All'arrivo a Chisinau ci accoglie un clima veramente rigido, tremavano le gambe sotto i jeans, la città sembra parecchio più deserta rispetto a qualche settimana fa, ma il panorama femminile è comunque piacevole.
Faccio conoscenza con l'americano, un ragazzo giovane, di bell'aspetto, dallo sguardo intelligente, il che per un americano è tutto abbastanza raro
, si rivela infatti un americano atipico, che a differenza dei suoi connazionali inglesi odia rinchiudersi in un pub e trovare persone che parlano solo inglese, è un viaggiatore doc, ha molto viaggiato in Europa, chitarra alla mano, e zaino sulle spalle, vuole confrontarsi con la realtà locale ed immergervisi.
Capisco al volo di avere a che fare con una persona brillante, il che mi stimola a mettere temporaneamente il lavoro, e riveglia in me l'antico richiamo della foresta del viaggiatore, e decidiamo di lanciarci insieme tanto nel tour cittadino quanto in quello della vita notturna
La prima sera proviamo inizialmente a recarci al People, consigliata sulla classica lonelyplanet.
Scarto il Deja-vu perchè come un Deja-vu mi ricorda di aver letto da qualche parte che pullula di abbordatrici e forse che non era neanche un luogo economico per i drink.
Non so se il People esista ancora, di fatto il tassista non è riuscito a portarci. Vedevo una insegna luminosa, ma non mi sono affacciato a leggere siccome l'ingresso si trovava in un vicoletto e pareva un luogo un po' improbabile dove collocare un locale.
Decidiamo quindi di andare al City, ma anche qui arrivati troviamo le insegne spente, sembrava proprio chiuso. Infatti capiremo dal prossimo tentativo, che non tutti i locali lavorano l'inizio della settimana, forse la crisi ha ridotto di parecchio la bella vita, ma vedremo di argomentare meglio questo punto