scareface ha scritto:quindi KL sarebbe ancora peggio di Jakarta?
Sicuramente Jakarta ha meno cose da vedere ed è più incasinata. Però mi è sembrata decisamente più vera della capitale malese
scareface ha scritto:quindi KL sarebbe ancora peggio di Jakarta?
pibi ha scritto:l' integralismo aumenta anche lì...
In Malesia Kartika, la modella condannata
a sei frustate per una birra
È la prima volta che una donna viene punita con i colpi di canna per aver violato la legge islamica
PECHINO— Alla Corte della Sharia non bastava che Kartika Sari Dewi Shukarno ammettesse il suo peccato. Kartika, la modella Kartika, sapeva di aver sbagliato. Ma dopo il delitto serviva il castigo. E il castigo arriva. Kartika—addirittura — gli va incontro spavalda, «è giusto che io sia punita», e per sottoporsi al verdetto rientra dall'estero nella sua Malaysia. La aspettano sei colpi di canna di rattan, così hanno stabilito un mese fa i magistrati che applicano la legge coranica ai malesi di fede musulmana. Kartika è malese e musulmana, dunque soggetta alla sharia. La sua colpa è essere stata sorpresa nell'agosto dell’anno scorso a bere birra in un night club in Pehang, uno degli stati orientali più conservatori.
Kartika è una peccatrice e non lo ha mai negato. «Non ho paura perché da subito ero pronta alla punizione — ha confidato — e le autorità pensano di utilizzare il mio caso per educare i musulmani. Facciano pure. Per me la vita continua». Sposata, madre di due bambini, 32 anni, Kartika ha ricevuto a Singapore, dove vive, la notizia del mandato d’arresto spiccato martedì scorso. Lasciata l'isola-Stato, troverà una prigione malese, dove resterà da lunedì per una settimana. Verrà sottoposta a esami medici per verificare se il suo fisico possa sopportare le nerbate, quindi sarà il momento del supplizio, che le verrà inflitto da una guardia carceraria donna. A completare la pena, una multa di 5mila ringgit, circa 1.100 euro. «I giovani imparino dal mio caso», aveva dichiarato in luglio all’agenzia di stampa Bernama.
Per la storia criminale della Malaysia si tratta di un evento senza precedenti. Non era mai accaduto — ricorda il suo avvocato, Mohamad Zuki Che Muhamad Ghani — che una donna venisse punita con i colpi di canna per aver violato la legge coranica. Chi non è sorpreso è il padre, Shukarno Mutalib: «Nessuna tristezza, noi siamo musulmani e siamo d'accordo», anche se il più delle volte il musulmano sorpreso a bere alcol viene multato (il massimo della pena, però, è di 3 anni in cella). Ci sono gruppi per i diritti delle donne e parlamentari che hanno espresso contrarietà a una punizione crudele, generalmente riservata agli uomini che si siano macchiati di gravi reati. Tuttavia, se stupratori, corrotti e corruttori vengono percossi con canne pesanti, a Kartika sembra sia riservata una canna sottile.
La convivenza e l’intreccio, in Malaysia, delle leggi e delle istituzioni ordinarie e delle corti coraniche è un elemento che produce cortocircuiti legali e morali. Con le Corti della Sharia competenti per i musulmani su questioni religiose e sul diritto di famiglia, a suscitare controversie sono spesso le accuse di apostasia a chi si converte al cristianesimo o sentenze circa vicende coniugali. Laici e musulmani moderati mettono in guardia dai rischi di un’erosione delle prerogative dello Stato secolare in un Paese federale dove sì i due terzi della popolazione sono musulmani, ma nel quale le minoranze cinese (soprattutto) e indiana hanno un peso decisivo. In una situazione politica e sociale complessa, di fronte alla crisi di legittimità del partito di maggioranza Umno, l’opposizione islamica ha aumentato la sua influenza negli stati più tradizionalisti, consolidando allo stesso tempo l’autorità delle corti coraniche. Gli sfregi sul corpo di Kartika potrebbero non essere gli ultimi.
Marco Del Corona
21 agosto 2009
darietto ha scritto:A Bangkok, oltre alle solite cose ti consiglio un giro nella zona di Dusit ed un drink allo Skybar (il bar all'aperto più alto al mondo -84esimo piano)
http://www.lebua.com/bangkok/dining/
pedrosauro ha scritto:a KK oltre alla visita della città, musei mercati e shopping volevo fare un po' island hopping sulle isole di fronte e avevo in mente una escursione 2gg/1 notte a pulau mantanani
A Tawau come dicevi è d'obbligo Sipadan (assolutamente) e le altre isole...
RoMario ha scritto:purtroppo no: avevo pochi giorni e pochi soldi e volevo fare tanto mare economico, perciò dopo KK sono andato alle Perhentian. Nel mio ostello c'erano dei ragazzi che avevano appena preso informazioni e ci andavano in nave da KK. Mi sembra la partenza fosse al pomeriggio e loro avevano preso il biglietto la mattina stessa.
RoMario ha scritto:Monte Kinabalu: è faticoso ma fattibile da chiunque (ho visto gente improbabilissima scalarlo) e molto figo. In sotanza ti sbatti come un cane per 2 giorni per goderti un paio d'ore di spettaoclo vero. Funziona così: devi raggiungere il parco alle pendici del monte a circa 1.700 metri. Da li parti la mattina prendendo obbligatoriamente una guida. Il primo giorno sono circa 5 ore di salita costante nella foresta, con una vegetazione da paura. Arrivi alla zona dei rifugi, a 3.200 metri circa, ad ora di pranzo circa. Io ho trovato tempaccio da cani: eravamo letteralmente in mezzo alle nuvole, perciò non so dirti se il posto è bello o meno. Ti riposi delle fatiche perchè alle 2 di notte ti svegli, fai la colazione del campione ed alle 2 e mezza parti (c'è una processione di gente) dotato necessariamente di torcia (possibilmente quella da testa tipo minatore).
Cammini per 3 ore nel buio, con ua discreto affanno, dato che da 3.500 in poi l'altitudine si fa sentire. La vegetazione man mano che sali si abbassa. si parte dalla foresta, per arrivare agli arbusti stile sardegna fino al finale che è roccia viva. Ci sono pure dei pezzi che per salire ci sono le corde per aituarti (ma niente di inaffrontabile).
Alle 5 e mezza circa arrivi in vetta a 4.095 dopo l'ultimo strappone. Ti congeli per mezzora aspettando l'alba che è bellissima: vedi le coste del borneo, kota kinabalu ed il mare di nubi tipo come quando sei in aereo in quota (senza nubi dicono si vendano le filippine). La discesa fino al primo campo base è bellissima: to rendo conto del paesaggio dove hai camminato al buio che è stupendo, le cime, le rocce, il sole: una figata. Poi però arrivi al campo, entri nelle nubi, son le 10 del mattino e ti senti arrivato (conta che sei sveglio da 8 ore e cammini da 5 circa). Ed invece c'è ancora la discesa spaccagambe di almeno 4 ore da affrontare che è una vera agonia.
Il problema vero è il giorno dopo: gambe spappolate. Un dolore mai provato (ed è una sensazione condivisa da tutti quelli che ho incontrato). Le cosce che urlano: il solo scendere da un marciapiede è un'impresa dolorosissima. La durata della ripresa è variabile: io ci ho messo un par de giorni, la mia ragazza pure tre. Considera che non siamo allenati però.
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