 è aperta ma non ci sono più biglietti!! :( Un po’ delusa, ma pensando che mi sono risparmiata un sacco di scalini e che in effetti avevo anche poco tempo per vedere tutto, entro nella chiesa e resto estasiata: bellissima! La visito con calma e poi scendo nella cripta, dove si possono vedere le fondamenta della chiesa attuale, di quella precedente (normanna) e anche della basilica romana preesistente! Davvero interessante!!

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Uscita dalla chiesa mi rendo conto che è quasi ora di avviarmi verso la stazione. Per farlo, passo per una sezione delle mura medievali, altro motivo di fama della città. Sono estremamente ben conservate, e corrono praticamente tutto attorno al centro, ma io ne percorro solo un piccolo tratto. Sono davvero stanchissima!!

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Arrivo circa 10 minuti prima della partenza del mio treno, prenotato su internet già dall’Italia. Alle 17:47 si parte, direzione nord, e dal finestrino mi godo i paesaggi agricoli dell’Inghilterra settentrionale illuminati dalla calda luce pomeridiana. Ad un certo punto passiamo per Durham e la si vede molto bene dal finestrino di destra: tempo permettendo dovrei venire a visitarla domani mattina.

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In circa un’ora il treno mi deposita a destinazione, Newcastle upon Tyne. Il mio ostello (Albatross Hostel, 19 sterline per un letto in camerata, argh) è vicino alla stazione e nel giro di poco sono in stanza. Nel frattempo ho ricevuto un sms di Marco che è arrivato a Cambridge e ha trovato un campeggio.

Ora sono indecisa sul da farsi: sono molto stanca, vorrei rilassarmi, sistemarmi, cenare e dormire. Però la luce fuori è splendida e per quanto Newcastle non sia la città più bella del Regno Unito mi piacerebbe uscire a fare un po’ di foto. La consapevolezza che chissà quando sarò di nuovo qui vince su tutto: alle 19.20 sono di nuovo fuori e mi dirigo verso il fiume, infatti Newcastle è famosa per i suoi ponti sul Tyne. Di strada vedo una chiesa di mattoni, palazzi ottocenteschi e il “castello nuovo” da cui la città prende il nome.

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Ed ecco i ponti! Ce ne sono almeno 6 uno accanto all’altro o quasi, tutti diversi, uno alto e di metallo pitturato di beige, uno blu, uno verde, uno basso e rosso, che ruota per far passare le navi, e il più recente bianco, che si “chiude” in un modo stranissimo quando deve passare una nave. Prima li vedo dall’alto, poi scendo e passeggio un po’ sul lungofiume, proprio mentre quest’ultimo ponte si “esibisce” nella riapertura.

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È sabato sera e si vedono già gruppetti di giovani che escono a cena e a bere, ovviamente le ragazze sono tutte in microgonna e tacchetti nonostante spesso la stazza sia decisamente grossa. Incrocio anche un gruppo di amiche in addio al nubilato vestite in modo improponibile, peccato essermi un po’ vergognata all’idea di fare una foto, non ho prove visive da mostrare!!
Finalmente verso le 20 stanca morta (e anche perché il sole era scomparso nel frattempo) torno in ostello. Cena solitaria con zuppa e pane, preparativi per la notte rapidi, e alle 21.30 crollo nel letto!
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